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LE PARTI IN ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON PUBBLICATE

 

HANNO TROMBATO VENDOLA

30 luglio 2008

 

Al congresso di Rifondazione Comunista il candidato Vendola si presenta molto sereno.
Intervistato sulle sue possibilità di essere eletto Segretario del PRC ha dichiarato che lui, comunque fossero andate le cose, sarebbe stato contento.

Contento di essere eletto perché sarebbe un coronamento alla sua attività politica, contento di perdere perché anche l’ipotesi di essere ... trombato non gli sarebbe dispiaciuta.

Durante il congresso le cose sono state subito evidenti. Ferrero era in netto vantaggio nei sondaggi.

Quindi Vendola ha deciso di ritirare la candidatura spiegando: “Ho capito che qui me lo prendo nel didietro. Il partner però preferisco scegliermelo io”.

 

SARTORI E LE NUOVE FRONTIERE

30 luglio 2008

 

Mi ha fatto molto riflettere la tesi del professor Giovanni Sartori, secondo il quale un capo di governo regolarmente eletto dovrebbe portare avanti le sue idee e le sue opere indipendentemente dall’opinione e dalla approvazione pubblica.

E’ quindi sbagliato, secondo lui, fare dei sondaggi per controllare che la sua attività governativa venga giustamente percepita ed approvata.

Mi chiedo allora a che cosa serva il consenso preventivo, con le votazioni, se poi tale consenso deve essere del tutto ignorato nello svolgimento dell’incarico.

Tanto vale, se estendiamo l’opinione dell’illustre, eliminare anche le votazioni andando direttamente al potere a svolgere la missione che l’illuminato del momento ha deciso sia quella giusta per noi.

A pensarci bene però questa non è una teoria del tutto nuova. Sembra l’abbiano applicata in passato personaggi come Pol Pot, Fidel Castro, Mao, Lenin ed altri loro simili con conseguenze non proprio democratiche per il popolo che ha dovuto sostenere l’esperimento.

Qualcuno l’ha chiamata rivoluzione, altri la ritengono semplicemente una dittatura.

Ora in tutto questo una cosa mi preoccupa. Anch’io ho una certa età e continuo ad imparare ed elaborare ragionamenti per avvicinarmi sempre di più alla comprensione. Ma visto l’esito di questa continua ricerca, applicato al signor Sartori, non succederà anche a me che il cervello, congestionato da tesi e pensieri, andrà in tilt e comincerò a sparare delle cazzate emerite?

 

LE RAGIONI DELL'ARAGOSTA e quelle dello spettatore

26 luglio 2008

 

Non si può giudicare senza conoscere. Cerco di attenermi sempre a questo principio, ma a tutto c’è un limite.

Ieri sera su Sky è andato in onda il film “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti.

Volevo vederlo per capire come sono stati spesi i miei soldi.

Non ce l’ho fatta.

Due ore della mia vita sono troppo importanti per buttarle nella spazzatura (intesa come film).

Ho visto quindi solo alcuni spezzoni che sono stati sufficienti a farmi un’idea dell’opera: un filmetto fatto in casa con la tecnica delle inquadrature fisse, possibilmente in interni, senza ritmo, dialoghi penosi con attori completamente fuori parte, tempi dilatati per ogni scena per riempire due ore di vuoto.

Questo purtroppo è il comune denominatore dell’attuale filmografia italiana realizzata senza mezzi e senza idee.

Sono convinto, e mi si perdoni la presunzione, che una “roba” del genere sarei capace di farla anch’io.

Solo non ho capito come la signora Guzzanti abbia potuto spendere 1,1 milioni di euro (di cui 400.000 ricevuti dallo stato) per realizzarlo e dove abbia trovato il coraggio di chiedere un contributo economico supplementare.

Due cose mi chiedo: Verrà il tempo in cui gente come questa anziché farsi mantenere, andrà a lavorare seriamente?

Quando la smetteranno di fare con i soldi nostri delle ennesime “boiate pazzesche”?

 

IL SISTEMA DI PIETRO

16 luglio 2008

 

Il modo in cui è stato condotto il caso Del Turco e le successive dichiarazioni mediatiche del giudice competente mi hanno fatto ricordare da vicino i sistemi adottati da Di Pietro quando cavalcava tangentopoli.

Premesso che l’ex sindacalista arrivato ai vertici del potere regionale non gode della mia ammirazione, devo affermare che non approvo assolutamente la condanna preventiva a cui è stato assoggettato. Aggiungo che non ritengo innocente del Turco ma che anche lui, come tutti,  dovrebbe essere incarcerato dopo la condanna. Ed invece mi sembra che il sistema Di Pietro sia ancora attuale: prima l’arresto e poi eventualmente, ma non necessariamente, la condanna.

Se nel frattempo sopravviene il suicidio, il caso è chiuso.

Quando il CSM dichiara che il premier, che ha manifestato perplessità sul modo di agire di alcuni magistrati, discredita la magistratura, non tiene presente che il discredito, che certamente ha accumulato, deriva piuttosto da fatti come quello della moglie di Mastella incarcerata e poi prosciolta, del principe Vittorio Emanuele incarcerato ed umiliato e poi prosciolto, del padre di Gravina incarcerato e poi prosciolto oppure, se preferite, del caso di quella persona che ha commesso 15 omicidi e distrutto la vita di Tortora, ma che è stato ritenuto normale a tal punto che dopo essere uscito ha subito ammazzato un’altra persona.

Casi come questi sono all’ordine del giorno. Ecco perché avrei trovato più corretto che Del Turco fosse stato sospeso dall’incarico e messo in condizione di non nuocere in attesa del rinvio a giudizio, del processo ed eventualmente della condanna, visto che fino a quel momento per la nostra Costituzione resta persona innocente.

Troppi sono diventati i casi di ingiusta detenzione. Quante altre sentenze di risarcimento della magistratura dovranno essere coperte con i nostri soldi? Quando questi giudici risponderanno dei loro misfatti? Per quanto deve continuare queste vergogna? Questa immunità usurpata?

Trovo del tutto offensivo nei confronti dei cittadini il tentativo della magistratura di bloccare una legge che prevede una temporanea immunità agli eletti dal popolo per dar loro modo di svolgere serenamente il mandato, mentre i suoi componenti godono dell’impunità a vita.

Gli italiani con un referendum avevano deciso che anche i giudici dovevano rispondere dei loro errori come tutti noi. Ma qualcuno ha scavalcato la sovranità popolare e questi signori sono riusciti a mantenere i privilegi riservati a quella che ormai si può definire una casta.

Stano pur tranquilli al CSM: il discredito è in atto da tempo e continuerà a crescere fin che non accetteranno di sottostare alle stesse leggi che così virtuosamente applicano a noi comuni mortali.

 

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