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LE PARTI IN ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON PUBBLICATE

   
lettera pubblicata da  
CELENTANO E' toccato a Mughini?

28 novembre 2007

 

L'articolo di Mughini favorevole all'esibizione televisiva di Celentano mi ha fatto pensare che probabilmente, dovendo pubblicare un contraddittorio, come consuetudine di Libero, sia toccata a lui la pagliuzza più corta. Infatti tra le righe, insieme alle condivisioni, si può captare una fondamentale mancanza di stima per il personaggio dei nostri giorni. Probabilmente Mughini, come me, conserva il ricordi indelebile delle canzoni di decenni orsono che hanno accompagnato i nostri anni giovanili e non vuole rendersi conto che ciò che canta adesso più che poesia sembra propaganda.

Diversamente non si spiegherebbe come possa accettare tranquillamente discorsi che si scagliano contro il cemento, contro il nucleare ed in genere contro il progresso, auspicando il ritorno ad una società agreste. Forse non ricorda che questa era la linea guida di un certo PolPot.

Ora provi ad immaginare un Celentano alla guida di un paese.

 

NAPOLITANO Dal modello sovietico a quello tedesco

25 novembre 2007

 

Il nostro Presidente Napolitano ha voluto esprimere la sua opinione su quello che sarebbe il più idoneo sistema elettorale da adottare in Italia. Ha infatti fatto sapere di avere preferenze per il sistema tedesco. E' proprio vero che il tempo cambia le persone. Se non erro, tempo fa il sistema elettorale preferito di Napolitano era quello sovietico. Tant'è vero che approvò con entusiasmo il modo con cui l'URSS impose il sistema di governo in Ungheria.


lettera pubblicata da  
LA FEDELTA' Non sempre viene ripagata

18 novembre 2007

 

La dichiarazione di Franca Rame che afferma di essersi assunta un impegno con questo governo e per tener fede a questo impegno è disponibile ad andare contro la sua coscienza, mi riporta alla mente le dichiarazioni di alcuni aderenti alla Repubblica Sociale di Salò.

Spero che alla signora Rame la storia non riservi lo stesso trattamento che ha adottato nei confronti di coloro che aderirono a quel patto di fedeltà.


ENZO BIAGI E' MORTO

6 novembre 2007

 

Enzo Biagi è morto, ne sono veramente dispiaciuto.

Mi spiace per lui come per ogni essere vivente perché provo sempre pietà per chi muore, sia esso uomo o animale.

Mi spiace perchè ero proprio ansioso di conoscere il suo parere sulla attuale situazione della società italiana reduce da un periodo dove non si arrivava alla terza settimana del mese. Ora che siamo arrivati alla fase dei suicidi e degli assassini sono orfano del suo autorevole giudizio.

Mi spiace che non sia vissuto abbastanza a lungo da superare tutte le umane debolezze come il rancore, la cupidigia, l'invidia ed altre mancate virtù di cui ha dato prova negli ultimi anni, quando con modi in apparenza signorili trasudava odio e vomitava fiele.

Mi spiace che sia arrivato alla soglia dei novantanni senza mai raggiungere la saggezza che colloca l'uomo al di sopra delle parti per giudicare con distacco, senza prestarsi a sostenere interessi di parte che sminuiscono quanto può aver fatto di buono nella sua vita.

Mi spiace, infine, sentire le voci dello sciame di ipocriti che lo incensano da morto dopo averlo disprezzato da vivo.

Per me da vivo e da morto resta sempre la stessa persona che non ho avuto modo mai di apprezzare.


BERSANI VA IN ROMANIA

5 novembre 2007

 

Dopo l'aggressione subita da un gruppo di romeni, probabile ritorsione per l'assassinio della signora Giovanna, le autorità rumene hanno manifestato del risentimento nei nostri confronti.

Ora, per non passare dalla parte del torto, pregherei il ministro Bersani che prossimamente si reca a Bucarest, di non presentarsi con il cappello in mano ma piuttosto di portarsi l'elenco degli stupri, rapine, omicidi e brutalità varie perpetrati da cittadini rumeni in Italia anche solo nell'anno corrente.

Magari accompagnato con qualche foto di anziani trucidati in villa di cui forse l'opinione pubblica romena non è al corrente.


ROMENI IN SIBERIA

3 novembre 2007

 

Sansonetti su Liberazione scrive che il decreto di espulsione delegato ai Prefetti che trova l'approvazione di Veltroni è assimilabile ad una atto fascista che non rispetta la legge Mancini contro il razzismo.

Dice bene Sansonetti. Perché inviare i delinquenti romeni in Romania, magari con biglietto aereo pagati dalla comunità italiana?

Faremo forse meglio ad agire come i suoi padri spirituali che si limitavano ad inviare delinquenti, stupratori, ladri e assassini, magari in compagnia dei dissidenti politici, direttamente nei gulag della Siberia?


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