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RIFLESSIONI
sul 2004
03 gennaio 2005 |
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Bush vuole imporre la libertà con le armi.
Che Guevara e Castro mi sembra abbiano usato
lo stesso metodo, sbaglio?
- Veltroni dice di voler l'America come la
vuole il mondo. Essendo questa, come lui
dice, la più grande democrazia, vorrebbe
portarvi la barbarie?
- Sartori paventa la scheda elettorale con
due soli nomi, come chiede Berlusconi. Ma
dove lui vive in piena libertà
(a New York) non si usa così?
- Normalmente si giustifica l'odio verso
Berlusconi motivandolo con il fatto che fa
approvare le leggi "ad personam". E prima
delle leggi, perchè ricco?
- Alcuni pacifisti hanno plaudito al gesto
di Roberto dal
Bosco (che ha lanciato un cavalletto
sulla testa di Berlusconi). Forse anche
loro sono favorevoli alla pace armata?
- Tutti i TG parlano quasi solamente della
catastrofe asiatica
(lo tsunami). Poi un breve spazio per la
criminalità napoletana. Il primo problema si
risolverà con il tempo. Il secondo?
- Leggo gli articoli di Biagi e l'intervento
di Luzi. Anni fa pensavo che la vecchiaia
portasse alla riflessione ed alla
moderazione, lasciando gli estremismi di
pensiero e di azione ai giovani che credono
di cambiare il mondo a bastonate. Mi sono
sbagliato?
Auguri di Buona anno a coloro che pensano con la
loro testa ed anche a quelli che si ostinano
a pensare con quelle degli altri. |
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MEGLIO L’ONU?
09 gennaio 2005 |
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Nell'edizione di domenica 9 gennaio a pagina 13
(sul Corriere della Sera) c'era un
piccolissimo articolo che riferiva
l'accertamento di abusi sessuali su
tredicenni perpetrati da soldati dell'Onu.
E mi sono chiesto: se gli stupri fossero stati
opera dei soldati americani avrebbero avuto
la prima pagina? E per quanti giorni? E
quanti commenti sarebbero arrivati?
Di frequente si sente proporre di affidare all'Onu
i problemi internazionali anziché agli Stati
Uniti. Dubito che l'Onu sia in grado di
gestirli visto come riesce a gestire l'opera
dei soldati a lei affidati (e non cito tutti
gli altri abusi di cui si è a conoscenza ma
che difficilmente hanno l'onore della prima
pagina). |
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DIVIETO DI FUMO
11 gennaio 2005 |
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Un lettore chiede che qualcuno gli spieghi che
differenza c'è fra uno spacciatore di droga
ed un produttore di sigarette. Non avendo
letto risposte, provo a farlo io.
Il problema è nella domanda. Infatti è assurdo
paragonare chi opera legittimamente a chi
infrange le leggi approfittando delle
debolezze umane. Sarebbe stato più corretto
contrapporre lo spacciatore al
contrabbandiere e il produttore di sigarette
al produttore di oppiacei per uso
terapeutico. La grande differenza come
sempre la fa l'uso. Spiegare la casistica di
tutte le cose prodotte dall'uomo che se
usate in modo opportuno sono positive e se
abusate sono deleterie mi sembra una cosa
ovvia.
Anche per il fumo vale lo stesso principio. Sono
contrario alla proibizione intesa come
limitazione della libertà: ci sono
voluti secoli per conquistarla. Sono però
anche contrario a permettere a chiunque di
fumarmi in faccia, di spararmi in faccia, di
travolgermi con l'automobile e così via
discorrendo. |
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INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO
12 gennaio 2005 |
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Leggo tra le dichiarazioni del Procuratore Generale
che per migliorare la situazione giudiziaria
in Italia "servono riforme giuste e
condivise".
Non capisco chi possa definire "giuste" le
leggi e credo che per "condivise" si intenda
che devono essere "approvate".
Una simile ipotesi porterebbe alla situazione di
fatto che la magistratura, oltre al potere
giudiziario, che giustamente gli compete, e
a quello esecutivo, su cui ha sicuramente
grande potere operativo, avrebbe una grande
influenza anche su quello legislativo. Fatto
questo profondamente anticostituzionale.
Ma che cosa porta ad avanzare questa ipotesi?
Probabilmente la presunzione che nessuno può
essere preparato più della magistratura a
promuovere leggi giuste. Dando poco credito
in tal senso a deputati e senatori che hanno
fatto altri mestieri ed altre carriere,
magari fino al giorno prima di votare una
legge.
Ciò trascura un fondamento della cultura
legislativa del nostro paese e di tutto il
mondo: le leggi non vengono fatte sulla base
della "giustezza" ma sono fortemente
orientate da una valutazione politica (la
legge relativa alla pena per un omicidio
premeditato può variare dalla pena di morte
all'assegnazione ai servizi sociali dopo tre
anni di carcere).
Per questo i giudici non possono e non devono mai
entrare nel merito delle leggi promulgate
poiché lo farebbero unicamente da un punto
di vista politico.
In tal caso non ci resterebbe che .........
affidarci alla clemenza della Corte. |
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ORIANA FALLACI
13 gennaio 2005 |
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Ho letto su Magazine gli stralci dell'ultima
pubblicazione di Oriana Fallaci
l'Apocalisse.
Quanto scrive mi fa pensare: questo è un
Giornalista. Non è la condivisione di quanto
scrive che mi da soddisfazione ma la
capacità di analisi che induce a riflessioni
che vanno ben oltre la superficie della
cronaca o l'elaborazione di pettegolezzi.
E ciò attenua l'irritazione che mi sorge quando
leggo i soliti articoli che parlano di
Romolo e Remolo, di fratelli partigiani, di
aneddoti di dubbio valore che mi portano
alla fine dell'articolo a chiedermi: ma
costui di che cosa parla?(riferimento agli articoli di Enzo
Biagi) |
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LETTERA ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE DELLA
SERA 14 gennaio 2005 |
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Spett.le Corriere della Sera,
mi sono permesso di inviare alcune lettere dove
esprimevo il mio parere su alcune questione
trattate dal vostro giornale. Non ho ancora
avuto il piacere di poterle leggere.
Mi è venuto il dubbio che fossero un po'
"scomode", ma poi ricordando le tante
cazzate che pubblicate credo che le mie
possano rientrare nella categoria.
Del resto sono un vostro lettore da sempre
proprio perchè posso sentire tante campane
ed io sono abituato a creare le mie opinioni
autonomamente.
Poi ho pensate che non fossero correttamente
compilate e quindi cestinate per questo
motivo. Forse manca la città da cui scrivo.
Rimedio subito all'errore:
BERLANDA FLAVIO - VIA BASSA SUPERIORE, 47 -
40051 MALALBERGO - BOLOGNA
Per evitare altri inconvenienti metto anche
il numero di telefono: 051 6606447.
Se occorre sono disponibile ad inviare anche
copia di un documento e codice fiscale.
Così sarà chiaro che non ho problemi a
confermare in qualsiasi sede ciò che penso.
Ora per vostra memoria allego nuovamente le
mie ultime lettere con la preghiera di
pubblicazione.
(Allegate lettere del 03 - 09 -11 -12
gennaio 2005) |
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GRANDE GIORNALISMO
25 gennaio 2005 |
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Ho avuto modo di seguire, seppur marginalmente, la
vicenda di Al Bano e del suo intervistatore
(schiaffeggiato per le domande troppo
stupide ed insistenti).
Al di la delle ragioni ho pensato: che bel esempio
di giornalismo! Probabilmente colui che ha
ottenuto lo schiaffo potrà passare da eroe
dell'informazione e sarà invitato ai talk
show e forse avrà incarichi più importanti.
E chi li può negare a chi è arrivato al TG?
Che tristezza. Certo resto convinto che la maggior
parte dei giornalisti faccia carriera grazie
ai suoi meriti professionali, ma in questo
caso mi si è sovrapposta l'immagine di una
persona che rovista nell'immondizia. |
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RIFORMA GIUDIZIARIA
25 gennaio 2005 |
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I provvedimenti ultimamente adottati da tribunali e
giudici di sorveglianza sui casi di Alenja
Bortolotto (16 anni che diventeranno 5 per
la libertà condizionata), i massacri di Novi
Ligure e di Brescia (stanno già uscendo), i
reclutatori di mujaheddin (legittima la
lotta armata) ed altri di un lungo elenco,
porteranno l'opinione pubblica ad approvare
la riforma giudiziaria indipendentemente da
valutazioni in merito all'applicazione della
legge.
Il governo ringrazia. |
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DISCREZIONALITA’ DEI GIUDICI
27 gennaio 2005 |
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Oggi un lettore Corriere afferma che il compito del
magistrato è quello di applicare la legge,
senza valutare l'imputato, e se non lo fa
ciò è dovuto all'ambiguità delle leggi
stesse. Può essere, ma poi ricordo tutti i
casi in cui la discrezionalità del giudice
diventa in effetti determinante sulla
sentenza ed allora mi sorge qualche dubbio.
Quali casi? Ad esempio l'obbligatorietà dell'azione
penale che è condizionata dalle scelte del
CSM. L'ammissione dei testi che è valutata
dal collegio giudicante. Le attenuanti e le
aggravanti che si basano talvolta su
opinioni. E poi vogliamo parlare di un solo
caso esemplare che vale per tanti migliaia
meno clamorosi ma simili? Parlo del caso
Andreotti. Mi chiedo: qual è delle tante la
sentenza giusta? Certamente è stato
applicato il nostro Codice Penale in tutti i
gradi di giudizio. O no?
Purtroppo ho avuto modo do provare sulla mia pelle
l'applicazione della legge. Un collega, anni
fa, ha presentato una denuncia contro di me
per un fatto abbastanza risibile. Ebbene:
prima sentenza di condanna; appello con
assoluzione piena perchè il fatto non
sussiste.
Non v'è dubbio che la legge sia uguale per tutti,
ma la giustizia lo è? Per me no! |
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GIORNO DELLA MEMORIA
28 gennaio 2005 |
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Il giorno della memoria è stata occasione per
ribadire la condanna dell'olocausto da parte
di tante personalità pubbliche. Per me però
una voce è emersa su tutte: "ringrazio chi
ci ha liberato, ma molti erano a conoscenza
dei campi di sterminio e nulla hanno fatto".
A 60 anni di distanza vale ancora la scritta "chi
non conosce la storia è destinato a
riviverla" poiché sembra che la storia si
stia ripetendo: tanti sanno come si svolgono
le cose in paesi come Cuba, Corea del nord,
Cina, Myanmar, Iran, ecc. Purtroppo la
mancanza di telecamere sul posto (non come a
Guantanamo), non ci permette di vedere le
atrocità commesse ogni giorno, ma una
maggiore attenzione da parte dei mezzi di
informazione non guasterebbe.
Credo che alla giusta pietà per le persone
scomparse in passato, bisognerebbe
affiancare l'indignazione e la censura,
anche attiva, contro quei regimi che quelle
atrocità le commettono nel presente. Tanti
sanno, ma non intervengono.
Gli sarà rimproverato tra 60 anni? |
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VIVA LE ELEZIONI
31 gennaio 2005 |
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Oggi è stata scritta una grande pagina di
giornalismo. La notizia è che i giornalisti
italiani hanno fatto la figura dei
peracottai. L'ha affermato un noto loro
collega nella trasmissione radio del Dr.
Forbice ed io sono pienamente d'accordo con
lui. Per mesi giornali, radio e televisioni
ci hanno informato della situazione
insostenibile in Irak dove giornalmente si
consumavano massacri contro gli invasori
esortando a dichiarare finalmente che le
nostre forze armate erano li non a titolo di
pacificatori ma in guerra. Non si sarebbe
mai arrivato alle elezioni e che comunque
nessuno avrebbe votato (parole di una Simona
che ci fa comprendere quale sia la sua
conoscenza del popolo irakeno).
Solo una voce si era alzata per dire che li si
stava anche ricostruendo la società civile
con giornali, radio, internet, ospedali,
scuole e che la quasi totalità della
popolazione viveva in maniera normale. Era
la voce di Emilio Fede, di cui non ammiro
certo le previsioni del tempo, ma che si è
dimostrato il più completo
nell'informazione.
Provate ad immaginare se all'estero diffondessero
solo le vicende di Napoli e Palermo, come
potrebbe essere valutata la stabilità della
nostra società?
Complimenti quindi ai nostri giornalisti. Non credo
che questo sarà motivo di riflessione per
molti interessati e quindi mi accingo, dopo
questo raggio di sole, a tornare alle grandi
riflessioni "strettamente personali"
(di Enzo Biagi). |
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