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LE PARTI IN ROSSO SONO STATE TAGLIATE DALLA REDAZIONE E NON PUBBLICATE

   
POLITICA E RELIGIONE

29 marzo 2007

 

La Conferenza Episcopale Italiana CEI, in una nota che si riferisce alla concezione della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, afferma in pratica che chi si dichiara cattolico non deve votare a favore dei DICO. Immediata presa di posizione di alcuni cattolici, omosessuali e componenti della maggioranza governativa che sentenziano: la Chiesa non può interferire nelle scelte politiche del paese. 

Credevo che l'essere cattolico fosse prioritario su tutte le scelte di vita, comprese quelle politiche, dovendo seguire senza obiezioni quanto stabilito dai dogmi e dai vertici ecclesiali. E invece c'è qualcuno che pur restando cattolico, vuole cambiarne le regole in nome di un progresso che nulla ha a che vedere con il credo religioso che, se non erro, si basa molto sulla fede e poco sulla ragione. Stando così le cose la vera interferenza è quella di vuole cambiare le basi della religione per adeguarle alle esigenze del momento. Forse questi politici farebbero meglio ad essere più coerenti lasciando l'appellativo di cattolico a chi lo è veramente.


   
LIBERALIZZAZIONI  

23 marzo 2007

 

Mi auguro che il decreto sulle liberalizzazioni venga approvato anche in Senato. Così le esigenze primarie del ceto medio-basso, come promesso da Prodi in campagna elettorale, verranno soddisfatte. Già tanti operai il lunedì mattina vanno dal barbiere anziché al lavoro e altrettanti, invece di utilizzare il treno, vanno a lavorare in taxi. Anche la tanto attesa regolamentazione dei circhi porterà al sostanziale cambiamento del mondo dello spettacolo.

Ci sarebbero altre esigenze di liberalizzazione da prendere in considerazione tipo gas ed energia elettrica, ma per questi costi, di secondaria importanza per le famiglie italiane, c'è tutto il tempo.

E i ricchi? Hanno le lacrime agli occhi, dal ridere.


   
lettera pubblicata da

23 marzo 2007

INTERNET Non è reato scaricare i file   
 

Oggi la sentenza di un tribunale europeo ha stabilito che scaricare file musicali e filmati da internet non è reato. Finalmente un po' di luce in questa oscura disputa. Si comincia forse a capire che fino ad oggi in realtà i divieti sono stati applicati al metodo trascurando quasi totalmente il merito. Da sempre si registrano musiche, film, trasmissioni e tutto ciò che è possibile da radio, cinema, televisione, spettacoli artistici e sportivi e non sono mai state fatte obiezioni.

Eppure è la stessa cosa, solo che il mezzo ora si chiama internet.


   
MASTROGIACOMO LIBERO  

21 marzo 2007

 

Giorni fa i nostri tribunali hanno condannato un pedofilo che ha commesso il suo crimine in Thailandia e cinque ex ufficiali colpevoli trentanni fa delle morti di tre cittadini italiani in Argentina. Ciò perché la nostra giustizia può agire su fatti che ci riguardano anche se commessi all'estero.

Ora, la magistratura, a conoscenza che il nostro governo, contrariamente a quanto è stabilito per legge, ha pagato un riscatto e addirittura favorito la scarcerazione di alcuni terroristi assassini, dovrebbe agire d'ufficio come atto dovuto ed aprire immediatamente una indagine con conseguente rinvio a giudizio di Prodi e dei suoi ministri. Se così non facesse che senso ha giudicare un poveraccio o persone che non sconteranno mai la condanna se non quello di spendere denaro pubblico inutilmente?

Il nostro giornalista poi dovrebbe rispondere di concorso colposo in omicidio, visto che il suo incauto comportamento ha portato allo sgozzamento del suo autista.

Considerando anche che senza la cattura avrebbe forse scritto un pezzo di scarso interesse, la sua incoscienza non merita tutti gli onori che gli vengono riservati.

Non voglio pensare che i terroristi liberati potrebbero uccidere qualche soldato italiano.


   
SIGNOR MIELI, HO RIFLETTUTO!  

21 marzo 2007

 

Egregio Signor Mieli, direttore del Corriere della Sera, 

certamente non ricorderà la mia lettera del 8 marzo 2006 perchè confusa con le altre migliaia che criticavano la sua presa di posizione a favore dello schieramento di sinistra. Lei mi rispose cortesemente con queste parole: 

"Caro lettore, 
        La ringrazio per la e-mail e per l’opinione ancorché critica che ha voluto esprimere.
        Spero che con un’ulteriore riflessione Lei possa apprezzare una scelta di trasparenza che accomuna il Corriere a tutti i più grandi giornali del mondo libero. E questo le assicuro conta più di un’indicazione di voto per Berlusconi o Prodi.
        Un cordiale saluto.                                                Paolo Mieli" 

Ora a distanza di un anno ho avuto modo di riflettere e sono arrivato a queste conclusioni:

- il Corriere ha perso 50.000 lettori;

- ha perso decine di milioni di pubblicità;

- è arrivato al punto di prestarsi a puerili manovre per nascondere le opere di Sircana (alla faccia della strombazzata trasparenza);

- ha mancato di rispetto verso i suoi lettori (io sono fra questi);

- non ha curato gli interessi degli azionisti del Corriere disattendendo al suo ruolo primario (sempre che sia quello di direttore). 

Ciò mi porta alla convinzione che chi doveva riflettere meglio prima di prendere posizione era proprio lei e mi conferma che "la presunzione ha preso il sopravvento sull'intelligenza".

Mi spiace non leggere il Corriere da un anno ma, sa, io non sono una banderuola che si allinea con la direzione del vento.

Attendo di poter riprendere la lettura del Corriere post-Mieli. Cordialmente


   
ADOZIONI GAY  

16 marzo 2007

 

Egr. Signor Mainiero, (caporedattore di Libero)

sull'argomento dell'adozione da parte di coppie gay vedo che preferisce bearsi dei consensi anziché affrontare veramente il problema. Se il signor Zucchelli ha avuto maltrattamenti dai suoi genitori, ciò non significa che in una famiglia gay sarebbe stato garantito contro ogni sopruso. Qui non si tratta di confrontare una famiglia etero con una omo. In entrambi i casi si possono trovare ubriaconi e violenti, come sobri e gentili. Ciò non dipende dal sesso.

Quindi il vero paragone deve farlo a parità di condizioni, valutando quale sia il vero interesse dell'adottato. Non crede che un bambino che vive con due omosessuali non possa subire, fuori dall'ambito familiare, maltrattamenti psicologici e discriminazioni che potranno deformare la sua maturazione?

Per tagliare la testa al toro le pongo questo interrogativo. Nella malaugurata ipotesi che lei avesse un bimbo di due anni e l'impossibilità di crescerlo, darebbe in affidamento suo figlio ad una coppia gay sconosciuta senza alcun timore?


 
lettera pubblicata da

16 marzo 2007

LE RAGIONI DEI GAY    
 

Cecchi Paone con i suoi isterismi e le sue urla non porta certo acqua al mulino delle ragioni dei gay. Il diritto che loro rivendicano non è quello di esibire la loro sessualità in pubblico, ma purtroppo è ciò che stanno facendo.

Se qualcuno dice che fanno schifo non si riferisce alla loro natura. Anche eventuali esibizioni di eterosessuali sarebbero valutate allo stesso modo. Due omosessuali uomini o donne che si comportano sobriamente vengono normalmente accettati.

Non devono però meravigliarsi o offendersi se la gente li ritiene diversi vedendoli in piume di struzzo e con atteggiamenti provocatori, perchè tali si mostrano.


 
ADOZIONE GAY  

14 marzo 2007

 

Egregio signor Mainiero,

mi complimento con lei per la certezza delle sue convinzioni. Però, pur comprendendo il suo punto di vista sull'affidamento a coppie gay di bambini abbandonati, credo che il problema sia stato preso in esame valutando solo un punto di vista e cioè quello di dare un po' di benessere a chi non ne ha. Ma non ha considerato quanto potrà essere psicologicamente negativa la sua infanzia quando dovrà confrontarsi con i suoi coetanei che vivono in una famiglia normale.

Illustri psicologi a volte tendono a giustificare un assassino che ha avuto traumi mentali da bambino e ciò significa che il problema non è da sottovalutare. Quindi per un bambino abbandonato quale potrebbe essere la cosa migliore: vivere con gravi problemi sociali o vivere con gravi problemi psicologici? Io non lo so, e lei?


 
lettera pubblicata da

15 marzo 2007

FISCO SPIONE - Arriveremo al regime comunista realizzato   
 

Alla Posta per inviare un vaglia ho dovuto inserire nei nuovi moduli anche il luogo e la data di nascita oltre la codice fiscale. Mi sono chiesto il perché. Forse per meglio identificare il mittente in caso di restituzione dell'importo del vaglia o più semplicemente ciò rientra nell'ambito del programma di controllo di tutti i movimenti monetari del cittadino? Dopo i pagamenti ed i movimenti di conto corrente, arriveremo anche al controllo del portafoglio? Di questo passo, con l'aggiunta del premio sulle delazioni anche in ambito familiare, arriveremo finalmente ad un regime comunista realizzato. E la libertà? Una cosa alla volta.


 
CORRESPONSABILITA'  

08 marzo 2007

 

Al senso di responsabilità che lo induce a votare il rifinanziamento della missione in Afganistan, Berlusconi dovrà aggiungere anche la corresponsabilità con i successivi provvedimenti che il governo varerà grazie alla possibilità che gli offre per continuare a operare.

Per l'opposizione la priorità dove essere quella di cambiare governo. Poi si provvederà al rifinanziamento.


 

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