Benvenuti nel mio sito e buona lettura!

  HOME

Se vuoi inviare un tuo commento

MAIL

Se vuoi leggere altri commenti

FORUM

 

LETTERE

DIVISE PER MESI

giugno 2009
maggio 2009
aprile 2009
marzo 2009
febbraio 2009
gennaio 2009
dicembre 2008
novembre 2008
ottobre 2008
settembre 2008
agosto 2008
luglio 2008
giugno 2008
maggio 2008
aprile 2008
marzo 2008
febbraio 2008
gennaio 2008
dicembre 2007
novembre 2007
ottobre 2007
settembre 2007
agosto 2007
luglio 2007
giugno 2007
maggio 2007
aprile 2007
marzo 2007
febbraio 2007
gennaio 2007
dicembre 2006
novembre 2006
ottobre 2006
settembre 2006
agosto 2006
luglio 2006
giugno 2006
maggio 2006
aprile 2006
marzo 2006
febbraio 2006
gennaio 2006
dicembre 2005
novembre 2005
ottobre 2005
settembre 2005
agosto 2005
luglio 2005
giugno 2005
maggio 2005
aprile 2005
marzo 2005
febbraio 2005
gennaio 2005
giugno 2004
 

 RIFLESSIONI sul 2004                                                                                   03 gennaio 2005

 

 - Bush vuole imporre la libertà con le armi. Che Guevara e Castro mi sembra abbiano usato lo stesso metodo, sbaglio?

- Veltroni dice di voler l'America come la vuole il mondo. Essendo questa, come lui dice, la più grande democrazia, vorrebbe portarvi la barbarie?

- Sartori paventa la scheda elettorale con due soli nomi, come chiede Berlusconi. Ma dove lui vive in piena libertà (a New York) non si usa così?

- Normalmente si giustifica l'odio verso Berlusconi motivandolo con il fatto che fa approvare le leggi "ad personam". E prima delle leggi, perchè ricco?

- Alcuni pacifisti hanno plaudito al gesto di Roberto dal Bosco (che ha lanciato un cavalletto sulla testa di Berlusconi). Forse anche loro sono favorevoli alla pace armata?

- Tutti i TG parlano quasi solamente della catastrofe asiatica (lo tsunami). Poi un breve spazio per la criminalità napoletana. Il primo problema si risolverà con il tempo. Il secondo?

- Leggo gli articoli di Biagi e l'intervento di Luzi. Anni fa pensavo che la vecchiaia portasse alla riflessione ed alla moderazione, lasciando gli estremismi di pensiero e di azione ai giovani che credono di cambiare il mondo a bastonate. Mi sono sbagliato?

Auguri di Buona anno a coloro che pensano con la loro testa ed anche a quelli che si ostinano a pensare con quelle degli altri.


 

MEGLIO L’ONU?                                                                                            09 gennaio 2005

 

Nell'edizione di domenica 9 gennaio a pagina 13 (sul Corriere della Sera) c'era un piccolissimo articolo che riferiva l'accertamento di abusi sessuali su tredicenni perpetrati da soldati dell'Onu.

E mi sono chiesto: se gli stupri fossero stati opera dei soldati americani avrebbero avuto la prima pagina? E per quanti giorni? E quanti commenti sarebbero arrivati?

Di frequente si sente proporre di affidare all'Onu i problemi internazionali anziché agli Stati Uniti. Dubito che l'Onu sia in grado di gestirli visto come riesce a gestire l'opera dei soldati a lei affidati (e non cito tutti gli altri abusi di cui si è a conoscenza ma che difficilmente hanno l'onore della prima pagina).


 

DIVIETO DI FUMO                                                                                         11 gennaio 2005

 

Un lettore chiede che qualcuno gli spieghi che differenza c'è fra uno spacciatore di droga ed un produttore di sigarette. Non avendo letto risposte, provo a farlo io.

Il problema è nella domanda. Infatti è assurdo paragonare chi opera legittimamente a chi infrange le leggi approfittando delle debolezze umane. Sarebbe stato più corretto contrapporre lo spacciatore al contrabbandiere e il produttore di sigarette al produttore di oppiacei per uso terapeutico. La grande differenza come sempre la fa l'uso. Spiegare la casistica di tutte le cose prodotte dall'uomo che se usate in modo opportuno sono positive e se abusate sono deleterie mi sembra una cosa ovvia.

Anche per il fumo vale lo stesso principio. Sono contrario alla proibizione intesa come limitazione della libertà: ci sono voluti secoli per conquistarla. Sono però anche contrario a permettere a chiunque di fumarmi in faccia, di spararmi in faccia, di travolgermi con l'automobile e così via discorrendo.


 

INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO                                                   12 gennaio 2005

 

Leggo tra le dichiarazioni del Procuratore Generale che per migliorare la situazione giudiziaria in Italia "servono riforme giuste e condivise".

Non capisco chi possa definire "giuste" le leggi e credo che per "condivise" si intenda che devono essere "approvate".

Una simile ipotesi porterebbe alla situazione di fatto che la magistratura, oltre al potere giudiziario, che giustamente gli compete, e a quello esecutivo, su cui ha sicuramente grande potere operativo, avrebbe una grande influenza anche su quello legislativo. Fatto questo profondamente anticostituzionale.

Ma che cosa porta ad avanzare questa ipotesi? Probabilmente la presunzione che nessuno può essere preparato più della magistratura a promuovere leggi giuste. Dando poco credito in tal senso a deputati e senatori che hanno fatto altri mestieri ed altre carriere, magari fino al giorno prima di votare una legge.

Ciò trascura un fondamento della cultura legislativa del nostro paese e di tutto il mondo: le leggi non vengono fatte sulla base della "giustezza" ma sono fortemente orientate da una valutazione politica (la legge relativa alla pena per un omicidio premeditato può variare dalla pena di morte all'assegnazione ai servizi sociali dopo tre anni di carcere).

Per questo i giudici non possono e non devono mai entrare nel merito delle leggi promulgate poiché lo farebbero unicamente da un punto di vista politico.

In tal caso non ci resterebbe che ......... affidarci alla clemenza della Corte.


 

ORIANA FALLACI                                                                                          13 gennaio 2005

 

Ho letto su Magazine gli stralci dell'ultima pubblicazione di Oriana Fallaci l'Apocalisse.

           Quanto scrive mi fa pensare: questo è un Giornalista. Non è la condivisione di quanto scrive che mi da soddisfazione ma la capacità di analisi che induce a riflessioni che vanno ben oltre la superficie della cronaca o l'elaborazione di pettegolezzi.

E ciò attenua l'irritazione che mi sorge quando leggo i soliti articoli che parlano di Romolo e Remolo, di fratelli partigiani, di aneddoti di dubbio valore che mi portano alla fine dell'articolo a chiedermi: ma costui di che cosa parla?(riferimento agli articoli di Enzo Biagi)


 
LETTERA ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA             14 gennaio 2005
 

Spett.le Corriere della Sera,

mi sono permesso di inviare alcune lettere dove esprimevo il mio parere su alcune questione trattate dal vostro giornale. Non ho ancora avuto il piacere di poterle leggere.

Mi è venuto il dubbio che fossero un po' "scomode", ma poi ricordando le tante cazzate che pubblicate credo che le mie possano rientrare nella categoria.

Del resto sono un vostro lettore da sempre proprio perchè posso sentire tante campane ed io sono abituato a creare le mie opinioni autonomamente.

Poi ho pensate che non fossero correttamente compilate e quindi cestinate per questo motivo. Forse manca la città da cui scrivo.

Rimedio subito all'errore:

BERLANDA FLAVIO - VIA BASSA SUPERIORE, 47  - 40051 MALALBERGO - BOLOGNA

Per evitare altri inconvenienti metto anche il numero di telefono: 051 6606447.

Se occorre sono disponibile ad inviare anche copia di un documento e codice fiscale.

Così sarà chiaro che non ho problemi a confermare in qualsiasi sede ciò che penso.

Ora per vostra memoria allego nuovamente le mie ultime lettere con la preghiera di pubblicazione.

(Allegate lettere del 03 - 09 -11 -12 gennaio 2005)


 
GRANDE GIORNALISMO                                                                            25 gennaio 2005
 

Ho avuto modo di seguire, seppur marginalmente, la vicenda di Al Bano e del suo intervistatore (schiaffeggiato per le domande troppo stupide ed insistenti).

Al di la delle ragioni ho pensato: che bel esempio di giornalismo! Probabilmente colui che ha ottenuto lo schiaffo potrà passare da eroe dell'informazione e sarà invitato ai talk show e forse avrà incarichi più importanti. E chi li può negare a chi è arrivato al TG?

Che tristezza. Certo resto convinto che la maggior parte dei giornalisti faccia carriera grazie ai suoi meriti professionali, ma in questo caso mi si è sovrapposta l'immagine di una persona che rovista nell'immondizia.


 

RIFORMA GIUDIZIARIA                                                                              25 gennaio 2005

 

I provvedimenti ultimamente adottati da tribunali e giudici di sorveglianza sui casi di Alenja Bortolotto (16 anni che diventeranno 5 per la libertà condizionata), i massacri di Novi Ligure e di Brescia (stanno già uscendo), i reclutatori di mujaheddin (legittima la lotta armata) ed altri di un lungo elenco, porteranno l'opinione pubblica ad approvare la riforma giudiziaria indipendentemente da valutazioni in merito all'applicazione della legge.

Il governo ringrazia.


 
DISCREZIONALITA’ DEI GIUDICI                                                             27 gennaio 2005
 

Oggi un lettore Corriere afferma che il compito del magistrato è quello di applicare la legge, senza valutare l'imputato, e se non lo fa ciò è dovuto all'ambiguità delle leggi stesse. Può essere, ma poi ricordo tutti i casi in cui la discrezionalità del giudice diventa in effetti determinante sulla sentenza ed allora mi sorge qualche dubbio.

Quali casi? Ad esempio l'obbligatorietà dell'azione penale che è condizionata dalle scelte del CSM. L'ammissione dei testi che è valutata dal collegio giudicante. Le attenuanti e le aggravanti che si basano talvolta su opinioni. E poi vogliamo parlare di un solo caso esemplare che vale per tanti migliaia meno clamorosi ma simili? Parlo del caso Andreotti. Mi chiedo: qual è delle tante la sentenza giusta? Certamente è stato applicato il nostro Codice Penale in tutti i gradi di giudizio. O no?

Purtroppo ho avuto modo do provare sulla mia pelle l'applicazione della legge. Un collega, anni fa, ha presentato una denuncia contro di me per un fatto abbastanza risibile. Ebbene: prima sentenza di condanna; appello con assoluzione piena perchè il fatto non sussiste.

Non v'è dubbio che la legge sia uguale per tutti, ma la giustizia lo è? Per me no!


 
GIORNO DELLA MEMORIA                                                                        28 gennaio 2005
 

Il giorno della memoria è stata occasione per ribadire la condanna dell'olocausto da parte di tante personalità pubbliche. Per me però una voce è emersa su tutte: "ringrazio chi ci ha liberato, ma molti erano a conoscenza dei campi di sterminio e nulla hanno fatto".

A 60 anni di distanza vale ancora la scritta "chi non conosce la storia è destinato a riviverla" poiché sembra che la storia si stia ripetendo: tanti sanno come si svolgono le cose in paesi come Cuba, Corea del nord, Cina, Myanmar, Iran, ecc. Purtroppo la mancanza di telecamere sul posto (non come a Guantanamo), non ci permette di vedere le atrocità commesse ogni giorno, ma una maggiore attenzione da parte dei mezzi di informazione non guasterebbe.  

Credo che alla giusta pietà per le persone scomparse in passato, bisognerebbe affiancare l'indignazione e la censura, anche attiva, contro quei regimi che quelle atrocità le commettono nel presente. Tanti sanno, ma non intervengono.

Gli sarà rimproverato tra 60 anni?


 
VIVA LE ELEZIONI                                                                                         31 gennaio 2005

 

Oggi è stata scritta una grande pagina di giornalismo. La notizia è che i giornalisti italiani hanno fatto la figura dei peracottai. L'ha affermato un noto loro collega nella trasmissione radio del Dr. Forbice ed io sono pienamente d'accordo con lui. Per mesi giornali, radio e televisioni ci hanno informato della situazione insostenibile in Irak dove giornalmente si consumavano massacri contro gli invasori esortando a dichiarare finalmente che le nostre forze armate erano li non a titolo di pacificatori ma in guerra. Non si sarebbe mai arrivato alle elezioni e che comunque nessuno avrebbe votato (parole di una Simona che ci fa comprendere quale sia la sua conoscenza del popolo irakeno).

Solo una voce si era alzata per dire che li si stava anche ricostruendo la società civile con giornali, radio, internet, ospedali, scuole e che la quasi totalità della popolazione viveva in maniera normale. Era la voce di Emilio Fede, di cui non ammiro certo le previsioni del tempo, ma che si è dimostrato il più completo nell'informazione.

Provate ad immaginare se all'estero diffondessero solo le vicende di Napoli e Palermo, come potrebbe essere valutata la stabilità della nostra società?

Complimenti quindi ai nostri giornalisti. Non credo che questo sarà motivo di riflessione per molti interessati e quindi mi accingo, dopo questo raggio di sole, a tornare alle grandi riflessioni "strettamente personali" (di Enzo Biagi).

TORNA ALL'INIZIO