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giugno 2004

LE PARTI IN ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON PUBBLICATE

   
MEGLIO IN NERO CHE IN STRADA

31 agosto 2007

 

Sentire il ministro del lavoro Damiano vantare con orgoglio la chiusura di più di mille aziende a causa dei lavoratori in nero da queste impiegati, fa pensare che costui abbia perso di vista il suo compito primario che non è quello di distruggere il lavoro, ma di favorirlo e tutelarlo.

Certamente non è giusto tollerare il lavoro nero, ma non si risolve il problema buttando il bambino con l'acqua sporca. E' evidente che il ministro non si chiede che cosa fanno ora gli operai delle aziende che ha fatto chiudere e non pensa che probabilmente non hanno trovato un lavoro regolare ma sono rimasti su una strada.

Mi auguro che sappia trovare dei sistemi meno distruttivi per far rispettare la legge, soprattutto per non azzerare, senza alternative, quegli stipendi in nero che, pur discutibili, danno a qualcuno la possibilità di campare.


   
MODELLO FIRENZE

29 agosto 2007

 

Sembra che a Firenze sia stato risolto il problema dei lavavetri ai semafori, sempre più invasivi, prepotenti e minacciosi. Al punto tale che altre amministrazioni comunali sembra siano interessate al "modello Firenze". Quindi multe, sequestri e galera per i trasgressori.

Agli extracomunitari clandestini che normalmente esercitano questa professione, sembra però che la cosa non preoccupi poi tanto: la multa non la pagano, il sequestro di una bottiglia in plastica e di una spatola non costituisce un problema e la galera potrebbe diventare una piacevole vacanza con vitto e alloggio pagati da noi.

E questa sarebbe la soluzione del problema? Il vero problema, che non viene affrontato, è che costoro sono immigrati clandestini e quindi la pena da applicare è quella dell'espulsione immediata.

Il resto sono soluzioni di facciata che dirotteranno i lavavetri verso altre attività, magari criminali.


   
MODELLO ROMA

29 agosto 2007

 

Le immagini del degrado a Trastevere, mostrate domenica sera dal Tg5, dove si vedono spacciatori e clienti in frenetica attività fanno dire Walter Veltroni: "queste cose non si devono vedere".

Ovviamente, essendo sindaco di Roma da anni, ciò che succede a Trastevere gli è certamente noto. Se la cosa lo preoccupasse, ci avrebbe già pensato. Ciò che invece conta è che non si veda.

Basterà vietare di trasmettere le immagini in TV e il problema è risolto.


   
L'AGGRESSIONE A TORNATORE

24 agosto 2007

 

Vorrei augurare a Tornatore di rimettersi al più presto e suggerirgli con l'occasione di mettere in cantiere un nuovo film sul neorealismo dal titolo "Modello Roma". Non dovrebbe avere problemi di finanziamento, il suo amico Vetroni riuscirà a fargli avere il nostro denaro.

Per il soggetto suggerirei l'aggressione di due romeni ad un cittadino inerme. Ci potrebbe dare un bellissimo spaccato della vita romana aggiornando i vecchi film di Rossellini, De Sica e Visconti.


   
LA DEMOCRAZIA SUDAMERICANA

23 agosto 2007

 

Sembra che nel Sud America la democrazia sia ancora di la da venire. Dopo le dittature di destra, tanto censurate, ora anche gli ex sindacalisti, arrivati al potere, stanno intraprendendo la strada aperta da Castro e cioè quella che porta alla nomina a vita. Quindi dopo Chavez, che in Venezuela vuole cambiare la Costituzione a suo favore, abbiamo Morales che in Bolivia, con la prepotenza parlamentare, chiude la bocca alla Corte Suprema che si è permessa di bocciare le sue nomine clientelari. Mi viene il dubbio che non sia questione di destra o di sinistra, ma della cultura della democrazia assente in quelle terre.


   
lettera pubblicata da

25 agosto 2007

MILANISTI A CASA  decisione sbagliata  
 

Forse ho capito male. Sembra che di fronte alle minacce di ritorsione degli ultras del Genoa contro i tifosi del Milan, il prefetto abbia deciso di lasciare a casa i milanisti. A me sembrava più logico punire che le minacce la fa e non chi le subisce. Forse era meglio far giocare la partita a porte chiuse perché questo precedente non farà altro che avallare altri comportamenti antisportivi.


   
RIVOLTA FISCALE

22 agosto 2007

 

Stare a sentire Veltroni che condanna l'ipotesi di uno sciopero fiscale è come dar credito ad un pentito di mafia. Quale altro mezzo ha il popolo per ribellarsi alla tirannia fiscale? Il voto? Certo, quando arriverà. Ma nel frattempo ci facciamo rapinare senza battere ciglio? Se il diritto di sciopero è sancito costituzionalmente non vedo perchè non possa valere per tutte le cause. In fin dei conti è una forma di protesta passiva. Certo se dovessimo seguire il credo di Veltroni e la dottrina del suo maestro Marx secondo il quale quando un governo non soddisfa le esigenze del proletariato necessita "il rovesciamento violento di ogni ordinamento sociale" dovremo prevedere l'assalto al Quirinale con cannoni e baionette.


   
lettera pubblicata da

17 agosto 2007

PROCESSO A VALENTINO ROSSI Fuori luogo le accuse dei politici  
 

Premesso che non intendo esprimere un giudizio sulla colpevolezza di Valentino Rossi, non essendo a conoscenza dei fatti, trovo del tutto assurde le prese di posizione di alcuni politici nei confronti della dichiarazione in video che Valentino ha inviato alle TV. Questi personaggi hanno trovato scorretto suo modo di difendersi perchè avrebbero preferito un contraddittorio. Mi chiedo se quando sono state pubblicate le informazioni sulle sue frequentazioni con la Canalis, sulle sue esibizioni come nudista e soprattutto sulla sua presunta maxi evasione, hanno concesso a Rossi un contraddittorio prima di sbatterlo in prima pagina. Qualcuno dirà che solo a lui, ricco e famoso, è concessa una difesa in prima serata. Certo, ma se non è lui a scagliare la prima pietra, chi potrà prendere in considerazione tutti colori che sono vessati in nome dell'informazione e nessuno prende in considerazione? Fatti come questi potrebbe dar luogo a delle opportune riflessioni. Oltretutto un contraddittorio corrisponderebbe ad un processo mediatico, cosa che sarebbe meglio riservare ad un tribunale.


 
pubblicata su  
VIA RASELLA: EROISMO O TERRORISMO?

10 agosto 2007

 

Per un articolo dove esprimeva le sue opinioni sull'attentato di Via Rasella, Feltri è stato condannato per diffamazione dalla Cassazione al pagamento di 45.000 euro.

Nonostante la sentenza della Cassazione che attesta la legittimità dell'attentato di via Rasella, con il conseguenti eccidio delle Fosse Ardeatine, e nonostante la denuncia latente da parte di Rosario Bencivegna, che ha partecipato all'atto eroico, contro chiunque metta in dubbio tale verità, non ho nessun problema a dichiarare che, A MIA OPINIONE, l'episodio di via Rasella è stato un atto vile e vergognoso e che i riconoscimenti di stato conferiti agli autori di questo che, sempre A MIA OPINIONE, è stato un deliberato assassinio, resteranno per sempre una macchia sull'onorabilità delle nostre istituzioni.

La Costituzione garantisce ancora la libertà di opinione e questa è la mia.

Per chi non fosse a conoscenza dei fatti che si svolsero in Via Rasella, riporto una ricostruzione che ritengo sia la più vicina alla realtà. LEGGI


 
pubblicata su
RAPINA DI STATO

9 agosto 2007

 

Portare un'impresa al successo, è noto, non significa esclusivamente raggiungere un alto fatturato ma riuscire a gestire le spese necessarie per raggiungerlo. Altra controindicazione è quella di limitarsi, in caso di perdita d'esercizio, ad aumentare i prezzi. Diversamente anche un grande fatturato porta inevitabilmente al fallimento. Alitalia insegna.

Purtroppo il nostro governo non intende seguire queste elementari regole d'impresa. Sembra infatti che anziché dedicarsi a ridurre i costi sia ormai orientato esclusivamente ad una spasmodica ricerca di denaro da destinare a scopi non molto chiari.

L'ultima idea geniale è quella di depredare le riserve auree della Banca d'Italia. Non essendo queste di proprietà dello stato, sembra configurarsi il progetto di una rapina.

Continuando di questo passo non potrà meravigliare la raccolta delle fedi nuziali.


 
lettera pubblicata da

10 agosto 2007

PRODI IN VACANZA: lei sciatta, lui finto atleta in mutande  
 

L'immagine della signora Flavia Prodi che, durante le vacanze, fa spesa al supermercato vestita in modo trascurato, anziché far pensare a modestia e di riservatezza, fa pensare ad una casalinga frustrata e trasandata.

Mi chiedo, se questa immagine verrà pubblicata anche all'estero, quale considerazione potranno avere di noi. Forse la signora dovrebbe avere un po' più di rispetto per il ruolo che rappresenta e per gli italiani, presentandosi in pubblico in maniera più decente.

Il Signor Mattias Mainiero, redattore di Libero, mi ha risposto (LEGGI)

 
AFFANCULO

6 agosto 2007

 

Riflettendo sulla sentenza di assoluzione dei genitori islamici di Fatima, la ragazza che tenevano chiusa in una stanza, legata e picchiata perché non accettavano il suo stile di vita, mi chiedo se di fronte allo stesso atto di violenza privata, ma commesso da genitori cristiani, i giudici avrebbero emesso la stessa sentenza.

Quante volte abbiamo sentito un giudice che, adottando un provvedimento chiaramente assurdo, si giustificava dicendo che è un atto dovuto?

Quante volte sentenze di gradi diversi, valutando gli stessi atti (remember Andreotti), hanno dato esiti diametralmente opposti?

Quante volte abbiamo letto dentro le aule di tribunali che "la legge è uguale per tutti"? Anche la Costituzione sancisce che non si può essere discriminati per razza, cultura o religioni diverse. Eppure i giudici della nostra Cassazioni queste elementari norme le applicano, come in migliaia di altri casi della nostra magistratura, "A DISCREZIONE".

Ed il principio per cui i giudici sono tenuti solamente ad applicare le leggi?

AFFANCULO ............ (la Cassazione ha stabilito che ora si può dire ed io ne approfitto subito).


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