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LE PARTI IN
ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON
PUBBLICATE |
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lettera pubblicata da
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LA POESIA DI SANGUINETI |
27
gennaio 2007 |
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Non
conosco le opere dell'osannato poeta
di sinistra Sanguineti, ma ho letto
questa sua poesia:
"Vivendo per capire perché vivo,
scrivo anche per capire perché
scrivo: e vivo per capire perché
scrivo, e scrivo per capire perché
vivo."
La
sua critica sui gli studenti di Tien
an men, che secondo lui si sono
ribellati al regime comunista solo
per avere la Coca Cola, mi fa
pensare che almeno loro sapevano
cosa volevano. Lui invece da ciò che
scrive sembra non sappia né cosa
vuole e nemmeno che cosa ci fa al
mondo.
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lettera pubblicata da
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PER LEGGE IL
MERCOLEDI' "La corazzata Potemkin" |
26
gennaio 2007 |
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Ricordate la strofa di Bandiera
rossa "evviva il comunismo e la
libertà"?
Ormai anche i più ottusi si stanno
rendendo conto che questa è e sarà
sempre un'utopia irrealizzabile. Ma
proseguendo sulla via della loro
libertà qualcuno di rifondazione ha
pensato di rilanciare il cinema
italiano riducendo per legge le
proiezioni dei film americani.
Non
bastavano i miliardi della comunità
sperperati per finanziare filmetti
che in gran parte non sono neanche
arrivati nelle sale di proiezione.
E' facile profezia prevedere che
anziché aiutare la filmografia
italiana si arriverà solo alla
chiusura delle sale cinematografiche
per mancanza di clienti.
A
meno che la legge non venga
integrata con le proiezioni
obbligatorie di fantozziana memoria
tipo: il mercoledì "La corazzata
Potemkin".
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lettera pubblicata da
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D'ALEMA Se invece
dei moniti lanciasse molotov? |
24
gennaio 2007 |
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Ho letto che
D'Alema lancia un monito alla sinistra
radicale per richiamarli al senso di
responsabilità sul rifinanziamento della
missione in Afganistan. Bei tempi quando lo
stesso D'Alema anziché lanciare moniti
lanciava molotov. Forse, per farsi
ascoltare, dovrebbe tornare alle origini
poiché questo è l'unico linguaggio che gli
estremisti di sinistra comprendono.
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LA VERITA' SU MARZABOTTO |
19
gennaio 2007 |
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Il
recente processo ai colpevoli della
strage di Marzabotto, ha sollevato nuovi
interrogativi sulle cause che hanno
determinato questo fatto di sangue. Nel
1946 era stato giudicato e condannato
all’ergastolo Reder, ritenuto il
colpevole di tutto. Ora, dopo 60 anni,
qualcuno ha voluto ricercare i colpevoli
anche tra i sottoposti. Mi chiedo perché
non è stato fatto allora. Forse era
meglio non sollevare troppa polvere?
Errani a
conclusione del processo ha proclamato:
"Ai giovani ed alle generazioni questa
sentenza dice che non si deve mai
rinunciare alla ricerca della verità e
della giustizia...”
Bene io
oggi vorrei tanto conoscere la verità.
Tutte le cronache, chiaramente di parte,
parlano di truppe tedesche che hanno
massacrato senza motivo apparente
centinaia di inermi cittadini. Non credo
a tale semplificazione, seppur nella
crudeltà della guerra.
Ho il
dubbio che sia un fatto analogo a quello
delle Fosse Ardeatine, dove sappiamo che
la rappresaglia è seguita ad un
attentato a ben vedere inutile e
gratuito. Ho letto frammenti di voci che
parlano di richieste di denaro dei
partigiani per far passare le truppe
tedesche, di tradimenti, di furti e
assassini.
Non mi
interessa fare un processo privato e men
che meno giustificare i responsabili
della strage.
Semplicemente credo che in un paese
civile e democratico come è ritenuto lo
stato italiano, i cittadini abbiano il
diritto di conoscere la verità che non
sia solo quella del vincitore.
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I ROMANO COLPEVOLI E ANCHE VITTIME? |
12
gennaio 2007 |
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E' fin
troppo facile in questi giorni
condannare senza appello i coniugi di
Erba che si sono macchiati di un
terribile delitto. Non è certo il caso
di cercare una giustificazione ad una
azione imperdonabile, si tratta di
trovarne la spiegazione.
Certamente l'epilogo di questa scomoda
vicinanza è maturato da parecchi
contrasti e provocazioni reciproche e da
situazioni al limite dell'esaurimento
nervoso. Tutti sappiamo che in certi
insediamenti abitativi troppo
affollati coesistono due personalità: il
prepotente ed il succube.
Considerando che non ci sono persone
solo Caino o solo Abele, che i
coniugi Romano si sono trovati ad avere
a che fare con persone per lo meno
difficili (anche i parenti della vittima
avevano da tempo preso le distanze), che
la loro pazzia non ha risolto nulla ma
solo compromesso la loro esistenza per
motivi sostanzialmente futili, che
passeranno i restanti anni della loro
vita tra vessazioni e prepotenze, e che
alla fine sarà il marito della vittima a
ricevere un sostanzioso indennizzo per
il danno subito, mi chiedo: chi sono le
vere vittime di questa triste storia?
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BIAGI IN RAI |
11
gennaio 2007 |
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La notizia
del rientro di Biagi in Rai per un milione
di euro in due anni mi lascia molto
perplesso. Considerando che Biagi ha lucrato
molto con i libri scritti sulle esperienze
pagate dai suoi editori, che negli ultimi 5
anni di Rai ha preso circa 3 milioni di
euro, che è stato liquidato con quasi un
altro milione, che è plurimiliardario (in
lire), che ha quasi 87 anni e non arriverà a
spendere tutti i suoi soldi e sapendo che,
come dice lui, gran parte delle famiglie
italiane non hanno denaro a sufficienza per
arrivare alla fine del mese, non poteva
dispensare il suo sapere in televisione
chiedendo un compenso simbolico anziché una
cifra che i proletari di cui tanto si
preoccupa, non prendono in una vita intera?
Evidentemente l'avidità supera ampiamente
saggezza e altruismo. |
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lettera pubblicata da
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CLARETTA
PETACCI condannata a morte perché? |
04 gennaio 2007 |
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Giorgio
Bocca, ex fascista di ferro, ed altri
sinistri, compreso Cossutta, affermano
che Mussolini è stato giudicato dal
popolo italiano e giustamente
giustiziato. Non condivido assolutamente
questa tesi, ma anche se così
fosse, questi signori non si sono mai
soffermati a spiegare le ragioni
della fine riservata a Claretta Petacci.
Anche questa è stata giudicata dal
popolo e condannata a morte? E per quali
reati?
Lampredi
e Audiso, gli esecutori, in questo caso
hanno semplicemente commesso un omicidio
al quale si è poi aggiunta anche la
profanazione del cadavere. Sentire
questi signori che criticano la civiltà
irachena, senza aver mai trovato in 60
anni il coraggio di riconoscere le loro
meschinità, francamente da il
voltastomaco.
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SADDAM HUSSEIN considerazione finale |
05 gennaio 2007 |
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Per
principio sono contrario alla pena di
morte anche perché è difficile
individuare la follia che esenta dalla
colpa. E di fronte a certi efferati ed
apparentemente incomprensibili crimini,
come è possibile separare la ragione
dalla follia? Dovrebbe però sempre
valere anche il principio che la
condanna deve essere commisurata al
reato. Se il reato è aver sottomesso,
violentato, sterminato migliaia di
persone, il calcolo della pena è
semplice. Se per ipotesi un furto
comporta un anno di reclusione, per
questi reati la vita non basta a
scontare la pena. Quindi per essere equi
serve la morte.
Ma al di
la di questa semplicistica conclusione,
vale la pena di valutare tre importanti
considerazioni:
- Oggi
l’Iraq è stato sovrano con governanti,
eletti dal popolo, dove vige la pena di
morte e Saddam Hussein è stato
condannato da un tribunale in due
diversi gradi di giudizio. Opporsi alla
pena di morte di un sanguinario
massacratore e non farlo per le
centinaia di poveri cristi che in Cina
vengono giustiziati per reati minori è
vergognoso.
- Sul
piano umano si poteva valutare l’ipotesi
della grazia. Ma questa viene concessa a
chi si pente dei propri crimini e ne
comprende l’enormità. L’atteggiamento
arrogante di Saddam Hussein durante il
processo non testimonia certo alcun
pentimento.
- Sul
piano politico bisogna valutare le
conseguenze di questo gesto. C’è chi
ipotizza incremento di violenza e chi
vede giustizia per le vittime. In ogni
caso si spera che ciò possa servire da
monito per altri dittatori che ancora
oggi infestano il mondo.
Saddam
anche durante l’esecuzione è stato
trattato con dignità, rispetto e
gentilezza, cose che sicuramente lui non
ha riservato ai suoi oppositori o ai
Curdi, Sciiti e Kuwaitiani che ha fatto
sterminare. Alcuni politici italiani
parlano di atto di inciviltà. Sono gli
stessi che purtroppo questa
considerazione non l’hanno riservata a
Mussolini che avrebbe avuto diritto ad
un processo e ad una condanna e non al
barbaro trattamento che sappiamo. Questi
signori ancora oggi sostengo la
legittimità di altri criminali contro
l’umanità che hanno potuto compiere fino
in fondo le loro nefandezze e morire nel
loro letto senza alcun processo e
rimanendo impuniti.
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