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LE PARTI IN
ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON
PUBBLICATE |
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ABBATTERE EPIFANI |
28 settembre 2008 |
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L'Epifani visto qui a
Bologna sul palco ad
aizzare la folla
somigliava proprio ad
una belva in gabbia.
Mancava solo la bava
alla bocca a
testimoniare quanto
livore abbia lasciato in
lui la sconfitta
bruciante nel caso
Alitalia.
Ho il massimo rispetto
per tutti gli animali,
anche quelli pensanti,
ma ritengo opportuno
valutare la possibilità
dell'abbattimento di
questo pericoloso
soggetto perché prevedo
che possa sfogare l'odio
accumulato in nefaste
iniziative con il
rischio di recare danni
reali e permanenti alle
persone che ancora
credono in lui e a tutti
gli italiani.
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GIUSTIZIA DEGENERATIVA |
27 settembre 2008 |
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Visto l'andamento della giustizia in
Italia, credo sia ormai molto opportuna
una rapida e radicale riforma
dell'apparato giudiziario.
Ho infatti l'impressione che tutto il
sistema stia degenerando. Prova ne sono
le "sentenze creative" emesse da un po'
di tempo a questa parte dalle corte di
Cassazione oppure, ad esempio, la
gestione del processo di Milano che vede
imputato Berlusconi.
Qui siamo già arrivati al paradosso in
cui i giudici decidono se una legge è da
applicare o meno e addirittura il
pubblico ministero anziché pensare a far
bene il suo lavoro, ci informa tramite
stampa quali debbano essere
considerate alte cariche dello stato.
La gente è sempre più perplessa davanti
a sentenze con condanne non
corrispondenti al reato, ingiustificate
scarcerazioni, accanimenti contro
imputati basati sul nulla oppure
eccessiva magnanimità verso delinquenti
palesi.
Tutti fattori che fanno capire quanto
ormai la discrezionalità dei giudici sia
andata oltre l'applicazione delle leggi,
loro unico e primario compito, per
sconfinare nella loro interpretazione,
attività non richiesta.
Molti giudici accecati dalla presunzione
e dalla superbia sembrano non occuparsi
più di giudicare solamente i reati, ma
si ergono a fustigatori della società
assumendo il ruolo di unici interpreti
in grado di estirparne il male che la
pervade.
Un sistema di amministrare la giustizia
che ricorda un po' quello dei paesi
arabi dove i giudici applicano la legge
coranica interpretandola a seconda delle
proprie esigenze e necessità. Prima di
arrivare a tanto è meglio intervenire.
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SIGNOR MAINIERO, SI SBAGLIA |
20 settembre 2008 |
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Ho letto un paio di
volte il suo
articolo sulla
strage di
Castelvolturno per
cercare il nesso con
la rivolta contro la
camorra di cui parla
nella premessa ma
non l'ho trovato.
Non ho trovato atti
di guerra contro i
clan da parte di
oltre duecento
extracomunitari di
pelle nera ed ancora
meno della lezione
di coraggio che
questi avrebbero
impartito ai
napoletani.
Il corteo di
protesta nei
confronti della
malavita organizzata
non è certo una
novità. Ne vediamo
saltuariamente in
televisione e
sappiamo che
purtroppo lasciano
il tempo che
trovano.
Se invece vuol
chiamare guerra ai
clan i 15 chilometri
di strada distrutta,
i 400 segnali
stradali divelti, le
vetrine infrante, le
auto distrutte, i
cassonetti bruciati
e tutti gli altri
atti vandalici, si
sbaglia.
I danni non li ha
subiti la camorra ma
la popolazione ed
anche le forze
dell'ordine.
Altro sarebbe stato
se questi coraggiosi
avessero assalito le
ville fortificate
dei camorristi note
a tutti, ma non ci
speri.
I manifestanti si
sono lamentati del
nostro razzismo, ma
visto il
comportamento contro
persone innocenti e
gli insulti
gratuiti, mi sembra
che ci sia stata una
forma di razzismo
all'incontrario.
Spero che questo
tipo di rivolta
contro la camorra
non abbia
sviluppi. Ricorda
vero come è finita
nelle banlieues
francesi?
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LA CAMORRA E' RAZZISTA
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19 settembre 2008 |
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Purtroppo neanche la camorra si sottrae
al razzismo dilagante che sta invadendo
l'Italia. Ne è la prova l'agguato
camorristico ai danni di 6
extracomunitari uccisi a colpi di
pistola e mitraglietta con quasi un
centinaio di colpi.
Questa ferocia, mai riservata ai nostri
connazionali, denota un chiaro sintomo
razzista.
Qualcuno si chiede come mai la camorra
se la prenda con questi poveri
immigrati, probabilmente rifugiati
politici.
Forse avevano creato una attività a
Castelvolturno per garantirsi un lavoro?
Dal momento che in zona già operano in
molti in questo settore, solo una
visione razzista può negare loro la
possibilità di intraprendere un piccola
attività di spaccio di droga.
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LA MORTE DI ABDUL Comportamento strano
di un angelo |
16 settembre 2008 |
lettera pubblicata da
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Tra i commenti a caldo
sulla morte di Abdul, il
ragazzo italiano di
colore, ho sentito una
ragazza affermare che è
morto un angelo.
Forse questa anima
candida conosce un'altra
storia. Io ho sentito di
un ragazzo che ha rubato
o tentava di rubare non
solo una merendina ma
forse, come affermano i
gestori del chiosco,
tutto l'incasso dandosi
poi alla fuga con i suoi
amici.
Per essere un angelo
direi che ha avuto uno
strano comportamento e
la spropositata reazione
dei derubati fa pensare
non ad un atto isolato
ma ad una provocazione
ripetuta ed esasperata.
E' mia convinzione che
il nostro caro angelo
sia stato ben
consapevole delle sue
azioni, mentre padre e
figlio non avevano
alcuna motivazione e
ancora meno convenienza
a commettere un omicidio
gratuito a cui sono
arrivati nella
concitazione di una
rissa dove anche gli
altri usavano bottiglie
e bastoni.
Il razzismo non c'entra
nulla. E' solo nella
testa di chi fa comodo
strumentalizzarlo.
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PERCHE' SALVARE ALITALIA
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11 settembre 2008 |
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L'arroganza dimostrata dalla CGIL
nell'affrontare il confronto con il
governo per risolvere il problema
dell'Alitalia, mi ha fatto riflettere
sull'effettiva utilità del salvataggio
di questa azienda ormai fallita da anni.
In effetti mi chiedo se debba avere la
priorità il salvataggio a tutti i costi
della compagnia di bandiera, magari
piegandosi per l'ennesima volta al
ricatto sindacale, o se debba invece
prevalere una esigenza forse meno
contingente ma magari più produttiva in
proiezione futura.
Mi spiego. Il fallimento dell'Alitalia
sarebbe uno schiaffo in piena faccia al
sindacalismo egoistico e scriteriato che
opprime da tempo le nostre attività
produttive ed che ha perso per strada
gli obiettivi primari per cui era nato.
Il fatto che migliaia di
dipendenti finiscano per strada
diventerebbe un esemplare e
significativo deterrente per tutti
coloro che pensano di continuare a
difendere il lavoro non con la
professionalità ma con la forza del
ricatto.
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ULTRAS NAPOLETANI Persa una bella
occasione |
1 settembre 2008 |
lettera pubblicata da
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Ho seguito con forte
disappunto la vicenda dei
tifosi napoletani che hanno
"sequestrato" un treno per
andare a Roma a seguire la
partita di calcio.
Il pretore non ha trovato di
meglio che autorizzare
questa violenza e questo
sopruso per i soliti motivi
di ordine pubblico.
Considerando che questi
tifosi hanno fatto
sgomberare le carrozze alla
gente che aveva pagato il
biglietto e che hanno
provocato danni al convoglio
per mezzo milione di euro,
non capisco assolutamente
l'utilità di questa
decisione.
Avrei trovato molto più
proficuo l'isolamento del
treno, magari utilizzando
l'esercito, visto che a
Napoli funziona, e lasciare
queste persone senza partita
e magari tutta la notte a
smaltire i bollori.
Logicamente avrebbero
distrutto il treno, cosa
rimediabile con la raccolta
dei documenti di tutti ed il
relativo invio a domicilio
del conto da pagare.
Danno per danno, almeno
avrebbero saputo che con
questo sistema di partite
non ne vedranno mai.
Ora l'ipotesi di
bloccare tutte le trasferte
mi sembra una assurdità.
Perché far pagare a tutti le
colpe di pochi?
Con questi sistema, ancora
una volta permissivo,
qualcuno pensa che i tifosi
si siano pentiti e che
abbiano intenzione di
cambiare atteggiamento per
le loro trasferte? Non ci
pensano proprio.
Complimenti dunque al
questore. Ha perso un'ottima
occasione per far capire che
bisogna cambiare, che la
festa è finita.
Mi
auguro che il governo sappia
adottare lo stesso sistema
deciso e determinato che ha
adottato con ottimi
risultati per altre
incongruenze della nostra
società.
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