LE PARTI IN
ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON
PUBBLICATE |
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INPS PRO VIAGRA |
4
dicembre 2005 |
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Voci di corridoio riferiscono che le alte sfere
dell'Inps sono favorevoli alla distribuzione
gratuita del Viagra ai pensionati anziani.
Le casse sono sempre più vuote e, a conti fatti,
costa meno qualche mese di pastiglie che
qualche anno di pensione. Come è noto,
infatti, l'uso eccessivo e continuato del
Viagra sottopone ad uno sforzo eccessivo il
cuore con alta probabilità di ridurne la
longevità.
E forse anche i pensionati potrebbero essere
d'accordo adattando il vecchio detto: meglio
sei mesi da leone che sei anni da pecora! |
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lettera pubblicata da  |
VAL DI SUSA
Agenti colpiti dal fuoco amico |
9 dicembre 2005 |
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In Val di Susa le forze dell'ordine hanno attaccato
brutalmente dei pacifici dimostranti che
democraticamente e senza violenza
dimostravano la loro contrarietà al progetto
TAV.
Purtroppo ci sono stati degli scontri ed il
bilancio delle vittime dichiara 17 agenti
colpiti e 2 manifestanti.
Avendo di fronte gente pacifica, presumo che gli
agenti siano stati colpiti da fuoco amico. |
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lettera pubblicata da
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RICORDO John Lennon il
poeta dell’utopia |
10
dicembre 2005 |
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Sono passati 25 anni dalla morte di John Lennon, il
mito che ha caratterizzato la mia giovinezza
e che ancora, con il suo gruppo, resta per
me la massima espressione musicale popolare.
Ho riletto il testo della sua canzone Imagine
valutandola oltre la poesia, nella realtà
che esprime. E mi rendo conto che le sue
parole non hanno alcuna possibilità di
trovare realizzazione.
Il mondo che immagina è concepibile solo dagli
ingenui poiché l'unico modo di realizzarlo
non è quello di cambiare le regole ma di
cambiare il genere umano.
Ma forse ciò che ha scritto per lui non è stato
solo frutto dell'immaginazione. Infatti la
sua realtà di uomo ricco e famoso gli
permetteva di vivere senza religioni, senza
confini, senza necessità o bisogni, senza
avidità, senza rabbia ed in pace.
Peccato che per gli altri ciò rimanga un'utopia. |
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CASO DI CANIO |
18 dicembre 2005 |
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Tornando sul fatto Di Canio e sul saluto romano
rivolto alla tifoseria livornese, vorrei
puntualizzare che se il fatto costituisce
reato, deve essere perseguito dalla
magistratura.
Se invece è da valutare come comportamento
antisportivo, poiché solo su questo dovrebbe
sindacare la Federazione, sarebbe opportuno
valutare la sportività di tutti i gesti
politici portati all'interno degli stadi.
Quindi anche i canti, le bandiere ed i pugni
chiusi dell'altra sponda. Se così non fosse
si potrebbe parlare di discriminazione.
A proposito, finché non saranno considerati sullo
stesso livello gli estremismi ideologici e
la libertà di opinione e di orientamento
politico, la nostra sarà sempre una
democrazia incompiuta. |
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lettera pubblicata da
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MAGISTRATI E POTERI
L’ermellino può dare alla testa |
18 dicembre 2005 |
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L'Anm
(Associazione nazionale magistrati) è contro la
riforma giudiziaria del governo.
Orbene il potere giudiziario è saldamente e
giustamente nelle loro mani.
Il potere esecutivo è ormai anche quello nelle loro
mani: gestiscono carabinieri e polizia,
ordinano arresti ed annullamenti di arresti,
decidono carcerazioni e scarcerazioni,
diminuzioni di pena e pene alternative, ecc.
Ora anche sul potere legislativo vorrebbero dare
indicazioni.
Non è che l'ostentazione di ermellini e scettri
porti alcuni magistrati a convincersi
di essere regnanti? |
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PUNIZIONE O RIABILITAZIONE |
18 dicembre 2005 |
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L'ultima esecuzione della pena di morte in America
porta a delle considerazioni.
Le pene che vengono inflitte dai tribunali hanno lo
scopo di punire un comportamento contro la
società o quello di portare il reo alla
reintegrazione?
Nel primo caso la pena di morte deve essere
eseguita anche se costui riceve due premi
Nobel. La legge sulla pena di morte può
essere discutibile e rivedibile, ma non
disapplicata.
Nel secondo caso si crea l'enorme problema di chi
possa essere in grado di fare tale
valutazione. Chiari esempi di delinquenti
liberati per buona condotta che tornano a
delinquere sono nelle cronache dei giornali.
E la buona condotta è un elemento che non ha
a niente a che fare con la pericolosità
sociale: in galera non è materialmente
possibile reiterare certi reati. E che senso
ha stabilire la durata della pena se non è
intesa come punizione. Basterebbe
rinchiudere il reo fino alla riabilitazione.
Vorrei quindi mi fosse spiegato su quale principio
viene basata la possibilità di liberazione
di Sofri. |
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NESSUNA CLEMENZA (lettera a Sergio Romano
del Corriere) |
20 dicembre 2005 |
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Egr. Signor Sergio Romano,
nella sua risposta ad un
lettore, Lei si chiede se è giusto e umano
negare un provvedimento di clemenza ad un
uomo che è rimasto vent'anni nella cella
della morte.
Io credo sia giusto poiché questi venti anni non
sono stati una gogna voluta dalla giustizia
americana ma molto probabilmente il
risultato del diritto a ricorrere con tutti
i mezzi contro la sentenza. E ciò testimonia
semplicemente che chi ha maggiori mezzi
economici trova il sistema di ricorrere per
vent'anni mentre chi non li ha rischia di
essere giustiziato in sei mesi.
Questa discriminazione paradossalmente porta alla
conclusione che chi ha più denaro da
spendere resta parecchi anni in attesa di
sentenza e si guadagna il diritto alla Sua
clemenza.
Assurdo. |
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lettera pubblicata da
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lettera pubblicata da
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AMNISTIA E INDULTO |
26 dicembre 2005 |
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Trovo del tutto inutile e strumentale
l'improrogabile necessità di liberare le
carceri con l'indulto o l'amnistia. Non sono
contrario al perdono ed alla clemenza, ma
non ritengo ci siano i presupposti per
arrivare a questo.
Alcuni politici, che probabilmente sono andati in
piazza per cercare visibilità, hanno
giustificato il provvedimento con il
sovraffollamento delle carceri.
E' noto che gran parte della comunità carceraria è
costituita da extracomunitari che, accettati
da quegli stessi politici sul nostro
territorio, sono senza possibilità di
sopravvivenza se non nella malavita. Quindi
il problema dovrebbe essere risolto a monte
espellendo immediatamente i clandestini che
commettono reati, senza farli soggiornare
nelle nostre carceri.
La messa in libertà poi di tanti carcerati non farà
che aumentare la delinquenza. |
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VITA DA NABABBO |
26
dicembre 2005 |
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Non si può certo discutere sulla legittimità di D’Alema
di acquistare una superbarca a vela e di
pagare ottomila euro al mese. Viene però
spontanea una valutazione morale su colui
che per anni ha seguito e propagandato
un'ideologia che bandisce la proprietà
privata e condanna decisamente le
espressioni del capitalismo.
E poi mi chiedo, se spende questo importo per i
capricci, quale sarà il suo tenore di vita?
Alla domanda dei giornalisti per
giustificare questa spesa, ha risposto che
sono il frutto di 36 anni di lavoro.
Conosco persone che hanno lavorato per 40 anni e
prendono mille euro al mese. Forse hanno
sbagliato lavoro.
Consiglio quindi ai giovani, se vogliono arrivare a
certi livelli di vita, di buttarsi in
politica, preferibilmente nei partiti
comunisti. |
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