LE PARTI IN
ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON
PUBBLICATE |
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GIANNI VATTIMO, SE QUESTO E' UN FILOSOFO
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25 maggio 2009 |
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Ho sentito parlare Gianni Vattimo in
televisione.
E’ proprio vero, finché
non conosci direttamente una persona,
l’affidarsi al giudizio e alle opinioni
altrui porta a delle conclusioni sbagliate.
Questo personaggio è
considerato il massimo filosofo italiano.
Filosofo inteso come «amante della sapienza»
e quindi della disciplina che si pone
domande e cerca di dare risposte sul senso
del mondo e dell'esistenza umana.
Normalmente la conoscenza
dovrebbe portare alla modestia, almeno nelle
persone intelligenti.
Vattimo sembra fare
eccezione alla regola.
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Si comporta in pubblico
come un perfetto cialtrone, usa un
linguaggio degno di un portuale, insulta la
gente dall’altro della sua ottusità e fa le
corna peggio di Berlusconi. E questo
sarebbe uno dei massimi rappresentanti della
cultura italiana? Non ci bastava Dario Fo? Ora il signor Vattimo ha deciso di candidarsi alle elezioni
europee nell’IDV.
Questo il suo messaggio elettorale:
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"Ricordate i principi «libertà uguaglianza
fraternità»? Ebbene, oggi cosa ne rimane? Disuguaglianza,
povertà, disoccupazione, ingiustizia, precarietà, distruzione
della scuola pubblica, devastazione dell’ambiente e continue
ingerenze del Vaticano.
E questa l’Italia che vogliamo?
Mi candido in Europa perché, non solo come filosofo o uomo di
cultura, non posso sopportare lo stato di degrado culturale e
politico in cui versa il nostro Paese. Non posso girare lo sguardo dall’altra parte e far finta di
niente."
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Tutto qui.
Una stupidaggine colossale che può convincere solo dei
decerebrati.
Le parole «libertà, uguaglianza, fraternità» sono un principio,
non una realtà. Non sono mai state portate a compimento in
nessuna parte del mondo e comunque sono un progetto a lungo
termine che probabilmente non vedrà mai la sua realizzazione
completa.
Come si può chiedere che cosa ne rimane, non essendo mai
esistita questa situazione?
Vattimo ha 73 anni ed è logico pensare che disuguaglianza,
povertà, disoccupazione, ingiustizia e precarietà deve averne
vista parecchia.
Possibile che se ne sia accorto solo ora?
Ingerenze del Vaticano? Sempre esistite ed in modo anche più
consistente, visto che siamo uno stato a maggioranza cristiana
cattolica.
Il degrado culturale e politico è parte integrante del suo
operato, visto che è «il più grande filosofo italiano».
Direi che i problemi italiani si risolvono in Italia. Andare in
Europa significa proprio «girare lo sguardo dall’altra parte».
E’ quindi difficile dire se è peggio il politico del filosofo.
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FANTOZZI, UN EUNUCO MANCATO
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23 maggio 2009 |
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Paolo Villaggio, meglio conosciuto
come Fantozzi, alla Trasmissione Tetris, dove si è
presentato in giacca e sottoveste, ha affermato che
l’invasione degli extracomunitari in Italia è una cosa
inevitabile.
Inutile quindi opporsi
anche all’islamizzazione ed alla
multiculturalità forzata.
Secondo lui dovremo
rinunciare alla nostra cultura, alle nostre
tradizioni in modo passivo e senza fare
opposizione.
Il nostro Fantozzi
ignora, dall’alto della sua cultura
ragionieristica, che la storia non è un
fatto inevitabile, ma che viene determinata
dalla volontà delle persone e dei popoli.
Fortunatamente, quando
Hitler iniziò l’occupazione di tutta
l’Europa, qualcuno decise che la cosa non
era inevitabile e disse di no.
Oggi in Italia molti
dicono di no e forse questo ci salverà.
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Già secoli fa qualcuno
come lui aveva dato per inarrestabile
l’avanzata turca e la sottomissione
all’Islam. Ma le cose andarono diversamente.
Evidentemente la
conoscenza di Fantozzi non comprende la
battaglia di Lepanto e neanche quella di
Vienna.
Qualcuno potrebbe
obiettare che questa non è una guerra. Per
noi forse, ma per gli islamici questa è una
guerra santa combattuta con altre armi.
Il signor Fantozzi rag.
Ugo in arte Paolo Villaggio, o viceversa,
non dimentichi mai di ringraziare coloro che
non hanno mai accettato passivamente, come
fa lui, di arrendersi alla barbarie.
Senza di loro oggi lui
sarebbe un grasso, obeso eunuco.
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LE AMBIGUITA' DI NAPOLITANO
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17 maggio 2009 |
lettera pubblicata da
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Il nostro
presidente della Repubblica Napolitano ha dato un chiaro
esempio di ciò che non dovrebbe fare.
La
sua dichiarazione sul clima xenofobo che sta
dilagando in Italia, fatta in concomitanza
con l’approvazione della legge sulla
sicurezza, ha dato l’opportunità ai suoi ex
compagni di attaccare per l’ennesima volta
il governo in carica.
Solo dopo che qualcuno ha tolto uno
scheletro dal suo armadio ricordando che
proprio lui come Ministro aveva respinto in
Albania 544 persone, compresa una disabile,
ha precisato che il suo monito non si
riferiva alla legge ma ai cittadini
italiani.
Un
presidente della Repubblica non si può
permettere simili ambiguità.
Potrebbe passare per
un peracottaro.
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CONOSCO UN POTENZIALE
ASSASSINO
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17 maggio 2009 |
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Oggi ho incontrato una persona con
cui ho rapporti professionali da tempo e che considero
quasi un amico. Mi ha sempre dichiarato di essere un
simpatizzante di Prodi e di votare a sinistra anche se
lui appartiene politicamente all’area della Margherita.
Abbiamo iniziato una conversazione
scherzando su Prodi tornato dall’Africa per
poi passare ai clandestini.
Ad un certo punto
accalorandosi mi ha fatto una dichiarazione
che mi ha lasciato allibito. Ha detto che
sarebbe disponibile ad andare anche in
galera pur di svolgere la sua missione:
ammazzare Berlusconi.
Vi assicuro che non stava
scherzando, che non è un frequentatore di
centro sociali e che svolge una attività
imprenditoriale seria.
Penso che rinuncerò a
mantenere scambi di opinioni con elettori
comunisti o dell’estrema sinistra.
Se
tanto mi dà tanto, non vorrei rientrare nel
loro programma democratico di eliminazione
del nemico.
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SCALFARI ALLE PREVISIONI DEL
TEMPO
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15 maggio 2009 |
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Prima del voto alle elezioni
politiche del 2008, Eugenio Scalfari dichiarò di avere
il presentimento della vittoria del centro sinistra.
Spero proprio che su
Repubblica non si metta a fare previsioni
del tempo.
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REPUBBLICA CAMBI NOME
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15 maggio 2009 |
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Il morboso ed eccessivo risalto dato
ultimamente alle vicende private del premier, fa pensare
ad una svolta editoriale di Repubblica.
Suggerisco per tanto a Scalfari di cambiare
il nome della testata per adeguarla ai nuovi
orientamenti.
Anziché Repubblica (da "res publica" e cioè
"cosa pubblica") si dovrebbe chiamare
Repubica ("da "res pubica") dal significato
evidente.
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SONO SOLIDALE CON CESARE
BATTISTI
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13 maggio 2009 |
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Cesare Battisti, il terrorista già appartenente ai
Proletari armati per il comunismo ed attualmente
detenuto in Brasile in attesa di estradizione, ha
dichiarato che piuttosto di tornare in Italia a scontare
l’ergastolo, a cui è stato condannato con sentenza
definitiva, preferisce togliersi la vita.
Considerando che questo
signore ha 54 anni e che potrebbe rimanere
in carcere per altri 30 con un costo per la
comunità di circa un milione e mezzo di
euro, penso che questo denaro potrebbe
essere speso in modo migliore.
Ecco perché sono solidale con Battisti.
Spero non cambi idea.
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MANCA UNA MISURA
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11 maggio 2009 |
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Non
avendo avuto modo di seguire il pensiero della
contessina Beatrice Borromeo nelle sue partecipazione ad
Annozero, ho potuto colmare la mia lacuna leggendo le
sue dichiarazioni riportate sul Giornale.
Ho
appreso anche che le sue misure sono 86-61-88
riferite a seno, girovita e fianchi. Direi che
fisicamente ci siamo. Manca però ogni riferimento alla
circonferenza del cervellino che, da ciò che dice,
ritengo pari a 1 centimetro.
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PARI OPPORTUNITA'
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9 maggio 2009 |
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Il ministro Alfano alla Fiera di Rimini ha dichiarato
che lo stato deve offrire opportunità anche a chi ha
sbagliato, intendendo dire che bisogna reinserire i
detenuti nella società.
E’ certamente un nobile intento a patto di non
dimenticare che le opportunità bisogna offrirle anche a
chi non ha ancora sbagliato.
Mi permetto anche di suggerire al ministro che le
iniziative di offrire lavoro e sistemazione a chi ha
terminato la detenzione, normalmente porta a risultati
molto deludenti.
Una vera politica a favore del reinserimento dei
detenuti dovrebbe offrire loro la possibilità di
imparare una professione durante la detenzione e non un
aiuto temporaneo all’uscita perché un ladro che esce di
galera sa fare solo il ladro.
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C'E' IDIOTA E IDIOTA
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7 maggio 2009 |
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Ormai se ne sono accorti tutti che da tempo l’Italia è
diventato il rifugio di immigrati di ogni specie che
comprende onesti lavoratori ma anche delinquenti comuni,
stupratori, assassini, ladri, rapinatori ed altri
campioni di basso rango che Romania, Albania, Asia e
Africa ci inviano senza sosta.
Approvare quindi ad una legge sulla sicurezza che tuteli
sia gli onesti immigrati che i cittadini italiani è il
minimo che un governo attento alle nostra necessità deve
fare.
Sentire quindi gli esponenti di sinistra parlare di
ritorno alle leggi razziali giustifica il ministro
Maroni che parla di idiozie.
Questa affermazione in particolare viene dal segretario
del PD Franceschini.
Ricordo che Prodi pur definito un utile idiota, portò la
sinistra al governo.
Franceschini invece si può considerare un idiota inutile
visto che il suo operato porterà il PD al disfacimento.
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