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LE PARTI IN
ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON
PUBBLICATE |
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MEGLIO IN NERO CHE IN STRADA |
31 agosto
2007 |
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Sentire il ministro
del lavoro Damiano
vantare con orgoglio la
chiusura di più di mille
aziende a causa dei
lavoratori in nero da
queste impiegati, fa
pensare che costui abbia
perso di vista il suo
compito primario che non
è quello di distruggere
il lavoro, ma di
favorirlo e tutelarlo.
Certamente non è
giusto tollerare il
lavoro nero, ma non si
risolve il problema
buttando il bambino con
l'acqua sporca. E'
evidente che il ministro
non si chiede che cosa
fanno ora gli operai
delle aziende che ha
fatto chiudere e non
pensa che probabilmente
non hanno trovato un
lavoro regolare ma sono
rimasti su una strada.
Mi auguro che sappia
trovare dei sistemi meno
distruttivi per far
rispettare la legge,
soprattutto per non
azzerare, senza
alternative, quegli
stipendi in nero che,
pur discutibili, danno a
qualcuno la possibilità
di campare.
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MODELLO FIRENZE |
29 agosto
2007 |
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Sembra che a Firenze
sia stato risolto il
problema dei lavavetri
ai semafori, sempre più
invasivi, prepotenti e
minacciosi. Al punto
tale che altre
amministrazioni comunali
sembra siano interessate
al "modello Firenze".
Quindi multe, sequestri
e galera per i
trasgressori.
Agli extracomunitari
clandestini che
normalmente esercitano
questa professione,
sembra però che la cosa
non preoccupi poi tanto:
la multa non la pagano,
il sequestro di una
bottiglia in plastica e
di una spatola non
costituisce un problema
e la galera potrebbe
diventare una piacevole
vacanza con vitto e
alloggio pagati da noi.
E questa sarebbe la
soluzione del problema?
Il vero problema, che
non viene affrontato, è
che costoro sono
immigrati clandestini e
quindi la pena da
applicare è quella
dell'espulsione
immediata.
Il resto sono
soluzioni di facciata
che dirotteranno i
lavavetri verso altre
attività, magari
criminali.
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MODELLO ROMA |
29 agosto
2007 |
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Le immagini del
degrado a Trastevere,
mostrate domenica sera
dal Tg5, dove si vedono
spacciatori e clienti in
frenetica attività fanno
dire Walter Veltroni:
"queste cose non si
devono vedere".
Ovviamente, essendo
sindaco di Roma da anni,
ciò che succede a
Trastevere gli è
certamente noto. Se la
cosa lo preoccupasse, ci
avrebbe già pensato. Ciò
che invece conta è che
non si veda.
Basterà vietare di
trasmettere le immagini
in TV e il problema è
risolto.
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L'AGGRESSIONE A TORNATORE |
24 agosto
2007 |
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Vorrei augurare a
Tornatore di rimettersi
al più presto e
suggerirgli con
l'occasione di mettere
in cantiere un nuovo
film sul neorealismo dal
titolo "Modello Roma".
Non dovrebbe avere
problemi di
finanziamento, il suo
amico Vetroni riuscirà a
fargli avere il nostro
denaro.
Per il soggetto
suggerirei l'aggressione
di due romeni ad un
cittadino inerme. Ci
potrebbe dare un
bellissimo spaccato
della vita romana
aggiornando i vecchi
film di Rossellini, De
Sica e Visconti.
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LA DEMOCRAZIA
SUDAMERICANA |
23 agosto
2007 |
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Sembra che nel Sud
America la democrazia
sia ancora di la da
venire. Dopo le
dittature di destra,
tanto censurate, ora
anche gli ex
sindacalisti, arrivati
al potere, stanno
intraprendendo la strada
aperta da Castro e cioè
quella che porta alla
nomina a vita. Quindi
dopo Chavez, che in
Venezuela vuole cambiare
la Costituzione a suo
favore, abbiamo Morales
che in Bolivia, con la
prepotenza parlamentare,
chiude la bocca alla
Corte Suprema che si è
permessa di bocciare le
sue nomine clientelari.
Mi viene il dubbio che
non sia questione di
destra o di sinistra, ma
della cultura della
democrazia assente in
quelle terre.
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lettera pubblicata da
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25 agosto
2007 |
MILANISTI A CASA decisione
sbagliata |
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Forse ho capito male.
Sembra che di fronte
alle minacce di
ritorsione degli ultras
del Genoa contro i
tifosi del Milan, il
prefetto abbia deciso di
lasciare a casa i
milanisti. A me sembrava
più logico punire che le
minacce la fa e non chi
le subisce. Forse era
meglio far giocare la
partita a porte chiuse
perché questo precedente
non farà altro che
avallare altri
comportamenti
antisportivi.
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RIVOLTA FISCALE |
22 agosto
2007 |
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Stare a sentire Veltroni
che condanna l'ipotesi
di uno sciopero fiscale
è come dar credito ad un
pentito di mafia. Quale
altro mezzo ha il popolo
per ribellarsi alla
tirannia fiscale? Il
voto? Certo, quando
arriverà. Ma nel
frattempo ci facciamo
rapinare senza battere
ciglio? Se il diritto di
sciopero è sancito
costituzionalmente non
vedo perchè non possa
valere per tutte le
cause. In fin dei conti
è una forma di protesta
passiva. Certo se
dovessimo seguire il
credo di Veltroni e la
dottrina del suo maestro
Marx secondo il quale
quando un governo non
soddisfa le esigenze del
proletariato necessita
"il rovesciamento
violento di ogni
ordinamento sociale"
dovremo prevedere
l'assalto al Quirinale
con cannoni e baionette.
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lettera pubblicata da
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17 agosto
2007 |
PROCESSO A VALENTINO ROSSI
Fuori luogo le accuse dei politici |
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Premesso che non intendo
esprimere un giudizio
sulla colpevolezza di
Valentino Rossi, non
essendo a conoscenza dei
fatti, trovo del
tutto assurde le prese
di posizione di alcuni
politici nei confronti
della dichiarazione in
video che Valentino ha
inviato alle TV. Questi
personaggi hanno trovato
scorretto suo modo di
difendersi perchè
avrebbero preferito un
contraddittorio. Mi
chiedo se quando sono
state pubblicate le
informazioni sulle sue
frequentazioni con la
Canalis, sulle sue
esibizioni come nudista
e soprattutto sulla sua
presunta maxi evasione,
hanno concesso a Rossi
un contraddittorio prima
di sbatterlo in prima
pagina. Qualcuno dirà
che solo a lui, ricco e
famoso, è concessa una
difesa in prima serata.
Certo, ma se non è lui a
scagliare la prima
pietra, chi potrà
prendere in
considerazione tutti
colori che sono vessati
in nome
dell'informazione e
nessuno prende in
considerazione? Fatti
come questi potrebbe dar
luogo a delle opportune
riflessioni. Oltretutto
un contraddittorio
corrisponderebbe ad un
processo mediatico, cosa
che sarebbe meglio
riservare ad un
tribunale.
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pubblicata su
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VIA RASELLA: EROISMO O TERRORISMO? |
10 agosto
2007 |
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Per un articolo dove
esprimeva le sue
opinioni sull'attentato
di Via Rasella, Feltri è
stato condannato per
diffamazione dalla
Cassazione al pagamento
di 45.000 euro.
Nonostante la
sentenza della
Cassazione che attesta
la legittimità
dell'attentato di via
Rasella, con il
conseguenti eccidio
delle Fosse Ardeatine, e
nonostante la denuncia
latente da parte di
Rosario Bencivegna, che
ha partecipato all'atto
eroico, contro chiunque
metta in dubbio tale
verità, non ho nessun
problema a dichiarare
che, A MIA OPINIONE,
l'episodio di via
Rasella è stato un atto
vile e vergognoso e che
i riconoscimenti di
stato conferiti agli
autori di questo che,
sempre A MIA OPINIONE, è
stato un deliberato
assassinio, resteranno
per sempre una macchia
sull'onorabilità delle
nostre istituzioni.
La Costituzione
garantisce ancora la
libertà di opinione e
questa è la mia.
Per chi non fosse a
conoscenza dei fatti che
si svolsero in Via
Rasella, riporto una
ricostruzione che
ritengo sia la più
vicina alla realtà.
LEGGI
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pubblicata su
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RAPINA DI STATO |
9
agosto
2007 |
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Portare un'impresa al
successo, è noto, non
significa esclusivamente
raggiungere un alto
fatturato ma riuscire a
gestire le spese
necessarie per
raggiungerlo. Altra
controindicazione è
quella di limitarsi, in
caso di perdita
d'esercizio, ad
aumentare i prezzi.
Diversamente anche un
grande fatturato porta
inevitabilmente al
fallimento. Alitalia
insegna.
Purtroppo il nostro
governo non intende
seguire queste
elementari regole
d'impresa. Sembra
infatti che anziché
dedicarsi a ridurre i
costi sia ormai
orientato esclusivamente
ad una spasmodica
ricerca di denaro da
destinare a scopi non
molto chiari.
L'ultima idea geniale è
quella di depredare le
riserve auree della
Banca d'Italia. Non
essendo queste di
proprietà dello stato,
sembra configurarsi il
progetto di una rapina.
Continuando di questo
passo non potrà
meravigliare la raccolta
delle fedi nuziali.
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lettera pubblicata da
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10 agosto
2007 |
PRODI IN VACANZA:
lei sciatta, lui finto atleta in mutande |
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L'immagine della signora
Flavia Prodi che, durante le
vacanze, fa spesa al
supermercato vestita in modo
trascurato, anziché far
pensare a modestia e di
riservatezza, fa pensare ad
una casalinga frustrata e
trasandata.
Mi chiedo, se questa
immagine verrà pubblicata
anche all'estero, quale
considerazione potranno
avere di noi. Forse la
signora dovrebbe avere un
po' più di rispetto per il
ruolo che rappresenta e per
gli italiani,
presentandosi in pubblico in
maniera più decente.
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Il Signor Mattias
Mainiero, redattore di Libero, mi ha
risposto (LEGGI)
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AFFANCULO |
6 agosto
2007 |
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Riflettendo sulla
sentenza di assoluzione
dei genitori islamici di
Fatima, la ragazza che
tenevano chiusa in una
stanza, legata e
picchiata perché non
accettavano il suo stile
di vita, mi chiedo se di
fronte allo stesso atto
di violenza privata, ma
commesso da genitori
cristiani, i giudici
avrebbero emesso la
stessa sentenza.
Quante volte abbiamo
sentito un giudice che,
adottando un
provvedimento
chiaramente assurdo, si
giustificava dicendo che
è un atto dovuto?
Quante volte sentenze
di gradi diversi,
valutando gli stessi
atti (remember Andreotti),
hanno dato esiti
diametralmente opposti?
Quante volte abbiamo
letto dentro le aule di
tribunali che "la legge
è uguale per tutti"?
Anche la Costituzione
sancisce che non si può
essere discriminati per
razza, cultura o
religioni diverse.
Eppure i giudici della
nostra Cassazioni queste
elementari norme le
applicano, come in
migliaia di altri casi
della nostra
magistratura, "A
DISCREZIONE".
Ed il principio per
cui i giudici sono
tenuti solamente ad
applicare le leggi?
AFFANCULO
............ (la
Cassazione ha stabilito
che ora si può dire ed
io ne approfitto
subito).
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