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Qualunque cittadino può fare politica vera senza essere necessariamente legato ad un partito o ad una corrente di pensiero.
E' così che l'individuo diventa soggetto e non rimane oggetto.


 

100 COLORI DI CUBA

il nuovo romanzo di Flavio Berlanda
 

Romanzo ambientato nella Isla Granda tra

Verità e Fantasia, Realtà e Leggenda, Eros e Amore, Esperienza e Utopia, Paesaggi e Popolo, Società e Politica,

che si mescolano in questo spaccato di un progetto mai realizzato.

 

Un racconto ricco di passione, spensieratezza, musica, ballo, erotismo, divertimento e follia, alla ricerca di una seconda giovinezza.

 
CUBA copertina 2
 

Da questo collegamento puoi leggere il 1° e il 2° Capitolo.

I CENTO COLORI DI CUBA
 
 
titolo
libera traduzione di Flavio Berlanda

copertina libro

Questa traduzione non autorizzata è stata fatta senza fini di lucro ma soltanto a scopo divulgativo e per far conoscere la realtà cubana.

Da questo collegamento puoi leggerlo, stamparlo o scaricarlo in PDF.

LA VITA SEGRETA DI FIDEL CASTRO


 
 
Un altro gruppo musicale 2018 
70 rock 
 Il nuovo gruppo musicale 2017 
 club '60
 club
 
  Buon 2017 .....
lo sceriffo   ..... e basta con questi auguri di pace e serenità!      Sappiamo benissimo che sono solo chiacchiere e che non si avverano mai.
E allora ti auguro .....
..... di fare tanti soldi e di consumarli tutti sino all'ultimo centesimo;
..... di non fare un cazzo dalla mattina alla sera e
di goderti la vita;

..... di mangiare, bere, cantare, ballare, fare sesso tutte le volte che vuoi e con chi vuoi.
           E se a chi ti sta sulle palle hai augurato qualche problema..... che si avveri!!!!!

 

   
Un grande futuro alle spalle!
amici miei duo
feliz año nuevo 2016
sesion cubana
SESION CUBANA - Playa del Este - La Habana
Buone Feste e Felice 2015
amici miei natale
Flavio e la "AMICI MIEI BAND"
BUON ANNO 2013
 UNA COSA L'HO SCRITTA

5 ottobre 2012

Una cosa però l’ho scritta. E’ il compleanno di mia moglie e le ho dedicato alcune parole che trovate di seguito. Mi sarebbe seccato molto non fare in tempo a dirgliele e così le ho messe per iscritto. Scripta manent.....

  sei   

Il testo è intonabile sulle note della canzone "She" di Elvis Costello.

 NON SCRIVO PIU'    

Mi hanno chiesto perché non scrivo più nulla

ottobre 2012

 

Il cambiamento di ambiente, il ritorno nella mia terra di origine, il ritrovare i miei conoscenti, mi hanno portato ad una nuova visione della mia esistenza che credevo ormai perduta.

La natura che mi circonda, i cordiali contatti umani, la serenità che si respira, mi hanno fatto riflettere sull'utilità del mio scrivere e valutare le prospettive del mio futuro. Così ora mi sento tanto lontano dalle beghe politiche e dalle miserie umane di cui mi ero permeato ed in cui mi ero immerso forse per dare senso ad una esistenza sradicata.

E allora così rispondo alla domanda iniziale riportando il passaggio di una lettera scritta al direttore di Famiglia Cristiana che per l’ennesima volta si lamentava della mia opinione sulla sua pubblicazione: 

 

  «Non sprechi il suo tempo (per me), immagino avrà cose più importanti da fare.
Anche perché, come avrà visto, ho praticamente interrotto ogni mia pubblicazione.
Questo perché mi sono reso conto che stavo diventando, come lei, un venditore di parole, un trasmettitore di pensieri che servono solo ad incensare se stessi, a nutrire il proprio orgoglio, a ricercare consensi per mascherare la propria nullità.
Così ora cerco di "vivere" e di continuare a imparare e conoscere, allo scopo di spostare un po' in avanti il tempo in cui mi limiterò, come lei, a pontificare, ad insegnare e a criticare, non essendo più in grado di fare».
 

A dire il vero cerco di "vivere" anche perché ultimamente il cuore mi ha inviato un paio di "avvisi" che mi hanno confermato l'inconsistenza di tutto il nostro gran daffare di fronte all'inevitabilità del nostro destino.

Così ora,anche se quotidianamente avrei qualche cosa da dire, mi rifiuto di farlo nel nome dell’inutilità del mio scrivere.

 LETTERE

L.D. mi scrive da Cagliari per sapere che cosa ne penso del movimento di Grillo.

giugno 2012

Vuoi saper ciò che penso del movimento di Grillo?

Tutto il male possibile. Non serve a nulla. Al massimo può spaventare un po' i politici che hanno paura di perdere il posto, ma non molto di più.

Io ho sempre pensato che uno stato è un po' come una azienda perché i conti devono tornare.

Le scelte però non possono essere basate sempre e solo sulla convenienza economica.

Per questo anche dei buoni manager, prestati alla politica, non sono sempre le persone ideali per la gestione dello stato.

E non lo sono neanche i cosiddetti tecnici.

Vediamo con Monti una accozzaglia di teorici che sanno insegnare ma non sanno fare e che ci stanno portando alla rovina.

Alla fine devono essere sempre politiche le scelte del governo a patto che non scelga solo di fare i propri interessi.

La causa dell'attuale situazione di ingovernabilità dipende dal sistema stabilito dalla Costituzione che non dà a nessuno la possibilità reale di decidere e di cambiare. Tutto viene accordato con compromessi che immobilizzano ogni riforma.

sindaco

Questo vuoto di potere dà forza ad altri poteri che prevalgono su tutto e tutti. Mi riferisco al sistema giudiziario ed ai sindacati. Poteri che non garantiscono la certezza del diritto ed impediscono la libera impresa.

Ecco allora che nascono i movimenti di protesta per dar sfogo ai cittadini. Purtroppo restano solo proteste e non diventano mai proposte.

Per questo il movimento di Grillo è già morto prima di nascere. L'esperienza di Parma, già fallimentare se non ridicola, dà l'idea di cosa sarebbe l'Italia in mano a dei dilettanti allo sbaraglio.

Ma allora magari mi chiedi: per chi votare? Vota per chi ti pare perché il tuo voto non cambierà nulla.

Le decisioni per i cambiamenti non vengono prese dal basso, ma dall'alto. Si spera quindi che prima o poi una persona di buon senso, sempre che glielo permettano, possa trovare la forza per cambiare.

Berlusconi, tradito dai suoi alleati e perseguitato dalla magistratura, non l'ha avuta.

Vediamo cosa farà il prossimo, anche se non credo ai miracoli.

 Al tribunale di casale

Ho ricevuto la richiesta di pubblicare quanto sta accadendo ad un cittadino italiano. Pur non avendo conoscenza diretta dei fatti, sono disposto a dargli credito poiché so - a mie spese - come si opera in molti tribunali italiani.

giugno 2011

Mi chiamo Daniele Castellazzi un cittadino di questa repubblica come tutti voi.
Il 17 settembre 2012 dovrò subire la sesta udienza di un processo ridicolo e grottesco. Ho dato un calcio nel sedere a una persona che mi ha tamponato in retromarcia in un parcheggio e non ha voluto prendersi il torto.
E' andato due volte al pronto soccorso ed ha avuto vergogna di dichiarare il calcio nel sedere ma non ha avuto vergogna di dichiarare pugni nella schiena e in faccia. Non ha avuto vergogna di servirsi di un testimone compiacente che non si e' ripresentato in aula. E' gravissimo che a partire dai fatti del 22 marzo 2010, io non sono ancora stato interrogato dal pubblico ministero. Non ho ancora avuto la possibilità di dire cosa realmente è successo. Nessuno in quell'aula sa ancora di quel calcio nel sedere, ora si saprà. Ho scritto al presidente del tribunale, non e' servito a nulla. Il presidente non riceve. Un Funzionario della repubblica al servizio dello stato, che non riceve. Una volta questo privilegio ce l'avevano i principi. Io non sono un suddito. Questa non è giustizia di paese civile. Il mio legale appena ha saputo della lettera ha rinunciato al mio mandato. Mi ha fatto ricordare don Abbondio dei promessi sposi. Io vorrei essere giudicato per quello che ho fatto ma la violenza morale e fisica che ho subito fin'ora supera di gran lunga quel calcio che io ho dato. Rinvii, rinvii, grotteschi e assurdi. Un'udienza è stata rinviata di tre mesi per acquisire un documento della polizia municipale che era già a disposizione in Aula nella stessa udienza quando si decise il rinvio, quindi tre mesi buttati nel cesso, tanto non tocca a loro subire. Il testimone non si e' ripresentato la seconda volta perché la volta precedente si era contraddetto, e il giudice non si ricordava chi lo avesse riconvocato....era stato lui stesso, è agli atti del verbale dell'udienza precedente. Quella stessa mattina ho chiesto di essere sentito io ma il giudice mi ha negato quella possibilità e dopo la mia protesta mi ha allontanato dall'aula, gli ho detto che questo è un processo come quello di Kafka. L'avvocato di chi mi accusa , aveva suggerito una risposta a quel presunto testimone: "Castellazzi ha dato dei pugni nella schiena a.....? "si ha dato dei pugni nella schiena" al pubblico ministero aveva detto genericamente "..…..ha fatto violenza". Nessuno in quell'aula è intervenuto per cancellare quella dichiarazione dal verbale di udienza. Ci sono suggeritori come a teatro.
Non me ne frega più niente, a settembre mi presento senza legale, non ho più soldi da sprecare, ne ho già spesi troppi. Me lo daranno loro e poi facciano quello che vogliono, questa è una farsa, non e' un processo di un paese normale e civile. Io ho ancora una dignità e una responsabilità.
Ho scritto anche al Ministero di grazia e giustizia e al C.S.M.
E' comico che oggi qualcuno cerca sempre di non farsi mai interrogare o arrestare ed io che vorrei al più presto essere interrogato, non ho ancora avuto quella possibilità. Un cabarettista avrebbe materiale per un'intera stagione teatrale. Chi vorrebbe che questo tribunale non venga soppresso, sappia che la situazione è questa, si assuma la responsabilità e non racconti cose differenti. Chi subisce questa giustizia, conosce una realtà penosa e drammatica. Oggi chiunque querela o denuncia un'altra persona, viene rinviato a giudizio in base a quelle dichiarazioni.
Se il mio accusatore, oltre ai pugni nella schiena e in faccia avesse detto che l'ho minacciato anche con un coltello, sarei stato rinviato a giudizio anche per quello. Nessuno si degna di sentirti prima per vedere se vale la pena di sprecare tempo, soldi pubblici e sofferenze per chi subisce questa malagiustizia.
Un omicida sarebbe stato interrogato in carcere prima del processo.
Sarebbe bastato poco: peso 85 chili, e dopo due pugni nella schiena e in faccia, se una persona non fa un giorno di ricovero in ospedale o in sala di rianimazione risulta evidente che si tratta di un tentativo per carpire dei benefici economici.
Nel 2355 sapremo come è andata a finire, intanto, per cortesia non parliamo più di democrazia. Chi è morto per questa democrazia è stato tradito 1000 volte.

 LETTERE

SONO TORNATO!!!

giugno 2012

In realtà non me ne ero mai andato, però il cambio di ambiente abitativo e l’impegno a sistemarmi ed a riallacciare i vecchi rapporti di amicizia e conoscenza, mi avevano reso consapevole del grande rompimento di palle a cui l’andazzo del paese mi aveva portato.

Allora mi sono detto: per non comportarmi allo stesso modo degli idioti che non sopporto e cioè partire in tromba a condannare ciò che non mi piace, che non gradisco o che per pregiudizio non sopporto, mi siedo in riva al fiume aspettando che le mie previsioni si trasformino in cadaveri trasportati dalla corrente.

A dire il vero oltre al rompimento, si è impossessata di me anche una bella dose di apatia e di nausea di scrivere sempre sugli stessi argomenti (al mondo non c’è mai niente di nuovo) per cui ho pensato di tornare al passato non solo come residenza, ma anche nelle mie passioni. E così, dopo averla abbandonata a favore del computer 20 anni fa, ho ripreso in mano la chitarra con l’intento di tornare ad allietare le serate con gli amici. Mi ci sono messo di impegno, come in tutte le cose che decido di fare, ed ora ho già pronte un bel po’ di basi su cui suonare e cantare.

Nel frattempo tante sono state le volte che avrei voluto prendere in mano carte e penna (si fa per dire) per scrivere sulle cose chi mi hanno contrariato, ma fino ad oggi ero riuscito a resistere.

Ma all’ultima stupidaggine di Super Mario Monti sul calcio, ho detto basta.
Ora ho le prove che questo insegnante, che ovviamente in quanto tale non sa fare, sta brancolando nel buio, o meglio sta massacrando la nostra economia che fino ad oggi si era a malapena salvata dalla macchina burocratica e dalla avidità dello stato che ci strappa letteralmente il pane di bocca per soddisfare le sue esigenze ormai incontrollabili. Oggi lo stato si mangia il 50% del Prodotto Interno Lordo, e cioè la meta di quanto produce tutto il Paese, e la misura direi che è ormai colma.

L’UOMO DI PANNA, che si è presentato con il cappello in mano per ricevere ordini dalla CULONA DI FERRO, sta adottando un sistema disastroso per sistemare l’Italia, e questo desta in me grande meraviglia poiché non ascolta nemmeno i suoi stessi insegnamenti quando tempo fa dichiarava che una maggiore pressione fiscale porta un minore gettito e conseguentemente un impoverimento generale di ogni economia e di ogni popolo.

Il più sprovveduto degli imprenditori sa che un rapporto spese/ricavi sproporzionato può portare anche una azienda fiorente al fallimento e neanche lo stato non si può sottrarre a questa elementare regola economica.

Lo stato però può permettersi di aumentare indiscriminatamente i prezzi (vedi imposte e tasse) senza preoccuparsi che il cliente se ne vada, perché il cittadino non può cambiare fornitore ma deve accettare il ladrocinio in silenzio.

Ma FINO A CHE PUNTO?

Berlusconi non ce l’ha fatta a liberarci dal tumore della spesa pubblica. Troppi interessi contrari anche dalla sua parte. Monti non ci pensa neanche a provarci, perché sottomesso non agli interessi dei politici, ma a quelli ben superiori e potenti dell’economia europea e mondiale ed agli interessi delle banche a cui ha regalato l’esenzione dall’IMU su 23.000 immobili.

Forse il male minore per gli italiani sarebbe quello di dichiarare il fallimento dello stato per poter spazzare via questa società parassita e ricominciare dall’inizio. Gli italiani lo hanno già fatto una volta con ottimi risultato ed io c’ero.

Non scordiamo che a fallire non sarebbe il popolo italiano fatto di lavoratori e tra i maggiori risparmiatori e possessori di abitazioni al mondo.

A fallire sarebbe l’amministrazione pubblica che non riesce più a far fronte agli impegni presi, senza il nostro consenso, per mantenere un enorme circo di nani e ballerine, di fannulloni e scansafatiche, di mantenuti e di cassintegrati, di pensionati aurei e di invalidi fasulli, di assessori e consiglieri, di deputati e senatori, di segretari e sottosegretari, di valletti e servitori, di dirigenti e funzionati, di enti inutili e di comunità di comodo, di coop esentasse e di aziende finanziate, di caste e albi, di contribuiti e di esentati, di auto blu e di palazzi, di scorte e corazzieri, di mafie e pentiti, di clandestini e di bisognosi, di giudicanti e angariati, di arroganti e di buonisti, di baroni e disoccupati, di progetti falliti e di capitali sprecati, ecc. ecc. ecc..

Non ho una conoscenza tanto vasta per elencare tutto ciò che in Italia costituisce uno spreco di risorse ed una offesa alla dignità di chi lavora una vita per creare qualche cosa di suo e dare sostentamento e benessere alla sua famiglia nella costante difesa di ciò che gli appartiene dalle grinfie di uno stato vampiro assetato di denaro.

L’enormità di questa anomalia che in Italia ha probabilmente raggiunto il primato mondiale è un dato incalcolabile di cui nessuno è a conoscenza.
Ma è certo che questo popolo di privilegiati costituito ormai da milioni di persone che gravano al 50% sugli altri che lavorano quotidianamente, in caso di default perderebbe ogni rendita di posizione e sarebbe costretto a scendere sulla terra dove ci sono quelli come me che prendono per ciò che danno e non per ciò che sono riusciti ad accaparrarsi.

Tutto il resto sono soltanto chiacchiere, proposte campate in aria, progetti sulla carta ed in definitiva un tirare a campare con delle toppe per coprire il buco che inevitabilmente si riaprirà sempre più grande.
Per questo credo che dovremo assistere ancora per un po' all’odierno spettacolo osceno.....


fino al giorno in cui la debolezza della ragione verrà sopraffatta dalla forza della natura umana.

 
buonapasqua
TORNO A CASA
Di tutti gli argomenti che ho trattato sul mio sito da quando l’ho aperto circa 8 anni fa, questo è per me certamente il più importante.
Dopo 20 anni di peregrinazioni lontano da casa alla ricerca di quanto avevo perduto, a fine settimana torno a Arco, una «ridente» località del Trentino che mi ha visto nascere e dove ho trascorso la prima parte della mia vita, fino a 40 anni, nel benessere e con un ruolo nella società.
Poi, come dicevo, ho avuto una seconda vita molto meno divertente che fortunatamente volge al termine. Pensavo ad una breve esperienza che invece mi ha visto invecchiare.
Ora però mi aspetto una terza vita serena e felice fin che potrà durare.
Non mi piacciono convenzionalità, conformismo e monotonia. Mi piace cambiare, sperimentare, creare, conoscere e questo non mi è mancato mai. Perciò mi considero un uomo fortunato.

Per questo ed anche perché la prossima lettera partirà da casa mia.
 LETTERE

Fai da te fiscale per combattere gli sperperi.

febbraio 2012

 

Recenti notizie di cronaca ci informano che il denaro dei rimborsi elettorali non serve per pagarne i costi, ma viene dirottato chi su conti privati, chi in investimenti in Africa, chi in immobili.

E’ evidente quindi che questi son soldi sottratti alla comunità non per fini sociali e si presume anche che costituiscano solo una piccola parte dell’immensa mole di denaro sprecato dalla nostra amministrazione pubblica.

Ovviamente i nostri politici del referendum che abrogava giustamente il finanziamento di partiti se ne sono altamente fregati.

 Perché allora colpevolizzare chi, essendo stato esautorato dal diritto di combattere il malcostume e l'illegalità politica, pensa bene di prevenirne gli abusi nell'unico modo possibile e cioè riducendo i versamenti allo stato?

 LETTERE

Fantapolitica: e se fossero d'accordo?

febbraio 2012

Il processo Mills a carico di Berlusconi sembra dover cadere in prescrizione.

Eppure c’è stato tutto il tempo per espletare i tre livelli di giudizio senza dover arrivare all’ultimo momento con le ore contate.  

Viene quasi da chiedersi se quell'abnorme allungamento dei tempi di giudizio non sia casuale ma voluto per favorire qualcuno.

E ora che siamo in dirittura di arrivo il tribunale è stranamente senza riscaldamento ed il testimone chiave Attanasio, che nella nuova versione di Mills è il vero datore della mazzetta, non ha tempo per presentarsi in aula.

Potrebbe sembrare fantapolitica, ma siamo certi che il teatrino di accusa e difesa, ad uso e consumo dei media, non sia in realtà una farsa?

I giudici Francesca Vitale, Caterina Interlandi e Antonella Lai (foto di repertorio)
IMBECILLE
 LA BANDA DEGLI ONESTI
Luigi Lusi, tesoriere della Margherita, ha fatto sparire 13 milioni di euro. Per conto di chi?

febbraio 2012

LA BANDA DEGLI ONESTI

Spariscono 13 milioni di euro dalle casse del partito della Margherita e nessuno se ne accorge.

Io mi accorgo se mi spariscono 20 euro dal portafoglio.

Evidentemente fare il politico di professione porta ad un distacco dai beni materiali che fa volare la mente sulle ali della missione pubblica.

 

O forse più prosaicamente la Banda degli Onesti costituita dal trio Rutelli, Franceschini e Castagnetti, che nega ogni conoscenza in merito, va considerata o complice di un ladro oppure una associazione di  perfetti IMBECILLI.

 LETTERE

Chi evade ruba agli altri?

gennaio 2012

Ho letto l’articolo del signor Giacalone dal titolo «L’evasore è un nemico» e, pur condividendo la maggior parte di quanto scrive, vi ho trovato una macroscopica contraddizione.

Parla della differenza tra giustizia e giustizialismo e fra morale e moralismo, ma quando scrive dovrebbe tenere conto anche della differenza tra teoria e realtà.

Ci racconta di aver viaggiato con gente che spende di più di quanto guadagna e di conoscerne altri che hanno automobili che non si possono permettere e poi scrive che i «soldi neri non si reinvestono, semmai sono portati via di nascosto». E le macchine e i viaggi e le ville e le barche fatte con i soldi in nero non sono soldi spesi nella società? E questi bene non sono realizzati da operai e da aziende che danno lavoro?

lavoronero

Se, come scrive, chi evade il fisco è un malfattore, allora significa che in Italia c’è un popolo di malfattori. Magari lui è tra quelli che paga le tasse al 100%, ma se così fosse è una eccezione, non la regola. Il signor Giacalone probabilmente sta dalla parte di quelli che hanno sempre ricevuto la busta paga a fine mese, e la cui incombenza, o meglio l’onere di reperirne i fondi, è sempre stata a carico di altri. Evidentemente non ha mai avuto la responsabilità di gestire un’impresa perché, se lo avesse fatto, forse avrebbe una diversa visione del problema.

In realtà tutto si basa su una situazione perversa che consente all’artigiano di lavorare in nero perché lo sconto al cliente che non riceve lo scontrino accontenta entrambi. E così, nell’interesse reciproco, l’affare è fatto. Basterebbe spezzare questa catena in un modo molto semplice. Se il cliente può detrarre l’importo dal suo imponibile, risparmia di pagarne le tasse. Allo stesso tempo l’artigiano è costretto a denunciare il lavoro e su questo paga le tasse. Tutto bene allora? Per niente! Questo perché il gettito non cambia e l’interesse primario dello stato non è fare giustizia ma, appunto, giustizialismo. Lo stato ha bisogno di soldi, a prescindere, per mantenere il suo carrozzone. In questo caso sì, è il caso di parlare di malaffare.

E la beffa consiste nell’ascoltare i falsi moralisti che ci fanno la morale.

Un suggerimento per il prossimo articolo. Ciò che, a mio avviso, impoverisce l’Italia non è il lavoro nero, che per molti è l’unico sistema di sopravvivenza, sono le aziende italiane che sono scappate e creano reddito all’estero, sono gli immigrati che non reinvestono in Italia, ma mandano i soldi all’estero alienando denaro circolante ed i conseguenti scambi commerciali. Ha una chiara idea di quanto denaro circolante è venuto a mancare a causa di questi due fattori? E non crede che questo sia una causa seria e non propagandistica che ci ha portato all’attuale situazione?

 I 10 COMANDAMENTI DELLO STATO
Tra le grandi riforme montiane è previsto anche un decalogo per il cittadino-discepolo

gennaio 2012

comandamenti 

comandamenti 

gennaio 2012

ladri attenti
 SOSTEGNO ALLE IMPRESE
Monti lancia il patto «SALTA ITALIA»

gennaio 2012

Il premier ha dichiarato che presto saranno disponibili i kit statali comprensivi di corda e sgabello per venire incontro alle esigenze del ceto medio.
Palazzo Chigi si prepara infatti ad intervenire su uno dei problemi maggiormente sentiti dalla gente comune: il caro-suicidi.
imprenditore

Per effetto della manovra, sempre più imprenditori falliti per la crisi e pensionati strangolati dall'inflazione incontrano difficoltà nel potersi permettere il gesto estremo. Darsi fuoco o avvelenarsi col gas di scarico dell'auto, per effetto delle accise sulla benzina, è ormai alla portata di pochi, cosi come lo sono metodi tradizionali quali l'overdose di farmaci, rincarata per via dell'aumento del ticket o il salto dal ponte di Ariccia, reso proibitivo dall'aggravio delle tariffe autostradali.

Arduo anche farla finita mettendo la testa nel forno: il ritocco all'insù delle bollette rende la pratica accessibile solo alle famiglie particolarmente benestanti. Ma al governo si corre ai ripari.

È già allo studio dei tecnici del ministero dell'Inferno un piano d'emergenza: il decreto "Salta Italia". Una volta approvato, consentirà ai cittadini meno abbienti di richiedere gratuitamente l'invio di un kit governativo comprensivo di corda, sapone e sgabello per togliersi comodamente la vita. Gli sherpa di Palazzo Chigi stanno anche approntando una campagna di comunicazione istituzionale (slogan provvisorio: "TIRATEVI SU") per assicurare la piena riuscita dell'iniziativa.

di Marco Gorra su Libero
 
 I TARTASSATI DA EQUITALIA
Equitalia, un nome che per molti si trasforma in un incubo

gennaio 2012

Il nome Equitalia non vuole significare qualche cosa di equo ma rappresenta piuttosto una specie di polizia fiscale simile a quella della ex Germania dell'Est.

Un sistema di gestire la riscossione dei tributi arretrati dovuti o presunti che ha gettato nel panico imprenditori, negozianti e lavoratori.

Un sistema che si limita a chiedere, in molti casi senza l'onere della prova e a distanza di anni, degli importi arretrati che i contribuenti non sono più in grado di contestare, ma devono limitarsi a "pagar tacendo", con interessi di mora spaventosi, per evitare i sequestri in casa dell'ufficiale giudiziario.

 

Questi alcuni casi limite.

equitalia

Il signor Giuseppe De Vecchi, un imprenditore di Milano, trent’anni di attività, per sei anni ha mandato lettere all’Inps per contestare dei contributi senza mai ottenere una risposta. Finché un giorno Equitalia, senza preavviso, gli ha ipotecato la casa.

La signora Maria Rita Mura, sassarese e titolare di una ditta, la Sarda Semafori Snc, ha rateizzato l’Iva e ha ritardato un pagamento di un giorno. Per un solo giorno di ritardo le hanno fatto pagare in più 9mila euro.

A Genova una famiglia con tre bambini si è vista mettere l’appartamento all’asta per un debito di 15mila euro.

A una signora di Roma per una multa di 50 euro, Equitalia ha disposto il fermo amministrativo dell’auto.

Al signor Nunzio, che fa l’autista da una trentina d’anni, è capitato di prendere un bel po’ di multe e l'importo è arrivato a 19.500 euro. Equitalia gli ha pignorato la casa, l’ha messa all’asta e l’ha venduta senza informarlo. Lui l’ha saputo dai nuovi proprietari.

Francesco, 46 anni, licenziato, bimba a carico, s’è visto ipotecare il mini-appartamento per non aver pagato il canone Rai.

A Mauro Bordis, 58 anni, artigiano e restauratore di Moncalieri, per 6mila euro hanno ipotecato casa e tolto i fidi. È morto d’infarto poco dopo.

Hanno mandato una preavviso di ganasce persino a una onlus torinese che si occupa di malati di cancro, per 3mila euro di debito per tasse rifiuti.

Capita anche che i funzionari incaricati delle riscossioni non si limitino ad applicare la legge, ma vadano oltre. Questo è un caso singolare che però fa capire quanto sia tutelato il cittadino contro i soprusi di chi agisce in nome dello stato. Un anziano malato di alzheimer, Giovanni Parretta, ex rappresentante in pensione si vide recapitare a casa - un signorile appartamento che si affaccia sul cuore di Nervi - cartelle esattoriali per sanzioni non pagate. Multe amministrative e un arretrato d'Irpef. In tutto poco più di 2mila euro. Il Parretta provvede al pagamento di tre cartelle su quattro, ne resta inevasa soltanto una da 63 euro. Nel 2005 la casa viene pignorata e messa all'asta. Casa che viene aggiudicata al responsabile della concessionaria dei tributi, insieme ai suoi tre funzionari per un importo ridicolo (100mila euro).

E per finire il caso mio, Flavio Berlanda. Due anni fa mi è stato richiesto il pagamento di un arretrato INPS relativo al mancato versamento di contributi dell'anno 1985 per una società che ha cessato l'attività nel 1989. Proprio così, DOPO 25 ANNI. Ovviamente non ero più in grado di dimostrare alcun pagamento perché la contabilità era ormai andata perduta. L'importo richiesto era di LIRE 3 MILIONI circa a cui si dovevano aggiungere spese ed interessi di 25 anni per un importo totale di circa EURO 10.000. Pagare oppure sequestro degli oggetti di casa. Io ed il mio ex socio, coobbligato in solido, abbiamo chiesto una rateazione, (concessa non per bontà ma perché nullatenenti) ed abbiamo pagato fino all'ultimo centesimo. Ancora però non so se ho subito un semplice furto o se sono stato vittima di una estorsione.

IMBECILLE
 LO SPREAD SALE? NON E' COLPA MIA
Così dice Monti. Ma allora la colpa di chi è?

gennaio 2012

Al premier Monti un giornalista ha chiesto come mai lo spread anziché scendere, grazie alle sue manovre finanziarie, continua a salire.

Il nostro, con la massima indifferenza, del genere "che me frega", ha risposto: «NON E’ COLPA MIA».

Ma allora di chi è la colpa dello spread a quota 530, della borsa che continua a precipitare, dei salari bloccati, dell’inflazione galoppante e dell’aumento delle tasse che ammazzerà le famiglie nel 2012?

Le possibilità sono due: o sono conseguenza delle sua «manovra» e quindi è proprio colpa sua, oppure tutto dipende da una situazione speculativa o recessiva mondiale a cui lui non può porre rimedio.

Ma allora Monti a che cosa serve?

Qualcuno afferma che è manovrato da Berlusconi, il quale lo avrebbe messo li per farsi togliere le castagne dal fuoco. Insomma un utile idiota o meglio soltanto un perfetto IMBECILLE

monti merda silvio acque
 GLI UOMINI DEI MIRACOLI
SILVIO CAMMINA SULLE ACQUE
MONTI CAMMINA SULLA MERDA
ridatecisilvio
 50 NUOVE TASSE
Il decreto "SALVAITALIA" è solo l'ennesimo prelievo di soldi dalle tasche degli italiani

gennaio 2012

Con l’anno nuovo prende il via il decreto Salva-Italia: sono in tutto 50 le imposte che colpiranno gli italiani. I contribuenti pagheranno al Fisco all’incirca uno stipendio all’anno. Ecco i nuovi capitoli di spesa nel bilancio familiare degli italiani.

CASA. Imposta municipale sugli immobili.
RENDITE. Aumento dei moltiplicatori catastali.
IRPEF. Le Regioni hanno la possibilità di aumentare l’addizionale Irpef.
IMMOBILI ALL'ESTERO. L’imposta è pari a quella dovuta sugli immobili posseduti in Italia.
Bollo sui conti. Scatta l’imposta di bollo per le comunicazioni relative a strumenti e prodotti finanziari.
Estratti conto. Sale a 100 euro se il cliente è persona giuridica.
Imposta sulle attività all’estero
. Si applicano le stesse aliquote delle attività finanziarie italiane.
Scudo fiscale. Imposta di bollo per le attività finanziarie “scudate”.
UNA TANTUM SULLO SCUDO. imposta straordinaria sulle attività finanziarie “scudate”.

Tassa sull’auto. Addizionale erariale alla tassa automobilistica regionale.
Tassa sulla barca. Prevista un’imposta per le unità da diporto che stazionano nei porti nazionali.
Tassa sugli aerei. Nuova imposta sugli aeromobili.
Accisa sulla benzina. Aumenta l’accisa sulla benzina con l’aggiunta del rincaro dell’Iva.
Accisa sul gasolio. L’imposta è già aumentata.
Accisa GPL. Aumenta l’accisa sul GPL.
Iva. Dal primo ottobre è previsto un incremento sull’aliquota.
Tassa sui rifiuti. Dal 2013 alla vecchia tassa sui rifiuti si applicherà una maggiorazione.
Pensioni. Gli assegni di importo superiore a 1400 euro non verranno adeguati all’aumento del costo della vita.
Contributi autonomi. Salgono le aliquote contributive per i lavoratori autonomi.
Tassa sul Tfr. Per i trattamenti di fine rapporto superiori al milione di euro.
Pensioni d’oro. Previsto un prelievo sugli assegni previdenziali.
tabacco. Aumento dell’accisa sul tabacco sfuso.
Canone Rai. Aumento dal 31 gennaio.
Pedaggi. Aumento dei pedaggi autostradali.
Bollette luce e gas. Rincaro delle tariffe.

ladro

IMBECILLE
 BUTTIGLIONE DI POLITICA ECONOMICA NON CAPISCE PROPRIO UN C....
Secondo lui i problemi economici dell'Italia dipendevano da Berlusconi

gennaio 2012

Prima delle dimissioni di Berlusconi il nostro piccolo filosofo, messosi i panni del grande economista internazionale, ha dichiarato che lo SPREAD era arrivato a quota 500 per colpa del governo e che con le dimissioni di Berlusconi sarebbe tornato nei limiti di 300 punti.

Oggi dovrebbe prendere atto che lo spread non solo non è calato, ma ha toccato una quota mai raggiunta prima intorno al 530 punti.

Buttiglione si era sempre distinto per l'inutilità del suo lavoro politico. Un personaggio di cui nella storia italiana non resterà nulla. Ma ora, con questa dichiarazione ha dimostrato di non essere soltanto una nullità, ma un perfetto IMBECILLE

 LETTERE

Meglio porci o ladri?

gennaio 2012

La ormai celebre cena di Capodanno di Monti a palazzo Chigi con la sua famiglia allargata aveva destato qualche dubbio sulla correttezza del nostro primo ministro. Per due volte ho sentito dichiarare da conduttori radiofonici che anche se avesse speso qualche soldo pubblico, non è nulla al confronto con il suo predecessore che portava le ragazze bunga-bunga con l’aereo di stato. Evidentemente per costoro è preferibile un ladro ad un porco. A me invece sembra di cadere dalla padella, nella brace.

 LETTERE

Gli evasori possono dormire sonni tranquilli

gennaio 2012

I controlli fiscali effettuati a Cortina a Capodanno, portano ad una tragica riflessione. Se in questi tempi dove tutto è informatizzato, dove le intercettazioni telefoniche impazzano, dove è possibile fare controlli incrociati tra produzione e consumi, dove possono essere monitorati pure i conti correnti, gli organi di controllo si riducono a mettere dei finanzieri dietro le casse dei punti vendita, significa che la macchina fiscale dello stato non è poi così efficiente, ma conta molto sulla casualità e sull’intimidazione. Per questo motivo direi che per il momento gli evasori possono dormire sonni tranquilli perché il nostro fisco somiglia molto a quello di cecobeppe.

agenziaentrate
 LETTERE

Il vero problema dell’Italia non sono gli evasori ma i parassiti

gennaio 2012

Nel discorso di fine anno il nostro presidente Napolitano ha dichiarato che il problema dell’Italia è costituito dall’evasione fiscale. Tesi ricalcata da Pansa ed entrambe definibili come conclusioni semplicistiche e superficiali.

Si dice che il pesce comincia a puzzare dalla testa e mai definizione potrebbe calzare meglio alla situazione italiana. L’evasione è un cattivo costume, per altro non esclusivo dell’Italia, che parte da lontano, da quando il signorotto locale si inventava nuove gabelle per soddisfare le sue esigenze più materiali e goderecce ed il popolo sottraeva i raccolti all’avidità del despota.

Ora noi viviamo in un paese democratico, ma questo costume in realtà non è mai scomparso perché i signorotti purtroppo esistono ancora ed il popolo continua a difendersi come può.

L’evasione non è prerogativa dei ricchi, come si vuole far pensare, ma è un male trasversale che riguarda tutte le classi sociali. L’evasione quindi non è una causa, ma un effetto.

La causa, e cioè il vero problema che determina la situazione italiana, è quello dell’appropriazione indebita legalizzata e degli enormi sprechi che si trasformano a loro volta in furti.

 

Azioni perpetrate da parassiti, mantenuti a caro prezzo, che oltre a soddisfare le proprie esigenze, si prestano anche, per convenienze personali o politiche, a sperperare denaro in opere pubbliche inutili o volutamente criminose. Irresponsabili che sprecano in cose frivole o inutili il denaro che una persona normale guadagna in tutta una vita di lavoro.

Ovviamente nella categoria dei «mangiapane a tradimento» non rientrano solamente i rappresentanti politici di livello nazionale, regionale, provinciale, comunale, ma anche le truppe operanti in enti, associazioni, fondazioni, comunità, corporazioni, sindacati, e quelle dei pensionati di lusso, degli invalidi attivi, dei mantenuti di tutte le categorie, insomma tutti quei cittadini italiani che magari pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, ma che, a differenza degli evasori, non sottraggono denaro guadagnato, ma sperperano denaro pubblico che la comunità deve pagare in un crescendo sempre più vergognoso ed ora anche sempre più forzoso.

Stiamo per arrivare ad una lotta di sopravvivenza tra illegali evasori e ladri legalizzati. I primi rischiano in proprio, i secondi pontificano e continuano a spassarsela con il denaro sudato dagli altri. E proprio uno dei due pontificanti, citati all’inizio, rientra nella categoria degli sprechi da eliminare.

BUON ANNO a tutti, anche a chi .....
 
 LETTERE

Egr. Signor Gianpaolo Pansa

dicembre 2011

Ho avuto modo di apprezzare i suoi libri dai quali ho anche tratto alcuni spunti che hanno arricchito la mia conoscenza. Leggo anche «Il bestiario», la sua rubrica su «Libero», che mi trova normalmente d’accordo con lei.

Ma quanto ha scritto il 18 dicembre purtroppo ha fatto un po’ calare le sue quotazioni nella mia personale valutazione. A mio modesto avviso qui ha mostrato una leggera mancanza di perspicacia. Mi riferisco alla critica contro Berlusconi che avrebbe fatto l’ottimista durante la sua ultima parte di mandato dichiarando che l’Italia è un paese solido e prospero, che i consumi continuavano normalmente e che il lavoro mancava solo a chi non aveva voglia di lavorare. Magari questo non rispondeva totalmente alla realtà ma, per lo meno dove vivo io, le cose apparivano proprio così.

Lei dovrebbe ben sapere, tanto per spiegare il motivo del mio atteggiamento, che anche i titoli di borsa basano le proprie quotazioni non sulle realtà imprenditoriali, ma su voci, stati d’animo e presunzioni. Giusto quindi l’atteggiamento di Berlusconi. La controprova l’abbiamo proprio adesso che Monti spara pessimismo in tutte le sue forme e questo certamente aprirà un baratro dentro il quale tutti siamo destinati a cadere. Avremo un Natale all’insegna della recessione ed una primavera ancora peggiore.

Lei sa anche che Berlusconi avrebbe portato fino alla fine il programma stabilito con l’Europa, senza per questo portare la popolazione e le imprese al tracollo. Il problema è che quanto era giusto fare non glielo volevano permettere (magari passava per salvatore della Patria). Crede che sarà Monti a salvarci? E, mi dica, da che cosa ci dovrebbe salvare? L’economia è la stessa di sei mesi fa, eppure sembra che in questo breve lasso di tempo si sia abbattuta su noi tutti una immane tragedia. Come lei stesso conferma, il tutto è dovuto a speculazioni internazionali che nulla hanno a che vedere con la solidità delle nostre imprese.

Apprendendo il programma del fine economista bocconiano, devo proprio concordare con Bonanni. Anzi direi che questo lavoro poteva essere svolto anche dal ragionier Fantozzi (quello del film per intenderci). Sono del tutto convinto che una manovra finanziaria come questa potrà portare iniziali vantaggi alle casse dello stato per poi risolvere a breve in un calo del gettito fiscale dovuto alla riduzione degli scambi, alla chiusura di migliaia di imprese (con 800.000 licenziamenti per qualcuno) ed anche all’aumento dell’evasione fiscale (per istinto di sopravvivenza).

Magari mi sbaglio, ma provi lei a scrivere uno svolgimento più realistico del mio, sarei curioso di leggerlo.

E poi se proprio vogliamo fare le pulci a Monti, mi chiedo perché, come del resto voleva l’EU, non ha cominciato con la riduzione delle spese dello stato usando non la forbicina, ma la mannaia per poi eventualmente chiedere un sacrificio anche agli italiani? Lo farà dopo? Quando i buoi che trascinano l’economia saranno scappati? Mi chiedo che cosa insegna alla Bocconi. Chissà perché pensando al nostro primo ministro mi vengono in mente due battute: «Chi non sa fare insegna» e «Pensavo fosse un incapace, ma solo quando ha cominciato a fare ne ho avuto conferma».

Comunque le devo riconoscere che la seconda parte del suo articolo parla di cose serie. E capisco anche che per introdurre argomenti seri a volte si cominci dalle facezie. Questa sistema però risulta già ampiamente utilizzato da altri...

Le suggerisco, visto che predilige il pessimismo, di scrivere un bell’articolo sulle prime conseguenze della manovra. Perché non scrive degli incidenti che si sono verificati alla dogana svizzera dove una folla di capitali si sono scontrati nella fretta di attraversare il confine o del grande lavoro capitato ai commercialisti svizzeri che devono fare gli straordinari per aprire nuove sedi a tante aziende italiane? Perché non racconta delle casseforti ormai introvabili a causa dei piccoli risparmiatori che ne hanno fatto incetta e stanno ritirando i loro risparmi dalle banche? Perché non racconta dello stato di polizia che sta prendendo piede in Italia e che toglierà ogni libertà individuale?

Su questo argomento ho tanti casi da proporle. Uno su tutti: a mia figlia è arrivato un questionario della Guardia di Finanza che vuole sapere quanto ha speso per il matrimonio e, in dettaglio, per il vestito, per il pranzo, per le bomboniere, per il viaggio di nozze, minacciando che per falsa dichiarazione ci sarà una multa salata. Dimenticavo di dirle che mia figlia si è sposata due anni fa e che tutto le è stato regalato da amici e parenti. Non potendo esibire le ricevute fiscali, in base alla nuova normativa per false dichiarazioni al fisco, potrebbe rischiare la galera.

Forse non è al corrente di questa situazione?

Per cortesia, signor Pansa, non faccia l’ottimista.

 

NOTA: Un mio conoscente, guardia di finanza, mi ha confermato che al momento lui e i suoi colleghi sono impegnati a contattare tutte le coppie che si sono sposate nel 2010 per avere informazioni riguardanti il loro matrimonio. Vogliono conoscere quali vestiti hanno indossato, che cosa hanno mangiato, dove hanno fatto il viaggio di nozze, se hanno comperato casa, che mobili ci hanno messo, che macchina hanno usato, quali bomboniere, e tutti i relativi fornitori, per poter fare un controllo incrociato. Stiamo passando da uno stato di diritto ad uno stato di dovere.

ridatecisilvio
 BONANNI DERIDE IL PIANO ANTICRISI: "POTEVA FARLO MIO ZIO"
Finiti gli scioperi ad personam, ora dovranno fare quelli veri.

dicembre 2011

«La manovra del governo Monti sembra fatta da mio zio che non capisce nulla di economia», attacca il leader della Cisl. Ovvero: la manovra è fatta da gente che non capisce nulla di economia.

E meno male che erano i tecnici, gli esperti, gli specialisti. Invece no, dicono i sindacati, le misure economiche sono inique e tolgono a chi ha già poco mentre graziano gli industriali e i patrimoni più consistenti e soprattutto gli evasori. Ma i sindacati, promette Bonanni, «non daranno tregua» al governo.

Una cosa è certa: il clima da idilliaco è bruscamente mutato in tempestoso. Davanti alla prospettiva dei sacrifici si scatena la guerra: tutti contro tutti, al grido di: «i sacrifici li faccia qualcun altro».

Bonanni dopo Monti se la prende con Confindustria: ma come, accusa, si tolgono soldi agli operai e ai pensionati e si foraggiano le aziende? «Marcegaglia è l’unica che ha avuto i soldi da questa manovra e a darli siamo stati noi - osserva con amarezza Bonanni - Vogliamo una riforma fiscale che tagli le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e alle imprese che investono e non alle aziende. Si devono tassare i grandi patrimoni. È lì che può trovare giustizia e soldi».

I sindacati non resteranno fermi a guardare. «Non ci rassegniamo, andiamo avanti e chiediamo di cambiare questa manovra iniqua che è contro lavoratori e pensionati», promette il leader Cisl scandalizzato di fronte al modo di procedere dell’esecutivo. «Non tollereremo che il governo non ricorra alla concertazione. Se pensano che sui licenziamenti fanno da soli stanno freschi», sbotta.

IMBECILLE
 VENDOLA HA CAPITO DOVE PRENDERE I SOLDI
"Sui benestanti non si becca niente". E così mette le mani nelle tasche dei poveri.

dicembre 2011

VENDOLA

Il primo commento di Nichi Vedola sulla manovra Monti è stato nettamente negativo, accusandolo di torchiare solo i redditi bassi, invece di colpire i ricchi. Si è dimenticato però che a giugno anche lui ha alzato l'addizionale Irpef regionale per tutti i pugliesi. Un aumento del 34% che colpisce soprattutto i redditi molto bassi, sotto i 15 mila euro lordi annui.


Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva come mai predica bene e razzola male, tra i tanti abituali giri di parole e tesi strampalate ha detto: "Lo sa perché Lo sa perché l'ho messa? Perché sopra i 15 mila euro non si becca nulla! Perché l'Italia è un paese fondato sul lavoro dei poveracci!"

 

Per inciso, da quando è governatore della Puglia Vendola  ha aumentato le tasse del 37,92%.

Sembrava un paladino dell'equità sociale, un novello Robin Hood che toglie ai ricchi per dare ai poveri. Ed invece si rivela uno sfruttatore della povertà che invece che attenuarla, la aumenta. Proprio un perfetto IMBECILLE.

 La "banda marchi" torna a piede libero
La "condanna esemplare" a Wanna Marchi ed alla figlia si sta trasformando nella solita farsa giudiziaria.

dicembre 2011

Quando la Corte di appello condannò Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile per associazione a delinquere, truffa e bancarotta, qualcuno pensò: "Giustizia è fatta, per almeno dieci anni le signore avranno modo di meditare in galera sulle loro malefatte". Ed invece no. Sembra che prima dell'estate le due potrebbero tornare a piede libero. E così una seria condanna si trasforma nell'ennesima farsa.

Questi i fatti: la Cassazione mercoledì 14 dicembre, pallottoliere alla mano, ha rifatto il conteggio degli anni di condanna affibbiati alle signore ed ha accertato che i giudici della Corte d'Appello di Milano hanno ''commesso grossolani errori di diritto e di matematica sul calcolo delle loro pene''.

 

E così la Suprema Corte ha portato la condanna per la Marchi da 14 anni a 9 anni e 6 mesi e quella per la figlia da 12 anni e 10 mesi a 8 otto anni e un mese. Condanne definitive ricalcolate e frutto di tre procedimenti distinti a carico della due donne: L'avvocato Cataliotti ha spiegato che nel suo ricorso contro la decisione dei giudici di secondo grado, dell'aprile 2010, aveva segnalato ''5 errori di calcolo, tra cui uno clamoroso: secondo la Corte d'Appello, 3 anni e mezzo più 3 anni e mezzo dava per risultato 8 anni, invece che 7''.

Ora, se dai 14 anni di condanna togliamo 5 anni per errori di calcolo, tre anni di detenzione effettiva, tre anni di indulto, un anno di liberazione anticipata per buona condotta ed anche la detenzione preventiva, risulta che la condanna è già agli sgoccioli. Se poi consideriamo che la signora Marchi già da qualche mese lavora in un bar di Milano, con l'obbligo di rientrare in carcere solo a dormire, viene proprio da chiedersi se sia stata fatta giustizia.

NUOVA SCHEDA - Già terminata la luna di miele, si alzano i lamenti contro il governo Monti
ridatecisilvio
 

L'odio viscerale contro Berlusconi costringe ora i suoi nemici ad accettare "obtorto collo" le bastonate di Monti anche se vanno decisamente contro i loro principi. E sono così costretti a fare la parte dei cornuti contenti.

Ma non tutti ce la fanno e manifestano un po' di rimpianto.

 
 SECONDO FERRERO MONTI E' PEGGIO DI BERLUSCONI
Gli italiani mi rimpiangeranno, aveva detto Silvio, ma non pensava che l'avrebbe fatto un comunista DOC.

dicembre 2011

Nel profilo facebook  del segretario comunista Paolo Ferrero si possono leggere queste sue parole:

"Le due ore di sciopero proclamate da CISL e UIL non servono per bloccare questa manovra iniqua: occorre fermare l’intero Paese, con uno sciopero a oltranza per obbligare Monti a rovesciare la manovra, colpendo i ricchi con una patrimoniale invece di colpire lavoratori e pensionati. Le mezze misure non servono: occorre fermare subito questo governo di tecnocrati che vogliono scaricare sui lavoratori una crisi che non hanno creato, senza fare nulla contro l’economia finanziaria, i ricchi e gli speculatori, che sono all’origine della crisi. Lunedì 12 è tempo di partire con uno sciopero generale a oltranza.

 

Al congresso del partito che si è tenuto a Napoli ha dichiarato:

"Questa manovra è una stangata pazzesca, forse peggio di come l'avrebbe fatta Berlusconi"

e "La politica di Monti porta l'Italia al default".

Paolo Ferrero - segretario Rifondazione Comunista
 CON L'EURO CE L'HANNO MESSO NEL DIDIETRO
Eppure il messaggio era chiaro...

dicembre 2011

fronte Premetto che io ero favorevole all'introduzione dell'euro.
Non però nel modo dissennato che ci ha regalato il mortadelliano Prodi
(che pure se ne vanta).

Oggi, a distanza di oltre
dieci anni dalla sua
introduzione, l’unico
risultato evidente è
il dimezzamento dei salari.
Invece tutte le aspettative
sono andate deluse.

Eppure il messaggio era chiaro, per chi voleva vederlo.
retro
Se guardiamo il retro della moneta da 1 EURO si vedono due uomini. Quello dietro è l’Europa, quello davanti... siamo noi.
 Assolto dopo 20 anni l’ex ministro Conte
Ex ministro prosciolto anche in secondo grado dall’accusa di camorrista.

dicembre 2011

Dopo vent’anni di calvario l’ex ministro socialista alle Aree urbane dal ’91 al ’93, Carmelo Conte, è stato assolto, anche in secondo grado, con formula piena perché il fatto non sussiste, dall’accusa di aver avuto rapporti con la camorra. L’ex socialista si sfoga: "Un processo fatto sul sentito dire, bloccata la mia carriera"

«Si conclude un processo costruito in vitro, basato sul sentito dire» commenta Carmelo Conte che si concede un lungo sfogo, una volta appresa la notizia. «L’Italia è un Paese nel quale si può finire sotto processo per sentito dire e nel quale 20 anni dopo si viene assolti.». La vicenda risale all’inizio degli anni Novanta quando Conte fu accusato di avere rapporti con la camorra della Piana del Sele. Già in primo grado, le accuse non ressero alle verifiche incrociate. I giudici, a fronte di una richiesta di assoluzione per insufficienza di prove, assolsero con formula piena l’ex ministro. Poi la sentenza di secondo grado che ha confermato che «il fatto non sussiste».

«Mi hanno bloccato all’apice della mia carriera politica - dice - con me hanno compresso una intera generazione. Tutti quelli che credevano in me e mi sono rimasti accanto, si sono sentiti, per questi lunghi vent’anni, sotto processo. Ero considerato inattaccabile e anche io credevo di esserlo perché ho sempre combattuto contro la camorra». Nessuno, racconta Conte, «credeva che io potessi avere rapporti con la camorra». Anzi «è stato dimostrato che io ho portato avanti battaglie contro la criminalità organizzata.

 Nell’81, con Francesco De Martino, presentammo la proposta per istituire una commissione che si occupasse del fenomeno della camorra in Campania». «In questo processo io sono la parte lesa - precisa - sono stato prigioniero sulla base di un sentito dire, una notizia falsa. Voci anche contrastanti. Un teste, durante un’udienza, ha fatto dire al suo avvocato che le dichiarazioni che aveva reso su di me non erano vere». Non è questo l’unico episodio dai contorni poco chiari. «La moglie di un pentito ha testimoniato che il marito avrebbe ottenuto benefici se mi avesse accusato. La stessa persona ha poi detto di non conoscermi nemmeno». Ecco perché, piuttosto che parlare di «accuse», preferisce parlare di «sentito dire». «Non mi è mai stato attribuito nulla, si voleva soltanto colpire la mia attività politica». (da "il Giornale")

 SABOTATE CREMONINI
Il Responsabile Comunicazione e Ufficio stampa di Cremonini spa mi ha risposto.

novembre 2011

Giorni fa ho ricevuto una email, con un messaggio da far girare su internet, che invitava a sabotare la ditta Cremonini, il fornitore di carne di Mc Donald's (LEGGI). Io l'ho girata a Cremonini che così mi ha risposto:
Gruppo Cremonini Gent. Sig. Berlanda,
La ringrazio molto per la Sua richiesta.
        Le segnalo che si tratta di un testo che nelle ultime settimane, dopo essere stata già diffuso in passato, ha ripreso a circolare in Internet, anche sotto forma di spamming, invitando al boicottaggio dei prodotti del Gruppo Cremonini utilizzando espressioni apertamente diffamatorie ed altamente lesive della immagine dell’Azienda. Purtroppo questa "catena di sant'antonio" viene irresponsabilmente rilanciata da varie persone che utilizzano Internet con molta leggerezz
Il contenuto della e-mail trae pretesto da una puntata della trasmissione Report, andata in onda su Rai Tre nel 2005 i cui temi sono stati oggetto di indagini da parte delle Procure della Repubblica di Roma e di Rieti. Entrambi i procedimenti si sono conclusi con due rispettivi decreti di archiviazione che hanno evidenziato l’infondatezza delle notizie diffuse e, contestualmente, la correttezza della condotta del Gruppo.
      Poiché, nonostante ciò, l’attività di denigrazione è proseguita anche attraverso l’apertura di alcuni forum su Internet, il Gruppo Cremonini ha posto in essere varie azioni legali per tutelare l’immagine e la reputazione della società tra cui una denuncia/querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti per tutti i reati ravvisabili e compiuti a mezzo Internet. Per effetto di tale denuncia la Procura della Repubblica di Rieti ha ordinato, nel mese di settembre 2009, la chiusura di 30 siti e blog, italiani ed internazionali, che riportavano le false accuse di cui sopra.
      In considerazione dell’azione dannosa continuata negli anni, il Gruppo Cremonini ha deciso anche di procedere legalmente contro la RAI e gli autori della trasmissione Report, che è la principale fonte delle devianti notizie oggi in circolazione.
      Inoltre Cremonini ha aperto un blog dedicato ("blog.cremoninirisponde.it") per offrire un canale di comunicazione a chiunque voglia approfondimenti sulla vicenda.
      Con la certezza di aver contribuito a chiarire al questione, rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione.

Luca Macario - Resp. Comunicazione e Ufficio stampa Cremonini spa
Via Modena 53 - 41014 Castelvetro di Modena (Mo)
 MONTI SI PORTA A CASA 25.000 EURO AL MESE...
... e il popolo (dei coglioni) accetta di buon grado di essere inchiappettato.

novembre 2011

sacrifici
ridatecisilvio
 CHI NON RICORDA IL PASSATO E' DESTINATO A RIPETERLO
Si comincia a capire perché chi ha votato Berlusconi non è un criminale.

novembre 2011

L'ha capito pure Massimo Fini che su "il Fatto Quotidiano" tende a rivalutare la sanità mentale di chi ha votato Berlusconi.
Scrive infatti che "Il moralismo della sinistra è insopportabile. E ora capisco perché tanti, senza per questo essere dei lestofanti, votavano Berlusconi. Perché Berlusconi difendendo la sua libertà criminaloide difendeva anche, per estensione, la libertà di tutti dallo strapotere dello Stato".

Qualche milione di persone l'aveva capito prima di lui e di altri milioni di persone (coglioni) che non riuscivano ad andare oltre il proprio odio e la propria ottusità. Ora che Berlusconi si è ritirato da signore, senza dare la soddisfazione di essere appeso in piazzale Loreto, molti di questi ottusi cominciano a vedere la realtà senza il paraocchi dell'antiberlusconismo.

Ma qual è il ragionamento che ha portato Fini a questa drastica conclusione?
Vediamolo.

Massimo Fini

Massimo Fini - giornalista e coglione ravveduto

Il governo dei banchieri si accinge portare la tracciabilità dei movimenti di denaro in contanti sotto il limite di 500 euro su ogni deposito o prelievo bancario e probabilmente su ogni altra transazione commerciale, motivandolo con la necessità della lotta agli evasori, ai corruttori, ai riciclatori. I pagamenti avverrebbero quindi, in gran parte con assegni, carte di credito, bancomat, bonifici, tutte operazioni sulle quali le banche hanno le loro commissioni ed eliminando di fatto la circolazione di banconote. Così, scrive Fini, "Saremmo obbligati a tenere tutto il nostro denaro in banca. Ma le banche sono delle società private e lo Stato non può obbligarmi a tenervi il mio denaro. Io il mio denaro ho diritto di metterlo dove mi garba".

Ed aggiunge "Lo Stato nasce, oltre che per amministrare giustizia, per battere moneta. Se non ha fiducia nella propria moneta non è più uno Stato. Se uno Stato non è capace di contrastare l’evasione, la corruzione, il riciclaggio senza far pagare un pesante pedaggio ai cittadini che non sono né evasori, né corruttori, né riciclatori di denaro sporco, non è più uno Stato. (Non è accettabile) ...che lo Stato si intrufoli attraverso la cosiddetta “tracciabilità” nella mia vita privata fino a conoscere, nel dettaglio, i miei acquisti, le mie predilezioni, i miei gusti, i miei vizi".

Beh, io la penso esattamente come Fini e lo pensavo anche prima delle minacce del Premier. Mi chiedo solo se Monti si rende conto di ciò che sta facendo. Già la gente ha cominciato a portare i soldi in casa. Manca solo che tutti svuotino i conti correnti per mettere in crisi il credito bancario, le imprese e l’economia. Ma Monti conosce la situazione drammatica dell’Argentina? E' così che ci vuole ridurre?

 GRANDE SUCCESSO DI MONTI IN EUROPA
Presentate la misure straordinarie per l'Italia nell'incontro con la Merkel e Sarkozy.

novembre 2011

monti-merkel
Monti mostra le sue misure straordinarie.
Questo il commento della Merkel:
"SONO IMPRESSIONANTI"
Nel vertice europeo con Merkel e Sarkozy, Mario Monti si è presentato con il cappello in mano per chiedere l’approvazione al suo progetto di riforme che prevede un salasso
al portafoglio degli italiani.
Ricevuto il consenso, ora lo presenterà anche al governo ed all'ex popolo sovrano.
Siamo evidentemente passati dal
REGIME BERLUSCONIANO al PROTETTORATO MONTIANO.
Per la democrazia al momento non c’è spazio.

Nel frattempo sono arrivati anche gli auguri di Gioele Magaldi, il numero uno
del Grande Oriente Democratico.
Insomma: i massoni stringono la mano al Professore, “uno di loro”.
Al Fratello Monti detta l’agenda al termine del suo tour europeo.
“Noi di Grande Oriente Democratico – si legge sul sito di Magaldi -, insieme ad un network
sempre più corposo di Massoni autenticamente liberali e democratici dell’ecumene
euro-atlantica, peroriamo come necessari (gli eurobond) per iniziare seriamente
ad affrontare l’immane crisi economica che attanaglia l’Occidente”.
Come dire: da un massone (Berlusconi) all’altro.
 
 PROVVEDIMENTI URGENTI
Il Governo non perde tempo: oggi si prendono decisioni importanti per il nostro futuro. 

25 novembre 2011

Non è uno scherzo, non stiamo facendo gli spiritosi. Il Consiglio dei Ministri - quello delle urgenze straordinarie e ineludibili - è convocato oggi per le 9.30 a Palazzo Chigi e ha in esame i seguenti e straordinari e ineludibili ordini del giorno:
1) Disegno di legge straordinario e ineludibile su «Protocollo di modifica della Convenzione Italia-Mauritius per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito»;
2) Disegno di legge straordinario e ineludibile su «Accordo Italia–San Marino sul reciproco riconoscimento dei titoli di studio universitari»;
3) Disegno di legge straordinario e ineludibile su «Accordo Italia–Isole Cook sullo scambio di informazioni in materia fiscale»;
4) Disegno di legge straordinario e ineludibile su «Adesione alla Convenzione internazionale del 2001 sul controllo dei sistemi antivegetativi nocivi sulle navi»;
5) Tre decreti presidenziali straordinari e ineludibili su risorse umane, contabilità e disciplina dei flussi informativi per l'esercizio dell'Agenzia per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, con particolare riferimento alle «modalità delle comunicazioni da effettuarsi per via telematica».
Emblema della RepubblicaIl presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti
Governo Italiano
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Da qui una sola domanda, straordinaria e ineludibile: ma che, ci state prendendo per il culo? di Filippo Facci
 
 COME STANNO VERAMENTE LE COSE IN ITALIA
L'europarlamentare Nigel Farage parla chiaro e dice pane al pane...

novembre 2011

Il 16 novembre ha tenuto un discorso davanti al Parlamento europeo scagliandosi contro lo stato maggiore delle istituzioni europee schierato in aula a pochi metri da lui, da Herman Van Rompuy a Josè Barroso fino a Olli Rehn.
Discorso che è passato completamente sotto silenzio sulla stampa e sui tg italiani.

Il suo affondo è un j'accuse a tutto tondo contro il governo dell'Ue. «Siamo qui sull'orlo di un disastro finanziario e qui davanti a me ci sono i responsabili di tutto questo. Eppure continuiamo ad ascoltare i discorsi più noiosi e tecnocratici mai sentiti. Mi chiedo: chi di voi è stato eletto? Chi ha la legittimità democratica per ricoprire i ruoli che rivestite? Nessuno. In questo vuoto è entrata Angela Merkel e oggi stiamo vivendo in un'Europa sotto dominazione tedesca. Io non voglio vivere in un'Europa così!»
Esaurita la premessa, il parlamentare, membro di un partito inglese di stampo conservatore-euroscettico, porta all'attenzione dell'aula esempi precisi di euro-ingerenza. «Voi avete giocato un ruolo in queste circostanze. Quando il presidente Papandreu ha pronunciato la parola referendum, l'avete fatto rimuovere sostituendolo con un governo fantoccio. Che spettacolo disgustoso». A quel punto Farage sposta il mirino sull'Italia. «Non soddisfatti avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e sostituito da Monti, ex commissario europeo, vostro collega corresponsabile di questo disastro, un uomo che non era neppure membro del Parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agathe Christie, ci si chiede: chi sarà il prossimo a essere fatto fuori? Siete voi che dovreste essere licenziati. A lei, Mr. Van Rompuy dissi che sarebbe stato l'assassino silenzioso delle democrazie nazionali. Mi devo ricredere: lei è stato piuttosto rumoroso. Lei, un uomo non eletto, si è recato in Italia e ha detto: “Questo non è il momento di elezioni ma di azioni”. Chi, in nome di Dio, le ha dato il diritto di dire questo al popolo italiano?».
 
sinceri
 L'ULTIMA TRASFORMAZIONE E' IL RITORNO ALLE ORIGINI
Dopo aver rivestito i panni di tutti i colori sono tornati ad essere soltanto il Popolo dei Coglioni

novembre 2011

siamo con monti 
IMBECILLE
 DALLA PADELLA NELLA BRACE
Hanno consegnato il governo e lo stato in mano dei banchieri, contenti?

novembre 2011


A quanto sembra non è ciò che volevano. Ma si erano fissati che tutto derivava dalla dittatura berlusconiana in corso. Così sono andati in piazza contro il governo e le banche. E che cosa hanno ottenuto? Oggi governano i finanzieri e le banche. Non solo, ora pagheranno più di prima
Ma non sono andati in piazza contro lo strapotere della finanza e delle banche?
Pagherete più di prima
Se questi credono che faranno le leggi contro i loro "sponsor" sono proprio degli IMBECILLI.
IMBECILLE
 SICURI DI POTER FESTEGGIARE UNA VITTORIA?
Un imbecille che rappresenta un gruppo di imbecilli

novembre 2011

Dimissioni Berlusconi: folla in strada per l'addio 6 - © TmNews - InfoPhoto
La solita banda di balordi ha accompagnato le dimissioni di Berlusconi con fischi, ingiurie, insulti e monetine, mostrando una incontenibile euforia. Fortunatamente questi non rappresentano gli italiani, è soltanto la feccia che periodicamente invade le strade, i riciclati del popolo viola, delle mutande, di quelli contro, sempre loro. Ma considerarli solo incivili sarebbe riduttivo perché hanno dimostrato di essere soprattutto degli idioti. Non hanno capito nulla della reale situazione. Questi pensano di aver liberato il Paese, di aver ritrovato la libertà, di aver risolto la situazione economica italiana e,soprattutto, di essersi liberati di Berlusconi.
Poveretti, avranno modo di capire che la situazione potrà cambiare solo in peggio per le loro tasche, che la libertà sarà semmai ridotta e che Berlusconi è più forte di prima.
Andando alle elezioni, avrebbe potuto perdere, se diamo credito ai sondaggi. Così invece ha passato la patata bollente a Monti che però non potrà fare nulla senza i suoi voti. Per chi non lo ricorda, lui è ancora il presidente del maggior partito in Parlamento e quindi può tranquillamente condizionare ogni decisione del nuovo governo. Governo che dovrà passare al vaglio di Camera e Senato. Monti quindi non potrà decidere nulla se non con l’approvazione di Berlusconi che così potrà ottenere ciò che le opposizioni ed i traditori non gli hanno concesso quando era in carica. Paradossalmente saranno coloro che glielo hanno impedito a realizzare, se ne saranno in grado, le riforme che lui voleva di fare. E Monti potrebbe diventare un "utile idiota".
Ridete quindi, ma ridete oggi, perché domani forse arriverete a capire che ride bene chi ride ultimo, e magari vi accorgerete di essere solo degli IMBECILLI.
 FINI NON SI SCHIODA
Nonostante le promesse non molla la poltrona.

novembre 2011

"Io sono pronto a dimettermi da presidente della Camera
nello stesso momento in cui Berlusconi si dimette
da presidente del Consiglio"

GIANFRANCO FINI 24 febbraio 2011

"Le polemiche sulle mie dimissioni appartengono a un’altra stagione.
A un anno fa.
Cerchiamo di guardare in avanti".

GIANFRANCO FINI 13 novembre 2011
fini poltrona  
 DOV'E' LA FESTA?
Berlusconi è caduto, che cosa aspettano a festeggiare?

novembre 2011

Mi aspettavo gente in piazza, feste, canti e balli.
Finalmente il tiranno, il despota, l'innominabile, quello che ha distrutto l'economia italiana, quello che ci ha fatto passare da pagliacci all'estero se ne è andato.
Il ladro, il pedofilo, il corruttore, il nano di Arcore se ne va a casa.
E allora si proclami una nuova

FESTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Compagni dove siete? C'è solo un assordante silenzio.
Che sia l'ennesima vittoria di Pirro della sinistra italiana? Questo dubbio corre tra le fila dell'opposizione, spaventa giornalisti e cabarettisti che rischiano di restare senza lavoro.
Gli ascolti di Santoro stanno già crollando. Siamo al «si salvi chi può».
 
Ma allora il problema dell’Italia non era Berlusconi, il problema era nella teste bacate che trovavano in lui uno sfogo alla propria impotenza.
Infatti lo spread con i Bond tedeschi se ne frega del nuovo governo ed anche le borse se ne fottono e continuano a perdere.
Vuoi vedere che alla fine riderà ancora LUI?
Sì, perché le dure riforme che doveva fare ora passano in mano ai sinceri democratici che avranno qualche problema a spiegare alla gente che "lacrime e sangue" sarà la loro linea operativa. Sarà dura spiegare alla Camusso che è necessaria una politica di tagli alle spese, la revisione del contratto nazionale di lavoro,
che bisogna aumentare l’età pensionabile e magari anche che è giusto prelevare i soldi dai conti correnti dei risparmiatori.
Forse è per questo che non cantano vittoria. Tocca loro adesso togliere le castagne dal fuoco e se qualcuno griderà allo scandalo,
se andranno in piazza a protestare, è probabile che a QUALCUNO poi venga da ridere.
E' anche possibile che quel QUALCUNO torni poi direttamente o indirettamente al suo posto, quando i problemi saranno risolti dagli altri,
sempreché ci riescano prima di essere cacciati a calci in culo dagli elettori.
 COMINCIAMO BENE
E' questa la politica di contenimento dei COSTI DELLA CASTA?

novembre 2011

Ormai da tempo i cittadini italiani si lamentano dei costi della nostra politica
e si dichiarano stufi di mantenere schiere di fannulloni strapagati a cominciare
da deputati e senatori. E che cosa ti fa allora il nostro Presidente Napolitano, che dovrebbe essere di esempio e sollecitare i risparmi nella spesa pubblica? Nomina senatore a vita il signor Mario Monti, professore di economia politica
e presidente della Università Bocconi di Milano già membro della commissione europea dal 1994 al 2004 e nuovo presidente del Consiglio in pectore,
con il relativo appannaggio netto di 27.623,63 euro.
Naturalmente a carico nostro.
Era proprio necessario? Capisco che i soldi non li mette lui e quindi la cosa
non gli grava. Ma Monti non aveva certo bisogno di questo denaro, disponendone a sufficienza, mentre noi avevamo bisogno di un po’ di serietà
e di rigore morale in questo momento difficile per l'Italia.
Quando si dice che il pesce puzza dalla testa.....
COSTO MENSILE
DI UN SENATORE A VITA
Indennità lorda € 12.005,95
Netta € 5.613,63
Rimborso netto € 12.680,00
Diaria € 3.500,00
Contributo supporto € 4.180,00
Rimborso spese forfettario 1.650,00

ALTRI BENEFIT
Viaggi aerei, ferroviari, marittimi e autostradali.
Ufficio personale con segretaria.
Assistenza sanitaria integrativa. Ecc.
     
 ONESTA' POLITICHE DIVERSE
Dal crollo di un muro a Pompei al crollo di Genova

novembre 2011

Il Ministro dei Beni Culturali Bondi in seguito al crollo
di un muro a Pompei, causato dalle grandi piogge, ha dato le dimissioni.
  Il sindaco di Genova Vincenzi dopo i 6 morti causati dalle piogge, ha dichiarato:
"Noi non abbiamo colpa. La città deve fare un salto culturale (?)".
pompei    genova 
 LETTERE

Necrologio onesto del fascismo

di Marcello Veneziani

Il 28 ottobre del 1922 il fascismo marciava su Roma e io vorrei tentare in poche righe un necrologio onesto che scandalizzerà molti e scontenterà tanti. Tenetevi forte. Nei 150 anni di Italia unita il fascismo resta insuperato sul piano delle realizzazioni e delle riforme, del consenso popolare e del prestigio mondiale, dell'integrazione nazionale e sociale delle masse, dell'ordine e dell'efficacia di governo, dell'onestà pubblica e della dedizione allo Stato e all'amor patrio. Chi lo nega è disonesto, nega la realtà e la verità. È invece onesto dire che tutto questo non basta a compensare la perdita della libertà, l'imposizione e la violenza, la finzione retorica, la sciagurata alleanza col nazismo e la complicità nel razzismo e infine la passione fatale della guerra. Non si bilanciano beni e mali imparagonabili tra loro.

Chi fu fascista a babbo morto, quando era già sepolto e proibito, credette in buona fede che fosse essenziale il primo lato e accidentale il secondo; ne elogiò a suo rischio le grandi imprese e reputò i disastri frutto di errori e circostanze, cattivi alleati e pessimi nemici. Non fu così, autentici furono ambo i versanti; da qui l'interpretazione tragica del fascismo. In un necrologio onesto il fascismo grandeggia nella storia in ambedue. Mussolini resta il più grande politico italiano nella storia del '900; ma più grande non vuol dire il migliore. Grandi furono pure Stalin e Mao, tiranni sanguinari (altro che il duce). Non riusciremo a digerire il fascismo finché non diremo tutta la verità, anziché solo la metà.

 

NOTA: Concordo con Veneziani. La verità non può essere negata per opportunismo politico. Nelle scuole italiane purtroppo viene fatta conoscere molto ampiamente solo la seconda parte di questo travagliato periodo della storia d'Italia. Della prima parte, quella positiva, solo vaghi accenni, come se tutte le riforme, le opere e i progressi realizzati nell'arco di 16 anni fossero nati dal nulla. E così, anziché plasmare mentalità serene e obiettive, vengono alimentati odii viscerali  e violente contrapposizioni che poi si riversano nella vita pubblica. Ciò che ho scritto in alto a sinistra rimane nei miei principi, ma non si può negare che ciò che il fascismo ha fatto di buono è rimasto, mentre delle cose sbagliate è rimasto, per quanto nefasto e doloroso, solo il ricordo.

PS: Le grandi conquiste sociali a favore dei lavoratori, della famiglia e dei più deboli, che la sinistra rivendica impropriamente ogni giorno, sono state realizzate durante il periodo fascista. Per chi non lo sa, oppure se ne è scordato, o fa finta di non sapere, questo è un buon promemoria:

http://www.youtube.com/watch?v=fz0kVAuAhw0

 LETTERA ALLA UEH!
Dopo Berlusconi, anche Tonino Di Pietro presenta una «lettera all’Europa»

novembre 2011

Questo è solo un testo ipotetico scritto da Filippo Facci, ma non credo si discosterà di molto dall'originale, conoscendo bene chi lo scrive.

«Cara Ue, ueh! Ecche è? Ue, aho! Mo’ basta! Sentiammè, garantiremo i saldi e troveremo i soldi, ma qui dobbiamo farci a capire, sennò chiudiamo le porte quando i buoi sono scappati! Quelli hanno già messo le mani in pasta, ma hanno rubato la pasta! Quelli stanno a fa’ inguacchi, Ue, aho! A me mia madre mi diceva sempre: parti per tempo, che arrivi di buon’ora, ma qui sale o’ sbred, e quelli sono ancora al conto dei ceci, Ue, ueh! Voi dell’Europa di Valori già lo sapete, sfondate una porta aperta, ma senza i soldi si fanno chiacchiere, perché è il citttttadino che paga, è il citttttadino che mette i soldi, mo’ allora troviamo i saldi e garantiamo i soldi, aho, Ue! E benedetto il signore! Bisogna tagliare i costi alla politica, creare il reato di povertà, fare una rogatoria, arrestare Forlani! Bisogna fondere Inps, Inail, Inpdap, Irpef, Ingrid e Ursus per separare assistenza da previdenza, è il segreto di Pulcinella, perché è chiaro che se la mano destra controlla la sinistra, la mano destra dà sempre ragione alla sinistra, non è questione di destra e sinistra, perché o mangiamo ‘sta minestra o saltiamo la finestra! Ue, ueh! Aho! Aaargh! Capitammè?»
 Gli indignados delinquenti? no, solo deficienti!
La manifestazione di Roma, che non aveva senso, ha evidenziato solo la sopraffazione dei delinquenti sui deficienti.

ottobre 2011

La masnada di ragazzotti e ragazzacci che a Roma si è cimentata nella distruzione delle cose altrui, da molti è stata definita una massa di delinquenti. Ma quali delinquenti. I delinquenti sono quelli che violano la legge per i loro scopi ed i loro interessi. Questi non fanno certo i loro interessi vandalizzando una banca. Come si può definire la studentessa, identificata, che ha partecipato all’«assalto della banca» e si è poi scoperto che sua madre, che la mantiene, lavora... in banca? O di quell’altro figlio di un dirigente di Banca d’Italia colto con le mani nel sacco? Loro, come molti degli altri partecipanti, sono solo degli imbecilli.

Mi riferisco ovviamente a studenti e adolescenti vari, non ancora in gradi di intendere, che con la pretesa di voler cambiare il mondo cercano in realtà soltanto uno sfogo alla loro esuberanza giovanile e al loro sconvolgimento ormonale, rifiutando ancora per un po’ di essere imbrigliati negli schemi di una società normale. A loro non pare vero di poter agire liberamente ed impunemente e magari spaccare vetrine, incendiare auto, meglio se le camionette dalla polizia, senza doverne rispondere. Immagino che proveranno un piacere immenso in un delirio di onnipotenza poter sottomettere, anche se solo per un giorno, le autorità ed il potere economico. Dovrebbero sapere, visto che studiano (???), che le istituzioni e le organizzazioni che vogliono abbattere in modo tanto maldestro dureranno nel tempo in attesa di fagocitare anche loro.

Proprio come hanno fatto con i loro genitori che nel ‘68 pensavano pateticamente che bastasse andare in piazza per aver in mano le sorti della nostra società e che si sono integrati e lavorano per mantenere i loro figli che oggi vanno in piazza. Ho vissuto anch’io il periodo della pubertà e qualche eccesso di esuberanza sulle cose pubbliche e private non me lo sono fatto mancare. Ma allora c’erano altre regole, si sapeva di essere in torto e se ne pagavano le conseguenze. Ora sembra di vivere in un altro mondo. 

Tra la massa belluina di Roma c’erano però anche quelli più cresciutelli. Degli asociali che, magari in buona fede, credono ancora di poter cambiare il mondo in meglio con l’uso della violenza. E qui ci troviamo in presenza di evidente ritardo mentale, nonché educativo.

Nessun delinquente quindi? No, i delinquenti ci sono, eccome. Ma non sono i disgraziati apparsi in TV. Sono quelli che manovrano da dietro le quinte. Sono i tenutari e i fiancheggiatori dei centri sociali. Quelli che sul disagio giovanile ci campano e lo sfruttano per ottenere visibilità e potere.

Poi ci sono certi insegnati politicizzati che se ne fregano altamente di diffondere cultura e rispetto della società. Che se ne fregano di creare una coscienza civica nei loro studenti. Quelli che portano avanti ciecamente ed in modo alienante tesi ed ideologie che li rendono indegni del posto che occupano.

Delinquenti possono essere considerati anche quel lotto di intellettuali che hanno trasformato il loro pizzico di cultura in prepotenza, presunzione, arroganza e supponenza tanto da far loro credere di poter esprimere qualsiasi idiozia da accettare come verità. Antonio Tabucchi paragona l’Italia ai paesi trafficanti di droga. Secondo Umberto Eco siamo governato da un nuovo Hitler. Per Giorgio Bocca, Alberto Asor Rosa, Andrea Camilleri e Paolo Flores d’Arcais siamo in pieno regime fascista. Questi messaggi arrivano anche ai giovani e sono un ottimo carburante per incendiare le menti semplici molto diffuse nella nostra gioventù priva di riferimenti e regole, che credono in questi santoni.

Giornali e giornalisti non sono da meno. Anche in questa categoria troviamo messaggi equivoci e deleteri. «Siamo tutti indignati» titolava il Fatto. Capitale umano e Risorse umane secondo il Manifesto e Liberazione, così devono essere considerati questi poveretti. Poveretti che anche in questi titoli trovano l’esaltazione che spera addirittura nel morto per sublimare il loro presunto martirio.

Poi ci sono anche i politici disposti a cavalcare qualsiasi protesta pur di portare acqua (voti) al loro mulino. Così cercano di giustificare queste oscenità in nome del diritto mentre in realtà non fanno che incitare all’odio ed alla violenza. Di Pietro, Bersani e Vendola arrivano al punto di giustificare queste nefandezze in nome di un interesse superiore.

E poi ci sono anche alcuni giudici che delle leggi hanno una interpretazione molto personale e purtroppo anche molto ideologizzata. Così la violenza non è più violenza, l’associazione a delinquere non è più per tutti uguale, i diritti dei vandali sono pari a quelli dei cittadini onesti ed i ragazzi che oggi sbagliano hanno lo stesso benevolo trattamento dei tristemente noti «compagni che sbagliavano». Era noto da tempo che si stavano organizzando questi vandalismi. Su internet c’erano indicazioni di come partecipare ed anche rivelazioni di campi di addestramento alla guerriglia in Grecia. Ecco allora che se anziché fare 100.000 intercettazioni per sapere con chi va a letto Berlusconi, ne avessero impiegate una parte per conoscere le intenzioni e le mosse dei caporioni, forse avrebbero evitato la devastazione di Roma. Ma evidentemente questi giudici hanno una scala delle priorità e dei valori diversa dalla gente normale.

Gli unici che dovrebbero intervenire per porre fine allo scempio e che non lo hanno fatto, sono in realtà gli unici che si salvano. Per poco più di mille euro al mese sarebbe sconveniente se non autodistruttivo opporsi alla massa che avanza con i volti celati ed in tenuta d’assalto. Non potrebbero comunque farlo con gentilezza, ma con almeno pari violenza per ridurli all’impotenza. E questo con il rischio o meglio la certezza di trovarsi indagati e finire sotto processo mentre gli «indignados» li sbeffeggiano liberi e felici.

     
Lamento in morte di Carlo Giuliani (Nichi Vendola)
Lascia ch'io pianga muto senza quel tuo limone
limone asfalto e sputo astio del venerdì
la morte all'imbrunire lontano dal cancello
chiuso dentro l'imbuto di un altro carosello
di carri armati e irati di un celerino a uccello
ti spezzano i carati del sogno tuo degli anni
l'ora del manganello rintocca nei tuoi panni
l'ostia di nuovi giorni si frange a questo luglio
arca del mai partire arco del tuo finire
freccia dentro uno scoglio fumogeni a morire.
Da Carlo Giuliani (il Balordo) a Fabrizio Filippi (er Pelliccia) passando per Niki Vendola (l'istigatore dalla poesia demenziale).
sinceri
 INDIGNADOS: COME UNIRE L'UTILE AL DILETTEVOLE

Giornata intensa a Roma: indignazione, richieste di mantenimento e un po' di sano ... godimento.

ottobre 2011

 La coalizione panarabicA DICHIARA GUERRA ALL'ITALIA!

Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se i paesi arabi si coalizzassero per conquistare l'Italia? Potrebbe andare così!

 

ottobre 2011

Primo giorno - domenica

Il TG 1 dà la notizia in coda, prima dello sport.

Secondo giorno - lunedì

Il TG 1 dà la notizia che dai porti nordafricani è partita la flotta araba. Nessuna reazione dai politici. A Roma di lunedì non è ancora arrivato nessuno.

Terzo giorno - martedì

Il TG 1 dà la notizia che la flotta è diretta verso le coste italiane.

Berlusconi dice che va tutto bene, lui é amico degli arabi e quindi non sussiste pericolo. Bossi dice che sono problemi della terronia.

Calderoli va in Tv con la maglietta ”Meglio morti che mori”. Napolitano si appella all'unità nazionale.

Casini chiede un gesto di discontinuità. Le Parti sociali chiedono di essere sentite. Montezemolo dichiara che lui è pronto a scendere in campo ma non specifica quale.

Di Pietro chiede al governo di dirottare le navi nemiche su Lampedusa ed organizzare un comitato di accoglienza per evitare lo scontro.

Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Quarto giorno - mercoledì

Il TG 1 dà la notizia che il nemico è sbarcato in Sicilia.

Il Fatto Quotidiano esce con un titolo a pagina intera: "Siamo tutti mori". Una foto mostra Travaglio con la faccia color cacca.

Berlusconi compare in TV e dice che il problema è ingigantito dai giornali di sinistra.

Bossi dice che la Padania non corre alcun pericolo e degli altri non gli frega niente.

La FIOM dice che é un complotto della Fiat e la CGIL esprime contrarietà. Pannella inizia lo sciopero della fame.

Di Pietro cambia idea e vuole schierare l'esercito a difesa del territorio nazionale. Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Quinto giorno - giovedì

Il TG 1 dà la notizia che la cattedrale di Palermo è stata proclamata moschea.

Berlusconi compare in tv e sorridendo dichiara: "adesso faccio un paio di telefonate e risolvo tutto".

Bagnasco ritiene giusto che gli invasori abbiano un luogo di culto e propone il gemellaggio Roma-La Mecca.

Bossi dice: "E allora? La cosa non ci riguarda". E mostra il dito medio.

Casini chiede la convocazione di un tavolo di crisi con le forze sociali.

D'Alema propone l'istituzione di una Commissione Bicamerale, offrendosi di presiederla, per ridefinire la distribuzione dell'8 per mille.

La CGIL minaccia uno sciopero. Di Pietro ricambia idea e chiede di fare un accordo di pace con il nemico.

Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Sesto giorno - venerdì

Il TG 1 dà la notizia che il nemico è arrivato in Calabria.

Il governo convoca le Parti sociali e le Opposizioni per martedì.

Napolitano ricorda che sarebbe increscioso essere conquistati da una potenza nemica proprio nel 2011.

Bossi chiede cosa c'entra il 2011. Gli spiegano che è il 150° dell'Unità d'Italia. Gli sfugge un rutto.

De Magistris dichiara di aver risolto il problema rifiuti. Fa costruire sul confine campano delle barricate di immondizia per bloccare l'avanzata nemica. Di Pietro ricambia idea e dichiara che bisogna bombardare gli stati nordafricani.

D'Alema chiede un finanziamento per dare vita alla Fondazione Moritaloeuropei, da lui presieduta, che si occuperà dell'integrazione degli italiani nella cultura araba. Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Settimo, ottavo, nono giorno - sabato, domenica, lunedì

Il TG 1 dà la notizia l'avanzata del nemico è stata momentaneamente bloccata dal tanfo delle immondizie e quindi invita gli italiani a passare un tranquillo week end al mare.

Scalfari nel suo articolo domenicale su La Repubblica dichiara che Berlusconi deve aumentare i centri di accoglienza per i clandestini. Solo così può fermare l'avanzata moresca. Gli prenotano un posto al Pio Albergo Trivulzio, reparto rincitrulliti.

De Magistris invita a Napoli i capi nemici che vengono intrattenuti con danze del ventre, tarantelle e degustazione delle specialità locali in una tre giorni che spera metta fine alle ostilità. Lui conta sul detto "Vedi Napoli e poi muori". Ma i mori non conoscono il detto e se ne vanno sazi e soddisfatti, decisi a riprendere la battaglia. Intanto la Finocchiaro chiede una imposta patrimoniale ad personam su Berlusconi per finanziare un aumento di stipendi ai parlamentari gravati dai nuovi impegni bellici.

Decimo giorno - martedì

Il TG 1 dà la notizia l'avanzata del nemico è ripresa perché la Germania, proprio adesso, si è portata via tutta l'immondizia.

Berlusconi apre la riunione straordinaria per concordare una strategia comune su come difendere la Patria. Non manca di omaggiare le signore intervenute con un piccolo presente di Cartier.

Bossi si é portato il figlio Renzo per fare pratica. Di Pietro si é portato il figlio Cristiano per fare pratica.

La Russa propone di bombardare il nemico con l'aviazione e Di Pietro è d'accordo.

Casini si oppone perché attaccando il nemico che ha invaso Sicilia e Calabria si metterebbe in pericolo la popolazione locale.

Bossi dice: "chi se ne frega, son tutti terroni!" Brunetta fa notare che sono italiani anche loro. D'Alema lo zittisce: "taci nano!”

La CGIL chiede che prima di mandare i soldati sia rinnovato il contratto con aumento di salario e riduzione a 30 ore settimanali.

Il Ministro del Lavoro Sacconi fa presente che non esiste il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell'esercito.

Tremonti dice che non se ne fa niente perché non ci sono soldi. La Camusso, indignata, proclama sei giorni di sciopero generale. 

Pannella inizia  lo sciopero della sete. Fini chiede di parlare ma viene zittito da un coro di "taci fascista rinnegato, vai a lavorare".

Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Undicesimo giorno - mercoledì

Il TG 1 dà la notizia che Napoli è caduta e che dal Vesuvio partono segnali di fumo in lingua araba.

Napolitano lancia un monitor che fortunatamente cade nel vuoto e non colpisce nessuno.

Bossi arriva in ritardo fumando il sigaro e sputa tabacco.

Casini chiede un governo di coalizione aperto a tutti. Qualcuno fa notare che un governo di 60 milioni di persone non può essere convocato a Palazzo Chigi. La Melandri, appena rientrata dal Kenia, si candida come intermediario perché conosce bene l'Africa;

Di Pietro cambia nuovamente idea e propone di prendere in considerazione anche la resa.

Penati chiama Bersani sul telefonino e gli comunica euforico: "abbiamo i fondi per finanziare la difesa".

Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Ore 18. La riunione é sospesa perché è mercoledì e ci sono le partite di Coppa Campioni. Si riprende il giorno dopo.

La Bindi, a cui il calcio non interessa, urla "siete tutti degli stronzi". Gli uscieri la portano fuori di peso.

Dodicesimo giorno - giovedì

Il TG 1 dà la notizia che il nemico ha conquistato anche la Puglia e sta marciando su Roma.

Riprende la riunione straordinaria tra Governo, Opposizioni e Parti sociali. Il buffet ed il ristorante lavorano a pieno regime esaurendo in poche ore tutte le scorte alimentari. Viene chiamata una ditta esterna di catering per sfamare i nostri voraci rappresentanti.

Vendola, informato che i mori appendono gli omosessuali per i testicoli finché non si staccano, porta il Consiglio Regionale a Zurigo.

Napolitano fa sapere di essere scocciato da queste discussioni e ordina di mandare l'esercito a difendere la Patria. Poi va a dormire.

La CGIL, pur rispettando il Presidente, precisa che senza rinnovo del contratto i soldati non si muovono: altri sei giorni di sciopero!

Calderoli si sbottona la camicia e mostra la sua nuova maglietta con scritto: "Moretti, vi romperemo le ossa".

Farina, ex portavoce del centro sociale Leoncavallo propone di organizzare una manifestazione pacifica tra le fila dell'esercito nemico. Garantisce che il passaggio degli "incazzados" farà cambiare idea ai mori sulla convenienza di conquistare l'Italia.

Grillo dichiara che unirà le sue truppe a quelle del nuovo sovrano. A chi gli dà del traditore risponde con il suo tradizionale "vaffanculo".

Di Pietro dichiara di voler fondare un nuovo partito che accoglierà i nuovi arrivati. "Chissenefrega" è il commento di Bossi.

Bocchino si candida a Primo Ministro. "Scugnizzo, va a ciapà i ratt" replica Bossi. Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi.

Tredicesimo giorno - venerdì

Il TG 1 dà la notizia che Roma è caduta.

Lerner apre una edizione straordinaria de L'Infedele per presentare al popolo italiano il nuovo rais. Vestito con una lunga tunica bianca e con il viso abbronzatissimo, Gad dichiara di essersi convertito all'islam. Un gruppo di cammelli bivacca in studio. Il capo dell'esercito moro annuncia di avere conquistato l'Italia e di avere arrestato governo, deputati, senatori, parti sociali ed altri personaggi noti.

Quattordicesimo giorno - sabato

Il TG 1 dà la notizia che sono stati cacciati Presidente, Ministri, Deputati, Senatori, Baroni, Sindacalisti, Burocrati, Opinionisti, Parassiti, Mantenuti, ecc. Tutti mandati a lavorare nel CIRCO ITALIA e smistati nei tendoni sparsi su tutto il territorio nazionale. E così adesso:

  •  

    Napolitano in smoking di lamé annuncia gli artisti;

    Berlusconi è al botteghino della cassa;

    Calderoli, vestito da clown, vende magliette ricordo all'uscita del circo;

    Casini fa il trapezista, salta da un attrezzo all'altro perché gli viene naturale;

    Fini, nominato custode dello zoo, ora presiede e modera le assemblee degli animali;

    Di Pietro si occupa di foraggio: gira con il trattorino e distribuisce il fieno agli erbivori;

    La Russa fa l'addestratore di cavalli e li fa marciare in fila per tre col resto di due;

    De Magistris suona il mandolino, in modo orribile, nella banda del circo;

    D'Alema è il nuovo mago Oronzo. Fa premonizioni ed è specializzato in tarocchi.

    Grillo gira per le contrade con il megafono per chiamare gente:"venghino, venghino siori";

    Lerner accudisce i cammelli che lo considerano già un fratello;

    Scalfari distribuisce i biglietti omaggio ai semafori;

    Montezemolo è il responsabile della scuderia dei camion del circo (lavaggio e pieno);

    Bossi fa il domatore di leoni e urla in continuazione "a cuccia terroni";

    La Bindi ha finalmente trovato un maschio… di gorilla;

    La Finocchiaro è la domatrice di pulci e si gratta in continuazione;

    La Melandri truccata da araba fa la danzatrice del ventre;

    Tremonti strappa i biglietti all'ingresso;

    Pannella, magrissimo, fa il contorsionista che viene chiuso in una valigia;

    Bocchino vende gazzosa, pizzette e babà sulle gradinate;

    Bersani passa il tempo a smacchiare leopardi e ormai per tutti è diventato l'uomo leopardo;

    La Camusso però non demorde: ha fondato il sindacato dei clown proclamando uno sciopero;

    Di Vendola non si hanno più notizie.

     

Quindicesimo giorno - domenica

Primo spettacolo. Siete tutti invitati: QUESTA SERA, INGRESSO GRATUITO.

MORALE: Basterebbero quindici giorni per cambiare l'Italia. Il problema è che quelli che lo dovrebbero fare non ci pensano proprio a mettere mano alle caste, ai privilegi, agli sprechi e riformare la Costituzione, la sanità, la scuola, la giustizia perché può toccare i loro interessi personali o quelli di chi sta loro attorno. E così preferiscono lasciare le cose come stanno.

 

NON CI RESTA CHE SPERARE NEI MORI

circo
napo
berlus
calder
casin
dipie
demagi
dale
grill
bersaboccrosiboss gad
 SABOTATE CREMONINI
Ho ricevuto una email con un messaggio da far girare su internet. Eccolo:

ottobre 2011

A Reggio Emilia e a ROZZANO (MI), sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL, che fanno parte del Gruppo Cremonini.
Vi ricordo che il gruppo Cremonini, come testimoniato da inchieste di REPORT (Rai 3), è un'azienda che nel corso degli anni si è distinta per una serie di azioni illegali e anche criminali. Per citarne alcune:
- vendere carne di bovini di oltre 17 anni come carne di bovini inferiore ai 24 mesi di età (tale carne è finita negli omogeneizzati per bambini!)
- vendere svariate tonnellate di carne in scatola avariata a Paesi poveri (guadagnando su incentivi europei per tali esportazioni), tra cui la Russia (dove Report ha raccontato della morte di un 12enne dovuta al consumo di tale carne contenente botulino) e Cuba. Per la morte in Russia un intermediario della Cremonini ha pagato 150.000 euro per evitare una denuncia e il blocco delle importazioni in Russia. Al momento dell'indagine fatta da Report, la carne che il governo cubano ha respinto dopo alcune analisi (che confermavano le pessime condizioni di diversi lotti di carne) era stata imbarcata su una nave, ma non per riportarla in Italia per la distruzione. La nave era destinata all'Angola. La carne avariata verrà distrutta o venduta agli angolani?
Per questo motivo vi invito a non recarvi nei ristoranti ROADHOUSE GRILL, a divulgare questa mail, a boicottare anche le altre aziende del gruppo Cremonini:
Gruppo Cremonini Autogrill MOTO
carne MONTANA
bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
salumi IBISE'
carni INALCA
supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)
NB: la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc'Donalds, è fornita dal Gruppo Cremonini
* la prima catena sensata...ne hanno parlato anche al TG 1, non fermarla *
L’ho rimandata al mittente con questo commento:
Io ho cenato al RODHOUSE e la carne non era un granché. Ho mangiato di meglio.
Detto questo sono contrario a questo modo di gestire le cose. Se la notizia è uscita sul TG1 visto da milioni di persone e nulla è cambiato a che serve? Il sabotaggio va bene per i paesi del terzo mondo, ma noi siamo un paese democratico, o no?
Dunque in un paese democratico o normale la signora Gabanelli giustamente fa le sue inchieste per professione e per questo viene pagata. Se poi diffama sarebbe anche giusto che le conseguenze le pagasse non con i nostri soldi. Se invece quel che denuncia è una cosa fondata, per il bene della comunità trasmette tutto il materiale alla magistratura.
Poi la magistratura, anziché stare comoda ad attendere gli esiti delle intercettazioni, muove il culo e va a controllare il signor Cremonini. Dopodiché se riscontra tutte le cose denunciate, lo fa chiudere.
Fine della storia.
Logicamente questa è la prassi in un paese normale. Ma allora forse il nostro non è del tutto normale. Forse sarebbe più utile alla comunità anziché fare pretenziosi quanto inutili sabotaggi, tanto Cremonini continuerà imperterrito, chiedersi come mai la magistratura lascia operare una società che agirebbe in modo tanto disonesto. Perché non facciamo un passaparola per far conoscere a tutti il livello di inedia della nostra magistratura colpevole di questa clamorosa "svista"?
Se un popolo è costretto a farsi giustizia da solo, significa che la giustizia non esiste.

PS: Consiglio di girare la proposta anche a tutti coloro che lavorano ai Mc'Donalds e nelle aziende di Cremonini, magari anche loro aderiscono al sabotaggio.
 Un’altra figura di m...agistrati
Un bel VAFFA..... costa più di un anno di carcere?

ottobre 2011

Molti sono preoccupati della brutta figura che Berlusconi ci farebbe fare all’estero.
Queste anime candide dovrebbero invece preoccuparsi dell’immagine di nazione da terzo mondo che alcuni nostri magistrati, con i loro discutibili atteggiamenti e sistemi operativi in generale, e con il processo di Perugia in particolare, hanno diffuso sui giornali di tutto il mondo.

Rudy Guede      -      Amanda Knox      -      Raffaele Sollecito

Pregiudizio, presunzione, pressapochismo, dilettantismo, cialtronismo ed anche arroganza ed impunità. Questa la conclusione di tutti, innocentisti e colpevolisti, convinti che non sia stata fatta giustizia, né con la prima sentenza di condanna, né con la seconda di assoluzione.

L’incapacità della magistratura italiana di svolgere il proprio compito si è evidenziato agli occhi del mondo nella gestione del caso di omicidio che ha visto come imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il drastico cambiamento di valutazione sulla colpevolezza dei due ha fatto sorgere una domanda legittima e del tutto squalificante: se Rudy Guede è stato condannato per concorso in omicidio e Amanda e Raffaele sono stati scarcerati, il Guede con chi ha concorso? Le la cassazione confermerà la sentenza resterà in carcere una persona che ha concorso in un omicidio senza colpevoli? Sembra una farsa ed invece è solo il disinvolto modo di operare della nostra magistratura.

Non di tutta ovviamente. Ma quella che funziona non va sui giornali ed in televisione; è quella che svolge il suo lavoro con coscienza e dedizione. Quella che non funziona è proprio quella che più si evidenzia e che, di conseguenza, fa apparire tale tutta la categoria.

A questo punto la stampa estera ha cominciato ad aprire gli occhi e a ricredersi anche sulla equità dei processi contro Berlusconi e della fondatezza delle accuse che gli sono rivolte. Si comincia a valutare la realtà senza attingere opinioni da Repubblica ed altri giornaletti italiani ma a considerare l’enorme mole di intercettazioni e di indagini contro il primo ministro italiano come una forzatura della legge e del diritto allo stesso modo in cui sono stati forzati nel processo di Perugia con i risultati contraddittori ed assurdi che risultano evidenti.

Se oggi i media americani riportano sentimenti di disprezzo verso la nostra magistratura, forse non hanno tutti i torti.
Amanda Knox, che non giudico né innocente, né colpevole, ma che ritengo abbia pieno diritto alla presunzione di innocenza dal momento non è stato accertato il contrario, ha subito 4 anni di carcerazione e dopo questo enorme danno ha dovuto subire anche la beffa della condanna per diffamazione a 3 anni di carcere. Ovviamente non si considera che la diffamazione è nata dalla necessità, magari disperata, di difendersi da una accusa dimostratasi, per adesso, assurda. Ma quei giudici prima hanno provocato il danno e poi hanno condannano chi ne ha subito le conseguenze. C’è da meravigliarsi?
Sembra proprio che in Italia gli unici che non pagano per i propri errori, e non si parla di errori di poche monete, ma di errori che compromettono la vita altrui, siano propri i magistrati.

Direi allora che Amanda visto che i 3 anni sono stati scalati dai 4 scontati e che resta in credito di un anno, potrebbe spenderlo per inviare un bel vaffa..... (un anno di reclusione) a chi ha svolto con tanta perizia le indagini, ai Pm che hanno richiesto la condanna all’ergastolo e ai giudici che l’hanno condannata in primo grado.

Spero non mi arriverà una denuncia per istigazione a delinquere o per concorso esterno, anche se solo epistolare, ed in forma ironica e del tutto non impegnativa, in lancio di vaffa..... ad organi dello stato (da noi le leggi vengono interpretate ed applicate a prescindere).

Ovviamente i Pm hanno annunciato il ricorso in Cassazione perché vogliono aggiungere discredito al discredito, ovviamente a spese nostre. L’orgoglio smisurato non permette loro di accettare la sentenza perché suona come una sconfitta professionale. Il rispetto delle sentenze vale solo per gli altri.

E che dire degli energumeni che hanno fischiato la sentenza fuori dal tribunale senza conoscerne gli atti e le motivazioni? E’ evidente che non erano interessati alla giustizia ma in cuor loro speravano magari in una sanguinolenta esecuzione capitale in piazza.

Questo è quanto abbiamo e quanto meritiamo. E se ne sono accorti anche all’estero.

libro LIBRI
da leggere
 IL LIBRO CHE CONDANNA LE COOP DEVE ANDARE AL ROGO
Il libro "Falce & Carrello" scritto da Bernardo Caprotti, proprietario di Esselunga, deve sparire.

settembre 2011

Così ha sentenziato il tribunale di Milano accogliendo la denuncia di Coop Italia:  falce & carrello
Condanna a 300.000 euro per danni e libro al rogo (ritiro dal mercato).
Le Coop Liguria e Coop Estense avevano già fatto causa a Caprotti, ma in entrambi i casi avevano perso.
Purtroppo succede che, di fronte agli stessi fatti, tribunali diversi diano sentenze diverse e stavolta la Coop
ha trovato il tribunale "giusto". Certo la censura libraria in questi tempi di lotte per la libertà di stampa
sembra un po' fuori del tempo. Il rogo è l’ultimo, estremo e rozzo passo di una antica storia di censure
nei confronti del libero pensiero, ma in questo caso gli strenui difensori della stampa libera non sono scesi in piazza
e neanche si sono fatti sentire. Mi avrebbe sorpreso il contrario.
VIETATA LA PUBBLICAZIONE E LA DIFFUSIONE DEGLI SCRITTI
Questo la precisa disposizione per il libro "Falce & Carrello".
Ma siccome la sentenza non è definitiva e Caprotti intende ricorrere in appello, ritengo che non sia esecutiva.
 Ecco perché vorrei far conoscere il contenuto del libro a quelli che non girano con il paraocchi
e non ragionano con la testa degli altri (diversamente sarebbe tempo perso).
Probabilmente non è da prendere come il Vangelo, ma credo che la maggior parte delle affermazioni
sia inoppugnabile e dimostrabile. Spero che il signor Caprotti mi vorrà perdonare se riporto qui il suo libro senza autorizzazione. Il mio intento non ha fine di lucro ma è la volontà di far conoscere l'altra faccia della medaglia prima che venga fatto sparire tutto.
 
qui potete leggere tutto il libro, FATE PRESTO PRIMA CHE ME LO FACCIANO TOGLIERE.  LEGGI
IMBECILLE
 CASINI DIFENDE LE COOP
"Giusto agevolare chi produce lavoro"

settembre 2011

P.F.CASINI Secondo Casini il provvedimento contenuto nella manovra finanziaria che riduce le agevolazioni fiscali riservate alle Coop «È un provvedimento senza padri né madri, un insulto agli italiani...» e chiede di «rimuovere l’ingiusto prelievo sulle cooperative. Una scelta scellerata».
E aggiunge che: «il provvedimento del Governo vessa ingiustamente un settore che produce lavoro, fa da diga contro la disoccupazione ed è un elemento di mutualismo e produttività. Solo nella provincia di Bologna il movimento cooperativo nel suo complesso dà lavoro a oltre 60mila persone».
Evidentemente per Casini il milione di partite IVA che ci sono in Italia da cui deriva lavoro per 22 milioni di persone non hanno diritto alle stesse agevolazioni.
Per il codice civile italiano, una società cooperativa è una società costituita per gestire in comune un'impresa che si prefigge lo scopo di fornire innanzitutto agli stessi soci (scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta.
Ma chi sono oggi i soci delle Coop? Poveri lavoratori che collaborano per guadagnarsi il pane? Macché, sono migliaia di persone che sono solo soci formali del tutto estranei alla vita societaria ed alla sua amministrazione. Soci che servono soltanto per la raccolta di prestiti sociali con cui le Coop si autofinanziano ad interessi ridicoli nei confronti di tutte le altre attività imprenditoriali italiane verso le quali attuano in tal modo una concorrenza sleale, che comunque non comporta più neanche dei prezzi competitivi sul mercato.
La Coop Italia con un fatturato di oltre 12 miliardi di euro non rientra più negli scopi di mutualismo che giustificano i privilegi fiscali, e non solo, di cui gode. Copre il 20% della distribuzione nel suo settore in Italia ed arriva al 50% in regioni come Emilia e Toscana, più di una multinazionale. E continua ad aprire centri commerciali a discapito delle piccole attività che sono costrette a chiudere e lasciano molte persone sulla strada. Ormai queste società cooperative non corrispondono più agli intenti mutualistici pretesi dalla Costituzione e dal legislatore.
Pierferdy però è rimasto indietro di 50 anni e non ha afferrato bene la situazione. E così riesce soltanto a fare la figura del perfetto IMBECILLE.
IMBECILLE
 IL GALLO CEDRONE DIVENTA UN PICCIONE
"Italo Bocchino - il fico - mollato da Sabina Began proprio come una pelle di fico"

settembre 2011

SABINA & ITALO Dopo averlo sentito tuonare in Parlamento e rilasciare interviste feroci ai giornali, tutto ci si poteva aspettare tranne che sentirlo balbettare dietro una gonna. Eppure è successo.
Dopo la separazione dalla moglie aveva colto al volo l'Ape Regina della politica Sabina Began del Pdl. Sembrava la conquista sprezzante e virile di un gallo cedrone che si prende ciò che vuole. Ma stavolta ha fatto la figura del piccione.
Sabina racconta a Vanity Fair come nacque la loro "relazione affettuosa": "Ero molto titubante, gli ho detto: Tu odi Berlusconi che invece io adoro. Non credo che potremmo frequentarci. Ma lui ha replicato: Non lo odio, anzi lo stimo e sono come lui". "Credo che Italo non avesse nessuna intenzione di riavvicinarsi al premier, voleva solo farsi un po' di pubblicità: gli piace accreditarsi come latin lover. E ho avuto la sensazione che i paparazzi fossero ben informati sulle nostre uscite". Una storia durata poco e finita male.
E così, dopo essere stato mollato, Italo comincia a tempestare Sabina con patetici SMS che Sabina ha conservato e passato alla rivista: "All'improvviso mi aggredisci senza ragione. Io mi sono aperto con te, sto bene con te e mi piaci. Ma sono sensibile e quando mi tratti male soffro". Oppure: "Mi vuoi perché te lo chiedo io o perché mi desideri?". E ancora: "Sono entrato in casa e con tristezza penso di aver rovinato un'amicizia per cose superficiali". Italo non si da pace e continua a scrivere messaggi su messaggi al cellulare della dama.
Ma lei non ne vuole più sapere e così dichiara: "Deve lasciare in pace me e il mio telefono".
bocchino
Questo è l'uomo politico che voleva far le scarpe a Gianfranco Fini per arrivare magari alla Presidenza del Consiglio. Un grande statista pronto a rinnegare se stesso per il solito pelo di f...
La sua spocchiosa arroganza esibita in pubblico crolla miseramente nel privato per mostralo come realmente è: proprio un perfetto IMBECILLE.
 L'AGENZIA DELLE ENTRATE SI SCAGLIA CONTRO GLI EVASORI
Lo spot pubblicitario denuncia i parassiti ma trascura il più grosso.

settembre 2011

parassiti
 
Lo Stato italiano ci costa ogni anno due terzi del Prodotto interno lordo. Il solo Parlamento ci costa oltre un miliardo di euro ogni anno.
Tre milioni e mezzo di persone in Italia vivono di politica. Paghiamo sempre più Tasse per avere indietro sempre di meno. I veri parassiti sono loro.
lato b 
 "IL FATTO QUOTIDIANO" e "REPUBBLICA" vogliono santificare la Arcuri

settembre 2011

Dalle carte dell'inchiesta sul giro di escort di Tarantini e gli incontri con il premier, era sfuggita una indiscrezione sull'incontro tra Manuela Arcuri e Berlusconi, presente la sua "amica del cuore" Francesca Lana.
In tale occasione la Arcuri avrebbe opposto un netto rifiuto alle avances del Cavaliere.
Così l’attrice è stata celebrata alla stregua di una Maria Goretti, capace del gran rifiuto a Silvio Berlusconi.
Questa l’agiografia ben riassunta dal titolo di prima pagina del Fatto di venerdì 16 settembre: «“Gianpi” propose alla Arcuri di concedersi in cambio di Sanremo, mai lei rifiutò». Immagino l'estremo godimento dei giornalisti di Repubblica che una come la Arcuri se la sognano soltanto.
Anche a Repubblica non stavano più nei pantaloni, erigevano statue a Santa Manuela Vergine: «Il popolo del web esalta Manuela. “Ha rifiutato, ora santa subito», era il titolo di un articolo molto equilibrato.
“Sei grande, giù il cappello a una donna bella e intelligente» uno degli entusiastici commenti online.
E così Manuela da maggiorata un po' oca passa a signora del cinema e solo per aver negato l’ingresso al Caimano.
Sempre sul quotidiano di Ezio Mauro, Francesco Merlo rapito da tanta purezza scrive: «Emanuela Arcuri che dice no a Berlusconi e rinunzia all’ambito cadeau di presentare Sanremo è la nostra piccola Anna Magnani, la Mamma Roma, sgrammaticata e generosa anche nelle forme, di questa Italia in sottana. E tanto più ci fa piacere perché ha la faccia improbabile nel ruolo della casta diva». Il Merlo volava ancora più alto: «Manuela testimonia che nell’Italia sporcacciona di Berlusconi si può essere avvenenti per stile e non per soldi, sexy ma senza vendersi».
Anche il Futurista, giornale dei finiani che vuole sempre distinguersi per la vena pop, scomodava Vasco Rossi nel titolo: «Brava Manuela, c’è chi dice no». Poi chiosava: «Manuela Arcuri è un esempio perché ha scelto persino di negarsi al Sire. E ragazze mie guardate qui: è ancora là, a fare la sua strada».
L'offerta alla Arcuri: giochino lesbo
Ma poi escono i testi completi delle intercettazioni ed allora il quadro cambia completamente.
Così si scopre il motivo del rifiuto di Manuela. Francesca Lana, la fanciulla che fu ritratta su Chi mentre sbaciucchiava l’ombelico arcuriano, in una telefonata dice a Tarantini: «Amore, io sì, rimango senza problemi, ma Manuela dice che se non vede sto cammello (...). Lei dice “io fin quando non ho una certezza che quello che voglio accada non faccio niente per lui”» (10.02.2009). Il concetto viene ribadito pure in altre chiamate. L’amica Francesca riferiva a Giampi il contenuto delle loro chiacchiere: «“E poi dobbiamo parlare di quella cosa a due”, ha detto, “ma ti rendi conto”, ha detto, “minimo per quello ci deve... se dovessimo fare una cosa del genere, ci deve già avere il contratto davanti firmato”» (11.12.2008). La questione è tutta di cammello, il quale se passa per la cruna d’un ago figurati se non può passare anche qui. Prima il contratto (per Sanremo o per il fratello che deve lavorare), poi magari giochiamo un po’ in tre. Se no nisba, neanche se la Lana insiste: «Gli ho detto: “Apri la testa... tanto tu che cosa vuoi? Vuoi che lavora tuo fratello? Andiamo decise che cazzo ti frega l’hai fatto mille volte per gente inutile». (9.1.2009).
Ma non se ne fece nulla. Poi nel febbraio 2009 la Arcuri partecipa alle Iene e in un siparietto con il Trio Medusa si lascia andare e dà i voti ai suoi veri o presunti amanti. Scenetta di cattivo gusto che non va giù a Berlusconi.
"Meno male che non è stata qui - confida a Tarantini - perché sennò .... mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con una t.... così".
Capito la SANTA? Sembra che per far carriera SI SIA DATA molto.
Avranno il coraggio i nostri eroi, Travaglio e Merlo di scrivere la verità? Ne dubito. Un giornalismo da LATO B.
nemesi
 INDAGATO L'EDITORE DE L'UNITA' PER EVASIONE FISCALE

La grande caccia all'evasore si conclude nell'ufficio del suo editore Renato Soru.

settembre 2011
SE L'UNITà LANCIA UNA CAMPAGNA CONTRO GLI EVASORI E POI IL SUO EDITORE VIENE INDAGATO PER EVASIONE FISCALE, E' NEMESI?
Il quotidiano di sinistra L'Unità nei mesi scorsi ha lanciato una lotta appassionata contro gli evasori fiscali. Alcuni titoli: "Indecenti evasioni", "grandi imbroglioni", "pene più severe per gli evasori",  "Regali ai grandi evasori", "il problema di chi non paga le tasse è un problema politico", "la lotta all'evasione è uno dei punti fondamentali dell'anti-manovra del PD".
Se la Guardia di Finanza indaga Renato Soru, editore e azionista de L'Unità, nonché esponente del PD, per aver scordato di pagare le imposte di una sua società inglese, si può parlare di NEMESI?
E se uno dei "grandi imbroglioni" fosse proprio l'editore, con che titolo uscirà L'Unità?
soru
NUOVA SCHEDA
IMBECILLE
 
"Imbecille" non è propriamente un insulto. Deriverebbe dal latino in- (prefisso con il significato di “con”) e bacíllum o bàculum (“piccolo bastone”).
Denota quindi una persona debole, malferma sulle gambe, obbligata ad avvalersi di un sostegno e, soltanto per estensione, debole di mente.
 
 BOCCA ...  CHIUSA
L'ex duro e puro adesso ha paura a scrivere di Bersani 

settembre 2011

GIORGIO BOCCA «Un tempo mi sarei lanciato nella discussione: stavolta non l’ho fatto anche con un senso di paura».
Così dichiara al Fatto Quotidiano in riferimento alla faccenda Penati. Proprio lui che del suo ardimento fisico da partigiano, combattente impavido nelle formazioni di Giustizia e Libertà, e di quello verbale da scrittore e giornalista, attaccante senza paura dei potenti di turno, ha sempre fatto motivo di orgoglio.
Ma ora è accaduto l'impensabile: il duro e puro si è cacato nei pantaloni.
Le minacce di querele e di risarcimenti milionari (e magari d'altro non noto) pronunciate da Bersani all'alba della vicenda Penati hanno fatto vacillare le granitiche convinzioni sul diritto di cronaca di Giorgio Bocca.
Ma qualche cosa comunque gli è sfuggito:  «... vedo un’assoluta identità (fra il Pd e i tempi d’oro del Psi pigliatutto). Craxi diceva: i mariuoli ci sono ma i soldi servono ai partiti. L’unica cosa che si capisce da questa vicenda è che la sinistra è la stessa cosa della destra, quanto a onestà ». «Rubano tutti. Tutti i politici hanno lo stesso interesse: avere il potere e fare soldi. La via è comune».
E poi, conferma: «... mi sono ben guardato dallo scrivere articoli sull’argomento. Le querele volano e i giornali nemmeno ti sostengono. Un tempo mi sarei lanciato nella discussione, stavolta non l’ho fatto anche con un senso di paura».
bocca
Con Berlusconi non ha avuto paura. Ma  si sa, in fin dei conti Silvio è un bonaccione. I cattivi veri sono tra i suoi compagni che conosce bene. Lui c'era nel dopoguerra al tempo delle rappresaglie sanguinarie; sa che il lupo perde il pelo ma non il vizio. E lui vuole vivere i suoi ultimi giorni in pace.
Questa è l'evoluzione di Giorgio Bocca: FASCISTA duro e puro, COMUNISTA moralmente superiore, CACASOTTO. Perfetto esempio di IMBECILLE.
 2 AGOSTO A BOLOGNA: LA SOLITA FARSA
Commemorati i caduti della strage alla stazione di Bologna...

agosto 2011

... con i soliti cori beceri e sguaiati contro il governo di turno e contro i fascisti in genere. Quella che dovrebbe essere una cerimonia commemorativa gestita a bassa voce nel rispetto dei morti ammazzati, anche quest'anno a Bologna è diventata la solita piazzata di esaltati che vogliono una verità diversa da quella vera. Infatti ormai tutti hanno capito che Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini sono stati condannati per la strage, ma non ne sono gli autori.
Sappiamo chi è stato Ora, a distanza di oltre trent'anni, sembra che la magistratura voglia riaprire il caso, non perché ci sono nuovi elementi di indagine, ma perché vuole prendere in considerazione fatti già conosciuti, ma volutamente ignorati.
Infatti nel mese precedente alla strage i nostri servizi segreti avevano segnalato il rischio di un'azione ritorsiva contro il nostro paese da parte del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina per la condanna di Abu Anzeh Saleh, arrestato per traffico di lanciamissili.
Dopo l'attentato era stata segnalata anche la presenza a Bologna il 2 agosto  all'albergo Centrale di Thomas Kram, appartenente alle RZ, le cellule rivoluzionarie tedesche, esperto di esplosivi, che era sparito subito dopo.
C'era anche Margot Frolich, sempre delle RZ, che in seguito era stata arrestata a Fiumicino con due detonatori, un timer e tre chili di esplosivo.
Bastava dunque fare 2+2, ma sembra che la magistratura del tempo, magari su consiglio dei partiti di sinistra, abbia avuto problemi con le addizioni.
L'ex Presidente Cossiga aveva dichiarato: "Non si arriverà mai alla verità. Ormai sono passati troppi anni. Non sono stati la Mambro e Fioravanti. Non sapremo mai la verità perché metterebbe in imbarazzo troppe persone: la magistratura, gli investigatori, il PD".
Per questo c'è anche la possibilità che la nuova inchiesta serva solamente come pretesto per rafforzare la tesi del terrorismo nero.
E' certo che a molti ha fatto comodo per trent'anni far credere che la responsabilità della strage sia da attribuire all'estrema destra, ma oramai sembra chiaro che in realtà dietro questo ed altri fatti di sangue irrisolti ci sono le strategie, i moventi, i mandanti e gli esecutori dell'estremismo di sinistra, dei terroristi rossi.
Ora possiamo dire: SAPPIAMO CHI E' STATO.
 
NOTA: Fioravanti e Mambro vennero condannati in base alla testimonianza del superteste Massimo Sparti, noto criminale, il quale dichiarò che Fioravanti andò da lui a Roma, due giorni dopo la strage, per chiedergli dei documenti falsi per Francesca Mambro. Nell’occasione gli avrebbe fatto anche una battuta: «Hai visto che botto?». Questa fu ritenuta una testimonianza attendibile anche se la ex moglie, il figlio e la colf dello Sparti dichiararono che questi si trovava con loro in vacanza a Cura di Vetralla nel periodo del presunto incontro con Fioravanti. Massimo Sparti, finito a sua volta in carcere, ne uscì grazie al certificato contraffatto di un altro detenuto che era portatore di un tumore al pancreas e per tanto, come malato terminale, incompatibile con la detenzione. In realtà è morto vent’anni dopo.
 NON BASTA ESSERE "ABBRONZATI" PER SALVARE IL MONDO
Il Messia della sinistra Barack Obama avrà dei problemi a salvare se stesso.

agosto 2011

L'elezione a Presidente degli Stati Uniti aveva ricevuto gli osanna del sinistrume italiano: giornali, radio, TV, partiti. Finalmente un uomo nuovo che avrebbe dato una regolata la mondo. Un uomo ben diverso dal nostro Presidente. Basta cow boy alla Bush, ma un personaggio politically correct. Il colore della pelle ed il fatto di essere un democratico era per molti garanzia di capacità, determinazione e correttezza.
Ma distanza di tempo il nostro uomo si è dimostrato soltanto un visionario tentennante e senza attributi, incapace di decidere e di assumersi le responsabilità, deludendo così la maggioranza degli americani.
'O BAMBA Ricordiamo il suo programma elettorale del 2008 e i risultati:
- Chiusura dei campi di detenzione di Guantanamo = i detenuti sono ancora nelle carceri.
- Termine della guerra in Iraq e Afganistan e ritiro dell’esercito americano = le truppe sono ancora lì.
- Miglioramento dell’economia americana = deficit passato dal 3 all’11% del Pil; Debito pubblico passato da 10 a 14 trilioni di dollari; Dollaro ha perso metà del suo controvalore sull’oro; Benzina da 1,8 a 3,50 dollari al gallone.
- Creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro = persi 3,3 milioni di posti di lavoro.
- Accordi di collaborazione per la denuclearizzazione e la pace con Iran = deriso e sbeffeggiato da Ahmadinejad che ha quadruplicato i suoi depositi di uranio arricchito.
- Stessi accordi programmati con la Corea del Nord = fallimento totale, gli esperimenti nucleari continuano.
- Incremento delle opere pubbliche = i progetti non sono ancora stati presentati.
Tutto questo, insieme ad altri fallimenti della sua quasi triennale attività politica, ha ridotto gli Stati Uniti a subire uno schiaffo alla propria immagine internazionale quando la Standard&Poor’s ha abbassato il giudizio di rating sul suo debito da AAA a AA+. Questo per dire che il mondo economico dubita che Obama abbia ancora la capacità di pagare gli interessi e rimborsare il capitale dei titoli emessi.
Fatto mai accaduto nel dopoguerra e sentenza che classifica Barack Obama come il peggiore Presidente che abbia messo piede alla Casa Bianca.
La Cina, lo stato che ha la maggior quantità di titoli americani, ha cominciato a manifestare i suoi dubbi sulla capacità di solvenza e chiede delle garanzie sui suoi investimenti. E così ora la Cina in pratica ha il controllo sull’economia statunitense.
Sarà questo il Presidente USA che permetterà il sorpasso cinese nella leadership dell’economia mondiale? Probabilmente passerà alla storia solo per questo.
Molti ormai si chiedono se, dovendo dare il cambio a Bush ed eleggere un democratico, non era meglio scegliere Hillary Clinton.
NON HA CAMBIATO IL MONDO, NON HA SALVATO GLI STATI UNITI, RIUSCIRA’ A SALVARE SE STESSO?
 I NAPOLETANI RINGRAZIANO

agosto 2011

A Napoli sono apparsi nuovi manifesti
con l'immagine del neo sindaco De Magistris.
Sono però molto diversi da quelli delle elezioni.
Questi sono i ringraziamenti di alcuni napoletani,
delusi per le promesse mancate, e di quelli
che hanno ancora l'immondizia fuori di casa.

"IN CINQUE GIORNI
FACCIO SPARIRE
L'IMMONDIZIA
DA NAPOLI"


Ricordate?
sindaco cantastorie

libro LIBRI
da leggere
 PAPPONI DI STATO

agosto 2011

I COSTI ESORBITANTI DELLA POLITICA SONO COSE RISAPUTE...

...ma vi siete mai chiesti che cosa fanno questi nostri eletti per meritare tanta grazia?
Papponi di Stato

Roberto Poletti, ex deputato dei Verdi non più ricandidato, ha scritto un libro dal titolo "Papponi di stato"

dove racconta per filo e per segno i suoi due anni di privilegi nella tanto vituperata casta.

Ai dati sugli stipendi, le tesserine sconto, i pranzi sotto costo alla buvette, che già conosciamo, lui ha aggiunto

il punto di vista personale, la noia delle sedute, il senso di futilità, l’idea di prendere un ricco stipendio a sbafo

(20.000 euro per non fare niente)

e l’impari lotta contro i pochi sensi di colpa. Di seguito i capitoli del libro già disponibili a cui seguiranno tutti gli altri.

 

CAPITOLO 1 - LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA PORCHETTA

CAPITOLO 2 - LE TESSERINE DEI MIRACOLI

CAPITOLO 3 - UFFICI SÌ, LAVORATORI NO

CAPITOLO 4 - STRAPAGATI PER CHIACCHIERARE

CAPITOLO 5 - SETTIMANA CORTA PER GLI ON.

CAPITOLO 6 - CENE, NUTELLA E PORNO

CAPITOLO 7 - AULA, LA FABBRICA DELLE BUFALE

CAPITOLO 8 - DEPUTATI IN VENDITA AL BAZAR

CAPITOLO 9 - LORO VOLANO, TU PAGHI

CAPITOLO 10 - LA CARICA DEI RACCOMANDATI

LEGGI IL LIBRO

 BERSANI & BERSANI

luglio 2011

Bersani & Bersani
amolavita

 freccia     Ho imparato che ...
non conviene coltivare sentimenti di rancore e amarezza... rendi infelice solo te stesso.

freccia     Ho imparato che ...
i nemici non si combattono con la vendetta... la migliore vendetta è il successo nella vita.

freccia     Ho imparato che ...
bisogna sempre moderare i giudizi... perché potresti doverli rimangiare.

freccia     Ho imparato che ...
tradire un segreto può dare un attimo di gloria... e tante ore per pentirsene.

freccia     Ho imparato che ...
le cattive parole dettate dalla rabbia restano scritte nella mente... e non si cancellano più.

freccia     Ho imparato che ...
un sorriso non costa nulla... ed è il modo più semplice per essere gradito dagli altri.

freccia     Ho imparato che ...
non puoi scegliere la qualità della vita... ma puoi sempre fare qualcosa per migliorarla.

freccia     Ho imparato che ...
tutti hanno un obiettivo... ma la felicità si prova nel raggiungerlo e quando arrivi finisce.

freccia     Ho imparato che ...
bisogna pensare al futuro... ma non bisogna dimenticare che il futuro si vive ogni giorno.

freccia     Ho imparato che ...
smettere di fumare e dimagrire non dipende dalla capacità, ma solo dalla volontà... e se non lo vuoi fare, non ci riesci.

freccia     Ho imparato che ...
non bisogna mai rischiare tutto... e un rischio calcolato corrisponde esattamente a ciò che puoi perdere.

freccia     Ho imparato che ...
l’onestà non è uguale per tutti... ognuno la applica nella misura in cui se lo può permettere.

freccia     Ho imparato che ...
tutti hanno delle opportunità... ma c’è chi le coglie al volo e chi ci pensa e le perde.

freccia     Ho imparato che ...
il successo non dipende dalla fortuna... ma dalla capacità di superare i fallimenti.

freccia     Ho imparato che ...
il talento non basta... prevalgono sempre la volontà, la determinazione e la costanza.

freccia     Ho imparato che ...
non è mai troppo tardi... imparare e fare cose nuove, mantiene giovani il corpo e la mente.

freccia     Ho imparato che ...
la vita non deve essere un raccoglitore di rimpianti... ma una memoria di ricordi.

freccia     Ho imparato che ...
niente è per sempre... purtroppo le cose belle finiscono e per fortuna anche la sfiga.

freccia     Ho imparato che ...
è meglio dare consigli solo quando sono richiesti... e meglio ancora non darne mai.

freccia     Ho imparato che ...
la vita è dura... ma io lo sono ancor di più!!!

Flavio Berlanda          
lato b 
 PERCHE' NON LEGGO "IL FATTO QUOTIDIANO"

luglio 2011

Non condivido la linea politica chiaramente antiberlusconiana che «Il fatto quotidiano» di Travaglio vuol far passare per ricerca della verità. Liberi di pensare e di scrivere ciò che vogliono, finché trovano gente disposta a pagare per leggerlo. Ma ciò che mi porta ad eliminarlo categoricamente dalle mie letture sono certe prese di posizione che denotano un fondamentalismo ipocrita che non lascia spazio al buon senso ed all’onestà intellettuale. Basta colpire per fare notizia. L’informazione e la imparzialità di giudizio sono solo opinioni. Io non lo leggo, però mi capitano sotto gli occhi alcune chicche riportate su altri giornali. Questa vale proprio la pena di leggerla, perché è molto esemplificativa di quel tipo di giornalismo. Un giornalismo da LATO B. Il Fatto Quotidiano

Strauss-Kahn, mai uno stupratore libero

In un mondo perfetto la giustizia non sbaglierebbe mai, i procuratori perseguirebbero i cattivi e i colpevoli sarebbero puniti. In un mondo ideale la giustizia proteggerebbe gli onesti e le vittime troverebbero sempre giustizia.
Nel mondo imperfetto nel quale viviamo, invece,
la giustizia può sbagliare e quando accade si verifica che i colpevoli non pagano le proprie colpe e le vittime non trovano giustizia. Dimentichiamoci quindi per un momento del caso di Dominique Strauss-Kahn, delle sue implicazioni politiche e finanziarie, del potere, dei soldi, dei complotti reali o presunti, della ribalta mediatica, della gogna e di tutto il resto.
Io credo che nel nostro mondo imperfetto, se una percentuale di errore è ineliminabile dal sistema, è preferibile che un presunto stupratore con precedenti di molestie e notorio puttaniere finisca dietro le sbarre per un errore giudiziario piuttosto che un presunto reato di stupro rimanga per errore impunito. Anche perché – percentualmente parlando – sono immensamente di più i casi di stupro e violenza non perseguiti (quindi di vittime che non trovano giustizia) di quanti siano i presunti stupratori finiti per sbaglio dietro le sbarre.
Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2011
 
Diametralmente opposto al mio senso di giustizia: "meglio un colpevole fuori che un innocente in galera". Ma si sa che queste tesi non trovano consenso tra gli esaltati maschi e femmine che siano. E' meglio quindi condannare a prescindere. Meglio un PRESUNTO stupratore dietro le sbarre piuttosto che un PRESUNTO stupro resti impunito. Direi un punto di vista MOLTO PRESUNTUOSO
  cambia il vento
 SVELATO IL MISTERO

giugno 2011

 

A Roma sono stati affissi dei manifesti che richiamano alla Festa dell'Unità organizzata dal PD per il 23 giugno.

Molti si chiedono chi si nasconda sopra le gambe usate berlusconianamente per richiamare l'attenzione.

E' facile pensare: una bella ragazza. Sbagliato!

Allora di chi sono quelle belle gambe?

Ma sono dell'Enfant Prodige della sinistra italiana:

 

Quello che vuole fare le scarpe a Bersani.

 

Quello che vuole proporsi come nuovo Presidente del Consiglio.

 

Quello che si è preso Milano con Pisapia.

 

Quello che vuole abbracciare i rom e gli islamici.

 

Quello che ha aumentato l'addizionale regionale Irpef per coprire il buco della sanità pugliese.

 

Quello che si è trovato con un Consiglio Regionale di corrotti, da lui nominato, e li ha cacciati. 

 

Quello che trovi al Gay Pride non in rappresentanza ma in partecipazione attiva.

 

Quello che molti ritengono sia il nuovo che avanza in Italia.

 

Quello che CAMBIA IL VENTO.....

 

..... sono di  NIKI VENDOLA  !!!

 L’ACQUA NON È UNA MERCE? EPPURE LA FANNO PAGARE.

giugno 2011

A proposito di vittoria nel referendum: pochi giorni di euforia e già siamo tornati alla dura realtà. Chi ha votato contro Berlusconi si ritrova con un nulla di fatto. In compenso i problemi legati alla distribuzione dell’acqua ora sono presenti ed impellenti, dal momento che la via d’uscita è stata bloccata dai soliti «coglioni». Esemplare è la situazione di Bologna dove la società Hera, una holding quotata in Borsa che gestisce i servizi idrici, ambientali ed energetici in Emilia Romagna (in regime di monopolio o quasi). Questa società, che è legata a filo doppio con la sinistra, ha subito un enorme danno dall’esito del referendum. Le sue azioni hanno perso il 10% bruciando circa 187 milioni di capitale ed il Comune di Bologna che è azionista al 13% ha avuto una perdita secca di 25 milioni. Stessa situazione di altri comuni emiliani. Si prevede quindi a breve una raffica di aumenti dei servizi erogati da questa società che ha anche annunciato di non poter disporre dei 70 milioni di investimento previsti nella convenzione con gli enti locali per migliorare la rete idrica. L’assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, dichiara che serve subito una nuova legge perché la situazione è di paralisi e le conseguenze saranno sia in termini economici che occupazionali. Ha anche ricordato che la norma abrogata era stata introdotta dal governo Prodi e che il ricorso ai privati è l’unico modo per finanziare gli investimenti. ACQUA
Anche Sergio D’Antoni, responsabile del PD sul territorio, ammette che è necessario rimediare subito al vuoto legislativo per continuare con le privatizzazioni dei servizi locali per l’acqua come propagandava fino a poco tempo fa anche Bersani, salvo poi fare il salto della quaglia per convenienza politica e scarsa lungimiranza. Erasmo D’Angelo, presidente di Publiacqua, la società idrica Toscana dice: «Dove li prendiamo oggi i soldi per le infrastrutture? A Firenze sono stati programmati investimenti per 740 milioni mentre a Milano l’investimento previsto è di 800 milioni».
Questi bei tomi conoscevano le conseguenze del «SI» al referendum, ma probabilmente speravano, in compagnia di molti altri ipocriti consapevoli del rischio, che non venisse raggiunto il quorum. Hanno scherzato con il fuoco e la bomba è scoppiata loro in mano. Per rimediare a questo disastro sembra che i vertici del PD siano disposti a trattare con la maggioranza. Troppo comodo adesso. E soprattutto una bella faccia di bronzo.
PS: Ma chi ha vinto il referendum? Forse Pirro?
 lETTERE

Ricevo questa lettera che pubblico con un commento.

giugno 2011

Vorrei solo farle i miei più vivissimi complimenti, ho letto molto di quello che scrive, ma non ancora abbastanza, ho fatto una sorta di "zapping" nel suo sito, e mi sono spaventato per quanto sono d'accordo sui contenuti, ma le faccio i complimenti anche per la forma oratoria, per l'efficacia con cui esprime le sue idee.
Io sul mio Facebook, partecipo spesso a discussioni sugli argomenti di attualità gli stessi di cui si occupa anche lei, le idee che esprimo sono simili alle sue, l'unica differenza che io sono forse un po' troppo diplomatico.
Nonostante questa mia, chiamiamola "pacatezza" sono stato spesso insultato con gli stessi concetti con i quali è stato insultato lei (da quella lettrice anonima). Qualche giorno fa, risposi a uno che sosteneva che da almeno 10 anni ci sarebbero energie alternative ma che ce le tengono nascoste, semplicemente che mi facevano sorridere quelli che sostenevano queste assurdità. Mi presi subito dello schiavo e del servo. In un'altro caso in un 'altro forum, sempre a causa di una mia pacatissima osservazione circostanziata sul fatto che NON andare a votare a referendum ingannevoli fosse un diritto, un ragazzo mi ha dato dello schiavo schifoso (che fantasia!) e un altro mi ha detto che almeno si augurava che Berlusconi, mi pagasse bene!
Mi spaventa questo modo di ragionare, anzi di reagire, da parte di questi ragazzi, che si sentono in diritto di ritenere le persone che la pensano diversamente schiavi pagati da qualcuno.
Sarebbe come dire che il loro pensiero (meglio dire indottrinamento) sia la verità assoluta, e quindi chi dice cose diverse lo fa solo perché e' pagato o costretto. Una cosa del genere mi mette i brividi, anche perché questa violenza, perché di violenza si tratta, la incontro troppo spesso. ODB

contro
 

Caro ODB,

la ringrazio dei complimenti ma mi fa piacere soprattutto constatare che i miei punti di vista sono condivisi. Anch’io partecipo talvolta a delle discussioni su siti affini e contrari alle mie idee e, pur cercando di rimanere nei limiti del rispetto e della buona educazione, ricevo spesso e volentieri insulti gratuiti e pregiudizievoli. La cosa normalmente mi fa sorridere e, se possibile, tento di far ragionare l’interlocutore. Quando non è possibile lascio perdere. Vale sempre il principio che anche gli imbecilli hanno gli stessi miei diritti, compreso quello di parlare a vanvera. Del resto riesco anche a capirli. Anch’io sono stato giovane ed amavo le canzoni che parlavano di cambiare il mondo. Canzoni appunto del valore più o meno delle favole. Ancora le ascolto ma non per il messaggio, ma perché mi ricordano la mia gioventù. Con il tempo e le responsabilità, ho poi imparato che la vita è un’altra cosa. Tutti sognano il benessere per l’umanità, la giustizia sociale ed una società migliore. Sognano pure di essere ricchi, alti e biondi con gli occhi azzurri, ma il sogno non si avvera mai.
Mi torna in mente uno scambio che epistolare che ho avuto con Bisio, quello di Zelig. In una trasmissione aveva recitato una poesia dove affermava che i bambini sono comunisti. Io gli ho scritto che questo è vero. Infatti sono egoisti, prepotenti, possessivi e non hanno rispetto per gli altri. Poi però diventano grandi, maturano, imparano, conoscono e capiscono che le ideologie sono soltanto un’utopia che non ha mai portato a nessun traguardo. Ma non tutti approdano alla vita reale: alcuni restano con le idee infantili, come lui. Mi ha spiegato che era solo una poesia, guarda caso.
Di tutti questi giovani incazzati, io vedo soltanto il lato patetico. Vengono strumentalizzati da vecchi marpioni che non hanno nessuna intenzione di confrontarsi con gli altri, ma si nascondono dietro questi poveretti che credono ancora di cambiare il mondo con la violenza e magari la rivoluzione.
Oggi la quasi totalità di quelli che nel ‘68 facevano le barricate e di quelli che si facevano chiamare «figli dei fiori» e vivevano nella totale inettitudine, si sono integrati nella comunità. I giovani che oggi sono convinti di essere dalla parte giusta e tanto scalpitano ed imprecano faranno la stessa giusta fine. Niente di nuovo sotto il sole.
 lETTERE

Italiani, un popolo di navigatori, santi, eroi... e di «COGLIONI».

giugno 2011

Il referendum ha dimostrato che «popolo bue» non è solo un modo di dire.

E l’affermazione che parte degli italiani siano proprio dei «coglioni» si riferisce al fatto che sull’onda emotiva ed irresponsabile del terremoto in Giappone, hanno deciso che dovremo pagare sempre di più per avere ciò che potrebbe costare meno. Essendo comunque un convinto democratico, dico che è giusto rispettare la volontà di quelli che al referendum hanno votato nel modo che sappiamo. Come è altrettanto giusto rispettare il governo che è stato regolarmente eletto e che quindi ha il diritto di governare fino alla fine del mandato. Chi la pensa diversamente ha un concetto di democrazia che sbava nella prepotenza e nella sopraffazione.

Certamente non tutti coloro che hanno votato «SI» sono dei «coglioni». Una parte sono solo degli ingenui, oppure ignoranti del problema, oppure solo accecati dall’odio nei confronti di Berlusconi.

Perché sono arrivato a questa conclusione? Ecco tre motivi:
IL NUCLEARE

L’incidente di Fukushima ha dimostrato l’esatto contrario di ciò che viene sbandierato senza ritegno dai soliti bene informati. I due fattori di rischio erano lo tsunami ed il disastro nucleare. Ebbene, il primo ha causato 10.000 morti. Il secondo, nessuno.
Ciò dimostra che la rinuncia alle centrali nucleari per eliminarne il pericolo è un concetto da trogloditi del progresso. Come se per eliminare il pericolo di incidenti stradali si facesse un referendum per chiudere le strade. E’ ovvio che questo non è il sistema giusto per risolvere il problema. Come per le strade e per tutte le altre opere di ingegno frutto della nostra civiltà l’unica cosa su cui si deve lavorare è sul miglioramento delle strutture e del loro utilizzo, mettendo dei limiti per ridurre il rischio. Con il nucleare vale lo stesso principio: studiare nuovi impianti sempre più sicuri e controllare le possibilità di contaminazione.

referendum

Il problema è che bisogna mettersi d’accordo. O eliminiamo le fondi energetiche che inquinano l’atmosfera e le sostituiamo con altre il cui fattore di rischio è comunque inferiore, come il nucleare, oppure ci teniamo tutte le schifezze che l’espansione industriale, specialmente nei paesi asiatici, regalerà in un futuro prossimo a tutto il mondo.

E lasciamo stare le fonti alternative. Tutte hanno dei grandi limiti o addirittura risultano più dannose ed inquinanti dei derivati del petrolio.

Il BIODIESEL, ormai è acclarato, è una vera e propria truffa alla natura. I costi in termini di disboscamento e di lavorazione creano un danno ben superiore a quelli derivanti da petrolio e carbone. Ed i milioni di ettari convertiti a queste coltivazioni vengono sottratti all’agricoltura alimentare con un bell’incentivo alla fame nel mondo.

L’EOLICO? Ha dei costi di impianto e in termini di deturpazione dei territori che non verranno più né ammortizzati, né recuperati alla natura.

Il FOTOVOLTAICO sta trasformando delle amene vallate in lande desolate con un processo irreversibile di desertificazione. Ed i conti con questi due sistemi di approvvigionamento energetico li faremo quando ci saranno da smaltire i suoi ecomostri, cosa che probabilmente annullerà ogni beneficio ricavato.

A conti fatti anche le AUTO ELETTRICHE, nel loro ciclo di vita completo, inquinano più di quelle a benzina.

Per l’utilizzo dell’IDROGENO poi, siamo ancora lontani anni luce.
Vediamo quindi di essere realisti lasciando da parte le utopie. Questi, appunto «coglioni», che urlano ed inveiscono contro il progresso, in realtà mal sarebbero disposti a rinunciare al benessere che questo comporta.

L’ACQUA

Ho sentito dire che bisogna votare contro la privatizzazione dell’acqua perché altrimenti raddoppierà di prezzo e potremo vederci tagliare l’erogazione. Dunque tutti sanno, eccetto forse i «coglioni», sempre loro, che l’acqua è un bene pubblico che non si può privatizzare, a meno di non vendere il territorio da dove sgorga, cosa che non è nelle intenzioni della legge. Lo scopo è quello di appaltare la distribuzione a delle società, con o senza partecipazione pubblica, per dare una svolta al nostro sistema idrico che è più efficiente solo di quello del Burundi (si fa per dire).

magliacoglione

Tutti sanno che c’è un enorme spreco di acqua poiché gli impianti sono molto vecchi, trascurati e a volte sabotati per convenienza. Lo stato non è in grado di fare investimenti radicali in questo settore se non in caso di grave necessità.

Qualcuno può obiettare che l’acqua costerà di più perché ci sono dei costi da ammortizzare e degli utili da realizzare. Vero. Ma oggi chi si illude di pagare meno l’acqua dovrebbe comprendere che la differenza la paghiamo sotto altra forma ed alla fine paghiamo tanto uguale per un servizio scadente.

Non vi è mai capitato di aprire il rubinetto e vedere un bel getto di acqua... marrone? Ovviamente le ditte produttrici di acqua minerale (siamo i primi produttori al mondo) hanno sostenuto i «coglioni» vittoriosi.

Un altro argomento che non ha a che fare con il referendum, ma che ricalca la stessa falsariga, è la coltivazione biologica.

I morti avvelenati in Germania hanno fatto capire che l’ALIMENTAZIONE BIOLOGICA non è il toccasana per vivere a lungo, ma rientra nella solita fregatura perché il rischio di contaminazione batteriologica è superiore a quella trattata chimicamente. Prodotti nutrizionalmente mediocri e potenzialmente pericolosi pagati a caro prezzo. Qualche furbone ha pensato bene di importare frutta e verdura dai paesi che non usano fertilizzanti ed antiparassitari, snobbando i nostri raccolti a loro parere pericolosi. Bene, ora sappiamo che da questo tipo di coltivazione possono arrivare prodotti infetti a causa della concimazione naturale fonte di colibatteri altamente nocivi per l’uomo.

Che cosa hanno dunque vinto quelli del «SI»? Niente direi.
La normativa europea prevede già società di gestione idrica private e miste ed ha anche fissato entro fine anno il termine improrogabile in cui le società di gestione a capitale pubblico devono trasformarsi in società a capitale misto. L’articolo di legge eliminato riguarda solo il livello remunerativo massimo per le società private ma non la possibilità di esistere e nemmeno di avere degli utili sul capitale investito. In Italia queste società sono già operative.
Il progetto nucleare era già stato sospeso e quindi nulla cambia.
Per il legittimo impedimento del premier e dei ministri è stata abrogata una norma transitoria di 18 mesi che scadrà comunque tra 7 mesi. Gli articoli 599 e 420-ter prevedono comunque il legittimo impedimento per ogni cittadino e quindi non cambia proprio nulla.

Ma allora chi ha vinto?
Ovvio, la politica, o meglio l’IdV, titolare del Comitato Promotore del referendum. E cioè Antonio di Pietro, al quale se non si raggiungeva il quorum lo stato rimborsava 364.819,450 euro. Ma siccome il quorum di 50+1% è stato raggiunto, il trattorista molisano riceverà dallo stato 1.032.953 euro. Due miliardini di vecchie lire di cui sentitamente ringrazia.

Vale a proposito ricordare che un referendum abolì il finanziamento ai partiti. Eppure oggi a finanziare la politica saremo ancora noi, tutti «coglioni» volenti o nolenti, con i rimborsi elettorali che hanno solo cambiato nome.
E fra una settimana finirà tutto sotto la cenere, come sempre.

Tutto inutile quindi? Forse no.
Paradossalmente gli oppositori di Berlusconi, che non riescono a vedere oltre la punta del naso, potrebbero assistere alla trasformazione di questa battuta d’arresto in un forte stimolo per il governo a fare finalmente le riforme che servono ed a ridurre le tasse eliminando gli sprechi, obbligando i suoi alleati a seguirlo su questa strada per paura di essere mandati a casa e magari a lavorare (!!!).
Ecco perché non si può escludere a priori che questa, anziché una sconfitta, possa diventare in ultima analisi un grande rilancio per Berlusconi, tra lo scorno e lo sconforto dei sinceri «coglioni» democratici.

PS: Bersani continua con il mantra: «Berlusconi si deve dimettere». Evidentemente non sa ciò che dice, oppure in cuor suo spera ardentemente che Berlusconi non lo faccia. Questo perché in caso di elezioni tutti sanno che Bersani verrebbe usato solo come uno straccio per pulire il passaggio del candidato del PD che non sarà certo lui.

 
 LE VITTORIE DI PIRRO: MILANO E NAPOLI

giugno 2011

Pisapia, neo sindaco di Milano, non ha avuto il tempo di festeggiare la vittoria elettorale che subito è arrivato Vendola ad accaparrarsi gli applausi ed a reclamare il suo ruolo di padrone del vapore.

Orecchino scintillante al sole meneghino, eloquio fluido e occhio vispo, il governatore pugliese e leader di Sel, primo sostenitore di Pisapia, ha sparato a zero sulla vecchia amministrazione e, ovviamente, su Berlusconi e sul governo."Oggi cambia tutto", ha esordito Vendola nel comizio improvvisato. "Non vedo l'ora di abbracciare rom e islamici".

Questa uscita ha sollevato sconcerto e disappunto tra le fila di gay, trans, trasgender, ecc. che non sono stati nominati dal loro più autorevole rappresentante.

vendola
bersani

Anche Bersani ha tentato di saltare sul carro del vincitore ed ha manifestato una falsa ma incontenibile gioia per la vittoria di Pisapia. Ovviamente ha sorvolato sul fatto che il neo sindaco appartenga al Sel, il partito di Vendola e non al PD di Bersani.

Con l'occasione ha festeggiato anche la vittoria di De Magistris a Napoli.

Un vento nuovo però che non lo riguarda.

Infatti anche il neo sindaco di Napoli non è del PD ma un pupillo dell'Idv di Di Pietro.

In molti si sono chiesti come mai Bersani festeggi la perdita di un sindaco per il suo partito.

 UN VENTO NUOVO A MILANO

giugno 2011

 Il nuovo sindaco di Milano Pisapia non ha perso tempo, ed incoraggiato dal consenso di Vendola ha lanciato subito un programma di rinnovo della capitale del nord con un programma che vuol trasformare la vecchia Milano in un centro multiculturale, multietnico, multiconfessionale e multi...sessuale per il rilancio del turismo lombardo.

duomo minareto

PRIMO PROGETTO

Il Duomo sarà punto di riferimento non solo della religione cristiana ma anche di quella musulmana. La Piazza Duomo sarà chiusa al traffico e riservata alla preghiera collettiva.

Anche nelle scuole è prevista una grande apertura alla cultura degli "amici islamici".

L'ora di religione diventerà due mezz'ore dedicate alle due religioni dominanti.

A seguito del nuovo ruolo di Milano sono previsti numerosi arrivi di extracomunitari di religione islamica. Per questo motivo l'arabo diventerà la prima lingua straniera insegnata a cominciare dalle scuole elementari.

Nell'immagine a fianco una proiezione del Duomo con i due nuovi minareti.

campo rom 

SECONDO PROGETTO

Il popolo rom troverà a Milano il suo punto di riferimento e di accoglienza. I campi saranno dotati di tutti i servizi e messi sotto custodia da pattuglie che vigileranno contro eventuali aggressioni da parte di quei milanesi che non hanno il sentimento dell'accoglienza e non vogliono capire che per i rom rubare non è un reato ma una tradizione.

I campi nomadi godranno dello status di «porto franco» come territori extranazionali e saranno governati da capitribù con leggi proprie.

Carabinieri, polizia e magistratura non avranno giurisdizione sui campi che saranno amministrati  secondo gli usi ed i costumi del popolo rom.

TERZO PROGETTO

Amsterdam chiude, Milano apre.

In Olanda c’è una proposta di legge che vorrebbe chiudere l’accesso ai Cafee Shop, dove viene servita droga leggera, ai turisti che si recano ad Amsterdam solo per praticare il «turismo della droga e del sesso». Quindi la volontà di combattere il narcotraffico e l'eccessiva presenza di drogati ed emarginati.

L'idea è quella di far aprire a Milano una catena di Caffe Shop dove ci si può fare una canna in santa pace.

L'iniziativa dovrebbe attrarre un nuovo genere di vacanzieri da tutt'Europa con grandi profitti per le casse comunali. La prima apertura in Galleria.

Gay Pride Milano

QUARTO PROGETTO

Vendola vedrebbe con piacere Milano capitale europea del «sesso libero».

Quindi centri di aggregazione e scambio riservato a gay, trans, transgender e tutti gli altri orientamenti sessuali che vengono normalmente discriminati ed avversati sul resto del territorio italiano, con la possibilità di manifestare liberamente la propria sessualità.

Senza arrivare alle donne in vetrina di Amsterdam, si ipotizza anche l’apertura di bargirls sul tipo di quelli di Bangkok per dare lavoro alle clandestine del sesso.

E per concludere il progetto prevede di sostituire il carnevale meneghino con la grande sfilata Gay Pride da rinnovare ogni anno sulla falsariga del Carnevale di Rio.

 LA STESSA PUZZA A NAPOLI

giugno 2011

Basta discariche, basta termovalorizzatori. Basta discriminazioni nei confronti di chi vive, anche se abusivamente, presso questi impianti. La raccolta differenziata è l’obiettivo primario.

Questo il riassunto del pensiero e degli intenti del neo sindaco di Napoli De Magistris.

Un progetto a lungo termine, che prevede almeno tre rielezioni per essere realizzato, e che viene temporaneamente sostituito con un’altra geniale idea alla napoletana. Quella di dare a Napoli una nuova immagine, che sostituisce quella ormai vecchia del pino marittimo sopra il golfo, con una bella e gioiosa distesa multicolore ed il Vesuvio sullo sfondo.

Non più il solito mare azzurro ma un mare di immondizia che richiamerà certamente milioni di neo turisti: i cercatori di spazzatura.

E si creeranno nuovi posti di lavoro: guide turistiche, con tanto di bandana arancione, porteranno gli ospiti alla scoperta dei nuovi panorami del Golfo di Napoli.

E per la puzza? Beh, i napoletani sono bravi ad adattarsi ad ogni situazione. E poi qui al nord non si sente.

Nell’immagine De Magistris ha presentato il progetto in divisa da guida turistica.

de magistris napoli
 «II segreto per vincere? Sparire qualche anno»

Nello show del 20 maggio al Teatro Nazionale di Milano, Maurizio Crozza fa una imitazione di Pier Luigi Bersani.

maggio 2011

  «Oh ragazzi, siam pazzi. Siam mica qui a tagliare i bordi ai toast, ragazzi». Perché Bersani è un maestro zen, eh, lui... Cioè, lui ha delle metafore che sono bellissime. Quando è andato da Santoro, da Santoro aveva detto: «Oh ragazzi, se piove, piove per tutti. Porco boia, ragazzi. Porco boia. Siam mica qui a smacchiare i giaguari. Oh ragazzi, c'è un vento nuovo. E non son mica stato io, ragazzi». Lunedì Bersani ha detto: «Noi abbiam vinto e loro han perso». Poi ha guardato negli occhi i suoi collaboratori e gli ha detto: «Oh ragazzi, non prendiamoci mica l'abitudine eh?
In tempo di guerra non c'era mica la salama da sugo per tutti. Porco boia, siam mica a metter qui su i pannelli fotovoltaici alle lucciole. Ragazzi, le elezioni le abbiam vinte perché prima avevamo perso le primarie. Ragazzi, abbiam fatto le primarie e ha vinto Pisapia. Porco boia. Se perdi le primarie poi abbiam vinto. Siam mica qui a rompere le noci a Cip e Ciop, ragazzi.
È la teoria dell'assenza: Fassino è sparito per tre anni, porco boia, poi ha stravinto le elezioni a Torino. 'Sta roba qua, ragazzi... La butto li: se noi del Pd andiamo in Austria 15 anni poi facciam man bassa, ragazzi. Non è mica che la colonscopia la fai con le telecamere dì Canale 5.
crozza-bersani  
  Oh ragazzi, bisogna rimboccarsi le maniche. Porco boia, c'è la criminalità organizzata qui e io mi rimbocco le maniche. C'è la disoccupazione e io mi rimbocco le maniche. Siam mica qui a montare le tende a Lampedusa per portarci a letto le tedesche, ragazzi. C'è la corruzione nella pubblica amministrazione e io, porco boia, ho finito le maniche. Non è che se sei il leader dell'opposizione devi averci anche le maniche come i rotoloni Regina. Quando la gallina fa l'uovo te lo dice mica se ci brucia il culo, ragazzi. Volete mica dirmi qualcosa ragazzi?» (Il pubblico, leggendo il suggerimento sul maxischermo urla: «Va a cagher».) «Siam pazzi? Ripetete se avete il coraggio». (Idem come sopra: «Va a cagher».) Oh ragazzi, siam mica qua a pettinar alla stella cometa la coda. Sentito cosa han detto?» (...)
«Porco boia, ragazzi, lo volete capire che 30 anni fa c'era il Pci, lo volete capire che 30 anni fa c'era l'Unione Sovietica? Ragazzi, ma siam pazzi? Ma 30 anni fa c'era Berlinguer. Che alle sei del mattino portava l'Unità davanti alle fabbriche, ragazzi. Noi adesso ci abbiam Letta e Franceschini. Che le fabbriche non le trovano nemmeno col tom tom. Oh ragazzi, ma siam pazzi? Ma noi prima ci avevam dei leader che avevano dei maroni, Adesso i leader non ci son più. Ci son rimasti...
 
  Ragazzi, in questi 30 anni c'è stata la televisione, oh ragazzi la televisive ci ha sbalestrato. Porco boia, ma chi se l'aspettava? Altro che effetti speciali altro che 3D. Per noi del Pci l'effetto speciale era quando friggevamo la salamella alla festa dell'Unità. Ci avevam gli occhiali con le goccioline dell'olio fritto. Era quello l'effetto speciale, il 3D, il tre dita di unto ragazzi. Noi con la comunicazione non ci abbiam mai capito una mazza, va bene o no? Una volta era più facile, porco boia. C'era il manifesto del Pci, la falce e il martello, e vota comunista. O lo votavi o non lo votavi. Voi non sapete che razza di manifesto mi han fatto a me. C'è scritto: la disoccupazione è aumentata e c'è la mia faccia. Sembra che la disoccupazione sia colpa mia! Siam mica qui a spalmare l'Autan alle zanzare!» bersani-disoccupazione  
 
 LA FINTA AGGRESSIONE DI MILANO

maggio 2011

Durante la campagna elettorale per la nomina del nuovo sindaco di Milano, la signora Franca Rizzi, madre dell'assessore del Pdl e sostenitrice di Letizia Moratti, è stata assalita dai sostenitori di Pisapia.

La signora afferma di essere stata insultata e poi buttata a terra a ginocchiate.

Subito la stampa di sinistra ha voluto smentire la notizia definendola un espediente per far campagna elettorale.

La Repubblica: "Il Pd: la destra inventa aggressioni per conquistare voti".

L'Unità: "Aggredita? Non direi. Si è seduta da sola".

Il Fatto Quotidiano: “L’aggressione a Franca Rizzi? Secondo un testimone non è mai avvenuta”

Una tesi che diventerà difficile da sostenere perché un commerciante e due vigili hanno assistito al fatto e possono testimoniarlo.

Nell'occasione i vigili hanno preso anche le generalità dell'aggressore che cercava di defilarsi come niente fosse.

Il bollettino medico emesso dall'ospedale parla di traumi contusivi riportati in seguito all'aggressione. Per i soliti cialtroni deve essersi seduta in terra con violenza.

rizzi
 PER BERSANI E’ IL TEMPO DEI PIEDI E DELLE SCARPE

Ovvero come l’insuccesso può trasformare un capopartito in un Fantozzi.

maggio 2011

  Le ultime elezioni amministrative sembra abbiano dato un serio colpo alla lucidità mentale del Pier Luigi.
Queste le ultime forme di pensiero del leader PD:

Bersani sfida la Lega: "Non tenete i piedi su due scarpe."
Bersani: "Il Governo si decida: i piedi in due scarpe non li può avere!"
Bersani attacca sugli abusi edilizi: "La Lega tiene il piede in quattro scarpe."

Neanche Paolo Villaggio, comunista DOC, è riuscito a resistere a questi messaggi allucinati ed ha scelto di nominare il suo erede:
«Bersani è il Fantozzi della politica».
«Pier Luigi gli somiglia, è lecchino e di una noia mortale».
bersani-piedi
   
  NOTA: Forse Bersani non riesce a comprendere che i piedi si tengono normalmente in due scarpe.
Mi chiedo come una persona normale possa dare credito o addirittura farsi rappresentare da una nullità simile.
 
 A BOLOGNA ELETTO IL NUOVO SINDACO

maggio 2011

Con il 50% delle preferenze tra gli elettori, Merola è diventato
il nuovo sindaco di Bologna.
La cittadinanza ha voluto premiare il casertano che ha dimostrato
una grande conoscenza di Bologna e dei suoi problemi
(il Bologna calcio tornerà in serie A)
ed ha fatto conoscere il suo pensiero etico
che trova consensi in ampi strati della società locale
(lo spinello non è un problema).

Anche Beppe Grillo ha ottenuto un ampio consenso
raggiungendo il 10% dei voti.
Evidentemente l’intellighenzia bolognese ha apprezzato
il suo programma e la sua linea politica, nonché il suo parlare
dotto e forbito che si rifà al lessico felsineo.

Bologna in festa dunque. Tutti uniti verso un nuovo fallimento.
grillo
 LACRIME DI COCCODRILLO

Il presidente Napolitano piange alla commemorazione dei giudici morti per mani dei compagni delle BR.

maggio 2011

LA SINCERITA' NE LI COMIZZI
Er deputato, a dilla fra de noi,
ar comizzio ciagnede contro voja,
tanto ch'a me me disse: - Oh Dio che noja!-,
Me lo disse: è verissimo, ma poi
sai come principiò? Dice: - È con gioja
che vengo, o cittadini in mezzo a voi,
per onorà li martiri e l'eroi,
vittime der pontefice e der boja!
E, lì, rimise fòra l'ideali,
li schiavi, li tiranni, le catene,
li re, li preti, l'anticlericali...
Eppoi parlò de li principî sui:
e allora pianse: pianse così bene
che quasi ce rideva puro lui!
(1920)  TRILUSSA
NAPOLITANO
LA SINCERITA' NEI COMIZI
Il deputato, per dirla fra di noi,
al comizio andò contro voglia,
tanto che mi disse: - Oh Dio che noia!-,
Me lo disse: è verissimo, ma poi
sai come cominciò? Disse: - È con gioia
che vengo, o cittadini in mezzo a voi,
per onorare i martiri e gli eroi,
vittime del pontefice e del boia!
E, lì, ritirò fuori gli ideali,
gli schiavi, i tiranni, le catene,
i re, i preti, gli anticlericali...
E poi parlò dei principî suoi:
e allora pianse: pianse così bene
che quasi ci rideva pure lui!
(1920) TRILUSSA
 lETTERE

Ho ricevuto la lettera di una donna chiaramente antiberlusconiana che mi scrive:

1 maggio 2011

Per uno che odia il pacifismo,   augurare buona pasqua e’ una bestemmia.  Sembra di udire le parole del famigerato nano, delinquente, corrotto, corruttore e pedofilo del tuo padrone. Perche’ e’ facile capire chi e’ il tuo padrone

questa la mia risposta:

Cara SF, 

anche se la tua lettera denota scarsa capacità di ragionamento ed una massiccia dose di pregiudizio, oggi ho poco da fare e così mi prendo il gusto di risponderti.

Io "odio" il pacifismo (meglio dire che non lo approvo) perché lo considero espressione di ipocrisia e di violenza che si evidenzia in tutte le sue manifestazioni.

In compenso amo la pace perché sono un uomo pacifico, che rispetta le persone, gli animali e le piante, che non odia nessuno, non porta rancore, e non crede di ottenere giustizia assassinando la gente. Insomma tutto diverso dai balordi che vanno in piazza e si fanno chiamare "pacifisti".

Io ritengo il pacifismo una specie di cancro della società. Costituito normalmente da parassiti senza scrupoli e disposti a tutto pur di imporre agli altri le proprie idee in modo prepotente e becero. Idee che non portano pace, tranquillità, benessere e prosperità, ma normalmente soltanto conflitti.

Non so se il tuo riferimento riguarda l'imbecille che si è fatto ammazzare a Gaza dai suoi protetti. Dicono che lo hanno fatto perché diffondeva usi sessuali occidentali non molto graditi da quelle parti. Forse è per questo motivo che ha lasciato moglie e figlio e si è trasferito in una zona dove forse pensava di poter fare i propri comodi. Non ho la certezza che le cose stiano così, ma come disse qualcuno, non è bello pensare male, ma qualche volta ci si prende.

Detto questo, ti faccio presente che io ho sempre messo in pratica quanto mi aveva raccomandato mio padre: "Non fare mai il servo ai servi".

Io sono un imprenditore che non ha mai avuto padroni e penso ormai di arrivare fino alla fine da padrone di me stesso e della mia vita.

Forse sei tu quella che ha un padrone. Un padrone che ti condiziona la mente e ti impedisce di ragionare con la tua testa. Pensaci.

Io sono uno spirito libero e non ho nessun problema a mandare Berlusconi a quel paese quando fa delle c.....e.

Tanto è vero che sono stato espulso dal sito "Forum delle Libertà" perché mi sono permesso di criticare il suo modo di fare. Mi hanno dato del comunista.

Come vedi di imbecilli ce ne sono da tutte le parti, destra e sinistra, e direi che tu fai testo.

Io ritengo semplicemente che Berlusconi sia il male minore, se consideriamo le alternative da pescare tra portatori di ideologie morte e sepolte, professionisti della politica, parassiti della comunità, gente incapace di amministrare la cosa pubblica,  burocrati, mantenuti e ladri vari.

Auguro Buona Pasqua perché è consuetudine e lo faccio in modo laico perché sono parte di questa società. In realtà io non credo al messaggio pasquale ma credo che un augurio non faccia male a nessuno, specialmente a quelle come te che devono ancora capire che cosa sia la vita.

Quindi tanti auguri.

 FB

PS: Anche in una lettera di insulti è corretto firmare con  nome e cognome ciò che si scrive. Questo per dimostrare che si ha il coraggio delle proprie idee. Ti consiglio anche di migliorare con l'italiano. Sei vuoi cambiare il mondo devi cominciare da te. Comunque se hai bisogno altri di consigli, non esitare, scrivimi.

GLOBAL WARMING

 IL RISCALDAMENTO COLPISCE I CERVELLONI

aprile 2011
I 50 MILIONI di sfollati previsti dall'ONU per il 2010 sono introvabili.
 
Il tempo è ormai scaduto, ma dei 50 milioni di profughi evacuati per colpa del riscaldamento globale non c'è traccia sulla terra. Forse è per questo che la catastrofica previsione è stata cancellata dal sito dell'ONU.
Questa migrazione biblica causata dal caldo è il risultato di uno studio del 2005, fatto dall’UNEP (United Nations Environment Program) che riporta le previsioni del ricercatore Norman Myers, professore all’università di Oxford, il quale aveva ipotizzato, in uno studio precedente, l'anno 2010 come data di compimento della catastrofe.
L’UNEP, riferendosi alle conclusioni di Myers, nell’ottobre del 2005 ha testualmente scritto: «Viste le previsioni che entro il 2010 il mondo avrà a che fare con non meno di 50 milioni di persone in fuga dagli effetti di un pauroso deterioramento ambientale, esperti dell’Università delle Nazioni Unite dicono che la comunità internazionale ha l’urgente necessità di definire, riconoscere ed estendere il sostegno a questa nuova categoria di rifugiati».
In un discorso al convegno sul clima di Praga del 2005, dove espose la sua teoria, Myers era andato oltre: «Quando il riscaldamento globale prenderà piede», disse, «ci potranno essere almeno 200 milioni di persone travolte dallo sconvolgimento del sistema dei monsoni e da altre precipitazioni, da siccità di forza e durata mai viste, dal rialzo dei livelli marini e dalle inondazioni delle coste».
Sul sito delle Nazioni Unite venivano indicate come maggiormente a rischio le popolazioni che vivono sulle isole dei caraibiche e sulle coste dell’Oceano Pacifico, tra cui molte città della Cina. Questi popoli ingrati, però, anziché scappare dalle loro terre si sono permessi, in questi ultimi anni, di aumentare di numero.
Le uniche segnalazioni di sfollati a causa del caldo sono venute solo dai telegiornali ferragostani che parlano di esodi e controesodi balneari.
Questa è la mappa di Myers con l'indicazione delle zone che sarebbero state presto evacuate.
 
profughi per il clima
 
Il professor Norman Myers, considerato una autorità mondiale sull’ambiente e sulla biodiversità, ha già ricevuto diversi riconoscimenti e premi a livello mondiale per il suo lavoro. Non si esclude che possa ricevere anche il Premio Nobel. Non certo però per la scienza. Più facile per la fantascienza.
E questa è l'ONU, l'ente mondiale che dovrebbe tutelare e gestire le sorti del mondo. Ma in che mani siamo messi?

Buona Pasqua

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Il FLI liquida tutto per Cessazione di Attività.
aprile 2011
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 IL SINDACO SI VENDICA CON LA PROCURA DI MILANO DOPO 17 ANNI 

I giudici prima gli distrussero la vita e poi lo risarcirono con 5.000 euro.

aprile 2011

E' una storia vecchia tornata di attualità dopo che per vie di Milano sono apparsi dei manifesti con le scritte "via le BR dalle procure" e "toghe rosse ingiustizia per tutti".
L'autore di questa iniziativa è Roberto Lassini, avvocato di 49 anni ed ex sindaco Dc del Comune di Turbigo, che denuncia: per colpa della procura «ho perso tutto».
Nel 2004 fu indagato per tentata concussione dalla Procura di Milano con 42 giorni di detenzione preventiva a San Vittore e poi più di cinque anni in attesa di venire assolto con formula piena mentre la sua carriera politica veniva spazzata via.

Lo Stato italiano è stato condannato per l’irragionevole durata del processo e Roberto Lassini è stato rimborsato con cinquemila euro che non hanno coperto nemmeno le spese legali.

Per l’ingiusta detenzione, invece, non ha ricevuto neanche le scuse.

Oggi è presidente dell’associazione «Dalla parte della democrazia» che ha affisso i manifesti che hanno tappezzato Milano e suscitato sdegno e condanna.

 

NOTA: chissà se tra i paladini della giustizia avrà suscitato sdegno e condanna anche la sua ingiusta carcerazione.

toghe rosse
 16 ANNI AL MANAGER DELLA THYSSEN

Meglio le condanne esemplari o le condanne giuste?

aprile 2011

La corte d'assise di Torino, ha condannato Harald Espenhahn, ad della società italiana ThyssenKrupp, a 16 anni di reclusione per l'omicidio volontario dei sette morti del rogo dello stabilimento di Torino del 2007.
Una condanna non poteva certo mancare, viste le responsabilità, ma omicidio volontario è una parola grossa che lo fa sembrare un sicario della mafia. E a me non mi risulta che fosse tale.
Qualcuno parla di una lezione che servirà da monito agli altri industriali che non fanno le adeguate manutenzioni ai loro stabilimenti. Bene. Certo che se invece di 16 anni, lo condannavano all'impiccagione sulla pubblica piazza l'avvertimento sarebbe stato ancora più efficace.
E la giustizia? In Italia è un soggetto ormai obsoleto. Si condanna per dare l'esempio, non per il reato commesso.
Ecco perché ritengo questa sentenza solo la volontà di calmare la piazza, avida di sangue, dandole in pasto il mostro. Mostro che poi andrà in appello ed in cassazione e la pena verrà rivista e corretta con le attenuanti e l'oblio che lo porterà forse agli arresti domiciliare ed una pacca sulla spalla. E così, anziché ad una condanna certa e scontata fino all'ultimo giorno, come è giusto che sia, assisteremo al solito teatrino della giustizia italiana.
thyssen
NOTA: il PM Guarinello ha così concluso il suo intervento: "credo che da oggi in poi i lavoratori possano contare molto di più sulla sicurezza". Forse è così, ma forse no. La società ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni Spa, chiamata in causa come responsabile civile, è stata condannata al pagamento della sanzione di 1 milione di euro, all'esclusione da agevolazioni e sussidi pubblici per 6 mesi, al divieto di pubblicizzare i suoi prodotti per sei mesi, alla confisca di 800mila euro, con la pubblicazione della sentenza sui quotidiani nazionali. Complessivamente i giudici hanno stabilito anche risarcimenti per oltre 9 milioni di euro. Gli indennizzi sono andati alla Regione Piemonte (973 mila euro), alla Provincia di Torino (500 mila), al Comune (un milione più il diritto a fare una causa civile supplementare), ai sindacati Fim, Fiom, Uilm, Flm-Cub (100mila euro ciascuno), all'associazione Medicina Democratica, e a 41 lavoratori e parenti delle vittime, una quindicina, che si sono costituiti parte civile (mediamente di 50mila euro ciascuno).
Questa più che una sentenza sembra una vendetta, la volontà di piegare una azienda che dà lavoro a 7.000 persone in Italia. Prevedo che da oggi in poi i lavoratori della Tyssen di Terni possano contare non sulla sicurezza, ma sulla possibilità di essere licenziati. Prevedo anche che se così fosse Guarinello, dopo gli applausi alla sentenza, riceverà molte lettere di ringraziamento dagli operai che saranno in pratica i paganti delle pene accessorie.
Vorrei anche far notare che le vittime sono quelle che prenderanno meno.
 ASSASSINATO IL PACIFISTA VITTORIO ARRIGONI

Abbiamo perso un eroe oppure soltanto un esaltato?

aprile 2011

arrigoni

Io propendo per la seconda ipotesi.
Salto così a pie' pari il buonismo dolciastro e ipocrita che aggiunge santità ad ogni morto.
Per me un imbecille resta tale sia da vivo che da morto e semmai la pietà la riservo ai vivi che ne possono ancora usufruire, mentre i morti non hanno bisogno di nulla.
Immagino che ora la madre, sindaco comunista, sarà candidata al Parlamento come il padre di un altro imbecille, tale Giuliani.
Certamente gli verrà intitolata qualche via o qualche piazza.
Ma perché? Forse perché odiava Israele oppure perché era un sostenitore di Hamas, il movimento che ha come primo obiettivo la distruzione cruenta di un popolo? Il movimento fondamentalista che nella sua grande umanità applica la fustigazione, il taglio della mano, la crocifissione e la pena di morte? E che come obiettivo finale ha quello di sottomettere tutto il mondo al califfato islamico? Aveva fatto anche suoi questi modi e questi obiettivi?

arrigoni
Il nostro "eroe" si atteggiava a nuovo comandante Marcos, con berretto e pipa d'ordinanza. Oppure si metteva la kefiah che fa tanto pandan con i tatuaggi arabi per atteggiarsi a liberatore del popolo palestinese. Difficile prenderlo seriamente.
Ovviamente era sulle navi degli scalmanati che volevano forzare il blocco di Gaza. Ed i palestinesi come hanno ricambiato tanta fanatica dedizione? Con lo stesso fanatismo che gli ha tolto la vita.
Quale dovrebbe essere l'insegnamento di questo signor "Utopia", come veniva chiamato? Qualcuno me lo può suggerire?
NOTA: Il popolo degli imbecilli è già in piazza per addebitare al governo italiano, a quello palestinese, alla Cia, all'Arabia Saudita, ed a suo nonno in carriola la colpa di questa tragedia. La madre invece ha chiesto di non far passare il cadavere da Israele. Una simile richiesta può far pensare che la signora è favorevole ad una riedizione delle camere a gas per gli ebrei.
 lETTERE

Maroni minaccia l'uscita dall'Unione Europea? Fa bene!

aprile 2011

europa

Molti tra i cosiddetti intellettuali, a cui si è aggiunta l'opposizione al completo, hanno ipotizzato che Maroni non sappia di che cosa parla.
Mi spaventa l'idea di avere un ministro tanto limitato. Ma forse i limitati sono coloro che sparano sentenze solo per partito preso e le amplificano solo per il gusto della contraddizione arrivando a escludere la possibilità che questa minaccia abbia un fondamento legittimo.
Con un po' di buon senso è facile comprendere che tutta la discussione nasce non dalla volontà effettiva di uscire dall'Europa, ma dalla delusione che l'Unione europea ha dato a molti di noi e probabilmente anche a coloro che la difendono con tanta veemenza.
Il punto è che non possiamo accettare di diventare il deposito di ciò che l'Europa rifiuta. E nemmeno di accettare supinamente ogni frivola o ridicola, se non dannosa o passiva decisione che ci viene imposta da un branco di fannulloni che a tutto hanno dato regole meno che alle cose principali e necessarie per far diventare l'Unione Europea una vera federazione con un unico intento, un unico obiettivo e soprattutto con istituzioni veramente comunitarie.

E' pacifico che i vari capoccia che tirano i fili dell'Europa hanno paura di una ipotetica secessione perché ciò significherebbe il fallimento del progetto e la rottura del giocattolo a cui tanto tengono.

Per questo dobbiamo battere i pugni sul tavolo e non solo minacciare l'uscita, ma soprattutto compiere qualche piccolo ma significativo gesto che faccia capire che non stiamo scherzando e che se le autorità europee non si fanno carico dei problemi comuni tanto vale arrangiarci.
Non v'è dubbio che una nostra defezione sarebbe un salto nel vuoto, ma se valutiamo bene la nostra attuale situazione forse potremo convincerci che peggio di così non si può. Ormai la nostra economia è allo sbando, invasa com'è da prodotti extracomunitari che hanno azzerato la piccola industria, colonna portante della nostra economia, senza nessuna tutela, e da persone extracomunitarie che, senza alcuna regola restrittiva condivisa, ci privano di molti posti di lavoro oppure devono essere mantenuti.
Non so se qualcuno se ne è accorto, ma l'onda lunga di un sistema con la mancanza totale di un sano protezionismo di mercato, che l'Europa non ha mai preso neppure in considerazione, ha portato all'attuale situazione di regresso delle attività con una massiccia chiusura delle piccole imprese ed il trasferimento all'estero di quelle più importanti. In parole povere i negozi chiudono e la Marcegaglia investe in Cina.
Di fronte a questa situazione economica a cui si aggiungono le frontiere "fai da te" che cosa dovrebbe dire Maroni: far finta di niente?
La protesta di Maroni è più che giustificata e tutti coloro che si considerano italiani dovrebbero aderire con convinzione di causa, non fare ottuse critiche e facile ironia, alla Bersani, per intenderci. Il Bersani che chiede se uscendo dall'Europa dovremo aderire all'Unione Africana e al quale si potrebbe rispondere: sempre meglio che entrare nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).
Due esempi per giustificare le motivazioni di una sana protesta:
- Con l'abolizione delle dogane, ora i confini si sono estesi a tutto il perimetro dell'Unione Europea. Quindi se prima ogni stato doveva farsi carico di presidiare e controllare i passaggi sui confini, oggi chi dovrebbe presidiare le coste e fare accordi con i paesi del nord Africa?
- Se l'Unione Europea è una unica entità di mutuo soccorso, perché oggi arrivano 300 extracomunitari a Correggio e neanche uno a Berlino? Chi dovrebbe farsi carico delle incombenze che gravano su una zona particolare dell'Unione? Il denaro viene distribuito a seconda delle necessità; l'assistenza è ancora fuori Schengen?

Con questo lassismo autolesionistico sono convinto che fra 100 anni saremo nelle riserve come gli indiani d'America ed i turisti verranno a visitarle.
Fortunatamente io non sarò in quelle gabbie.
 SCALFARI IN CADUTA LIBERA

Una volta scalfiva, ora da un po' scalfareggia, ma ormai si è ridotto alla scorreggia.

  aprile 2011 

Riesumando un suo articolo del 1976, ha voluto rimarcare che le cose tra i nostri politici da allora non sono cambiate. Secondo il «vate» essi continuano ad approfittare del loro potere per sottrarsi alle loro responsabilità
In particolare, rimarca, i politici fanno di tutto per togliere alla magistratura i processi a loro carico che li coinvolgono cercando di insabbiare tutte le loro pendenze giudiziarie oppure si avvalgono dell’immunità parlamentare per sottrarsi ad un giusto giudizio.
Ovvio il riferimento a Berlusconi. Dimentica però di citare il suo caso, quello che lo colloca proprio sul piano dei  politici che lui critica. Infatti 35 anni fa gli toccò una condanna a 15 mesi di carcere per diffamazione e si trovò ad un passo dalla galera. Scalfari non si consegnò ai giudici, come pretende da Berlusconi, ma si fece eleggere deputato dal PSI in modo da potersi avvalere dell’immunità parlamentare allora in vigore.
Rimase così a Montecitorio per quattro anni e questo gli valse non solo la libertà, ma un’altra pensione.

scalfari scorr

Evidentemente a Scalfari non fa difetto la faccia tosta, ma in compenso la memoria comincia a fare acqua e così si ritrova a fare l’ennesima figura del cialtrone.

 ANCHE I SINISTRI GRADISCONO LO SCUDO FISCALE

Lo combattono in Aula, lo sfruttano per portare a casa il malloppo nascosto e poi però si fanno truffare.

  aprile 2011 

Era il 30 settembre 2009 ed in Parlamento di votava la legge Tremonti sullo scudo fiscale per riportare in patria i capitali “detenuti illegalmente all’estero”. I sinistri con la consueta sceneggiata urlavano che “dietro lo scudo fiscale troveranno copertura non solo i reati tributari, ma una serie molto più ampia fino al riciclaggio e alla corruzione” e che con questa legge il governo dava “uno schiaffo in faccia agli onesti volendo premiare i furbi”.

Stranamente però il giorno del voto finale sullo scudo fiscale si notavano assenze ingiustificate nei banchi della sinistra. Inspiegabile? No, il perché è assolutamente chiaro per coloro che non hanno il prosciutto sugli occhi.

Infatti nemmeno due mesi dopo, il 20 novembre, l’onorevole Pierdomenico Martino del Pd, uno degli accaniti oppositori della legge e deputato e portavoce di Dario Franceschini, si è fatto lo scudo fiscale, rimpatriando 338.208 euro con il pagamento di 16.910 euro di imposta. Anche i fratelli del deputato Giovanna (305.576 euro) e Carlo (436.371 euro) hanno usufruito della legge Tremonti. Purtroppo hanno avuto però la malaugurata idea di investire i capitali recuperati nella finanziaria truffaldina romana che li ha lasciati senza un quattrino.

soldi 

A questi accorti investitori si aggiunge pure il numero due del segretario del Pd, Francesco Saverio Garofani. Pizzicato ora nella lista dei clienti del cosiddetto "Madoff dei Parioli". Sembra quindi evidente che non solo questi, ma molti altri "sinistri", abbiano riportato in Italia i capitali nascosti all'estero, e che solo dei truffati si abbia conoscenza.

Insomma è andato in onda il solito classico film della sinistra italiana, che in pubblico dice una cosa, a favore del popolo dei coglioni/viola, e in privato fa l’esatto contrario. E non finisce qui: ora ai truffati si può aggiungere la beffa al danno. Non è infatti certo che il finanziera/truffatore che ha curato il rimpatrio e la sanatoria, abbia effettivamente versato le imposte dovute. Se non lo ha fatto saranno i sinistri spennati a dover ripagare il fisco.

BEN GLI STA! Volevano fare i soldi facili ma hanno fatto la solita figura di cialtroni.

 lETTERE

Silvio festeggia 17 anni in campo. Alla faccia dei gufi.

28 marzo 2011

berlusconi

Il 28 marzo del 1994 Berlusconi conquistava per la prima volta Palazzo Chigi ribaltando le previsioni di tanti tra intellettuali e politici. Oggi come allora il premier è circondato da menagramo che ne annunciano la fine imminente.

Ma che vengono smentiti a ogni elezione.

Qualcuno spera che il 17 gli sia fatale, ma sarà una speranza vana.

Personalmente, anzi, penso che il 17 porti bene: io mi sono sposato il giorno diciassette di giugno ed alla distanza di 38 anni, lo considero ancora uno dei miei giorni più fortunati.

Quindi penso che porterà bene anche a lui.

Questi alcuni FALSI PROFETI:
Ciriaco De Mita Beniamino Andreatta Indro Montanelli Eugenio Scalfari
dm ba im es
Disse che Berlusconi avrebbe avuto lo stesso destino dell’Uomo qualunque: una breve stagione prima di sparire nel nulla». Luigi Ciriaco de Mita è un politico italiano che ha militato nella Democrazia Cristiana, nel Partito Popolare Italiano, nella Margherita, nell'Unione di Centro, nel PD e nella Costituente di Centro.
LE HA PROVATE TUTTE PER RESTARE A CAVALLO, MA E' SPARITO NEL NULLA.
Qualche mese dopo la vittoria disse che Berlusconi aveva già «perso lo stato di grazia». e che «in pochi mesi di lui non sarebbe rimasto nulla sul piano politico». Provava addirittura (confessò all’Espresso) un «sentimento di pena per un uomo che ha voluto buttarsi in politica senza capire cosa vuol dire, e che ora si chiede cosa fa seduto su quella poltrona».
CHISSA' SE DALLA TOMBA GLI FARA' ANCORA TANTA PENA.
Alla fine del’93, dopo la rottura con Berlusconi, a poche settimane dalla campagna elettorale, il fondatore del Giornale disse apertamente cosa pensava di lui: «Pensa di essere un incrocio tra Churchill e De Gaulle, e ci crede veramente... Ma quando Berlusconi andrà in Parlamento tutti quanti si alzeranno e gli grideranno: Biscione, Biscione...».
STARA' ANCORA ASPETTANDO L'EVENTO NELLA TOMBA?
«Berlusconi è il nuovo re, nuovo re per quanto? Anche Berlusconi comincia a scontentare e la sua stella non è più così fulgida», scriveva nel '94. «È incerto. Non decide. Si regola solo sui sondaggi. Non conosce i problemi. Ha scelto ministri di serie B. È mal consigliato. Non è colto». «Diamo ancora un po’ di tempo a Silvio, poi ci sarà il cambio di mano».
TOCCHERA' ANCHE A LUI ATTENDERE NELLA TOMBA?
da Il Giornale.
 lETTERE

Il Papa commemora l'eccidio delle Fosse Ardeatine.

27 marzo 2011

papa

Oggi il Papa Benedetto XVI ha giustamente ricordato, in occasione della cerimonia commemorativa alle Fosse Ardeatine, che la "violenza deliberata dell'uomo sull'uomo" consumata il 24 marzo '44 è "effetto esecrabile della guerra", "è offesa gravissima a Dio". Non si può non condividere le sue parole, ma un dubbio resta:

Questo eccidio provocato dall'attentato gappista in cui il giorno prima erano morti 32 soldati di riserva dell'esercito tedesco, in realtà cittadini italiani reclutati con le buone e con le cattive maniere tra i contadini dell'Alto Adige ed alcuni dei quali non parlava neppure il tedesco, a cui va aggiunto un cittadino che passava in Via Rasella, rientra nella violenza deliberata, è esecrabile ed è offesa a Dio, oppure è un fatto non degno di nota per il Papa ed inoffensivo per Dio?

Con un po' più di coraggio avrebbe potuto dire che sono stati esecrabili sia l'eccidio che l'attentato. Ma lui è tedesco.....
LEGGI un altro punto di vista.
nemesi
 SABINA GUZZANTI TRUFFATA

Per guadagnare di più affida i suoi risparmi ad una società finanziaria sospetta.

25 marzo 2011
SE LA GUZZANTI VIENE TRUFFATA CON PROMESSE DI ALTI GUADAGNI, E' NEMESI?
Tra le innumerevoli serie di ingiurie che la grande artista ha dedicato a Berlusconi, non manca il riferimento ai suoi guadagni: "...non sei il presidente del consiglio e non lo sei mai stato. la posizione che occupi non hai il diritto di occuparla e non ce l’hai mai avuto. ti hanno votato ma non ti potevano votare. sei lì grazie al denaro guadagnato in modo più che sospetto..."

Oggi è uscita la notizia che Sabina Guzzanti aveva affidato i suoi risparmi ad una società finanziaria non autorizzata che le aveva promesso guadagni superiori al normale. Evidentemente la signora voleva guadagnare denaro in modo sospetto, ma è cascata male. Infatti i soci della finanziaria sono stati arrestati per truffa. La Sabina ha investito 408mila euro.

guzzanti
Se la Guzzanti incolpa Berlusconi di guadagni sospetti e poi a sua volta cerca di ottenere dei guadagni sospetti, si può parlare di NEMESI?
STU
 SAVIANO IL NOVELLO DI PIETRO

Anche Roberto Saviano si è laureato  per corrispondenza?

23 marzo 2011

saviano Confesso che il libro Gomorra di Saviano mi era piaciuto. Solo non riesco a capire come ho fatto a non cogliere tutti gli strafalcioni sparsi nel testo come invece ha fatto Alessandro Dal Lago, intellettuale di sinistra, nel suo libro Eroi di carta.
E' evidente che Antonio di Pietro ha fatto scuola e che l'onda lunga del '68 continua a sfornare ignoranti camuffati da sapienti.
L'attenzione sulla grave carenza nella sintassi e nella grammatica di Saviano  viene richiamata da una frase riportata dai maggiori quotidiani ed estrapolata dall'intervista che lo stesso Saviano ha concesso alla rivista Wired: «Sai perché a me mi ascoltano?» era scritto.
Una fronte simile fa pensare a grandi contenuti. Forse manca solo la capacità di esprimerli. Ecco alcune perle contenute nel libro:

«La mia faccia era diventata conosciuta» (allora non tanto, ma adesso è tutti i giorni in TV, che palle).
«L'alito del reale, quello caldo»
(quello freddo è dell'irreale).
«...due topi che percorrono la stessa fogna e si tirano su per la coda»
(troppi cartoni animati da piccolo).
«Motorini che ti sbirciavano»
(con i fanali).
«Mappare ciò che è finito»
(concetto troppo elevato, incomprensibile).
«Fissare una guerra di camorra nelle pupille»
(questa è nuova: la guerra ha gli occhi e probabilmente la pace le orecchie).
«Rabbia che sa di succo gastrico»
(si consiglia il digestivo Antonetto).
«Mi svegliai con un imbarazzo tremendo perché dal pigiama, indossato senza mutande, penzolava una chiara erezione non voluta»
(se penzolava un'erezione il sesso di Saviano è uno scherzo della natura).
«I Marino erano stati obiettivi primi della faida. Avevano bruciato le sue proprietà»
(le proprietà dei Marino o della faida?).
«L'attrazione turistica per turisti»
(come dire l'attrazione calcistica per i calci).
«L'aria che si respira è tesa»
(se non è tesa, non si respira).
«... avrebbe rafforzato alcuni a scapito di altri e lentamente, appena il gruppo ne avrebbe avuto la forza, avrebbe dato una spallata...»
(da brividi).
«Come volessi tapparmi le orecchie con le scapole»
(fisicamente deve essere proprio strano, forse è un alieno).
«Prima di tirare il grilletto con tutta la forza dei due indici che si spingevano a vicenda»
(tiravano per spingere, che maleducati).

Se si considera che il libro è stato revisionato dai correttori di bozze, viene da chiedersi: come scrive realmente Saviano?
Come autore per Zelig probabilmente farebbe sganassare dal ridere. Ma in libreria? Spernacchiare, direi.
 lETTERE

Rivolta in Libia. Scoperto il mandante: è SARKOZY

23 marzo 2011

sarkò Pare che tutto ha avuto inizio con gli accordi tra Berlusconi e Gheddafi per le forniture di petrolio.
Un accordo di vitale importanza per noi che non ha fatto piacere a Sarkozy e non è stato compreso dai soliti finti-tonti e tonti-veri di sinistra che hanno visto solo il baciamano.
Un paio di fedelissimi del rais, traditori per interesse personale, che ora guidano la rivolta, si sono rivolti a Sarkozy per offrire la  Libia e le sue risorse energetiche.
Ieri sera con Lilly Gruber c'era un "esperto" che negava decisamente che il bombardamento della Libia potesse essere causato da interessi sul petrolio, affermando che neanche gli USA hanno preso il petrolio in Irak. Forse questo "esperto di minch.." pensa che l'asportazione venga effettuata con autobotti che nottetempo fanno il pieno e poi scappano.
Ma non funziona così. Nel caso di Sarkozy, quasi sicuramente sono state garantite forniture di armi e sostentamento in cambio di favorevoli accordi commerciali successivi alla presa di potere. Accordi che prevedono petrolio in cambio di prodotti alimentari, dopo ovviamente il pagamento delle forniture belliche ad un prezzo molto salato. Solo questo può spiegare la smania e la fretta francese di gestire i bombardamenti sulla Libia. Ci sono dei forti interessi da tutelare.
Sarkozy vuole prima provocare la guerra e poi riportare la pace con le nenie soporifere della carlà.
rais
A quanto pare però il suo programma si sta complicando. Berlusconi gli ha tolto le gestione dell'attacco aereo e Gheddafi non appoggia il progetto della sua destituzione applicando una assurda e testarda resistenza.
E così il Sarkò rischia di perdere il suo investimento.
Se le cose stanno così, a noi resta una sola cosa da dire: FORZA GHEDDAFI!!!
  Oggi, 24 marzo, è arrivata la conferma.
Il settimanale francese Le Canard enchainé pubblica un articolo dove si denuncia che Sarkozy all'inizio di marzo ha inviato in Libia un carico di "aiuti umanitari" che nascondevano cannoni da 105 millimetri e batterie antiaeree da consegnare ai terroristi. La "rivolta" è stata organizzata e finanziata da le petit Napoleon.
Si confermano anche gli allarmi per la torre Eiffel.
 
 FACCE DA NOBEL

Una volta il Premio Nobel era una cosa seria: non si premiavano cialtroni e terroristi.

marzo 2011
Non si può negare che un tempo il Nobel veniva assegnato a persone che avevano fatto cose importanti «apportando considerevoli benefici all'umanità»,
per le loro ricerche, scoperte ed invenzioni, per l'opera letteraria, per l'impegno in favore della pace mondiale, come prevedono le regole di assegnazione.

Purtroppo in seguito la scelta dei candidati ha preso sempre più connotati politici portando a premiare personaggi molto discutibili.
facce
YASSER ARAFAT DARIO FO BARACK OBAMA MUAMMAR GHEDDAFI SADDAM HUSSEIN
Nobel per la Pace nel 1994 Nobel Letteratura nel 1997 Nobel per la Pace nel 2009 ? ?
Noto terrorista, assassino e guerrafondaio, sembrava avviato sulla strada della pace, salvo poi rivelare con la sua morte che gran parte del denaro assegnatoli per sfamare il popolo palestinese era custodito nelle banche svizzere per suo uso personale e della sua famiglia. Anche il denaro del Nobel è finito nei suoi forzieri. Ora gli eredi sentitamente ringraziano. Tutti sanno che è Premio Nobel ma nessuno ha capito per quale merito. Questo "buffone senza misteri" è stato premiato per un «mistero buffo», un'opera ignorata da quasi tutta l’umanità. Ora per rilanciarsi, nella paura forse che le sue opere facciano la fine delle canzoni di Sanremo, arringa la folla delle piazze con poca letteratura e parecchi insulti. Eletto paladino della sinistra mondiale, fu premiato perché i presupposti e le promesse lo indicavano come il presidente
che avrebbe messo fine alle
guerre nel mondo a cominciare da Afganistan e Irak. Una vera beffa: le due guerre sono ancora in
corso ed ora il nostro Presidente abbronzato ha aggiunto anche i bombardamenti sulla Libia.
Sembra che anche Gheddafi fosse stato proposto come candidato al Premio Nobel per la Pace.
Un riconoscimento per l'opera svolta come presidente della Commissione per i Diritti  Umani oltre che dell’Unione Africana su nomina ed incarico assegnatogli dall'ONU.
Ma, fortunatamente, i noti avvenimenti lo hanno impedito.
Certamente Saddam Hussein ha fatto molto per dare la pace (eterna) a molti dei suoi connazionali. Ma anche considerando che Obama e Sarkozy stanno massacrando dei civili libici, forse sarebbe stato eccessivo assegnargli il Premio Nobel per la Pace. Anche perché, fortunatamente, cause di forza maggiore lo hanno impedito.
sinceri
 PACIFINTI ALL'ATTACCO

Scomparsi i pacifisti dall'Italia. Sembra siano andati in Libia per una missione di pace.

marzo 2011
pacifinti
Nonostante affannose ricerche non c'è più traccia dei pacifisti italiani. In questi momenti di bombardamenti sui civili libici tutti si aspettavano i grandi cortei dei paladini della pace con le gigantografie del presidente USA assassino e guerrafondaio (e magari anche di Sarkozy) e di Berlusconi suo complice.
Nulla di tutto ciò e la cosa si fa preoccupante perché in Libia la gente muore sotto i bombardamenti e qui non si batte un colpo.
Popolo no-global, dei coglioni, della pace, dei girotondini, dell'onda, dei blog, viola, delle mutande, DOVE SIETE FINITI?
nemesi
 IL FATTO QUOTIDIANO DENUNCIATO PER STALKING

Quando la denuncia era per Libero e il Giornale, Travaglio approvava. E adesso?

marzo 2011
SE AL FATTO QUOTIDIANO ARRIVA UNA DENUNCIA PER STALKING, E' NEMESI?
"L’assalto mediatico a Bocchino". Così titolava il quotidiano di Padellaro per giustificare la denuncia di Italia Bocchino ai giornali Libero e il Giornale per stalking.  Spiegava poi che se per due giorni di seguito ti dedicano la prima pagina (e una intera dentro il quotidiano) siamo di fronte ad una aggressione. Interessante. Sarebbe bello conoscere quante prime pagine Padellaro ha dedicato a Berlusconi.Con questo metro si potrebbe parlare di assassinio.

Oggi il direttore generale della Rai, Mauro Masi, si scaglia contro Il Fatto quotidiano e contro un articolo "contenente notizie false e assolutamente tendenziose (peraltro ultimo di una lunga serie facente parte di una campagna denigratoria anche sulla vita privata)" a firma Marco Lillo. Masi, ha dato mandato ai legali di procedere nei confronti degli autori degli articoli, del direttore responsabile della testata e della società editrice "per diffamazione aggravata e per stalking".

fatto
Se Padellaro approva la denuncia per stalking di Bocchino e poi si becca una denuncia per stalking da Masi, si può parlare di NEMESI?
QUIZ
 CHI VORRESTI COME PRESIDENTE DEL MONDO?
Scegli tra i profili di alcuni "grandi" politici.
marzo 2011
http://www.youtube.com/watch?v=rB8ZJU7Jd4Y

PS: Mancano alcuni "grandi" come Mao, Castro, Lenin e Stalin. Per questi purtroppo non sono riuscito a trovare il lato positivo.

 segue... IL CARNEVALE DI DÜSSELDORF
Anche su Youtube con il video
marzo 2011
 
http://www.youtube.com/watch?v=gKb3zqktQ80
13 marzo 2011
 SULL'EUTANASIA
Un argomento sempre aperto destinato ad un'unica conclusione.
La lettera di un mio lettore mi riporta su questo delicato argomento per manifestare il suo parere favorevole all'eutanasia.
Ma procediamo con ordine.

L'eutanasia (buona morte) consiste nel procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.

eutanasia

In Italia una grandissima opposizione a questa possibilità viene dai dogmi della nostra Chiesa Cattolica che attribuisce a Dio e soltanto a Dio l'autorità di togliere la vita ad ogni essere umano. Questo convinzione è fondata sul principio che solo chi ha donato la vita, può toglierla. Addirittura la morte con sofferenza può essere interpretata come un martirio purificatore che monda dal peccato e prepara alla vita eterna. Questa regola vale e deve essere rispettata da ogni buon credente.

Ma gli altri?

Gli altri possono arrivare ad una opinione valutando il problema dal punto di vista della natura umana o di quello della società civile.

Noi non siamo che animali intelligenti comunque sottoposti alle leggi della natura che per il momento possiamo solo ingannare ma non ancora vincere.

Per le leggi della natura, la morte con sofferenza non ha alcun significato, è solo una proroga dell'inevitabile con l'unica conseguenza per noi che il dono dell'intelligenza che ci ha portato alla conoscenza, che ci ha portato ad essere ciò che siamo o che siamo stati, viene normalmente spazzata via dal decadimento fisico, dall'impotenza e dalla perdita di dignità, lasciandoci in balia della volontà e degli interessi altrui. Né più, né meno come animali.

Per la società, come per la natura, ognuno di noi nasce senza volontà propria. Passa poi la prima parte della vita sottoposto alla volontà dei genitori o di chi ne fa le veci. Tutto il resto della vita viene trascorso alla ricerca della LIBERTA'. Parolona usata in ogni contesto umano ed esibita come chiave che apre la porta alla felicità. Ma per volontà altrui o per limiti propri non sempre è possibile raggiungere questo obiettivo. Neanche chi ha la fortuna di avere tutto ciò che vuole e goderlo liberamente può però sottrarsi all'appuntamento con la fine. Ed è proprio qui che la vita può raggiungere la sua sublimazione: la possibilità di decidere per se stesso, ricco o povero, la possibilità che mette tutti gli esseri umani sullo stesso piano, la LIBERTA' DI SCEGLIERE LA MORTE.

NOTA: Chi avversa questa pratica argomenta con l'errore di valutazione (in caso di incoscienza del malato), con la possibilità che qualcuno approfitti di questa opportunità per interessi personali o professionali. Ma questo vale per ogni attività umana e quindi si tratta di fare buone regole e farle rispettare. Per chi invece è cosciente della propria situazione fisica non ci sono argomenti validi per opporsi alla sua volontà. E' solo una forma di schiavitù in chiave moderna.

Tornando al titolo, come finirà?

Ovviamente seguendo il solco dell'evoluzione umana inarrestabile come la natura che ci ha generato: sarà adottata e applicata in tutto il mondo

 
 E SE AVESSE RAGIONE IL CAMMELLIERE?
Il colonnello Gheddafi vuole difendere il suo potere.
11 marzo 2011
Troppo facile ora gridare al despota, al dittatore sanguinario al tiranno da abbattere.
Troppo facile farlo adesso quando il gigante è in ginocchio. Se l'avessero fatto quando era al massimo del suo potere allora sarebbero credibili.
Gli stessi che ora sono tanto indignati, un tempo si esibivano in attestati di amicizia e di stima (vedi foto).
amici
Oggi per fare una valutazione seria dalla situazione, lasciando da parte i pregiudizi e le simpatie, bisogna considerare alcune realtà:
LA LEGITTIMITA'
E' comunemente ritenuto giusto che venga messa fine ad una dittatura che dura da 40 anni poiché Gheddafi non è stato eletto dal popolo.
In teoria sarebbe giusto così. In pratica però il suo potere è stato ampiamente legittimato non solo dagli statisti AMICI DI GHEDDAFI, di questa parziale carrellata, ma soprattutto dall'ONU che ha ufficialmente riconosciuto Gheddafi come legittimo rappresentante della Libia, nominato presidente della Commissione per i diritti umani oltre che dell’Unione Africana, ammesso nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed ha, infine, concesso la cancellazione del suo paese dalla lista degli “stati canaglia”, cioè dei paesi che supportano logisticamente e finanziariamente il terrorismo internazionale. Onorificenze e riconoscimenti che gli hanno conferito un ruolo di primo piano nella politica internazionale.
IL DIRITTO A GOVERNARE
Ho sentito un'intervista dei rivoltosi libici che in cui si dichiarava: "Da tutte le moschee partiremo alla conquista del paese". Dalle moschee? Ciò conferma che qualcuno guida la rivolta per sostituire una dittatura personale con una dittatura teologica. Provate per un momento ad immaginare che in Italia inizi una rivolta che ha come basi le chiese per ridare il potere temporale al Papa. Trovereste legittimo sparare sui rivoltosi? E' un'ipotesi assurda per noi, ma siamo certi che in Libia non siano questi i termini?
L'ALTERNATIVA
E' chiaro a chiunque che dietro la rivolta "popolare" c'è la mano dei fondamentalisti extralibici che procurano anche armi e denaro. Quindi se la rivolta andasse a buon fine avremo un'altro paese islamico come l'Iran, intenzionato a scatenare un'altra guerra per distruggere definitivamente Israele. Ma non dimentichiamo che Israele ha la bomba atomica. Siamo certi che l'alternativa al tiranno sia migliore?
L'EGITTO INSEGNA
Mubarak è stato cacciato e già ora in Egitto si è instaurata una situazione preoccupante. Tralasciando il fatto che il dittatore egiziano non ha investito il denaro pubblico in scuole coraniche ma ha favorito il turismo, fonte essenziale per la vita della nazione, non dobbiamo dimenticare che è stato anche il promotore della pace in medio oriente per scongiurare una guerra che potrebbe essere una guerra nucleare. Ma Mubarak non è più al potere ed al Cairo è iniziato lo sterminio dei cristiani per le strade. Sarà questa la nuova democrazia?
Monsieur Sarkozy in Carlà deve stare più attento quando afferma di voler bombardare Tripoli. Potrebbe succedere che il cammelliere ricambi la cortesia inviando una bella bomba sulla torre Eiffel. Cosa direbbe allora il signor Sarkozy ai francesi? Pardon?
Tutto questo non per sostenere Gheddafi, che ritengo senza dubbio un sanguinario dittatore. Ma di sanguinari, spietati e vincenti dittatori è piena la storia. Dittatori che purtroppo sono morti di vecchiaia nell'indifferenza o peggio negli osanna. Quando l'ONU lo ha messo alla presidenza della Commissione per i diritti umani (cosa ridicola, se non fosse aberrante) nessuno ha messo il veto. Insomma una grande contraddizione condizionata da interessi ed ipocrisia. Una brutta faccenda.
NOTA: Sarkozy parla, l'Europa non farà nulla, Obama, il premio Nobel per la pace, minaccia la guerra. E' probabile che Gheddafi rimanga al suo posto.
Ed allora prevedo che assisteremo ad una vergognosa e umiliante marcia indietro. Se così non fosse, prepariamoci al peggio.
 L'ANNUNCIAZIONE
Samuele e Rosy diffondono la lieta novella: 10 MILIONI DI FIRME
8 marzo 2011
  annunciazione   Con una gioia incontenibile il Samuele, davanti agli occhi adoranti della Rosy, annuncia che sono state raccolte oltre 10milini di firme contro Berlusconi per invitarlo ad andarsene.
"Un successo incredibile - dice - hanno firmato tutte le classi sociali tra cui:
POLITICI: Stalin, Mao, Berlusconi, Che Guevara, Togliatti, Hitler, ecc.
POETI: Dante Alighieri, Carducci, Omero, ecc.
GENTE DI SPETTACOLO: Pavarotti, Mazinga, Paperino, Topolino, Pippo, ecc.
GENTE COMUNE: Emma Van der Putten, Bau Bau Micio Micio, Pinco Pallino, Gustavo Laf..., Checco Ioni, ecc.
Non poteva mancare la CHIESA: Gesù Cristo ha dato la sua adesione.
Non sono mancati neanche i consensi dall'estero: Cinesi, Romeni, Africani, ecc.
e tanti altri che potete trovare sul sito del PD."
Bersani ha chiuso la manifestazione di piazza con il suo ...SIAMO SEEERI.
Quel guastafeste di Paolo Flores d'Arcais, che vede Berlusconi come una tragedia nazionale, ha scritto un articolo sul "Fatto quotidiano" nel quale ha censurato aspramente la ridicola iniziativa del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, di promuovere la raccolta di ben dieci milioni di firme contro Berlusconi. Una boutade, l'ha definita Flores d'Arcais, non senza ragione. Ed ha argomentato: "Dieci milioni è grosso modo il numero di voti di cui è accreditato il Pd nei sondaggi. E il rapporto tra consenso elettorale e capacità di mobilitazione (di piazza, di raccolta di firme " fisiche", perfino di adesioni via internet) raramente supera il 10%, come sa chiunque, dirigenti del Pd compresi". Perciò, ha concluso Flores, far firmare un appello "a dieci milioni di cittadini in pochi giorni è realistico quanto annunciare di voler sbarcare su Marte questa notte".
NOTA: Dunque ad andare bene ha votato un milione di sinistri. E gli altri 9 milioni chi sono? Paperino? Topolino? Pippo? MA SIAMO SERI!!!
 LA SENTENZA ARRIVA QUANDO NON SERVE PIU'

Sette anni per decidere l'affido dei figli

  marzo 2011
ROMA - La causa per l'affido di due gemelli romani si è trascinata per anni. Quando i genitori si sono separati i due figli avevano tredici anni: adesso, a sette anni dall'avvio dell'iter, arriva la sentenza che gli affida in via definitiva alla madre. Ma i bambini, nel frattempo, hanno compiuto venti anni.

Una separazione complicata, con tanto di denunce e controdenunce, una causa per l'affido che passa dalle aule del tribunale penale e, a rendere tutto ancora più difficile, una serie infinita di rinvii e slittamenti delle udienze: così la decisione di un giudice romano arriva con sette anni di ritardo.
All'epoca della separazione, nel 2003, l'uomo infatti torna a vivere con la madre e inizia la sua battaglia per tenersi i figli. I due gemelli decidono di andare a vivere con il padre. Posizione rivista allo scoccare della maggiore età, quando i due rifanno i bagagli per tornare dalla madre.

 NOTA: Soldi sprecati, tempo perso, sentenza inutile. I ragazzi ormai adulti hanno fatto la loro scelta due anni fa. ECCESSO DI LAVORO!!! 
Famiglia Cristiana OnLine
 IN VENETO NASCE IL FONDAMENTALISMO CATTOLICO
 Don Giorgio Morlin nella tradizione dei fondamentalisti islamici.
  marzo 2011
Niente di strano se parlasse in una moschea, ma costui parla in una Chiesa, dove normalmente si diffonde la parola del Dio Cristiano e si esaltano virtù come la pazienza, la carità, la tolleranza e soprattutto l'umiltà. Ed invece il nostro parroco di Mazzocco di Mogliano (Treviso), don Giorgio Morlin, cosa fa nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria? Usa il pulpito per lanciare proclami e anatemi ed incitare i fedeli alla violenza (per ora) verbale.
Fedeli che al posto del volantino per seguire la Santa Messa ed i passaggi del Vangelo, come normalmente si usa in tutte le chiese, un giorno si sono trovati un articolo dell'Unità sul "bunga bunga".
Ora il parroco ha firmato un altro volantino ("Il grande seduttore tra lusinghe e minacce") che ha fatto il giro di Mogliano. Un altro messaggio esplicitamente contrario alla politica di Berlusconi e del governo sulla scuola pubblica. Il tutto con il pretesto della difesa dei valori fondanti del cristianesimo e dell'etica sociale, sempre più offuscati e messi in discussione in quella che il battagliero sacerdote definisce una «tristissima stagione italiana che stiamo attraversando».
Don Morlin non è nuovo a prese di posizione contro i politici, in particolare contro il "berlusconismo", e non lo nasconde.
Don
Questa volta don Giorgio prende in esame le ultime uscite di Berlusconi sulla scuola pubblica: "Ogni settimana sempre più e sempre peggio fino ai nostri giorni in cui, ad esempio, il premier davanti a un fantomatico nuovo gruppo politico di cosiddetti cattolici riformatori, urla che la scuola pubblica italiana va contrastata perché è un'istituzione che inculca ai ragazzi idee diverse da quelle della famiglia. E, proprio alla fine di quel comizio con la sua usuale cialtroneria, il premier si rivolge all'assemblea osannante, soprattutto alle ragazze, invitando tutti i presenti al "bunga bunga" per quella serata. Subito dopo quella ennesima semenza scatta scroscia inevitabile e fragoroso l'applauso dell'assemblea ipnotizzata da un clown circense travestito da politico. Si ha la surreale impressione di trovarci a vivere nel Berlusconistan, nuovo nome fittizio con cui ormai la stampa inglese definisce ironicamente l'Italia".
Questo è il suo illuminato pensiero. Improbabile che termini e concetti li abbia ispirati la lettura del Vangelo. Più che un prelato sembra un Agit-Prop stalinista.
Si lamenta poi perché la Chiesa accetta il dialogo con Berlusconi e la invita categoricamente a non farsi sedurre dalle lusinghe del premier che, secondo lui, vorrebbe scambiare l'esenzione delle strutture assistenziali della chiesa dal pagamento dell'Ici («un regalo da 700 milioni di euro», dice don Giorgio) con la pretesa di negoziare "quei valori che l'istituzione ecclesiastica da sempre riconosce non negoziabili, quali la famiglia, la scuola privata la bioetica".

Evidentemente la concitazione, la rabbia, la cattiveria, possono fare brutti scherzi come un volto paonazzo (vedi foto) ed anche far straparlare.
Infatti l'esenzione dall'ICI non è data "alla Chiesa" e non è data "per le strutture assistenziali" ma, salvo errori, fu decisa da Giuliano Amato per una serie di immobili in cui si svolgono otto tipi di attività, indipendentemente che siano svolte da organizzazioni religiose o laiche.
Fra queste ci sono le attività di istruzione, sportive, di culto (queste riguardano la Chiesa ma non solo quella cattolica), assistenziali ed altre.
Quindi l'esenzione fa riferimento all'attività svolta negli immobili, non a chi la svolge ed in ogni caso la Chiesa può sempre rinunciare.
NOTA: Ciò che più sorprende non è la paranoia di don Giorgio (esaltati e mele marce si trovano in ogni categoria, politici compresi) ma il colpevole silenzio degli organi ufficiali della Chiesa che così avallano questi discorsi da fondamentalista cristiano. Non si lamentino poi se i fedeli calano e le vocazioni pure.
 ROMA FUORI CONTROLLO

Ancora uno stupro a Roma: violentata la credulità dei sinistri.

  marzo 2011 

«La notizia è davvero terribile: il secondo caso di stupro a Roma in tre giorni, sempre nel pieno centro della città, una violenza gravissima contro una giovane spagnola che vive nella nostra capitale. Esprimo la mia solidarietà a questa ragazza e il mio allarme». Lo afferma la senatrice del Pd, Mariapia Garavaglia. «Evidentemente a Roma, nel cuore di Roma – prosegue Garavaglia – la situazione non è sotto controllo: occorrono misure più stringenti, e invece da parte del sindaco Alemanno non vedo arrivare nessuna iniziativa a tutela della sicurezza dei cittadini». Interviene anche la presidente della commissione delle Elette del Comune di Roma, Monica Cirinnà: «Se continua così avremo il Colosseo permanentemente acceso… Con il sindaco Alemanno, che promise tante cose e forse troppe ai romani nel 2008, non solo le periferie ma addirittura il centro storico è diventato completamente insicuro: appena cala la luce l’intera città è abbandonata a se stessa».

stupro
Una ragazza spagnola di 23 anni è stata aggredita e violentata intorno alle 2 di venerdì notte in via San Sebastianello a Trinità dei Monti, in pieno centro storico della Capitale, a due passi da piazza di Spagna e vicino all’Accademia di Francia A quanto si apprende la giovane sarebbe stata aggredita da due ragazzi, uno dei quali ha abusato di lei. La ragazza ha raccontato agli agenti di essere stata minacciata dai suoi aggressori con un coltello. La vittima è una giovane universitaria spagnola, che si trova in Italia per motivi di studio.

MA ERA TUTTO FALSO

Infatti la spagnolita 23enne, figlia di una facoltosa famiglia iberica, messa alle strette, ha confessato che non si trattava di stupro ma di un gioco erotico ideato con il fidanzato 40enne per fare un po' di "dolce vita": sesso con gli sconosciuti. Ma in una delle performances si è rotto il preservativo e così, volendo una visita immediata a scanso di rischi infettivi, ha ideato lo stupro.

Non sembrava vero ai sinistri poter cavalcare una simile notizia senza attendere una verifica. E così hanno fatto la solita figura di cialtroni.

 IL CARNEVALE DI DÜSSELDORF
Evidentemente in Germania sono male informati
marzo 2011
carnevale dusseldorf Forse perché leggono La Repubblica, L'Unità e il Fatto Quotidiano, secondo i quali contemporaneamente:

1 - Berlusconi è il capo della mafia
2 - Berlusconi è gestito dalla mafia
3 - Berlusconi viene "fregato" dalla mafia.

Nel carro qui a fianco, sfilato a DÜSSELDORF per il carnevale 2011 è stata presa per buona la terza ipotesi, ignoranti di questa verità:

4 - Berlusconi sta distruggendo mafia e camorra.
    
(vedi immagine rivista e corretta sotto)
 
 E LA QUARESIMA DELLA MAFIA
In realtà, in Italia, per MAFIA e CAMORRA sono tempi duri, tempi di quaresima e cioè di penitenza nelle patrie galere.
Bei tempi invece quando i mafiosi riuscivano a farsi togliere il carcere duro e migliaia di pentiti potevano accedere al programma di protezione lautamente stipendiati a spese nostre.
Sono i tempi di quando era CARLO AZEGLIO CIAMPI
il Primo ministro, quando Oscar Luigi Scalfaro faceva il presidente della Repubblica,
Nicola Mancino
il ministro dell'Interno e Giovanni Conso
il ministro della Giustizia.
Il primo governo dal 1947 a partecipazione comunista.
Correva l'anno 1993.
(vedi prossimo articolo).
quaresima mafia 
 
Con l'arrivo di Berlusconi i privilegi riservati ai mafiosi sono stati drasticamente ridotti con il ripristino dell'articolo 41 bis del Codice Penale che prevede il carcere duro e l'isolamento per i boss della mafia. Poi è iniziata anche una lotta vera e seria a mafia, camorra e 'ndrangheta, guidata dal Ministro Maroni, con dei risultati
che possono sembrare sorprendenti se paragonati ai precedenti, ma che invece fanno chiaramente capire che prima del governo Berlusconi la lotta alla mafia
era stata solo un teatrino o meglio, visto che siano in tema, una carnevalata ad uso e consumo della massa idiota e boccalona che in Italia non manca e che,
come si vede, è abbondante anche a DÜSSELDORF.
QUESTI I NUMERI dall'inizio del governo Berlusconi:
  - 6754 mafiosi catturati (una media di 8 al giorno!)
- 410 latitanti catturati
- 28 dei 30 latitanti più pericolosi sono finiti in carcere (uno al mese!)
- 681 boss e picciotti detenuti e sottoposti al carcere duro
- 35.601 beni sequestrati
- 17.854 milioni di euro il valore dei beni sequestrati
Mancano all’arresto solo gli ultimi due superlatitanti Matteo Messina Denaro e Michele Zagaria. Ma è solo una questione di tempo.
Sembra anche che con la perdita dei beni, molti clan mafiosi siano rimasti con le pezze al culo. Gli USA e Al Capone evidentemente insegnano (a chi vuol imparare).
 DAVIGO E PALAMARA GLI INTOCCABILI
Denunciano il sito "legnostorto.com" che si permette di criticarli
2 marzo 2011
Ogni tanto scrivo qualche cosa sul sito di "legnostorto.com", un quotidiano on-line.
Un mese fa Piercamillo Davigo, ex mani-pulite ed ora Consigliere della Corte di Cassazione, ha denunciato il direttore del sito per diffamazione perché lo ha "accusato" di non avere alcuno "spessore culturale per organizzare un golpe". Niente di trascendentale  Al confronto, di ciò che scrivono su Berlusconi  è solo una battuta.
Eppure il nostro magistrato ha chiesto 40mila euro con il chiaro intento di far chiudere il sito.
Oggi vengo a sapere che il presidente dell'Anm Luca Palamara, ha presentato a sua volta denuncia di diffamazione contro lo stesso sito perché in un articolo qualcuno si era permesso di criticare il suo operato.
Nell'articolo incriminato si condanna la sua diserzione all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 in polemica con il ministro Alfano e l'interferenza di certa magistratura nell'attività di governo, e si denuncia la necessità di mettere ordine nel sistema giudiziario italiano.
Le frasi incriminate dei lettori? "Palamara mi è antipatico" "Assomiglia e rotea gli occhi come Mastella" "Non credo che sia quel mostro di furbizia che descrivete. A me sembra piuttosto un tipo da Grande Fratello". Tremende.
palamara
Ed allora il nostro solerte magistrato non si è limitato solo a denunciare il direttore, ma ha pensato bene di mandargli una richiesta della polizia postale per ottenere nomi ed indirizzi di chi scrive i propri commenti
Ricordate la famosa raccolta di firme per la libertà di stampa con i soliti nomi noti, ignoti e ignobili? (vedi nella scheda CIALTRONI)
Ebbene, immagino che i firmatari mi metteranno subito all'opera per evitare che l'Italia venga trasformata in uno stato sovietico dove chi "diffamava" finiva dritto in un gulag della Siberia.
Eppure il Palamara non aveva fatto molte obiezioni quando Cossiga, l'ex Presidente, in una trasmissione TV gli aveva dato della "faccia da tonno", dell'"ignorante di diritto", della "faccia non da intelligente", della "faccia che ha detto un sacco di cazzate", di presidente di una "associazione sovversiva e di stampo mafioso che è l'Associazione nazionale magistrati" e molto altro ancora.
La incredibile cascata di insulti la potete vedere qui:
 
http://www.youtube.com/watch?v=5BIzXnRv-10
 LETTERE
Perché non nomino Gesù Cristo
27 febbraio 2011

lettera di risposta, inviata ad un fervido difensore dalla Chiesa, che mi rimprovera di non nominare mai Gesù Cristo nei miei scritti.

Caro C.F.

La ringrazio per la pazienza di cui si fa carico leggendo ciò che scrivo nel mio sito e voglio considerare la sua affermazione un gradito complimento. Vorrei però precisarle, anche se a volte posso apparire presuntuoso, che in realtà conosco bene i miei limiti e non mi considero un esempio di virtù e onestà. Le dico anche che non avrei nessun problema ad intavolare uno scambio di opinioni su Gesù Cristo. Se nei miei scritti non trova mai queste parole è perché non è mia abitudine usarle con leggerezza, né tanto meno in modo blasfemo, e per non avventurarmi in tesi magari irrispettose delle convinzioni altrui.

Vede, io sono dell’idea che la religione sia una soltanto una creazione dell’uomo nella vana ricerca di dare una spiegazione alla sua esistenza. E la religione è da sempre usata in due modi: per elevare e per sottomettere.

Se mi legge, avrà anche capito che non sopporto gli ipocriti in modo viscerale. Al limite posso provare comprensione per i ladri e gli assassini, ma proprio non sopporto gli ipocriti.

E se con Famiglia Cristiana me la sono presa in modo particolare è perché ho ravvisato in alcuni suoi articoli un messaggio totalmente opposto a quella che dovrebbe essere la sua linea guida.

Io ho grande ammirazione e rispetto verso coloro che dedicano la loro esistenza ad una missione altruista e disinteressata come quella di molti servitori della Chiesa. Ma quelli che scrivono sulle pagine di una rivista e, stando belli comodi e al caldo, fanno i maestri di vita senza averla vissuta, non godono della mia ammirazione.

Avrà forse anche letto che ho sempre difeso il ruolo del Papa e della Chiesa. Non perché li considero una emanazione divina, ma per rispetto nei confronti dei milioni di persone che credono in loro e perché ritengo che nella moderna società la Chiesa possa dare supporto e conforto a chi ne ha bisogno.

Da parte mia però mi limito solo a vivere e a cercare capire la vita per ciò che è e indipendentemente da ciò che tanti di coloro che mi hanno preceduto l’hanno voluta far apparire.

La mia può essere anche presunzione, ma comunque ritengo che rispettando nel corso della mia vita il semplice principio di non fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me, se c'è un Giusto oltre la morte, Lui non conterà le mie preghiere e i miei riti sacrificali, ma soltanto i miei pensieri le mie opere.

E’ mia convinzione che tanti ipocriti, che non lesinano le preghiere e le cerimonie ma nemmeno fanno uso di comprensione, pietà, umanità e bontà d’animo, cose che io cerco di applicare quotidianamente, seppur con molti limiti, forse non verranno accolti altrettanto favorevolmente

Ora le racconto un fatto di qualche tempo fa e che forse ho già scritto qui da qualche parte:

 

Ho chiesto ad un ragazzo pakistano di religione musulmana, figlio di un amico e vicino di casa, se per lui esiste un solo Dio e se ritiene che la sua sia la vera religione. Lui mi ha risposto che questa è la verità.

Allora gli ho fatto notare che la sua scelta non derivava da conoscenza e coscienza, ma dal caso che lo aveva fatto nascere in Pakistan da una famiglia musulmana, e che quindi a me non può essere attribuita alcuna colpa perché credo nella religione sbagliata, essendo nato in Italia da una famiglia cristiana.

Mettiamo allora che alla nostra morte ci presentiamo davanti all’unico Dio.

Lui sa - gli dico - che tu hai creduto nella religione giusta. Però non hai osservato le sue volontà che ti sono state insegnate e hai dissipato una vita nella malvagità, nella prepotenza, senza rispetto degli altri, hai rubato e imbrogliato degradando te stesso.

Sa anche che io invece, pur credendo nella religione sbagliata, ho condotto, per mia convinzione, una vita onesta, rispettosa della natura e della gente, che mi sono creato una famiglia degna di rispetto, dando una educazione ai figli, lavorando e contribuendo a creare benessere per me e per gli altri.

Dunque se Lui è veramente Giusto e Misericordioso - gli ho chiesto - secondo te chi tra noi due farà entrare nel regno dei cieli?

Lui non ha saputo rispondermi, e lei, caro F.C. (o chiunque mi legge), sarebbe in grado di darmi una risposta?

 

Un piccolo esempio per farle capire perché io cerco di trovare in me le risposte che altri cercano nelle cerimonie, nei libri e nelle parole altrui e perché vivo con la serenità che auguro a lei e a tutti quelli che ci leggono. FB

 
Oggi, 6 marzo, è stato battezzato mio nipote e l'officiante ha letto questo passaggio:
 

Dal Vangelo secondo Matteo (27,21-27)

A - Gloria a te, o Signore

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

22 In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse cacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?

23 Ma allora io dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità.

24 Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.

25 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.

26 Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.

27 Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

 
Guarda caso, queste parole hanno molte affinità con ciò che ho scritto sopra:
 

"La mia può essere anche presunzione, ma comunque ritengo che rispettando nel corso della mia vita il semplice principio di non fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me, se c'è un Giusto oltre la morte, Lui non conterà le mie preghiere (Signore, Signore) e i miei riti sacrificali (demoni e prodigi), ma soltanto i miei pensieri le mie opere.

E’ mia convinzione che tanti ipocriti, che non lesinano le preghiere e le cerimonie ma nemmeno fanno uso di comprensione, pietà, umanità e bontà d’animo, cose che io cerco di applicare quotidianamente, seppur con molti limiti, forse non verranno accolti altrettanto favorevolmente."

 
Ecco, nelle parole del Vangelo, ed immodestamente anche nelle mie, si trova la risposta alla domanda fatta al ragazzo pakistano.
 TERAPIA CONTRO IL BUNGA-BUNGA
Scoperto un rimedio contro la "malattia" che affligge la maggioranza degli uomini italiani
26 febbraio 2011
bindi-bindi
 
La terapia prevede 12 sedute settimanali, con video e audio, sotto controllo medico. Le prime applicazioni sperimentali hanno dato esiti più che soddisfacenti:
il 90% dei pazienti ha rinunciato al sesso in modo definitivo, l'altro 10 %  ha deciso per un ultimo tentativo sull'«altra sponda».
Il trattamento viene effettuato solo presso centri privati, ma è rimborsabile dalla mutua.
 
La terapia BINBI-BINDI è visibile completa in un filmato su You Tube
 
http://www.youtube.com/watch?v=IUdhuPdvG-M
 FANTAPOLITICA
Arcore, 20 febbraio 2021
26 febbraio 2011
C’è folla davanti ai cancelli per attendere il rientro in Italia del vecchio Silvio Berlusconi dopo sette anni da eremita.  
Come ricorderete, l’imprenditore-politico, allo scoccare dei 19 anni 6 mesi e un giorno in politica, nel giugno del 2013, sparì dalla circolazione.
PPrima di sparire, l’Asl gli aveva imposto una terapia disintossicante, il bindi-bindi, nota come il metadone per i sesso-dipendenti. Lo cercarono in tutte le sue mille case, si appostarono ovunque, ma di lui nessuna traccia. Fu vituperato ancora per due anni in parlamento, in tribunale, in piazza, in tv e sui giornali, poi si seppe che si era ritirato in un monastero di rito ortodosso. Allora cadde su di lui un pesante silenzio che coincise con la caduta di ben sette governi in sette anni: anziano
  - governo-ponte Draghi-Pisanu,
- governo-inciucio Casini-D’Alema-Vendola-Fini,
- gabinetto di guerra Di Pietro-generali egiziani,
- governo-vintage Dalla-De Gregori,
- governo­padronale Marcegaglia-Bersani,
- governo-light Dolce & Gabbana,
- governo di rifondazione del passato Andreotti-Bertinotti-Savoia.
Tutti travolti da giudici, voltagabbana, debiti, scissioni e veleni. Ora davanti ai cancelli lo aspetta una folla pentita e commossa guidata dal movimento disoccupati di strong> Santoro e Di Pietro, che persero lavoro quando sparì B. Fu visto Bocchino inginocchiato con un cero in mano in veglia d’attesa. Il Cln anti-B. è stato ribattezzato Comitato di Accoglienza nazionale, presieduto dal canuto Veltroni. Prodi gli ha inviato la tessera ad honorem del club dei premier a riposo. La presidente del Pd, Patrizia D’Addario, gli ha inviato un caloroso telegramma. I tre partiti P, D e L (Papitornerà, Destra e Liberali), sorti dalla scissione del Pdl, si sono riconciliati con Passato e Schiavitù, nato da un ribaltone in Futuro e Libertà. È tornato pure Fini, ora presidente del Perugia calcio. Giunto ad Arcore, il vecchio Silvio, pelato, con i sandali senza alzatacchi, lunga barba bianca, ha baciato la terra e ha incontrato il capo dello Stato, Roberto Benigni, che lo ha caricato sulle sue spalle a cavacece e confondendo autore e inno, gli ha cantato Mammelle d’Italia.
Marcello Veneziani
Famiglia Cristiana OnLine
 CATTOLICI: NON TUTTI CATTOCOMUNISTI
Tempi, il contraltare di Famiglia Cristiana?
24 febbraio 2011
Tempi Il settimanale Tempi, di area Comunione e Liberazione, pubblica un'intervista con Monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro e membro del Comitato scientifico per la scuola cattolica della CEI, che vede l'operato della magistratura nei confronti di Berlusconi in modo diametralmente opposto a quello di Famiglia Cristiana.
Evidentemente la CEI, Conferenza Episcopale Italiana, non si limita a pubblicare l'Avvenire che cade di frequente nell'antiberlusconismo ma annovera dei membri neutrali e di libero pensiero.
Richiesto di esprimere quale sia lo stato d’animo di un pastore della Chiesa davanti al conflitto politico-giudiziario che si è aperto con l’incriminazione del presidente del Consiglio per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile, il presule risponde con un esplicito affondo sulla magistratura italiana:
mons Negri
«Il rispetto per la giustizia mi chiede di sospendere il giudizio, ma rimane l’evidenza di un conflitto tra poteri che non fanno più quello che dovrebbero: servire il bene comune. Dall’altra parte mi sembra che in questa guerra tra politica e magistratura, la seconda abbia già vinto. È lei ormai a fissare le regole senza avere alcun punto di riferimento o argine nell’apparato statale. Il potere giudiziario italiano è una realtà indipendente e sovrana che non risponde a nessuno dei suoi atti. Non si era mai vista una magistratura muoversi con la prepotenza con cui lo sta facendo oggi nel nostro paese».
Secondo monsignor Negri «la moralità dei politici va giudicata dall’impegno nel perseguimento del bene comune che consiste nel benessere del popolo e nella libertà della Chiesa. Diversa è la moralità privata che giudicherà Dio e nel caso questa si macchi di un reato non toccherà né a noi vescovi né a noi cittadini giudicare. Il giudizio è della legge: purtroppo mi pare che per ora ci sia solo la presunzione del reato per cui Berlusconi è inquisito, ma sembra che ancora prima del processo la magistratura abbia scritto la sentenza della colpevolezza».
Quanto agli episodi di indignazione emersi in ambienti del mondo cattolico e anche tra esponenti in vista della Chiesa italiana, Negri replica secco: «L’indignazione non è un atteggiamento cattolico. Tutti gli uomini di buona volontà, che sono più di quelli che sembra al di là di ogni schieramento partitico, devono guardare e portare la situazione con sofferenza, non con indignazione. Sofferenza per un confronto intriso di un odio che si sta diffondendo nella vita del nostro paese, devastando i cuori e le coscienze dei giovani che crescono pensando che il disprezzo sia il modo normale di agire e di vivere i rapporti. Agli ecclesiastici, invece, direi di aprire di più il cuore e le coscienze: perché non si indignano davanti alla persecuzione dei cristiani? Perché non esprimono sofferenza per la devastazione della famiglia? Perché non levano la voce davanti a leggi contrarie alla vita dal suo concepimento fino alla morte? Noi, che dovremmo essere testimoni della speranza, che viene dall’amicizia con Cristo, spesso ci riduciamo a essere parte del gioco del potere che poi, alla fine, è comandato da altri».
 IL PRIMO MINISTRO CHE SFRUTTA LE DONNE
Un calendario con donne seminude per la campagna elettorale
febbraio 2011
calendario prodi
 
"Sexpolitik 2008, senza veli per Prodi"
Questo il titolo del sexi calendario stampato e venduto per promuovere la campagna elettorale di Romano Prodi.
Il progetto del giornalista Andrea Piccinini e del fotografo Corrado Bertozzi, autori e curatori dell’opera, è stato approvato da Prodi che

evidentemente non disdegna di usare i culi e le tette delle ragazze, che sono state ribattezzate Prodi-girls, per raccogliere un po' di voti in più.

 SEI ANNI DI ARRESTI PER UN FATTO CHE NON SUSSISTE

Assolto l'ex deputato Fi Mercadante - Ha scontato quasi sei anni di arresti

21 febbraio 2011
PALERMO - In primo grado era stato condannato a 10 anni e 8 mesi e marchiato come mafioso. Il gip che lo mandò in carcere, accogliendo in pieno le tesi della procura, lo definì tanto vicino al capomafia Bernardo Provenzano da far parte di «una Cosa sua», più che di Cosa Nostra. Un’espressione forte che doveva rendere l’idea dello stretto legame che univa il padrino di Corleone a Giovanni Mercadante, 61 anni, radiologo con la passione per la politica, eletto all’Ars nelle fila di Forza Italia. Dopo quasi sei anni di custodia cautelare - tra carcere e arresti domiciliari - e una condanna per associazione mafiosa, la corte d’appello di Palermo - presidente Biagio Insacco - riscrive la storia dell’ex deputato regionale, mandandolo assolto e ordinando la revoca dei domiciliari a cui era sottoposto. mercadante
 
NOTA: Ora il dottor Mercadante presenterà il conto e lo stato, o meglio noi, pagherà. Per tutti vale il detto "chi sbaglia paga", se escludiamo i giudici.
 SOGNI INFRANTI
da Il Giornale 21 febbraio 2011
Ci avevano sperato tanto ma il destino è stato cinico e baro con loro. La guerra tra Fini e Berlusconi li aveva illusi ma non è andata come speravano.
NICHI VENDOLA
governatore della Puglia
ANTONIO DI PIETRO
leader Idv
PIER LUIGI BERSANI
segretario Pd
PIER FERDINANDO CASINI leader Udc
7 settembre 2010 4 febbraio 2011 4 febbraio 2011 4 febbraio 2011
NV ADP PB PC

II presidente del Consiglio sa che la condizione minima per governare non esiste più e la peggiore delle sorti per lui e la sua psicologia è quella di essere cucinato a fuoco lento. Per questo l'esito di uno scioglimento anticipato è segnato

Torniamo alle elezioni anticipate
perché il Paese si sta avviando verso un pericoloso regime.

Se Berlusconi non viene fermato

 in tempo questo processo sarà

irreversibile

Cosa succederebbe in Italia se sul Colle non ci fosse una persona consapevole della sua funzione istituzionale? Nel caso in cui
sciolga le Camere e indica
le elezioni anticipate dobbiamo
farci trovare in pole position
Andare a votare oggi è il male minore perché credo che una situazione del genere, quale quella che stiamo vivendo non possa essere protratta oltre. Chi guida un esecutivo lo decide solo il presidente della Repubblica
 
EUGENIO SCALFARI
fondatore di «Repubblica»
MASSIMO D'ALEMA
presidente del Copasir
ITALO BOCCHINO
vicepresidente Fli
MARCO TRAVAGLIO
vicedirettore Fatto Quotidiano
30 gennaio 2011  30 gennaio 2011 12 febbraio 2011 14 febbraio 2011
ES MD  IB  MT 
II marasma attuale e le reciproche
delegittimazioni che si lanciano le più alte cariche potrebbe ampia-mente giustificare uno scioglimento delle Camere ancorché in presenza di un governo non sfiduciato.
Se Napolitano decidesse di sciogliere il Parlamento e rimettere
il giudizio al popolo sovrano,
credo che farebbe il suo dovere

Quello che vuole il presidente della Repubblica è un paese normale dove la dialettica non raggiunga punte di esasperazione. Penso che l'ostacolo e l'elemento che drammatizza il confronto è la persistenza al potere di Berlusconi. Una cosa che va democraticamente risolta. È un uomo di destra senza essere demagogico

Da parte del capo dello Stato
è venuto un monito chiaro e se
qualcuno continua a voler
appiccare fuoco alle istituzioni bisogna rivolgersi
a chi ha la competenza di
salvaguardare le regole del gioco.
E se necessario rivolgersi anche
agli elettori con le elezioni anticipate

Persine il mite prudente sonnacchioso Napolitano sembra essersi rotto le scatole e ha fatto sapere che il potere di scioglimento delle Camere è suo, anche se Berlusconi ne da un'interpretazione tutta particolare, che Napolitano può sciogliere le Camere soltanto se Berlusconi è d'accordo

Napolitano ha dichiara: "Il governo regge finché ha la maggioranza e opera di conseguenza". PECCATO!!!
NUOVA SCHEDA
febbraio 2011
nemesi
La parola ha il valore di "giustizia compensatrice" o "giustizia divina". L'idea che soggiace al termine è che il mondo risponda ad una legge di armonia, per cui il bene debba essere compensato dal male in egual misura
oppure che chi fa del male lo debba subire allo stesso modo..
Riassumendo si può dire più semplicemente: «CHI LA FA L’ASPETTI»
 
FAMIGLIA CRISTIANA: TRE GIUDICI DONNE, È NEMESI
Secondo Famiglia Cristiana «Con la sentenza in mano a tre signore - per il giudizio su Berlusconi nel caso Ruby - viene subito in mente la NEMESI. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia». «Che Berlusconi dovesse andare sotto processo - osserva Famiglia Cristiana - era scontato». Infatti, aggiunge, «dopo le grandi manifestazioni di domenica, centinaia di migliaia di donne in piazza e dopo gli attacchi di Berlusconi alla magistratura, era ben difficile che un Gip facesse finta di nulla».
E' quindi evidente, e Famiglia Cristiana lo conferma, che Berlusconi non viene rinviato a giudizio per prove inoppugnabili, ma perché lo vogliono le donne in piazza e per vendetta contro gli attacchi alla magistratura.
trio-giudici 
 
padre oliver SE I PRETI PEDOFILI VENGONO SODOMIZZATI, E' NEMESI?
Se alcuni dei preti pedofili che hanno violentato più e più volte dei bambini e che la Chiesa, ed anche Famiglia Cristiana di conseguenza, ha cercato di nascondere all'opinione pubblica, ai fedeli ed alla magistratura evitando che fossero giudicati per le loro malefatte, fossero a loro volta sodomizzati dagli stessi bambini cresciuti, si potrebbe parlare di NEMESI?
Si potrebbe dire che i bambini si sono serviti e i bambini hanno reso loro il servizio.
Famiglia Cristiana concorda?
   
SE BOCCHINO FA LE SCARPE A FINI, E' NEMESI?
Gianfranco Fini ha nominato Italo Bocchino segretario del partito senza alcuna votazione e pur sapendo che questa nomina non sarebbe stata molto gradita perché l’invadenza, l’arroganza e la prepotenza di Bocchino, oltre alla sua propensione ad alleanze con la sinistra, non sono apprezzate dalla base elettorale del suo partito.
E' uno strano modo di agire per chi rimproverava di autoritarismo il suo alleato Berlusconi che pure lo aveva ripulito dal passato portandolo agli onori delle cariche che contano.
Se Bocchino si comporterà con Fini come Fini ha fatto con Berlusconi, cercando di abbatterlo per poi sostituirlo (magari riuscendoci), si potrebbe parlare di NEMESI?
Si potrebbe dire che il tradimento di Fini gli è stato ricambiato.
fini-bocchino 
   
giudice SE IL GIUDICE RINVIA A GIUDIZIO UN MALATO E POI SI AMMALA, E' NEMESI?
A Milano alla seconda sezione penale Giuseppe Grossi, imputato di frode fiscale, ha chiesto il rinvio del processo perché, in attesa di trapianto di cuore, lo stress di un procedimento potrebbe causargli serie conseguenze per la salute.
Il giudice ha negato il rinvio: la giustizia non può attendere.

Se durante un'udienza il nostro zelante giudice avesse un attacco di cuore che lo costringe a rinviare il processo, si potrebbe parlare di NEMESI?
Si potrebbe dire che ignorando i problemi di salute altrui ha ignorato anche i propri.
 
 A BALLARO' VOLEVANO SUONARE E SONO STATI SUONATI
Floris non chiamerà più Luttwak a Ballarò
15 febbraio 2011
Invitato ad esprimere un parere sull'anomalia della situazione italiana dal punto di vista americano, Edward Luttwak, economista e saggista statunitense, anziché scagliarsi contro Berlusconi, ha fatto una pesante critica contro l'operato della magistratura. Questo il video dell'intervento:
 
 
 VEGGENTI DA LUNA PARK O ILLUSI?
da Il Giornale 18 febbraio 2011
La rottura tra Fini e Berlusconi ha suscitato in molti personaggi pubblici la speranza che l'era berlusconiana sia alla fine. In alcuni di loro la smaniosa aspettativa
li ha indotti a fare delle previsioni ed a manifestare desideri del tutto sballati. Se con le stesse capacità medianiche dovessero fare le previsioni del tempo.....
"LA REPUBBLICA"
Eugenio Scalfari
FILOSOFO
Massimo Cacciari
CANTANTE
Fiorella Mannoia
GIORNALISTA
Pierluigi Battista
SONDAGGISTA
Nando Pagnoncelli
ES NP MC FM FM

Una destra come quella

tratteggiata da Fini

sarebbe un importante

passo avanti per la fine

del berlusconismo

Fini è la punta dell'iceberg

II Pdl non sta in piedi,

per quello guardo a Fini

È un uomo di destra

senza essere demagogico

Fini, la prego, ci aiuti

Formi un partito di gente

onesta, restituisca dignità

al paese e da sinistra

le daremo il benvenuto

II partito che Fini ha fatto
nascere a Perugia appare
come forza politica vera,
proiezione di un'anima
autentica del centrodestra
Novembre 2010 :
«Terzo Polo al 22%»
Febbraio 2011:
«Berlusconi al 4l%,
Fini al 51%, Bersani al 45%»
(dubito che assisterà
alla fine da questo mondo)
(si vuole alleare con il PD
e predica l'onestà...)
(magari a Bologna
fra i disonesti di sinistra)
(il partito nato a Perugia
era già morto)
(i conti non tornano,
che sia soltanto un sogno?)
 
POLITOLOGO
Gianfranco Pasquino
DOCENTE
Franco Cardini
DIRETTORE
Paolo Flores D'Arcais
FILOSOFO
Giacomo Marramao
SCRITTORE
Alberto Asor Rosa
GP FC PF GM AA
Fini è capace di lottare
anche quando ha perso
un po'di potere. Il Paese
ha bisogno di unadestra
non cesaristica come la sua

II Fli? Professionisti

della politica che si sono

risvegliati dal malvagio

incantesimo berlusconiano

Ricomincino a far politica

La storia regala a Fini
una chance irripetibile

Noi siamo scettici
Ma speriamo domani
di dover chiedere venia

Lavorare al di là degli

schieramenti tradizionali

è un modo per lasciarsi

alle spalle un passato

tragico di divisioni

Mettere fine seriamente
all'era berlusconiana
dipende innanzi tutto
dalle scelte parlamentari
del partito finiano
(era ed è ancora "er caghetta"
e fa il ducetto)
(professionisti solo se sono
contro Berlusconi?)
(aveva proprio ragione:
chance perduta)
(il FLI si è già diviso,
come tradizione)
(i parlamentari hanno scelto Berlusconi)
Chissà se rileggendosi diventano consapevoli delle baggianate che dicono e scrivono.
 SE NON ORA, QUANDO?
13 febbraio 2011
 

MOBILITAZIONE DELLE DONNE ITALIANE

 

Questo l'appello:

Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere

il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini:

se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.

 

Ma una legittima presa di posizione delle donne si è trasformata in una manifestazione

contro Berlusconi con l'organizzazione e l'appoggio anche economico di CGIL e PD.

 
Ecco alcune immagini della manifestazione con relativi commenti
Se non ora, quando
Se non ora, quando
se non ora, quando
Se non ora, quando
Se non ora, quando
Se non ora, quando 
 
PS: Se qualcuno ritiene irriverenti i commenti, non dimentichi che questi personaggi
hanno trasformato un appello universale condivisibile in una pagliacciata "ad personam".
     
   VOGLIAMO UN POLITICO O UN SANTO?  

Questo è il dilemma delle persone normali.

  febbraio 2011  
  Molti di coloro che normalmente non si occupano di politica attiva, ma badano piuttosto alle loro faccende, alla loro famiglia ed al loro lavoro, ultimamente si chiedono se hanno fatto bene a votare Berlusconi alle ultime elezioni o comunque se il ruolo di Primo ministro italiano sia ben rappresentato.
Altri invece non si chiedono nulla perché l'ottusa volontà di abbattere Berlusconi non nasce da fatti contingenti, ma risale a quando è sceso in politica e per tanto ogni pretesto è valido per sfogare rabbia repressa e odio viscerale. La questione etica che reclamano è solo di facciata perché in realtà non sono si sono mai interessati alla morale pubblica. Questi pseudo moralisti non ricordano mai il loro passato anticonformista, libertino e lassista che hanno sventolato come una bandiera della libertà per anni.
Certo sarebbe meglio avere politici irreprensibili, onesti, attivi, disinteressati e capaci, ma non dimentichiamo che sono il nostro alter-ego e che proprio noi di queste virtù tutte assieme possiamo fare poco vanto. Difficile quindi avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Per qualcuno, forse nato ieri, la nostra è una situazione anomala e mai verificatasi al mondo. Ma per chi veramente si interroga, è utile leggere questi pensieri:
 
     
 

«Un’altra manifestazione della volgare inintelligenza circa le cose della politica è la petulante richiesta che si fa dell’ONESTA’ nella vita politica. L’ideale che canta nell’animo di tutti gli imbecilli e prende forma nelle non cantate prose delle loro invettive e declamazioni e utopie, è quella di una sorta di aeropago (assemblea di anziani), composto di onest’uomini, ai quali dovrebbero affidarsi gli affari del proprio paese». «Quale sorta di politica farebbe codesta accolta di onesti uomini tecnici, per fortuna non ci è dato di sperimentare, perché non mai la storia ha attuato quell’ideale e nessuna voglia mostra di attuarlo». Le poche volte che è successo il popolo «li ha rovesciati aggiungendo alle loro qualifiche (moralità e competenza) anche quella di inettitudine».
«Nessuno, quando si tratti di curare i propri malanni o sottoporsi a una operazione chirurgica, chiede un onest’uomo, e neppure un onest’uomo filosofo o scienziato, ma tutti chiedono e cercano e si procurano medici e chirurghi, onesti o disonesti che siano, purché abili in medicina e chirurgia, forniti di occhio clinico e di abilità operatoria».

  croce   
 
 
 
 
  «L’onestà politica non è altro che la capacità politica: come l’onestà del medico e di chirurgo, che non rovina e assassina la gente con la propria insipienza condita di buone intenzioni e di svariate e teoriche conoscenze».
«E’ questo soltanto? E non dovrà essere egli uomo, per ogni rispetto, incensurabile e stimabile?» «Obbiezione volgare, di quel tal volgo, descritto di sopra. Perché è evidente che le pecche che possa eventualmente avere un uomo fornito di capacità e genio politico, se concernono altre sfere di attività, lo renderanno improprio di quelle sfere, ma non già nella politica»
.
 
     
  Sono parole che sembrano essere state scritte per giustificare Berlusconi, ed invece risultano tratte dalle riflessioni di Benedetto Croce, filosofo, storico, scrittore e politico italiano, principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano, sulla pubblicazione "Etica e politica" del 1931. Ciò che ha scritto Benedetto Croce evidenzia che il dilemma non è nuovo e che evidentemente l'opera illustre di intellettuali, politici, moralisti, giudici, ecclesiasti che ci hanno preceduto nel tempo non sono stati capaci di risolvere. Quindi più che i comportamenti privati di Berlusconi, dovrebbero indignare le squallide, volgari e becere pubbliche esibizioni dei puritani per convenienza.  
 lETTERE

E' una guerra all'ultimo sangue

Pubblicata da Libero il 10 febbraio 2011

Ormai è chiaro a tutti che le imputazioni della procura di Milano a carico di Berlusconi non riguardano più temi come giustizia, applicazione della legge, obbligatorietà dell'azione penale. Questa è solo una guerra di potere tra la magistratura ed il governo.

Entrambe le parti rischiano di saltare ma tra le due ritengo che i giudici siano più a rischio. Stiamo assistendo ad una affannosa e tragicomica ricerca, nei corridoi del tribunale di Milano, di appigli che abbiano somiglianza di reati veri o presunti da mettere nel sacco di immondizia da rovesciare sul Presidente del consiglio nella speranza che possa sotterrarlo.

Solo che questo fondamentalismo giudiziario incomincia a far storcere il naso a quei componenti della magistratura, non schierati politicamente, che non gradiscono questo modo di forzare la giustizia per raggiungere obiettivi molto personali e poco chiari. E uno di questi è certamente la volontà di condizionare la riforma giudiziaria.

Potrebbe quindi verificarsi il caso che le tesi della Bocassini & C. possano essere sconfessate e respinte dai loro collegi in sede giudicante creando di fatto una diatriba interna ed una disgregazione del fronte di combattimento.

Situazione questa che darebbe nuovo vigore alle possibilità del Governo in carica di varare una fondamentale riforma della giustizia.

 QUESTO E' IL VERO ABUSO DI MINORI
I bambini sono l’ultima risorsa dei perdenti.
febbraio 2011
bambini 
   
   LA SPERANZA CHE VIENE DALL'EGITTO  

Guido Ceronetti ha scoperto la soluzione di tutti i mali: LA VIOLENZA.

  9 febbraio 2011  
 

«Noi non sappiamo far altro che deplorare sempre, ogni momento, ipocritamente, la violenza. (...) Se da noi l’illegalità-chiave sono i partiti occupatori, ridotti a fazioni ruffiane di potere la nazione ha il dovere di non più tollerarli. Se le illegalità sono milioni, una sola grossissima può purgarle tutte, come un immane clistere: una rivolta popolare che sommerga letteralmente sedi e palazzi governativi e parlamentari, una marcia su Roma non di lugubri teschi ma di tricolori-multicolori persuasi del vento che li spinge, di cittadini vedovati di identità patria, un risveglio del Colosso di Goya fatto di uno, due, tre, quattro milioni di teste...»
Queste non sono le parole di un volantino di un centro sociale o dei punkabbestia, ma sono contenute in un articolo di Guido Ceronetti, considerato da alcuni un grande scrittore, pubblicate sulla Stampa. Mi auguro sia soltanto una provocazione perché diversamente potrebbe sembrare il risultato di uno squilibrio onirico dovuto all’età.
La "purga" evocata da Ceronetti, come soluzione ai problemi della nazione, ricorda le purghe già sperimentate nel secolo scorso e di cui conosciamo le tragiche conseguenze. La violenza egiziana, che lui considera una soluzione auspicabile per l'Italia, potrebbe anche spazzare via la classe dirigente e le istituzioni corrotte, ma il nostro intellettuale non ci spiega che cosa lascerebbe sul terreno. E’ facile ipotizzare che ci ritroveremmo in una società dominata dal caos e dall’anarchia.

  ceronetti  
 
 
 
 
  Cosa risolvibile con il pugno di ferro di un uomo forte che fatalmente ci regalerebbe una società più spietata e corrotta di quella attuale. Una dittatura quindi destinata a fare molte vittime a cominciare dal Ceronetti che non potrebbe più permettersi di diffondere opinioni a ruota libera, come sta facendo adesso, ma che dovrebbe limitarsi a lodare il regime per evitare di essere a sua volta, non figurativamente ma materialmente e pesantemente, clisterizzato.  
sinceri
 IL POPOLO VIOLA SI TRASFORMA NUOVAMENTE
L'ultima geniale trasformazione: ora sono diventati IL POPOLO DELLE MUTANDE
febbraio 2011
mutande
 LE PRIME FOTO SEGRETE DELLE FESTE AD ARCORE
Ecco in esclusiva un anticipo delle foto che usciranno sui giornali.
febbraio 2011
bunga
Sopra a sinistra il bagno rilassante nella megavasca con Ruby ed un'altra ospite. A destra il gioco del cavalluccio.
Sotto, una foto che rivela finalmente che cos'è il bunga-bunga. Trattasi di gioco a quattro con caccia a un tesoro definito di volta in volta.
bunga
Gli autori, anonimi, assicurano che sono foto originali, scattate con apparecchi ultramoderni che riprendono attraverso i muri, e non sono state manipolate.
Sembra che la magistratura le abbia visionate e, ritenendole autentiche, intenda allegarle agli atti processuali come prova.
   
   APERTA NUOVA INDAGINE SU BERLUSCONI  
 

Dopo l'indagine sulla morte di Giulio Cesare e l'incendio di Roma, la magistratura vuole aprire

un nuovo fascicolo a carico di Berlusconi anche sulla situazione di decadenza degli inizi dell'ottocento.

 
  febbraio 2011  
 

Sembra infatti che la lettura di un sonetto del poeta romano Giuseppe Gioachino Belli abbia evidenziato una situazione di decadenza della società e dei costumi all'inizio dell'ottocento praticamente identica a quella attuale.

Questo ha indotto qualcuno a sospettare che il nostro Primo ministro abbia iniziato a fare danni ben duecento anni fa.

 

Ulteriori indagini hanno però dimostrato che certamente si tratta di un falso poiché in quel tempo non c'erano pensioni e milioni di deficit.
Ma ormai il sonetto è stato acquisito e quindi resterà tra le prove a carico di Berlusconi.
  "Mentre ch'er ber paese se sprofonna tra frane, teremoti, innondazzioni;
mentre che so' finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna;

Mentre scole e musei cadeno a pezzi e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pe' la ricerca, e i cervelli ppiù fini vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi;

Mentre li fessi pagheno le tasse e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so' sempre ppiù basse;

Una luce s'è accesa nella notte. Dormi tranquillo popolo itajiano.
A noi ce sarveranno le mignotte".
 
 
 BROGLI ALLE PRIMARIE DEL PD?
I trombati denunciano: "hanno votato anche cinesi". Bersani nega decisamente.
gennaio 2011
brogli
 L'ALTERNATIVA
gennaio 2011
alternativa
 BERLUSCONI E IL CASO RUBY
Io la penso così
27 gennaio 2011
Mi è stato chiesto che cosa penso del caso Ruby.
E’ una domanda a cui si può rispondere con una lapidaria sentenza solo se si è condizionati dal pregiudizio.
Questo perché al momento una cosa sola è certa: tutti hanno capito, anche quelli che odiano Berlusconi a tal punto di essere disposti a calpestare ogni principio democratico pur di eliminarlo, che qui lo sfruttamento della prostituzione centra come i cavoli a merenda.
Ho quindi esaminato la questione da diversi punti di vista: quello morale, quello personale, quello etico, quello mediatico, quello istituzionale, quello giudiziario, quello economico, quello politico e quello internazionale.
ruby
   
- Questione morale. Non ho mai sentito tanti moralisti sbracare in parole ed opere come in questi tempi. Una accozzaglia di ipocriti che trancia lapidari giudizi ed auspica esemplari condanne nei confronti di Berlusconi, facendo finta di non sapere che la tentazione della carne non è prerogativa di Berlusconi, ma è un fattore comune a molti illustri personaggi pubblici del passato e del presente compresi quelli che oggi si strappano le vesti.
Proprio in questi giorni è iniziata celebrazione del 150° anno di nascita della Repubblica italiana ed il più osannato è Vittorio Emanuele, «il re galantuomo». Forse era anche un galantuomo ma certamente era assatanato di donne a tal punto che in piena notte le faceva prelevare nelle case di tolleranza delle prostitute per sfogare la sua libidine animalesca ed incontrollabile.
Sentire poi il Cardinale Bertone che fa il censore, lascia molto perplessi. Forse il cardinale non ricorda la pedofilia nel clero, che lui ha abilmente cercato di insabbiare, come nel caso di padre Lawrence C. Murphy nell'istituto per sordi St. John di Milwakee, che ha violentato circa 200 minori, e a cui non è stata tolta nemmeno la funzione di prete. E non dimentichiamo Kennedy, icona della sinistra democratica, che era arrapato anche quando dormiva e non se ne faceva sfuggire una, Clinton che aveva trasformato la Casa Bianca in un pied a terre o Mitterand presidente francese che aveva una figlia illegittima. E questi sono solo alcuni esempi. I bacchettoni che gridano allo scandalo sono gli stessi che approvano e a volte partecipano ai cortei Gay Pride dove persone di dubbio gusto si presentano in pubblico ostentando la loro sessualità in modo volgare, provocatorio e scandaloso, per i giovani che assistono, senza nulla eccepire.
- Questione personale.         SEGUE
 LA MINACCIA DI BERSANI FA TREMARE L'ITALIA
10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi
gennaio 2011
pulisci il culo Da Bersani arriva un’altra minaccia da far rizzare i capelli intesta.
Tutti ricorderanno che l’estate scorsa il grande bocciofilo ha dichiarato:
«Tra settembre e ottobre il PD organizzerà la più grande mobilitazione
porta a porta che un partito abbia mai promosso».
Non se ne è accorto nessuno. Ora ne spara un’altra:
«Noi del PD lanciamo un’iniziativa per dare voce a tutti gli italiani
indignati che non possono sopportare questa cosa qua (?).
Dal primo febbraio organizzeremo 10 mila gazebo per raccogliere 10 milioni di firme su un testo che dica semplicemente -VAI A CASA-».
«Le porteremo con un Tir davanti a Palazzo Chigi».
Dunque una montagna di carta portata in piazza.
E poi cosa ne fa?
E poi, come disse Totò, ..... CI SI PULISCA IL CULO.
 
 I DUE LATI DELL'UNITA'
  gennaio 2011
Il lato "A" Il lato "B"  
l'unità A e B L'Unità, il quotidiano della
concitata Concita, ha iniziato
una campagna di stampa
per la difesa delle donne.

Le donne in rivolta,
come si legge nell'elenco
della copertina, sono sempre
le solite galline starnazzanti.

Galline che,
quando la Concita ha usato
il lato "B"
di una donna (minorenne?)
a fini commerciali, per
il rilancio del suo giornale,
non hanno
starnazzato per niente.
 LETTERE
 "REPUBBLICA" GUIDA L'ASSALTO

Sono d'accordo con Giuseppe D'Avanzo

  gennaio 2011

Il giornalista di Repubblica nei suoi articoli parla di

 

"Uso della menzogna come funzione distruttiva del potere",

"nuovo volto di un potere che diventerà spietato, se politica e società non si uniranno per fermarlo",

"... sta mettendo le mani sulla nostra democrazia e bisogna decidere soltanto che la misura è colma".

 

Sono totalmente d'accordo con ciò che scrive Giuseppe D'Avanzo. L'unica piccola differenza è che lui attribuisce quanto scrive a Berlusconi, mentre io penso invece che si adatta perfettamente alla nostra magistratura.

repubblica
lettera
 DI PIETRO NON  E' SOLO
gennaio 2011
A Milano ha lasciato degli eredi
La discutibile preparazione di Di Pietro, sull'uso della lingua italiana, non sembra essere un'eccezione nella nostra magistratura.
Pare proprio che il nostro Tonino da Montenero di Bisaccia abbia lasciato a Milano dei proseliti che continuano la sua opera squalificante nei confronti dei magistrati italiani.
Questa lettera della Procura bella Repubblica pressoi! Tribunale dei Minorenni di Mila"" è molto indicativa, se non  del livello di istruzione di chi scrive, per lo meno della cura con cui viene scritta una lettera ufficiale inviata ad un teste con la richiesta di comparizione.
(guarda caso Berlusconi)

CERTO CHE SE INDAGANO COME SCRIVONO.....
 MEGLIO IN CROCE CHE IN TRIBUNALE
  gennaio 2011

La giustizia italiana sarebbe un problema anche per Gesù

vecchio
 
«Dio non è contento di come vanno le cose nel mondo e decide di inviare nuovamente Gesù per un'altra missione di 33 anni.
Gli anni passano ma Gesù non fa ritorno. Ne passano 44, 55, 66 quando finalmente davanti alla porta del Paradiso si presenta un Gesù quasi irriconoscibile, invecchiato e trascurato.
“Papà sono Gesù, sono tornato”.
Dio lo guarda e gli dice: “Adesso ti presenti. Sono decenni che ti sto aspettando”.
E Gesù: “Sai, sono stato in Italia dove c'è la democrazia. Questa volta non sono stato processato in piazza e condannato a morte per volontà dei miei nemici. Questa volta mi hanno garantito un processo regolare dove ho potuto difendermi e spiegare le mie ragioni e così sono stato assolto.
"Ma allora dove sei stato tutti questi anni?"
Beh, sai, tra l'attesa del rinvio a giudizio, il processo di primo grado, l'appello, l'annullamento della Cassazione,  il nuovo processo e la sentenza definitiva.....».
 NON BASTANO QUATTRO ANNI PER SCRIVERE UNA SENTENZA
  gennaio 2011

grazie

Così vengono messi in libertà i mafiosi
 
Un condannato all'ergastolo, a causa della giustizia lumaca, ha potuto lasciare l'istituto penitenziario dove si trovava detenuto.
Ha dell'incredibile la vicenda giudiziaria che ha visto nei giorni scorsi Giuseppe Belcastro, 50 anni, lasciare il carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nonostante la condanna al carcere a vita. Una condanna rimediata in primo grado e confermata in appello. Quattro anni e mezzo non sono bastati per depositare la motivazione di una sentenza.
Un ritardo inaudito e ingiustificabile.
Anche il presunto boss della 'ndrangheta, Vincenzo D'Agostino, ha lasciato il carcere di Viterbo.
Questo nonostante una condanna nel 2006 a 24 anni di reclusione per associazione a delinquere armata finalizzata al narcotraffico internazionale di stupefacenti. D'Agostino esce per decorrenza dei termini in quanto sono trascorsi ben quattro anni e mezzo dalla condanna.
NOTA: Qualcuno, certamente in malafede, potrebbe pensare che questi ritardi non sono casuali.
 SCOPERTA LA NUOVA COMPAGNA DI BERLUSCONI
gennaio 2011
FEDE
 SU BERLUSCONI NORMALI INDAGINI
  gennaio 2011

Per Edmondo Bruti Liberati sono indagini di routine

 

Il Capo della Procura di Milano, Edmondo Brutti Liberati ha dichiarato, riferendosi alle indagini su Berlusconi, che i pm hanno agito

brutti
"nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell'uguaglianza di tutti
davanti alla legge e dell'obbligatorietà dell'azione penale"
Bruti Liberati è un esempio classico della persona investita dal potere che si esalta in un delirio di onnipotenza che gli fa considerare i cittadini italiani degli emeriti beoti.
Vorrebbe farci intendere che è normale prassi, nell'accertamento di un’ipotesi del reato di sfruttamento della prostituzione, che vengano effettuate centinaia di intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni ed interrogatori con il supporto del lavoro di interi reparti di polizia.
Tutti sono a conoscenza, e ritengo lo siano anche la Boccassini e il Liberati, che sulle nostre strade, in tutte le città d’Italia, ci sia in atto un sistematico ed incontrollato sfruttamento della prostituzione nei confronti di centinaia di ragazze anche minorenni da parte di spietati personaggi della malavita organizzata e non.
E questo ignobile e gigantesco reato non si svolge all’interno di case private, ma davanti agli occhi di tutti, compresi i pm ed il Capo della Procura di Milano.
Non mi risulta uno spiegamento di forze neanche lontanamente paragonabile a quello impiegato contro Berlusconi.
Eppure il Liberati ci propina il sermoncino sulla «uguaglianza di tutti davanti alla legge e dell'obbligatorietà dell'azione penale».
Obbligatorietà nei confronti di chi? Questo ci da la misura del livello di professionalità  e della credibilità della nostra magistratura.

 EDIZIONE STRAORDINARIA DEL "BAGAGLINO" IN TRIBUNALE
   

Chi lo dice che in tribunale non c'è da divertirsi?

 

pedofilo
I fatti di questi giorni riportano alla memoria il caso di un Giudice del tribunale di Milano sorpreso a fare sesso con un quattordicenne nella toilette di un cinema: assolto perché tre anni prima aveva sbattuto la testa.
La vicenda si sviluppa lungo un quarto di secolo, partendo dalla metà degli anni Settanta. La toga in questione si ritrova in un cinema di periferia della Capitale e la «maschera» lo sorprende chiuso in bagno con un ragazzino. Quest’ultimo confermerà le avances dell’adescatore che, a suo dire, si era avvicinato alla sua sedia, gli aveva sfiorato i genitali riuscendo successivamente a convincerlo a procedere oltre in bagno, in cambio di denaro. E qui, stando al processo, si sarebbe consumato un rapporto orale. Il giudice finisce dritto in cella. Nega ogni addebito ma finisce alla sbarra per atti osceni e corruzione di minore. (.....)
Si omette la descrizione riguardante tutti i gradi di giudizio con condanne e assoluzioni varie per arrivare all'atto finale che sembra proprio una gag del Bagaglino.
La sezione Disciplinare fa presente che la toga imputata tre anni prima è stata sottoposta a intense terapie «a causa di un trauma cranico riportato per il violento urto del capo contro l’architrave di una bassa porta».
Ora le spiegazioni possibili di quel rapporto orale sono due: un raptus o una devianza sessuale. Ebbene, si propende per la prima ipotesi perché, secondo i giudicanti, la vecchia botta in testa, con un ritardo di oltre mille giorni, è stata fatale. Per questo motivo il giudice, pedofilo involontario e a tempo determinato, è stato assolto.
Queste le motivazioni contenute nella sentenza del Csm:
«Ha svolto un ruolo di graduale incentivazione delle dinamiche conflittuali latenti nella personalità fino all’organizzazione della sindrome nell’episodio de quo».
«Proprio l’alta drammaticità delle conseguenze scatenatesi del fatto, unita alle ulteriori cure e al lungo distacco dai fattori contingenti e condizionanti hanno favorito il completo recupero della personalità nella norma...».
«trattasi di episodio morboso transitorio che ha compromesso per breve periodo la capacità di volere, senza lasciare tracce ulteriori sul complesso della personalità».
...ha agito «in stato di transeunte incapacità di volere al momento del fatto».
Dopodiché è tornato sano come prima, ha ripreso servizio, e stando a quanto racconta l’ex radicale Mellini "è stato valutato positivamente per la promozione a consigliere di Cassazione..."
NOTE: Proprio divertente.
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica - Il Giornale 19 gennaio 2011
 SENZA PAROLE
gennaio 2011
reati
 FASSINO SI CANDIDA A SINDACO DI TORINO
  gennaio 2011

Non nella fascia protetta, per favore.

 

Il compagno Fassino si toglie dalla vita politica per dedicarsi alla città di Torino come sindaco.

"Mi metto a disposizione della città" dichiara in una intervista.

Difficile decidere se ringraziarlo perché si toglie o perché si mette. E' comunque certo, visto che non lo fa a titolo gratuito, che sarà un vantaggio per tutti gli italiani ad esclusione dei torinesi, se decideranno di prenderselo.

 

Vorrei solo raccomandare alle emittenti televisive di non mettere in onda servizi su Fassino durante la fascia protetta per i minori. La fascia protetta è quello spazio orario tra le ore 7.00 e le ore 22.30 in cui non possono essere trasmesse scene di crudeltà, oscene o che possono spaventare i bambini. Addirittura è prevista anche una cosiddetta fascia iperprotetta che va dalle 16.00 alle 19.00.

 

Ritengo che la visione di questo personaggio così emaciato e lugubre potrebbe indurre i bimbi ad avere degli incubi notturni.

fassino
 BERLUSCONI NEL GUINNESS DEI PRIMATI
gennaio 2011

 Ha stabilito un record insuperabile

 

Niente da fare, Berlusconi è sempre più avanti di una spanna.
In questo caso lo è però per un record negativo che nessuno si vorrebbe aggiudicare,
Stiamo parlando della persecuzione, e non vedo come altro si potrebbe definire, a cui è sotto posto dalla magistratura italiana.

Ovviamente non tutta poiché la maggioranza dei magistrati fa il suo lavoro in modo discreto ed efficiente. Ma, come succede per coloro che vanno in piazza a spaccare tutto, i giudici che più si mettono in evidenza nella cattiva gestione della giustizia e, in questo caso, nella persecuzione sistematica di un cittadino, sono quelli convinti di portare avanti una missione su mandato divino. In pratica, dei fondamentalisti della giustizia.

Ma vediamo questo record:

berlusconi

530

105
28
2.560
1.000

  perquisizioni
  volte indagato
  volte rinviato a giudizio
  udienze IN TRIBUNALE
  magistrati coinvolti

guinness
SILVIO BERLUSCONI
é stato indagato per:
- Finanziamento illecito dei partiti
- Falso in bilancio
- Falsa testimonianza
- Corruzione giudiziaria
- Tangenti alla Guardia di Finanza
- Appropriazione indebita
- Frode fiscale
- Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
- Traffico di droga
- Tangenti fiscali Pay-tv
- Stragi 1992-1993
- Concorso esterno in associazione mafiosa
- Riciclaggio di denaro sporco
- Corruzione ed istigazione alla corruzione
- Abuso d’ufficio
- Diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo
- Corruzione dell’Avvocato Mills
- Compravendita di diritti televisivi
- Corruzione di minorenne
- Sfruttamento della prostituzione minorile
- Concussione aggravata
Forse manca qualche cosa, ma direi che al confronto Al Capone sarebbe un dilettante.
 
Scherzi a parte, viene da chiedersi quanto ciò è costato allo stato ed ai contribuenti. Certamente centinaia di milioni di euro.
Anche i costi sostenuti da Berlusconi per difendersi sono da record: 300 milioni di euro. Con questi numeri merita sicuramente di essere iscritto nel Guinness dei primati mondiali, poiché nessuno al mondo può vantare una simile spesa per difendersi dalle accuse.
Ma tutto questo mastodontico apparato che cosa ha partorito? Un topolino.
Infatti i processi si sono risolti con assoluzione, con prescrizioni o perché il fatto non costituisce reato (anche grazie alla nuova legge sul falso in bilancio).
Le prescrizioni dipendono ovviamente dai magistrati che non fanno in tempo, oberati come sono di lavoro (?), ad istruire i processi nei tempi previsti dalla legge. Queste non si possono considerare mancate condanne, ma solo negligenza dei magistrati, come lo è quando lasciano scadere i termini oppure non depositano in tempo le sentenze mettendo in libertà dei pericolosi delinquenti, magari mafiosi. (Strano vero?)
Resta solo una amara riflessione da fare: se i giudici avessero preso di mira tu che mi stai leggendo, saresti stato in grado di difenderti spendendo questo mostruoso importo oppure saresti stato sopraffatto da una montagna di accuse trasformate prepotentemente in carcere e ignominia? C’è da rabbrividire, vero? E prova anche a chiederti se questa è il modo di gestire la giustizia degno di un paese libero e democratico.
Qualcuno dirà, ma a me non può succedere, io non sono ricco, io non sono importante.
E’ proprio questo il suo rischio. Lo può confermare gente che è rimasta per anni in galera, pur se innocente, ma non in grado di difendersi adeguatamente. Se non basta, la conferma del degrado della nostra giustizia viene anche dai vari esempi di colpevoli certi di reati che per malriposta indulgenza, trascuratezza o decorrenza dei termini per incuria, vengono rimessi in libertà.
Mancano i soldi per poter svolgere tutto il lavoro, dicono. Ma per Berlusconi li trovano sempre.
Il caso Berlusconi ha soprattutto un significato che può sfuggire, ma che è molto importante per la comunità. Potendosi difendere ed avendo i mezzi per comunicare, riesce a rendere pubblico il modo in cui si muove la magistratura italiana cosicché tutti possiamo capire in quali ingranaggi di una macchina subdola e distruttiva tutti possiamo cadere.
Non dimentichiamo che un magistrato ha un potere assoluto, evidentemente superiore a quello del Primo Ministro, e che può perseguire chiunque, in base alle sue congetture e convinzioni, utilizzando i mezzi dello stato, senza pericolo di essere chiamato a pagare per i propri errori, come ogni altro cittadino nell’ambito della propria professione.
Nessuno può contraddirlo, se non una sentenza definitiva, che comunque non è obbligato a riconoscere.
Se il magistrato è una persona equilibrata e moralmente onesta, svolge il suo lavoro con la cautela dovuta nel rispetto di ogni cittadino. Ma se questo è condizionato da pregiudizi o, peggio, da ideologie o «missioni», allora diventa una scheggia impazzita pericolosa per chiunque abbia la sventura di essere preso di mira.
Non dimentichiamo che un magistrato è in grado, nel bene e nel male, di condizionare e stravolgere la vita di ognuno di noi. Purtroppo molti di loro soffrono di delirio di onnipotenza e lo manifestano con arroganza e superbia.
È arrivato il tempo, dunque, di richiamare all’ordine certa magistratura con una riforma che la costringa dentro il suo ambito, visto che nessun altro potere dello Stato, compreso il presidente della Repubblica, riesce più a controllarla.
NOTA: Qualcuno ha la faccia tosta di dire che la legge è uguale per tutti, dimenticandosi però di concludere che l’applicazione varia da cittadino a cittadino.
 LA BOCASSINI E' FUORI DI TESTA?
   

 E' quanto afferma Francesco Saverio Borrelli

 

"La collega Ilda Bocassini ha dimostrato

UNA MANCANZA DI CONTROLLO NERVOSO
UNA CARICA INCONTENIBILE DI SOGGETTIVISMO
UNA MANCANZA DI VOLONTA'
DI PORRE IN COMUNE I RISULTATI, RIFLESSIONI, INTENZIONI".


Questo ha dichiarato Francesco Saverio Borrelli, Procuratore di Milano, nel settembre 1991.
In Italia un personaggio di questo tipo può indagare e perseguire qualsiasi cittadino.
Capitare nelle grinfie di un PM che è privo di equilibrio nervoso, che si accanisce con un soggetto di indagine, che opera in solitudine portando avanti in modo univoco e personalistico il perseguimento dei reati, può fare solo paura.
E questo porta ad una sola conclusione: SPERIAMO CHE NON SE LA PRENDA CON ME.

bocassini
NOTA: Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini è la titolare dell’inchiesta sul caso Ruby che vede indagato il premier Silvio Berlusconi. Gli anni del processo Mills, in trincea contro il Cavaliere, le hanno portato visibilità e promozioni. Ma Ilda “la rossa” da sempre è considerata una toga malata di “protagonismo”. Nel 1991, infatti, fu estromessa dal pool milanese che si occupava di criminalità organizzata in seguito a forti scontri con i colleghi, tra cui Spataro. Può essere che in vent'anni il problema della signora Bocassini sia regredito ed abbia risolto i problemi mentali denunciati da Borrelli, ma certamente lui la conosce bene.
 ADINOLFI AGGREDITO DAI FASCISTI  
  gennaio 2011

Il fatto è successo mentre guidava la sua auto

 

Mario Adinolfi, ex candidato alle primarie del PD e regolarmente trombato, ha subito alcuni giorni fa una aggressione mentre era alla guida della sua automobile ed è stato colpito al capo con un casco.  

Secondo lui ha è stata una azione politica da attribuire ad alcuni giovani con la testa rasata.  

Il fatto è stato ovviamente evidenziato e condannato dall'Unità.

Il verbale di constatazione della polizia, che ha accertato l'accaduto, riporta però tutta un'altra storia.

Sembra che l'aggressione sia nata da un banale ed avvilente diverbio causato dalla mancata precedenza ad un incrocio.

 

Sic transit gloria mundi.

 

Non risultano smentite o conferme dal cialtrone di turno.

adinolfi
 
 IL DELIRIO DI CONCITA
   

Testo di Concita de Gregorio, direttore dell'Unità, il 15.01.2011

 

Le figlie adolescenti degli operai di Mirafiori costretti in queste ore ad accettare il ricatto di Marchionne pur di non perdere il lavoro potrebbero salvare le sorti della classe operaia.
Potrebbero mantenere la famiglia, consentire ai genitori di dire di no alle condizioni capestro dell'accordo, sopportare il peso della disoccupazione dei genitori.
Potrebbero, le fanciulle torinesi in fiore, presentarsi in massa dal capo del governo che di Marchionne approva le maniere spicce ed offrirsi a turno come fonte di sollievo del sovrano.
Le tariffe sono vantaggiosissime: una serata con il primo ministro italiano corrisponde più o meno a cinque mesi di lavoro in fabbrica.
In fondo che male c'è, “il Sistema” è questo garantisce Lele Mora, la fortuna si fa così. Una bella ragazza non ha che da mostrare le gambe. Suo padre resti pure a casa a bere vino in cartone e guardare la tv, un giorno o l'altro sarà lei a riscattarlo.

 

NOTA: Anche così si spiega il calo di lettori dell'Unità. Resistono solo pochi esaltati. Grazie Concita Wonder Woman.

concita

 ITALIA: STATO DEMOCRATICO O STATO A REGIME GIUDIZIARIO?
   

I giudici decidono che saranno i giudici a decidere se il presidente del consiglio

sarà impedito a recarsi dai giudici.

14 gennaio 2011 

E' molto simile ad un colpo di stato sotterraneo, ma sembra che nessuno se ne sia accorto.

Eppure l'ultima delibera della Corte Costituzionale, che riguarda Berlusconi, ma potrebbe riguardare ogni cittadino, dà una chiara idea di come sia totalmente compromesso l'equilibrio tra i poteri dello stato:

LEGISLATIVO - ESECUTIVO - GIUDIZIARIO.

Non era questa situazione che i padri della della Costituzione volevano dare all'Italia.

Infatti, l'articolo 68 della Costituzione prevedeva l'immunità parlamentare per evitare che la magistratura potesse prevaricare la politica. Quelli che oggi sostengono l'intoccabilità della Costituzione sono gli stessi che hanno eliminato l'art. 68, facendo passare per incapaci di intendere coloro che l'avevano scritto.

La conferma che il potere giudiziario stia degenerando e debordando dai propri compiti viene, senza andare tanto lontano, dalla valutazione di alcune recenti sentenze.

Abbiamo dunque Giudici che decidono se Berlusconi è impedito a recarsi dai giudici.

Giudici che si sono creati la legge sul biotestamento senza passare dal parlamento.

Giudici che decidono il nome di una bambina sostituendosi ai genitori.

Giudici che fanno divorziare due persone d'ufficio perché un coniuge ha cambiato sesso.

giudice

Giudici che danno 8 giorni di arresti domiciliari ad un maniaco che approfitta delle proteste degli studenti per spaccare teste.

Giudici che decidono autonomamente e senza regole di garanzia per i cittadini, ma a loro piacimento, chi deve essere arrestato e chi liberato, chi perseguito e chi assolto, chi pedinato e chi intercettato, a chi dare e a chi togliere, chi è buono e chi è cattivo, chi è onesto e chi disonesto, dimenticando che loro non devono esprimere giudizi basati su idee personali o peggio su ideologie politiche, ma soltanto applicare la legge.

Ed invece sempre più frequentemente si evidenziano sentenze basate su interpretazioni molto creative delle leggi con valutazioni personali e pregiudizievoli a carico degli imputati.

Come possiamo pensare che la Corte Costituzionale sua super partes quando è noto che la maggior parte dei suoi componenti è schierata politicamente?

Per risolvere il problema sarebbe necessaria una seria e profonda riforma del sistema giudiziario, che in teoria è prerogativa del Parlamento. In pratica, però, dovendo ogni legge passare al vaglio dei giudici, verrà approvata o bocciata a seconda delle loro valutazioni non scevre da interessi corporativi.

E' quindi evidente che la magistratura, oltre al potere giudiziario, controlla anche quello esecutivo e legislativo mettendo di fatto l'Italia in uno stato di dittatura corporativa.

NOTA:

Cesare Mirabelli, l'ex presidente della Consulta che ha modificato la legge sul legittimo impedimento, ha dichiarato che ora considera questa legge più equilibrata poiché non consente al Primo Ministro di autogiustificarsi, ma allo stesso tempo neanche al giudice di disattendere la richiesta di rinvio se l'impedimento c'è.

Resta da stabilire però quali siano da considerare gli impedimenti di Berlusconi. Lo sono tutti gli atti svolti come primo ministro o solo quelli che verranno considerati importanti ed inderogabili dal giudice? E l'importanza degli atti verrà stabilita dal giudice, del tutto estraneo al mandato parlamentare, oppure da chi lo gestisce in prima persona?  E avranno priorità le funzioni del primo ministro o quelle del giudice?

Evidentemente il signor Mirabelli o esprime un punto di vista molto di parte oppure ha poca considerazione nella capacità di intendere di chi lo ascolta.  

(lettera inviata ai giornali)
 
 DA SINISTRA UN RAGGIO DI SOLE
   

Sinistra divisa anche sulla Fiat

 

Il sindaco di Firenze, il rottamatore Renzi, è esplicito: “Io sono dalla parte di Marchionne”. D’Alema non si sa da che parte sia. Dice di non volere dare consigli (e chi glieli ha chiesti?) ma ribadisce che rispetta gli operai.

A proposito di governo Bersani insiste: “Il governo è nelle nebbie”. Ci spieghi il leader del Pd perché l’esecutivo dovrebbe intervenire, visto che la Fiat è azienda privata e da tempo non usufruisce di soldi pubblici.

Nessuno a sinistra che abbia il coraggio di sottolineare che in tempo di crisi internazionale Marchionne vuole investire quando le aziende chiudono, vuole mettere tanti quattrini per agganciare Mirafiori alla locomotiva statunitense, là dove l’accordo coi sindacati è stato siglato in poche ore e senza drammi, scioperi, lacrime e sangue.

 

NOTA: Sembra ormai certo che il prossimo candidato Premier della sinistra sarà Niki Vendola.

Certamente Renzi sarebbe stato un candidato più credibile per gli elettori e più pericoloso per il Centrodestra.

Ma la sinistra sa bene come farsi del male.

renzi
 NAPOLITANO CELEBRA L'UNITA' D'ITALIA
 
A Reggio Emilia il Presidente Napolitano ha iniziato le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia con un discorso a cui hanno partecipato molte autorità. ROMANO PRODI (nella foto) ha ascoltato attentamente le parole di Napolitano ed ha chiaramente manifestato il suo entusiasmo.  
 
prodi dorme
 
 PROGRESSISTI E CONSERVATORI
gennaio 2011 

sinistra
=
IMMOBILISMO
TASSAZIONE
STATALISMO
REGRESSO

Nel quadro politico, non solo italiano, è un luogo comune riferirsi ai partiti di sinistra come quelli progressisti e riformatori, mentre quelli di destra sono considerati conservatori.
Alla luce dei fatti dei nostri tempi la verità risulta diversa: a sinistra troviamo l'immobilismo conservatore dello status quo aggravato dalla tendenza all'aumento della tassazione che paralizza l'economia.
A destra invece si fanno le riforme che snelliscono l'apparato burocratico elefantiaco che grava sui conti degli italiani, e cerca di realizzare le vere liberalizzazioni che sole possono rilanciare l'economia.
Chi lo dice? Ad esempio lo dice Antonio Padellaro sul Riformista, giornale non certo filogovernativo, che scrive:
"la destra RIVOLTERà LA VECCHIA iTALIA COME UN CALZINO"
mentre
"LA SINISTRA SI TROVERà' A GUIDARE UN GIORNO UN'ITALIA PIù MODERNA ALLA CUI MODERNITà SI DOVRà ADEGUARE".

destra
=
RIFORME
LIBERALIZZAZIONI
IMPRESA
PROGRESSO

A dimostrazione di questo è qui riportato un quadro che elenca le riforme fatte dai governi di sinistra e di destra riferite alla stessa durata del mandato.
 
riforme
coop2
 COOP CONTRO DIPENDENTI
gennaio 2011 
 Manca ancora soltanto la fustigazione cercasi schiavo 
 
La Coop ha dato il via al nuovo modello di relazioni sindacali.
Il contratto nazionale di lavoro è stato seppellito senza clamori, con il silenzio della Fiom, senza chiamare in causa i diritti dell’uomo.
A Ferrara si leggono manifesti come questi: «La Coop vuole introdurre la “Pagellina”. Una scheda di valutazione individuale, a completa discrezione del capo negozio, che comporterà l’elargizione del salario variabile solo per alcuni. Con questa operazione si consegue un elevato risparmio economico e un controllo sul monte salari erogato».
A Firenze la Coop sta pensando di creare un bad company dove far confluire i punti vendita meno redditizi. Sono diciassette negozi. O i lavoratori accettano di cambiare punto vendita, o verranno riassunti dal nuovo gruppo con contratti peggiori.
I liberali nell’Ottocento stavano a sinistra. Combattevano i padroni delle ferriere. Forse, quei padroni, erano gli antenati di quelli che oggi dicono: la Coop sei tu.

 
 CIGL CONTRO COOP
gennaio 2011
"basta sfruttare il lavoro dei cinesi"
  melograno
Il sindacato denuncia appalti a una società che utilizza lavoratori orientali a 4,50 euro all'ora con un contratto pirata. Stiamo parlando della Coop Adriatica che sfrutta indirettamente i lavoratori cinesi. Secondo la GCIL Emilia Romagna "anche in Coop la dignità dei lavoratori ed il rispetto dei contratti nazionali sono un optional". Questi i fatti: la Coop Adriatica utilizzerebbe quotidianamente le fornitura della ditta Melograno, che fornisce verdura fresca, la quale appalta la produzione ad un'altra cooperativa, la Coop Work Group di Rimini, che occupa 80 soci lavoratori cinesi ai quali non viene applicato il contratto nazionale di lavoro.
Secondo la CGIL questi lavoratori percepiscono 4,50 euro all'ora poiché viene applicato un contratto "pirata" siglato da sindacati autonomi e l'Unci, associazione di cooperative costituita appositamente per derogare le norme contrattuali. Ed aggiunge: "prima ci si riempie la bocca di responsabilità etica e sociale e poi si permette che sul mercato possano operare impunemente soggetti come Melograno e Work Group".
 
Niente di nuovo: la Coop sfrutta i cinesi da oltre 20 anni
 
In realtà la Coop sfrutta il lavoro sotto pagato dei cinesi da oltre 20 anni. All'epoca ero fornitore di alcune Coop dell'Alta Italia (Adriatica compresa) ed in tale occasione sono venuto a sapere che tutto il tessile, gestito dalla sede centrale di Firenze, veniva fatto realizzare in Cina, dove venivano inviati tessuti, cerniere, bottoni e tutto ciò che serve per confezionare camicie e vestiti.
Forse i dirigenti Coop non sapevano che in Cina venivano fatti lavorare gli operai con stipendi da fame? Ne dubito.

 
 COOP FAVORITA DAL COMUNE DI LIVORNO
   
È storia di questi giorni ma è storia vecchia. In Toscana, regione rossa per eccellenza, i supermercati Esselunga non possono lavorare.
E così per l’acquisto di 41000 metri quadrati di un terreno destinato all’area commerciale, il cui proprietario è l’armatore Marcello Fremura già in accordo con il Comune livornese per gestire l’operazione di destinazione del suo terreno (appartamenti e uffici oltre alla zona commerciale), la Coop offre 30 milioni di euro.
Caprotti, il patron di Esselunga, il 9 aprile 2010, ne offre 40.
Ma inspiegabilmente il 1° luglio la Coop il comune firma il rogito con la Coop.
Forse non è proprio inspiegabile dal momento che il comune è gestito da una giunta di sinistra.
livorno
L’amministratore delegato di Unicoop Tirreno due anni fa aveva dichiarato: «Siamo determinati a non lasciare spazio a nessun concorrente in Toscana», e un anno dopo aveva detto: «L’importante è che non si insedi la concorrenza».
Un altro dirigentissimo della società, pochi mesi or sono, aveva ribadito: «Livorno è nostra». Solo avvertimenti o siamo già all'intimidazione?
Alla faccia delle regole del libero mercato, alla faccia delle lezioncine di economia che da sinistra si sprecano contro il governo; e alla faccia dell’onestà che i compagni rivendicano continuamente per se stessi, gabellandosi come moralmente migliori degli altri.
 
PRONTI I NUOVI PARTITI DELLE PROSSIME ELEZIONI
 
nuovi partiti
 
Molti danno per imminenti le nuove elezioni politiche per il rinnovo del Governo.
I vertici del PDL e del PD stanno già valutando l'ipotesi di presentare due nuovi partiti perché quelli vecchi sono ormai bruciati.
Ecco allora che Berlusconi, volendo eliminare l'immagine di Fini, potrebbe fondare il partito ITALIA: un nome che va direttamente al vertice rappresentativo.
La sinistra, che non vuole essere da meno, punta a sua volta ad un nome altrettanto rappresentativo: URSS. Per il candidato a primo ministro, dovendo cancellare ovviamente Bersani, è già stato scelto quello del successore Niki Vendola.
 
vendolate
 I PARADIGMI VENDOLIANI
gennaio 2011
Nel linguaggio comune un paradigma è un modello di riferimento, un termine di paragone, un esempio.
Vendola lo usa di frequente nei suoi discorsi ermetici per non far capire a chi l'ascolta il vuoto di idee, di proposte e di soluzioni, e CI RIESCE.
 

"siamo governati dal paradigma della paura"
"la vita altrui, che è il paradigma del limite nostro, violando il quale romperemmo il senso stesso della nostra vita e di tutta la vita"
"il Cavaliere di Arcore incarna il mutamento di paradigma di una costituzione materiale che al primato del lavoro sostituisce il primato dell'impresa"
"la competizione non può essere il paradigma di tutto, bisogna recuperare la cooperazione"
"assunzione del paradigma della non violenza" (pacifismo)
"evaporazione del paradigma di classe"
(ceti sociali)
"capovolgimento del paradigma  della precarietà" (occupazione)
"precarietà come paradigma generale del nostro tempo" (lavoro precario)
"generazione del paradigma dell'emergenza" (giovani disoccupati)
"il paradigma della dismissione con il contentino della cassa integrazione per famiglie costrette a vivere con ottocento euro al mese" (disoccupazione)
(Fiat) "non solo è stata monopolista nazionale dell'industria automobilistica ma è stata paradigma culturale su cui si è edificato il boom economico e un intero modello di sviluppo"
(Marchionne e Tremonti) "definiscono l'edificazione di un nuovo paradigma neoservile come condizione esistenziale permanente di libertà"

(Craxi ) "ha ragionato secondo la tradizione dell'umanesimo socialista sul fatto che il valore della vita umana è un paradigma assoluto"
"Il paradigma della sicurezza fondata sulla produzione di massa di fantasmi"
"il lavoro come paradigma non viene più considerato"
"il profitto come paradigma di regolazione sociale si gloriava del suo carburante malato"
"i Cpt
(centri di permanenza temporanea per gli immigrati clandestini) sono un marchio d'infamia per tutta l'Europa e, purtroppo, si tratta di un paradigma repressivo che l'UE ha adottato in generale"
"non vanto la mia sessualità, non propongo la mia diversità come un paradigma: semplicemente non la nascondo"
Massimiliano Parente - Il Giornale
Se ne può dedurre che VENDOLA E' IL PARADIGMA DEL PARADIGMA
 gennaio 2011
 Incredibile, gli italiani sono tra i più ricchi del mondo
RAPPORTO BANCA D’ITALIA

L’Italia detiene il 3% del PIL mondiale, ma le famiglie italiane detengono il 5,7% del patrimonio mondiale: quasi il doppio della nostra quota del prodotto lordo globale.

E di debiti ne abbiamo meno dei tedeschi.

siamo ricchi 

Brutte notizie per i disfattisti, i pessimisti, i menagrami, quelli del «tanto peggio, tanto meglio» che godono quando leggono che gli italiani sono poveri, disoccupati, infelici e poi si strappano le vesti per quelli che muoiono di fame che, secondo loro, aumentano continuamente.
Il bollettino statistico della Banca d’Italia, riferito al periodo 2008-2009, testimonia e conferma che gli italiani sono tra i popoli più ricchi al mondo. Della ricchezza netta mondiale delle famiglie, che ammonterebbe a circa 160mila miliardi di euro, il 5,7% è posseduto dagli italiani.
«Tale quota appare particolarmente elevata se si considera che l’Italia rappresenta poco oltre il 3% del Pil mondiale e meno dell’1% della popolazione del pianeta», è scritto nel rapporto Bankitalia. Insomma, i patrimoni privati valgono quasi il doppio del Prodotto interno loro annuale, proiettandoci nella top-ten dei Paesi più facoltosi al mondo. Il 60% dei nostri nuclei familiari possiede una ricchezza netta superiore a quella del 90% delle famiglie di tutto il mondo; quasi tutti gli italiani sono più agiati del 60% delle famiglie dell’intero pianeta.

E la crisi?

Rispetto alla crisi finanziaria, esplosa con il fallimento della Lehman Brothers nel settembre del 2008, la ricchezza complessiva è aumentata dell’ 1,1%. Dunque le perdite provocate dal terremoto di due anni fa sono già state riassorbite. E anche questo è un segnale di stabilità, ancor più evidente se si considerano i debiti privati. Da tempo c'è chi sostiene che, paragonando l’insieme delle passività pubbliche e private alla ricchezza complessiva, l’Italia è solida quasi quanto la Germania e alla pari con la Francia. Il bollettino di Bankitalia conferma questo quadro. Anzi, l’ammontare dei debiti risulta pari al 78% del reddito disponibile, il valore più basso tra i Paesi industrializzati. Siamo i primi della classe, davanti alla Germania, dove la percentuale è del 100%, come in Francia, distaccando Usa e Giappone (130%) e con la Gran Bretagna che tocca addirittura il 180%.
Qualcuno si chiede dov’è questa ricchezza. E’ principalmente nel valore degli investimenti immobiliari detenuti dalle famiglie italiane. La stima della Banca d’Italia è di circa 4.800 miliardi di euro. In termini reali la ricchezza in abitazioni è aumentata, rispetto alla fine del 2008, dello 0,4 per cento e corrisponde a più della metà del patrimonio familiare italiano. Si deduce che ogni famiglia ha un valore immobiliare medio di 200mila euro mentre la ricchezza pro capite è calcolata in 350mila euro.
Ovviamente una media non fa tutti ricchi, ma comunque il livello di ricchezza di una nazione si fa proprio sulla media. Facile obiezione: sono sempre più i ricchi e sempre più i poveri. Non è proprio così perché da noi la classe media non è ancora estinta, come dimostrano i dati sulla concentrazione dei patrimoni. Pochi hanno tanto, tanti hanno poco? Vediamo: il 10% delle famiglie italiane più facoltose possiede circa il 45% della ricchezza complessiva, mentre la metà più povera controlla il 10% della proprietà privata. Ma se confrontiamo l’Italia alla Gran Bretagna che per 13 anni è stata laburista e all’America progressista di Obama, dove il 10% delle famiglie più agiate possiede addirittura il 70% della ricchezza nazionale, lo squilibrio italiano risulta ragionevole e compensato da un altro dato: il 40% della popolazione possiede il 45% della ricchezza nazionale. Insomma, quattro italiani su dieci vivono in uno stato di ragionevole agiatezza; borghesia vera, all’antica, che la globalizzazione non ha spazzato via.
Certo, nel 2010 c’è stato un calo nella ricchezza (-0,3% nel primo semestre), non si può negare. Ma ne conosciamo i motivi che si possono risolvere con delle riforme che riducano gli squilibri, gli sprechi ed i privilegi di pochi nei confronti del peso del mantenimento dello stato sui molti altri. Serve far crescere l’economia reale e produrre ricchezza, anziché limitarsi a possederla. Un’arte in cui, finora, abbiamo saputo eccellere e che dobbiamo incentivare e sostenere.
La situazione economica difficile di questo periodo storico è diffusa in tutto il mondo e noi siamo tra i più virtuosi (conferma europea). La situazione sociale dell’Italia non è frutto della gestione politica dell’ultimo decennio, ma dei decenni precedenti in cui si gestivano le finanze statali in modo allegro e poco lungimirante.
Certo c’è poco da ridere, ma non c’è nemmeno da piangere. Diciamo che, vista la situazione reale, possiamo perlomeno sorridere.
E comunque se non c’è da ridere adesso non c’era certamente quando i governi di centro-sinistra hanno creato la voragine del debito pubblico: un macigno che grava sui conti dello stato e che dovremo trascinarci per generazioni con costi spaventosi per la comunità. Tutto denaro sottratto agli investimenti pubblici, al welfare ed al sostegno dell’impresa privata per la creazione di posti di lavoro per i giovani che hanno raggiunto un livello di disoccupazione calcolato nel 29%.
L’occupazione giovanile, contrariamente all’apparenza, non era però migliore nel passato, era diversa. Ricordo che i giovani venivano inseriti nel mondo del lavoro attraverso l’apprendistato, ma questo, o senza ricevere stipendio anche per anni, oppure con salari simbolici. Oggi al contrario con le nuove norme volute dai sindacati e dai loro referenti politici si può assumere, salvo eccezioni, solo a stipendio pieno quelli che mediamente sono giovani senza esperienza e capacità. Ovviamente solo imprenditori sprovveduti oppure finanziati dallo stato possono farlo. Questo è uno dei motivi che hanno portato all’attuale disoccupazione giovanile. Altro motivo è dovuto alla politica scolastica inaugurata nel ‘68. La convinzione che tutto è dovuto, compreso il diploma ed il posto di lavoro, indipendentemente dalle capacità, ha sfornato migliaia di ignoranti (se pensiamo che Di Pietro è laureato...) e di fannulloni che non possono trovare impiego sul mercato del lavoro se non in occupazioni modeste che la maggioranza dei candidati non gradisce.
E a tutto ciò, ad aggravare la situazione, si aggiungono due fattori non meno degradanti: la mancata tutela da parte dell’Europa della nostra impresa privata massacrata dalle importazioni indiscriminate di prodotti cinesi che ha costretto molti aziende a chiudere o a trasferire la produzione all’estero per non dover subire il peso dei nostri costi, con migliaia di posti di lavoro persi, e gli immigrati, accolti indiscriminatamente a braccia aperte, che accettano qualsiasi occupazione anche in nero e anche sottopagata.
Quando si stava creando questa situazione negativa, ridevano in molti: quelli che campavano con gli interessi sui titoli di stato e quelli che dallo stato si facevano mantenere. Oggi i primi non ridono più, mentre sui secondi c'è ancora molto da lavorare.
Accreditare quindi la ricchezza degli italiani o addebitare la crisi economica e sociale alla gestione politica dell’ultimo decennio, denota solo una visione limitata ed ideologica della realtà. Una visione che non va oltre il proprio orticello. 
 

 
bersani e' da cambiare
 
bersani da cambiare
 
 
nuova cuba
 
Mentre a Cuba Fidel Castro ha deciso di licenziare 500.000 dipendenti pubblici perché si è accorto che non è più possibile mantenerli senza portare Cuba al fallimento totale, comprese le sue idee di socialismo utopico e irrealizzabile, in Sicilia assistiamo ad una tendenza opposta.
Il governatore Raffaele Lombardo ha pubblicato un bando per l’assunzione di 4.800 stagisti per un anno, a 500 euro al mese, in enti, fondazioni ed associazioni. Costo previsto 6,5 milioni di euro.
In precedenza lo stesso governatore aveva promosso un altro bando per l’assunzione di 4.000 posti negli ospedali siciliani.
Sono inoltre in attesa di essere «normalizzati» altri 23.000 precari.
Scarsità di personale? Non si direbbe, visto che in Sicilia ci sono oltre 300.000 dipendenti pubblici, su una popolazione di 5 milioni di abitanti ed una forza lavoro di 1 milione e 750.000 lavoratori, corrispondenti a un dipendente pubblico ogni 6 lavoratori.
Per fare un paragone, in Lombardia i dipendenti pubblici sono 1 ogni 24 lavoratori e in Francia 1 ogni 79.
La Sicilia è così destinata a diventare portabandiera dello statalismo e dell’assistenzialismo che era prerogativa di Cuba.
Per questo la Giunta Regionale sta valutando l’ipotesi di cambiare il nome da Sicilia a Nuova Cuba.
 

BENVENUTO TRA NOI

  PAOLO VILLAGGIO ha detto

villaggio

   
 

"Io conosco bene Silvio (Berlusconi), lo si vuol incolpare di tutto, anche della sua sfrenata libido. In realtà è il più grande imprenditore europeo degli ultimi 50 anni. Io non l'ho mai colpito, non lo merita. Odio la comicità politica, troppo facile. E' figlia del falso moralismo della sinistra".

 

E alla domanda: "Scusi ma non votava PCI?" risponde: "Sì, ma il comunismo è stata la delusione più grande della storia".

GLOBAL
WARMING 
2 gennaio 2011

MANUALE DEL CATASTROFISTA PERFETTO

venezia

Quella del catastrofista è diventata una professione largamente diffusa ed accettata. Questo perché di allocchi in giro non ne mancano e quindi si trova costantemente terreno fertile per diffondere previsioni tragiche tra persone disposte a pagare profumatamente per conoscere disastri imminenti.

Alcuni di questi veggenti climatici, però, hanno commesso dei plateali errori che hanno fatto mettere in discussione tutti i loro oracoli.

Ad esempio 40 anni fa dicevano che entro l’anno 2000 le risorse energetiche si sarebbero azzerate e tutto il mondo si sarebbe fermato. Più recentemente, per il distacco di un iceberg più grande del solito, Al Gore disse che lo scioglimento dell'Artico era un fenomeno irreversibile e che il Polo si sarebbe sciolto entro il 2008. Ci hanno detto che gli orsi, a causa dello scioglimento delle placche, stanno annegando. Pecoraro Scanio disse che il livello dei mari si sarebbe alzato di diversi metri in cinque anni e che Venezia era spacciata. Ancora Gore nel dicembre 2009 ha dichiarato «C'è il 75% di possibilità che entro 5 o 7 anni l'intera calotta polare artica scompaia durante l'estate».

 

SEGUE
ENERGIE
RINNOVABILI 
2 gennaio 2011

La parola magica: ECOCOMPATIBILE

petrolio
Dietro questa parola magica si nascondo in realtà interessi multimilionari che controllano il mercato seguendo le tendenze o meglio condizionando le scelte con previsioni catastrofistiche che riescono a spaventare le menti semplici o meglio sempliciotte.
Una delle materie prime, fondamentali per lo sviluppo di una società moderna e tecnologicamente avanzata è il petrolio, i cui derivati vengono utilizzati praticamente in tutti i settori produttivi.
Ma la parola più usata a sproposito da ecologisti ed ambientalisti è: NATURALE.
Questo termine dovrebbe definire delle sostanze che derivano direttamente dall'opera della natura. Ebbene, ciò che normalmente viene definito di origine naturale è in realtà frutto delle manipolazioni umane che si sono susseguite nei secoli. Con ciò che ci propone la natura saremmo già estinti da tempo.

SEGUE
ha
2011 ha
PER COMINCIARE IL NUOVO ANNO CON UN SORRISO
Le barzellette su e di Berlusconi
Quelle su di lui.....

Rivoluzione all'Inferno
Berlusconi passa a miglior vita e si ritrova all'inferno completamente immerso nel buio. Decide di rivolgersi a Lucifero: - Mi consenta, caro Lucifero, non si potrebbe fare un po' di luce qui dentro? Rendere l'ambiente un pochino più vivace?
- Va bene! Visto che sei Berlusconi, provvedi tu!
Berlusconi si mette di buona lena e riempie l'Inferno di tantissime luci coloratissime, addobba le pareti con oggetti scintillanti e moderni, stravolge insomma l'Inferno.
Lucifero estasiato per il lavoro manda Berlusconi in Purgatorio.
Berlusconi incontra Giuda: - Caro Giuda! Trovo l'ambiente un po' anonimo qui, un pochino spento che ne dici di rivoluzionarlo con colori, addobbi e un po' di animazione?
Giuda dopo averlo riconosciuto: - Provaci tu e vediamo cosa riesci a fare.
Berlusconi trasforma così il purgatorio in un ambiente allegro e confortevole, al ché Giuda decide di premiarlo e mandarlo in Paradiso.
Qui Berlusconi si trova di fronte a San Pietro: - San Pietro carissimo, mi consenta di parlare con Dio!
- Con Dio? E' impossibile è occupatiss.. - lo guarda e riconoscendolo gli dice: - ma tu sei Berlusconi va bene ma pochi minuti.
Berlusconi entra nello studio di Dio e rimane li per quasi un'ora. San Pietro preoccupato si affaccia nello studio e viene investito da luci e musiche. Poi scorge Dio con un braccio posato sulle spalle di Berlusconi che gli dice:
- Carissimo Silvio... l'unica cosa che non riesco a capire è perché dovrei fare il vicepresidente?

SEGUE
L’autoironia previene la deriva verso la megalomania.
 
   ...brindo con te
all'anno nuovo.
Cordiali Auguri.
   
   
      flavio
       
       

 
 
Gianfranco Fini, statista o coglione? 
   Questa è la domanda che molti si sono posti dopo le vicende che lo hanno visto coinvolto in uno scontro diretto con Berlusconi allo scopo evidente di azzerare il PDL per creare un nuovo centro destra con lui a capo.
La perplessità è aumentata venendo a conoscenza della faccenda dell’appartamento di Montecarlo, «girato» al genero a prezzo di favore, e dell’allegra gestione degli appalti di alcuni programmi Rai.
La clamorosa presa di posizione di Fini ha messo in evidenza anche una situazione familiare che non porta certo valore aggiunto al suo ruolo politico ed istituzionale, considerando la disputa per loschi precedenti tra la signorina Tulliani ed il signor Gaucci.
E se vogliamo trovare proprio il pelo nell’uovo, direi che da parte di un fautore ed un difensore del ruolo e della sacralità della famiglia nella nostra società, il ritrovarsi con due figli concepiti con una «compagna», non è il massimo della coerenza.
Per tutto ciò viene spontaneo chiedersi se Fini ci marcia o è proprio ciò che sembra.
Il dilemma può sorgere solo se si parte dal luogo comune che un politico sia, per forza di cose, anche una persona capace ed intelligente. Si presume che siccome ha avuto dei voti sia da ritenere al di sopra della norma.
Con la conoscenza e l’esperienza ho avuto modo di capire che questi personaggi, che tante volte vengono messi su un piedistallo, altro non sono che persone più o meno come noi che hanno avuto probabilmente la possibilità e certamente la faccia tosta di presentarsi in pubblico per sostenere delle tesi a cui credono a seconda della convenienza, riuscendo ad essere convincenti per un gran numero di persone.
E dietro facciata ufficiale ci sono i soliti esseri umani con qualità e limiti. Ambizione e orgoglio, fame di denaro, meschinità ed egoismo che si assommano ad intelligenza o stupidità.
Io colloco Fini nell’ultima fascia. Pur avendo in tempi non recenti apprezzato il suo modo di presentarsi con un certo carisma, ho capito che solo un «coglione» (come disse Berlusconi) può fare delle scelte che vanno contro i propri interessi politici e personali.
Guarda caso, dopo che si è messo con la signorina Tulliani ha cambiato nettamente atteggiamento, come se si fosse montato la testa, forse istigato dalla compagna che lo vuole primo della classe. E questo mi ricorda il vecchio detto che recita: «tira più un pelo di .... che un paio di buoi».
Credo che anche la scelta di favorire il genero nell’appartamento di Montecarlo, alienato al partito, sia conseguenza di questa influenza negativa.
Ma ciò che proprio mi ha fatto capire quali siano i limiti personali di Fini è stata la battaglia contro Berlusconi che lo ha portato da delfino destinato alla corona a emarginato politico con conseguente, a mio parere, fine della carriera.
Lo scopo per cui tanto si è battuto, quello di sostituire Berlusconi, lo poteva raggiungere a parer mio facendo semplicemente nulla. La sua carica lo esentava da prese di posizione che potevano renderlo criticabile o valutabile. Assecondando Berlusconi, pur non condividendone operato e idee, arrivava tranquillamente alla candidatura del centro destra per il prossimo mandato. Logicamente con la benedizione e l’appoggio di Berlusconi.
E ovviamente, come sempre succede in politica, i suoi affarucci di Montecarlo e della Rai, sarebbero rimasti in compagnia di tutti gli altri affarucci sconosciuti e comuni tra i nostri politici.
Ed invece che cosa fa il nostro statista? Distrugge tutto in nome di una tesi che non ho ancora capito e si scava la fossa con le sue mani finendo scaricato e criticato anche dai suoi elettori.
Questo non era certamente il suo intento ed ecco perché, rispondendo alla domanda del titolo, affermo che per me Gianfranco Fini è soltanto un coglione.  
 

LE DUE FACCE

DELLO STESSO PATACCA

  patacca
Difficile metterlo in testa a Bersani,
più facile metterglielo in ...

Ma a questo stanno già pensando
i compagni.

Su chi mandare a lavorare, invece,
avrei un'idea precisa...
 
evoluzione
 
NUOVA SCHEDA
quelli che
Considero più pericoloso uno stupido che un ladro perché il ladro ogni tanto riposa...
Ma la categoria più pericolosa ed insopportabile è quella degli ipocriti.
Sono quei «SEPOLCRI IMBIANCATI» che dietro ad una facciata di onestà e pulizia, nascondono falsità e doppiezza.
Ecco perché ...    NON SOPPORTO
 
QUELLI CHE ... «siccome lo dice RAI TRE, allora è vero», ma fanno finta di non sapere da che parte sta.
QUELLI CHE ... «la RAI è in mano a Berlusconi», ma dimenticano Fazio, Floris, Santoro, Gabanelli, Dandini, Annunziata, cantanti, attori, comici, giornalisti, opinionisti e portinai.
QUELLI CHE ... «Berlusconi comanda Mediaset a bacchetta», ma dimenticano Ricci, Mentana, Sposini, Costanzo, Chiambretti, Bisio, cantanti, attori, comici, giornalisti e camerieri.
RAI
clinton QUELLI CHE ... «Berlusconi è una persona malata di sesso», ma dimenticano che i loro idoli politici, come i Kennedy, erano assatanati di sesso che praticavano in ogni luogo e circostanza con ogni donna che passava nelle vicinanze.
QUELLI CHE ... «ora basta con questa libertà sessuale del Premier», ma dimenticano che in passato erano a favore del sesso libero e della coppia allargata.
QUELLI CHE ... «fascisti, carogne, tornate nelle fogne», ma escludono Fini, fascista si ma democratico, laico, liberale e progressista.
QUELLI CHE ...
«l’Italia è un paese senza democrazia e me ne voglio andare», ma sono sempre qui a rompere le palle.
QUELLI CHE ... «non si possono tagliare i fondi al cinema», ma non vanno mai a vedere film italiani perché sono delle «cagate pazzesche».
fini
cuba QUELLI CHE ... «Cuba è un paese dove si è realizzato il vero socialismo», ma non ci andrebbero mai a vivere.
QUELLI CHE ...
«la democrazia in Italia è in pericolo», ma non rispettano nessuna regola sociale se non obbligati e si fanno solo gli affaracci propri.
QUELLI CHE ... «gli intelligenti sono di sinistra e gli stupidi sono di destra, gli onesti sono di sinistra e i ladri sono di destra», ma non si rendono conto di essere solo dei piccoli stupidi ladruncoli.
QUELLI CHE ... «Berlusconi doveva rispondere alle 10 domande su fatti privati che Repubblica gli ha rivolto per sei mesi», ma condannano le domande rivolte a Fini.
QUELLI CHE ... «i soldi di Berlusconi vengono dalla mafia», ma scrivono per Mondadori perché «pecunia non olet».
QUELLI CHE ...
«il conflitto di interessi è un macigno sulla democrazia», ma non sa che il governo di sinistra non l’ha mai risolto perché in conflitto con gli interessi propri.
QUELLI CHE ... «i crolli, le frane e le inondazioni sono colpa del governo che non ha fatto niente», ma non si ricordano che questi fatti succedevano anche quando c’era il governo Prodi.
ilgiornale QUELLI CHE ... «c’è bisogno di libertà di informazione in Italia», ma pensano che si potrà realizzare solo con la chiusura di Libero e il Giornale.
QUELLI CHE ... «la sospensione di Feltri è giusta», ma dimenticano di aver firmato l’appello per la libertà di stampa.
QUELLI CHE ...
«i giornali di destra gettano solo fango», ma chiamano informazione lo stesso fango quando arriva da sinistra.
QUELLI CHE ...
«i giornalisti che scrivono sui giornali di destra fanno schifo», ma si dimenticano che quando scrivevano per Libero e Il Giornale si sentivano rispettabili.
QUELLI CHE ... «Berlusconi è finito», ma lo dicevano anche 10 anni fa.
QUELLI CHE ... «rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a lavorare alla nuova Italia», ma non sanno da che parte si comincia a lavorare perché non lo hanno mai fatto.
QUELLI CHE ... «i gay hanno diritto allo stesso rispetto di tutti i cittadini», ma quando insultano qualcuno lo chiamano finocchio.
QUELLI CHE ... «la manifestazione in piazza è perfettamente riuscita, eravamo in 2 milioni», ma fanno finta di ignorare che nella piazza non ci stanno più di duecentomila persone.
berl
benigni QUELLI CHE ... «Celentano e Benigni sono dei grandi artisti e valgono tutti i milioni di euro che ricevono dalla Rai», ma non hanno mai pagato l’abbonamento.
QUELLI CHE ... «Pompei, come tante altre opere d’arte in Italia, sta crollando ed il governo non fa niente», ma si dimenticano di denunciare la «pietra» degli scavi abusivi che hanno in casa.
QUELLI CHE ... «in Italia c’è un regime», ma pur di abbattere Berlusconi sarebbero disposti a regalare l’Italia a una dittatura comunista.
QUELLI CHE ... «è giusto che la festa di Fuorigrotta sia a livello internazionale», ma non hanno nulla da dire sui 750.000 euro spesi per portare Elton John anziché usarli per lo sgombero delle immondizie.
QUELLI CHE ... «la discarica di immondizia rovina il territorio e la salute dei campani», ma sanno benissimo che le altre regioni smaltiscono i loro rifiuti senza danneggiare nessuno.
QUELLI CHE ... «mi batto per la libertà del popolo», ma poi vanno in piazza a spaccare vetrine ed incendiare le auto del popolo.
rifiuti
resistenza QUELLI CHE ... «la resistenza ha liberato l’Italia dal fascismo», ma si dimenticano di essere stati fascisti convinti fino all’ultimo momento, salvo poi saltare sul carro del vincitore.
QUELLI CHE ... «studenti, tutti in piazza contro i tagli alla scuola», ma i più attivi e arrabbiati sono quelli che hanno meno voglia di studiare.
QUELLI CHE ...
«basta con il capitalismo e la disparità sociale», ma vivono nelle comunità mantenuti dal denaro degli operai che pagano le tasse.

QUELLI CHE ... «l’onda viola sommergerà ogni tentativo di cambiamento nella scuola», ma in realtà vogliono mantenere un sistema che ci pone agli ultimi posti al mondo nell’insegnamento.
QUELLI CHE ...
«i sindacati proclamano lo sciopero generale a tutela del lavoro e degli stipendi degli operai», ma sanno benissimo che le ore perse andranno proprio a ridurre gli stipendi.
QUELLI CHE ... (scheda aperta, si accettano suggerimenti)
ignoranza

TTORNA ALL'INIZIO

 
 PETIZIONE - FAMIGLIA CRISTIANA FUORI DALLE CHIESE
Invito tutti a firmare la mia petizione. Questa la motivazione:
 
Famiglia Cristiana OnLine 
"Dissento profondamente dalla piega politica che Famiglia Cristiana ha preso negli ultimi tempi. L'accanimento critico verso il governo, esternato in molte pubblicazioni palesemente astiose e volgari, ritengo vada oltre il compito istituzionale per il quale questa pubblicazione è stata fondata. Ho avuto un fitto scambio epistolare con il vicedirettore dove lamentavo questa uscita dal binario, ma ho raccolto solo la minaccia di una denuncia.... (segue)
  per leggere tutto il testo e firmare clicca QUI 
Flavio Berlanda
 SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
"Così passa la gloria di questo mondo" (per l'opposizione)
 
BERLUSCONI E' FINITO!!!! - Questo è il grido disperato che è uscito dalla bocca di molti politici negli ultimi 15 anni.
     Qui sotto solo alcuni di questi eccezionali "chiaroveggenti", perché tutti non ci starebbero. Ho aggiunto anche una "previsione".
Alleanze, Fassino apre all'Udc "Verificare i temi su cui convergere"  
 Ci sono i segnali, Berlusconi è finito
 Vittorio Foa 2004

Il Berlusconismo

è finito

Paolo Gentiloni - 2005

Berlusconi
è al capolinea

Francesco Rutelli - 2006
Il tempo di Berlusconi è finito
P
iero Fassino - 2006
Il PREMIER? FINITO IL SUO CICLO
Dario Franceschini - 200
9
Berlusconi è l’ora
del declino
M
assimo D'Alema - 2009
 
E' FINITO UN CICLO
Clemente Mastella - 200
9
IL PREMIER E' AL TRAMONTO
Pierferdy Casini - 200
9
BERLUSCONI E' AL CAPOLINEA
Enrico Letta - 2010
BERLUSCONI, SIAMO AI TITOLI DI CODA
Walter Veltroni - 2010
SIAMO ALLA FINE DELL'IMPERO
Antonio di Pietro - 2010
ORMAI IL SUO TEMPO
E' FINITO
Pierluigi Bersani - 2010
 
 vendola Io sono una persona fortunata perché Berlusconi mi è piaciuto fin dal primo momento.
Forse perché sono anch'io un imprenditore e vedo in lui la realizzazione di un successo
che a me tarda ad arrivare.
Poi penso alla sfortuna di quelli che lo odiano e mi chiedo per quanto dovranno rodersi
il fegato in un crescendo di rabbia autodistruttiva. E' dimostrato che questo stato d'animo
in forma stabile e continuata può portare a irritabilità, frustrazione, gelosia e collera.

La rabbia fa salire la tensione nervosa e con essa la pressione e la bile.
Un sapore amaro in bocca, occhi arrossati o giallognoli, rossore sul viso e sul collo,
vertigini e soprattutto mal di testa sono sintomi di fegato roso.
Se repressa, la rabbia sì trasforma in uno stato di depressione che causa indolenzimento, dolore e sensazioni di oppressione, costrizione e gonfiore.

E' quindi evidente che questi soggetti vivono in una costante situazione di pericolo
per la loro salute, che potrebbe danneggiarli oltre che a livello fisico,
anche a livello mentale ed in modo permanente ed irreversibile.
CONSIGLI PER LA SALUTE
Non pensare a Berlusconi e soprattutto non parlarne mai. Cambiare canali se ne parlano
radio o TV. Distogliere lo sguardo dalle sue immagini e non leggere testi che scrivono di lui.
In caso di ricaduta prendere un calmante e recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
                                                                                 Flavio Berlanda
 SILVIO, TI PREGO, RITIRATI.....
Niki Vendola - 2020

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Molti si chiederanno quale attività svolgono i personaggi politici che sono stati TROMBATI alle ultime elezioni.
Alcuni sono stati rintracciati tempo fa. Si tratta dei quattro che si vedono qui sotto.
    

Luxuria è diventata la romena Vladimira e fa la badante

Bianchi scrive i discorsi di Castro e poi li ascolta estasiato

Diliberto è il nuovo custode della mummia di Lenin a Mosca

Pecoraro Scanio fa il buttadentro in un club per soli uomini

 
  Ora però ne abbiamo trovati altri due sorpresi sul posto di lavoro.
 
bertinotti mussi

Bertinotti è nella moda. Dai grandi orizzonti alle piccole curve...

Mussi si occupa di trasporti: ecco due mussi uno sull'altro.

 
Non oso immaginare che cosa farebbe Bocchino se non venisse rieletto.

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C'E' MENO FAME NEL MONDO GRAZIE AL CAPITALISMO
I dati della Fao confermano che i sottonutriti del mondo sono calati.
    fame

Per la prima volta in 15 anni il numero è sceso di 375 milioni.

Il successo è figlio del boom economico di India, Cina, Brasile.

 
   

La notizia è che il numero delle persone che soffrono la fame è diminuito. Per la prima volta in 15 anni: lo dice l'agenzia Onu del settore, la Food and Agriculture Organisation (Fao). Sono circa 925 milioni le persone sottonutrite nel 2010, un taglio non da poco rispetto allo scorso anno quando erano 1 miliardo e 300 milioni. E questo, dice il rapporto Fao, grazie alle performance di alcuni Paesi emergenti e al calo dei prezzi dei prodotti agricoli. Un combinato disposto che ha portato al miracolo inatteso. Malgrado i disordini per il cibo in Mozambico nei giorni scorsi, le proteste in Egitto e l'aumento del prezzo del grano a causa della siccità in Russia che hanno scatenato proteste e rivolte.

Insomma, fatti i conti, abbiamo 375 milioni di affamati in meno nel mondo. Basta per essere ottimisti, oppure quella sottrazione è nulla rispetto al miliardo di disgraziati ancora senza il minimo vitale?

 
SEGUE
Luigi Santambrogio
 lETTERE DI OTTOBRE
 

Lettere - Rispondo al signor Ritvan Shehi

18 ottobre 2010

In una lettera pubblicata (su Libero) il signor Ritvan Shehi rimprovera al ministro Garfagna di non applicare le pari opportunità poiché il suo ministero si costituirà parte civile nel processo a carico dell'immigrato pakistano che ha ammazzato la moglie a mattonate.

Secondo il signor Shehi lo dovrebbe fare anche per le donne italiane che vengono ammazzate dai mariti.

A questo signore forse sfugge che una donna italiana normalmente ha figli, parenti, amici e conoscenti che nel caso potrebbero costituirsi parte civile. Credo invece che la signora pakistana non troverà nessuno disposto a farlo, tantomeno nella cerchia dei suoi parenti o conterranei, anche perché, molto probabilmente, il pensiero dominante è che il marito sia nel giusto.

Ecco perché è opportuno che le nostre autorità facciano questo passo per far capire a chi non vuol sentire che cosa significa rispetto delle donne e delle nostre regole e per dare alla povera pakistana la pari opportunità nella dignità che le è stata negata.

 

Lettere - Operai Fiat soci

25 ottobre 2010

Trovo molte interessante la dichiarazione di Bonanni, leader della Cisl, che a fronte della proposta di Marchionne di aumentare i salari rilancia la richiesta di partecipazione degli operai alla ripartizione degli utili ed alle decisioni operative della società.

La trovo un'ottima idea poiché in questo modo tutti gli operai diventano soci a tutti gli effetti e potranno così partecipare alla gestione ed avere la possibilità di usufruire degli utili aziendali.

Ovviamente in caso di perdita ci sarà la trattenuta sulle buste paga.

 

Lettere - Per Fini non è reato

27 ottobre 2010

L'archiviazione dell'inchiesta penale a carico di Gianfranco Fini relativa alla vendita sottocosto della casa di Montecarlo, mi apre nuovi orizzonti. Dunque se il presidente di una società fa sparire una proprietà cedendola sottocosto ci sarebbe una infedeltà patrimoniale punibile penalmente. Se questo lo fa il presidente di una associazione, il reato non esiste. Non è una falsificazione di documenti associativi, una alienazione dei beni con perdita patrimoniale non giustificata, una appropriazione indebita tramite cessione sottocosto, un raggiro nei confronti dei soci. Niente di tutto questo. Interessante.

 

Lettere - Manca la carta e anche il sale

28 ottobre 2010

Ho letto che la procura di Palermo ha disposto la riesumazione del bandito Giuliano per stabilire se era proprio lui o un altro. Poi sembra che la magistratura stia indagando anche sulle cene di Emilio Fede a Villa Certosa e su Berlusconi che avrebbe avuto contatti proibiti con una marocchina. Certo non si risparmia su indagini fondamentali per i cittadini italiani. E si fa nonostante la mancanza cronica di fondi per espletare le indagini e svolgere i processi. Strano però che il denaro da spendere per queste indagini si riesce a trovare mentre nei tribunali manca la carta per le fotocopiatrici. Ciò fa pensare che oltre alla carta manchi anche il buon senso.

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FINI A ZELIG

   
Nella sede storica del Cabaret,
il Teatro Derby di Milano,
Gianfranco Fini presenta
la nuova formazione politica

Futuro e Libertà

con un entusiasmante spettacolo

di UBIQUITA'
e TRASFORMISMO.
  FINI CABARET
 

«Legalità significa rispetto delle regole da parte di coloro che hanno maggiori responsabilità. Significa senso del dovere, cultura civica, etica di comportamenti: credo sia essenziale, se vogliamo insegnare ai più giovani ad avere comportamenti analoghi. (Gianfranco Fini - 27 luglio 2010)

 
     FINTO TONTO
 
 settembre 2010
         Lettere - Angela Napoli non l'ha data
 
napoli «Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite».
Così afferma la parlamentare Angela Napoli del gruppo finiano Futuro e Libertà.

Ovviamente ciò è possibile, anche se non facilmente verificabile, cosa che la signora Napoli si guarda bene di dimostrare.
Ciononostante mi sento di mettere la mano sul fuoco sulla regolarità della elezione di Angela Napoli come la metterei su quella di Rosi Bindi.

Certamente non sono in parlamento per meriti acquisiti con prestazioni sessuali.
bindi
Angela Napoli   Rosi Bindi
 

Per evitare di scomparire dalla cronaca lancia le BEER...SANATE ESTIVE.

 
 elezioni    fogna
 
bersani festa    bersani sardegna

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        L'ITALIA E' PRONTA PER UN PRIMO MINISTRO GAY
Queste parole, pronunciate da Nicki Vendola, sono la prima pietra posata per la sua scalata al potere.
vendolate
 
VENDOLATE ovvero piccola raccolta di dichiarazioni strampalate destinate a superare quelle del maestro di Pietro.
 
 
"Bisogna vincere per le donne e gli eroi dei nostri giorni: Falcone, Borsellino e Carlo Giuliani"
(Carlo Giuliani, per chi non lo sapesse, è il balordo che voleva assalire i carabinieri. Evidentemente Nicki ha una visione degli eroi "diversa")
 
Definito l'Obama Bianco,  Nicki accetta il paragone e aggiunge che Obama: "viene da una certa periferia"
(Nicki non sa che Obama si è diplomato in una prestigiosa scuola privata e che ha frequentato la Columbia University e Harvard?)
 
"Io concepisco la politica come danza della vita. Mentre spesso è danza della morte, perché ha semplicemente un codice di potere. Questo è più normale a destra. Mentre per la sinistra è un suicidio. Oggi destra e sinistra appaiono come due copioni shakesperiani quasi identici"
(Chiarissimo vero? Eppure ci assicurano che non era sbronzo, né fatto, ma nel pieno delle sue facoltà mentali)
 
"Berlusconi è la proiezione sulla scena pubblica dell'Italia Grande Fratello. Ma questa proiezione è giunta ai titoli di coda. Per sconfiggere il centrodestra bisogna avere un contratto con gli italiani"
(Magari firmato in diretta nel salotto di Vespa? Molto originale e soprattutto una novità)
 
Chiudendo a Bari la tre giorni delle "Fabbriche di Nicki" ha spiegato che sono l'equivalente dei meeting di Comunione e Liberazione.
(A me sembrano la copia della Fabbrica di Prodi a Bologna. Molto originale e soprattutto una novità)
 
 "Prodi ha rovesciato alcuni modelli di lotta politica. A me piaceva il tono elevato del suo discorso antipopulista. Mi piaceva la costruzione di una leadership per strada rompendo l'autoreferenzialità del ceto politico.
(Ecco la novità, la leadership per strada: Non so che cosa sia, ma Nicki lo sa di certo e magari poi ce lo spiegherà)
 
"Il mio compito è quello di agevolare un cambio generazionale e del linguaggio"
(Quindi dovrebbe rinunciare visto che è in politica dal 1985, mentre Berlusconi lo è dal 1994. Per il linguaggio direi che con lui sarebbe più "gaio")
 
"Siamo comunisti non per replicare, nei secoli dei secoli, una storia codificata, una liturgia monotona, una forma statica che contiene una verità rivelata: ma per liberarci dai fantasmi e dai feticci di un mondo che strumentalizza la vita, mercifica il lavoro, distrugge la socialità."
(Concetto che potrebbe essere prerogativa dei liberali, visto che proprio il comunismo è l'ideologia principe nella strumentalizzazione della vita)
 
lettere 2 agosto 2010

 LETTERA A DE BORTOLI DIRETTORE DEL CORRIERE

 

Egr. Signor De Bortoli direttore del Corriere della Sera

 

probabilmente non si ricorda di me, ma tempo fa, in seguito alla mia esortazione a non percorrere le orme del suo predecessore, mi ha telefonato per rassicurarmi che la sua direzione sarebbe rimasta obiettiva e super partes. Mi invitava anche a scriverle se le cose non fossero andate in questo modo.

Ebbene, oggi lo faccio perché sembra che la legge bavaglio che vi ha visti schierati al fianco di Repubblica non costituisca per voi un problema, visto che vi state imbavagliando da soli.

Leggevo infatti oggi il Corriere notando che in prima pagina ci sono notizie certamente molto importanti. Si parla infatti del Black Berry negli emirati, della vendetta delle ragazze alla pari, di Marinetti, dell'invisibilità di Obama, della moria di stambecchi. Tutti argomenti che per qualcuno saranno anche essenziali, ma che mi lasciano del tutto indifferente.

Ricordo che quando Berlusconi si è accompagnato privatamente con una escort, non avete lesinato la prima pagina.

Mi aspettavo quindi, se non un grande articolo in prima, almeno un richiamo ad un servizio interno sulle strane manovre immobiliari di Fini, fatto certo più rilevante, magari contestando che vendere un appartamento a Montecarlo del valore di 2 milioni di euro a 300 mila euro è una cosa ridicola se non losca. Ma forse per voi è normale così.

Mi aspettavo anche che le manovre di Gaucci per far sparire un patrimonio ai creditori fosse una notizia degna di nota.

O che fossero degne di nota le denuncie alla magistratura di Storace nei confronti di Fini o di Fini nei confronti del Giornale. Magari solo per solidarietà nei confronti di un collega.

Sembra invece che queste notiziole meritino tutt'al più una colonna in nona pagina come quella pubblicata oggi con una firma non di primo piano.

Speriamo che il degrado del Corriere non porti in prima pagina la "Sagra dei osei".

  

PS: Io sto cercando casa in Trentino e le assicuro che i prezzi sono piuttosto salati. Se conosce qualcuno che vende a Montecarlo un appartamento in centro con tre stanze a 300 mila euro, anche da ristrutturare, è pregato di comunicarmelo. Sarei anche disposto a cambiare zona.
___________
NOTA: Guarda caso, il giorno dopo sul Corriere è uscito un bell'articolo sull'argomento.
Non credo lo abbia fatto solo per me. Probabilmente la mia è solo una delle, immagino, numerose lettere di protesta inviate dai lettori.

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luglio 2010 fini

 SONO  IN ATTESA DEL CADAVERE DI FINI

 

Mi sono seduto in riva al fiume in attesa di veder passare il cadavere di Gianfranco Fini.

Ovviamente in senso figurato.

In realtà auguro tanta vita a Fini. Abbastanza per poter subire le conseguenze del suo modo di agire subdolo ed ingrato.

 

Mi aspetto a breve anche le sue dimissioni da Presidente della Camera.

Sembra che Francesco Storace voglia presentare una denuncia sulla sparizione dai beni di AN dell'appartamento di Montecarlo ora di proprietà di una società off-shore.

 

In quanto indagato, sempreché non venga insabbiata la denuncia, dovrebbe applicare la regola resa pubblica due giorni orsono secondo la quale chi è indagato deve dimettersi dalle cariche pubbliche.

Sono certo che non lo farà.

 
lettere luglio 2010

 LA FORMULA 1 DELL'IPOCRISIA

 

Le gare di Formula 1 hanno perso da anni il fascino che avevano quando le macchine erano guidate dai piloti.

Ora tutto dipende dal livello tecnico dell'automobile e le doti del pilota sono sottomesse al budget di investimento della scuderia. Cosicché la gara è diventata un monotono passaggio di automobili senza emozioni o gesti di bravura. A tutto ciò si aggiunge poi una cervellotica ricerca di continui cambiamenti che, secondo il Grande Capo, dovrebbero rivitalizzare uno sport in agonia.

Ecco allora che abbiamo prima le ruote slick, poi quelle scolpite e poi ancora le slick; le gomme dure e le gomme morbide da utilizzare obbligatoriamente (come se al Giro d'Italia ci fosse l'obbligo di usare rampichino e bici da corsa nella stessa gara); rifornimenti sì e rifornimenti no,  alettoni sì e alettoni no; penalizzazioni gestite a piacere e safety car a sorpresa. Insomma un guazzabuglio di norme che anziché valorizzare la bravura dei piloti, li riduce a semplici accessori.

Vorrei infatti vedere Lewis Hamilton, primo in classifica con la McLaren, scambiare la sua macchina con la Virgin di Timo Glock. Credo che cambierebbe anche la classifica.

F1
A tutto ciò si aggiunge la regola che non si può fare il gioco di squadra. Ma come, c'è il campionato a squadre e si vieta il gioco di squadra? In tutti gli sport non individuali prevale l'interesse del team. In Formula 1 no. Lo scopo? Sconosciuto.
E così l'unica emozione di questo monotono circo diventa la multa comminata alla Ferrari.
 
   luglio 2010

 LE MOZZARELLE BLU DELLA GRANAROLO

 

Sembra che una notizia, che definirei inquietante, sia sfuggita a giornali e telegiornali.
Infatti non trovo articoli né ascolto servizi sulle mozzarelle blu della Granarolo di Bologna trovate in un supermercato di Rivoli a Torino.
Ricordate la pubblicità della Granarolo?
- Latte Alta Qualità
- mucche italiane selezionate
- filiera garantita e controllata
- latte garantito e certificato ogni giorno con controlli più numerosi e approfonditi di quelli di legge.

Se così fosse come si può giustificare la presenza dello pseudomonas fluorescens, il batterio che colora di azzurro il latticino, che normalmente vive e vegeta nell’acqua delle fognature?
La pubblicità della Granarolo più che un corretto messaggio informativo, sembra proprio una truffa.
Infatti quello che è definito come prodotto di «mucche italiane selezionate» viene acquistato dalla Milchwerk Jager, azienda tedesca da dove risulta provenire il latte con cui sono state confezionate le mozzarelle colorate trovate fino ad ora. Acquisti verificati anche dagli inquirenti attraverso il monitoraggio costante sul flusso di queste materie prime ed ammessi dai vertici della società. La direzione della Granarolo ha anche ammesso l'acquisto di provole in Germania.

Sorge spontanea la domanda: con quale marchio hanno venduto queste provole? Forse con il marchio Granarolo da "mucche italiane selezionate"?

Cos' tutte le balle raccontate nella pubblicità che vengono clamorosamente smascherate, diventando di fatto una pubblicità non solo ingannevole, ma truffaldina.


Sembra che il presidente della cooperativa Granarolo, in difficoltà a spiegare l’incoerenza tra quello che la società dice e quello che fa, abbia dichiarato che la spiegazione è molto semplice: la mozzarella è blu perché il latte proviene da vacche blu, come quelle raffigurate all’esterno dello stabilimento.

Nell’immagine una mozzarella, le vacche della Granarolo e....

 
MOZZARELLE BLU
 
Granarolo: «Alta Qualità».
   luglio 2010

 BOLOGNA RIVOLUZIONA IL TRASPORTO URBANO

La Metropolitana, il People Mover e il Passante Nord sono in progetto e si prevede la loro realizzazione entro 2050.
Invece per il Civis siamo alla partenza dei lavori dopo solo 15 anni di progetti.
 

Civis è il progetto di collegamento di San Lazzaro con Borgo Panigale e Corticella con il centro storico. Certo che essendo nel 2010 ci si attendeva qualche cosa di nuovo nel settore trasporti urbani. Che so, una monorotaia alla giapponese, mezzi che si muovono su cuscinetti d’aria o perlomeno mezzi ad energia autonoma, con pannelli solari. Insomma qualche cosa di innovativo per dare a Bologna una immagine mano vecchia e stantia. Ed invece sapete che mezzi utilizza il Civis?

Il VECCHIO FILOBUS in uso da decenni in altre città dove è ritenuto del tutto obsoleto e sorpassato. Ma non a Bologna. Basta una bella riverniciata e tutto è risolto.
Il costo? Solo 182,2 milioni di euro.
I tempi? Biblici.
Il risultato? Mediocre.
Qualcuno se ne è accorto e questo ha portato a 15 anni di scontri sull’opportunità di realizzare questa opera tanto odiato dai cittadini.
Però non tutti conoscono la lungimiranza di Vasco Errani, il presidente della regione Emilia-Romagna che da qualche hanno mette nelle spese 20.000 euro di denaro pubblico per comperare dei cammelli in Africa, ufficialmente per dare latte ai bambini africani. Certo in questo momento dove a tutti sono richiesti dei sacrifici, vedere dei soldi buttati così da un po’ fastidio. Ma gli stolti che si lamentano non sanno che in realtà Errani, conoscendo i tempi necessari in Italia per realizzare qualsiasi progetto, ha pensato bene di utilizzare lo squadrone di cammelli per dare il via al Civis Cammellato, per i bolognesi CIVIS CAM.

Nelle immagini potete vedere a sinistra il progetto Civis come dovrebbe essere realizzato e a destra il Civis Cam durante l’inaugurazione in Piazza Maggiore con Errani in testa un po’ preoccupato e il nostro caro Testa quedra, ospite d’onore, molto più rilassato. Dietro, il palazzo Re Enzo dove sono state realizzate le stalle.

 
civis 
 
PS: Per il corrente anno è stata messa nuovamente in bilancio la spesa di 20.000 euro per l’acquisto di caprette. Vuoi vedere che ce le troveremo ai Giardini Margherita a tosare l’erba delle aiuole?
   luglio 2010

 “DOBBIAMO DIVENTARE PIÙ SEXY”

 

«Dobbiamo darci un profilo più attrattivo, in grado di catturare l’attenzione oltre che di sviluppare un ragionamento. Posso dirlo? Dobbiamo diventare più sexy».
Il vicesegretario del Pd Enrico Letta, in un’intervista all’Espresso, rispolvera per parlare del Pd un’espressione che usò anche l’ex premier Romano Prodi per descrivere l’Unione.
«Siamo ancora legati – afferma Letta – ai vecchi corpi intermedi. E invece dobbiamo parlare in modo diretto, presentare problemi e soluzioni».
Anche la Serracchiani e Ugo Sposetti sono favorevoli a cambiare il logo del PD che non piace un granché.
Non sono giunte proposte ed allora mi permetto un suggerimento: dopo il PCI, il PDS, il DS ed il PD è giunta l'ora del SP il Sexy Party.

 
sexy party
 
Niki Vendola, il prossimo candidato premier della sinistra, ha già presentato un progetto per l'ingresso delle feste dell'unità. Eccolo:
festa unità bo
 
lettera inviata a www.tourdefrance.rai.it 18 luglio 2010

 UN GIORNO DI CICLISMO REALE

 

La giornata di sciopero dei giornalisti RAI ci ha permesso di seguire una tappa del Tour de France senza il commento audio.
Io sono un cicloamatore al momento appiedato per problemi di salute che segue giornalmente il Tour e che, seppur appassionato di bicicletta, è costretto a cambiare di frequente canale non riuscendo a sopportare a lungo la penosa e logorroica telecronaca. Una trasmissione di 5 o 6 ore da riempire di parole diventa una ricerca di pettegolezzi e aneddoti che nulla hanno a che fare con il ciclismo della strada.
E così chi segue tutta la trasmissione è costretto a sopportare commenti patetici, intercalari che non appartengono alla lingua italiana, vocali allungate fino a diventare rantoli, ripetizioni di frasi e di parole per enfatizzare il nulla, frasi con una sintassi sconclusionata tale da renderle incomprensibili. Il tutto condito da uno sfoggio di sapienza sportiva attinta direttamente da un computer. Insomma un gran blaterare con pochi momenti di interesse ed ore di fastidioso cicaleccio.

tour
Si potrebbe dire che basta togliere l’audio, ma così si perdono i fattori genuini e naturali che fanno parte del fascino del ciclismo.
Infatti lo sciopero ha permesso di vivere una giornata tra i partecipanti alla corsa facendo sentire tutti i suoni e le voci reali con la sensazione di pedalare nel gruppo.
Così anche chi non pratica il ciclismo ne ha potuto capire l’essenza nella fatica di chi sta davanti a tirare e nel relativo relax di chi si nasconde nel gruppo, dove si chiacchiera e si scherza, si ride, si mangia e si beve. Tutto questo mentre di fianco passa la natura, si sente la gente che parla ed urla, avvolti dal grande ronzio delle biciclette che fanno sembrare il gruppo uno sciame di api.
E si possono meglio capire gli stati d’animo di chi pedala, dalla fatica di chi non ce la fa più alla gioia di essere in questo gruppo di eletti. Si capisce la calma di chi si sente forte e la tensione di chi pensa di non potercela fare.
Si comprende l’orgoglio di chi è davanti a dare tutto per il suo capitano tra ali di folla che ti incita e ti applaude.
Si vive anche la dura realtà e l’angoscia di una caduta causata da una distrazione, da una frenata o da una curva sbagliata. Un momento di paura seguito dall’ansia di non farcela a rientrare in gruppo.
E quando a venti chilometri dall’arrivo il gruppo comincia ad accelerare finisce la pace.
La velocità aumenta, aumenta sempre di più di pari passo con la tensione e la fatica che lasciano senza respiro fin dopo il traguardo non solo i corridori, ma anche chi guarda.
Un insieme quindi di silenzi, di voci, di rumori, di forza, di sofferenza, di tensione e di paura che portano ad amare questo sport. Tutto questo senza nulla perdere. Infatti le informazioni sulla situazione della corsa venivano date in sovrimpressione.
Certamente un commento opportuno e tempestivo può far parte integrante di una competizione a condizione che non sia solo un riempitivo fine a se stesso e prevaricante sul gesto sportivo.
Quindi vorrei dare un consiglio ai commentatori televisivi: se non avete nulla da dire, tenete la bocca chiusa e fateci ascoltare il ciclismo.

PS: Nel 2006 ho scritto questa lettera ai giornali. Sembra che nulla sia cambiato.
«Con un mio amico inglese guardavo una sera la televisione. Ad un certo punto mi ha chiesto che significato avevano tutte quelle vocali tra le parole che si sentono frequentemente pronunciare da giornalisti e presentatori e che gli rendevano difficile capire la nostra lingua. Si riferiva a quelle eeee, aaaaa, ooo, che tante volte si sentono in radio e televisione per unire le parole o riempire le pause. In effetti anch'io da tempo ho notato che molti di questi professionisti oltre a non avere molta padronanza della lingua italiana, hanno una dizione che lascia molto a desiderare. Comunque gli ho risposto che probabilmente c'erano due spiegazioni possibili: in Italia si dice che uno "se la tira" quando ostenta sapienza e superiorità intellettuale. Così facendo alcuni di loro credono, in questo modo, di dare peso a ragionamenti che valgono poco. Altra spiegazione è che abbiano dei problemi di collegamento tra cervello e bocca. Succede anche nel computer con l'elaborazione dei dati. Infatti se il cervello non ha la capacità di creare rapidamente frasi di senso compiuto, la bocca si trova priva di parole e quindi infila queste cacofonie che servono solo a mascherare il vuoto mentale. Secondo il mio amico è preferibile la bocca chiusa tra una parola e l'altra ad un linguaggio "idiot"».
 

luglio 2010

SONO TORNATO !!!

La vacanza è finita. Potendo scegliere, avrei preferito le Maldive, ma ho ritenuto opportuno seguire un buon consiglio: Clinica con aria condizionata.
Ne ho approfittato per scrivere le mie
 LETTERE DALLA CORSIA
Ovvero, riflessioni semi-serie dal letto di un ospedale.
 
IL TORO CHE E’ IN ME

Anche questa è fatta. Hanno tolto la mia vecchia valvola aortica che per 63 anni ha saputo soddisfare le mie esigenze fisiche anche quando andavo, spesso e volentieri, oltre i miei limiti. Limiti che non sono mai stato capace di accettare.
L’ho lasciata con un po’ di rimpianto perché comunque, nel bene e nel male, abbiamo fatto una bella vita insieme.
Ma ho accolto con piacere e senza pregiudizi la mia nuova valvola biologica che sembra proveniente da un torello sacrificato allo scopo. Mi spiace per lui che non potrà più correre libero nei prati, ma che in compenso non sarà neanche più rinchiuso in una stalla. Gli prometto che con me non avrà una vita vuota e priva di emozioni. Lo porterò nella natura splendida del Trentino, nei boschi e sulle cime, sull’acqua e sulla neve. Sento che tra noi due ci sarà una grande intesa collaborativa che ci permetterà di fare ancora un lungo percorso assieme.
E quando nel silenzio della notte mi sembrerà di sentire un lontano e fievole muggito non avrò paura.
E’ il Toro che è in Me.
cuore toro
 
LA MIA TERZA VITA

Sono passati dieci giorni dal mio ricovero ospedaliero per una stenosi aortica. L’intervento è riuscito e mi chiedo quale sia stato il passaggio più significativo di questa nuova esperienza.
Dunque vediamo.
Dell’operazione non ho visto e sentito nulla. Il taglio delle costole vicine allo sterno non mi ha lasciato alcun dolore (ovviamente stando sdraiato e senza tossire).
E’ vero che il dolore provocato dai due tubi in PVC del drenaggio toracico, quando mi hanno sollevato in sala di rianimazione, ha raggiunto il primo posto nella mia personale Hit Parade della sofferenza, ma alla cosa è stato posto rimedio velocemente.
La tachicardia era prevista. Quindi quando è arrivata l’infermiera un po’ trafelata avvisandomi che il mio cuore viaggiava a 140 battiti al minuto, le ho detto che ero abituato a correre e così si è un po’ calmata.
La flebite al braccio, causata dal farmaco che doveva calmare la tachicardia, non era prevista. Ma sono cose che succedono e poi abbiamo rimediato.
Catarro, dolori da postura, ecc. Tutto nella norma post operatoria.
Qual è dunque il fatto che più mi ha sorpreso?
Un fatto fisico di cui poco si parla ma di cui tutti usufruiscono. Parlo di un fenomeno causato dall’attività della carica batterica intestinale che svolge al meglio le sue funzioni.
Ho fatto un peto. E poi un altro ed un altro ancora. E non mi sembravano più i soliti rumori molesti e vergognosi, ma messaggi positivi che mi comunicavano di essere tornato alla normalità.
Ed allora ho capito.
Era incominciata la mia Terza Vita.
 
STATISTICHE OTTIMISTE

Nello studio medico mi era stato confermato che l’operazione al cuore era inevitabile. E dopo la bastonata era arrivata anche una rassicurazione: una operazione di routine che, secondo le statistiche, solo l’uno per mille non riusciva a superare e normalmente per situazioni negative già esistenti nel paziente. Il cardiologo mi aveva consigliato una valvola biologica che, seppure meno duratura, mi avrebbe garantito una vita migliore, salvo imprevisti. E devo dire che al momento ho un decorso posto operatorio ottimale.
Solo che durante la settimana di riabilitazione nel reparto cardiologia ho assistito a dei fatti che hanno stravolto le statistiche su cui io contavo e mi hanno lasciato qualche perplessità.
In pratica ogni giorno un paziente veniva accompagnato fuori disteso in una cassa con i piedi davanti.
Forse è solo un periodo sfigato, ma comunque considerando che non eravamo più di trenta nel reparto, direi che la statistica era stata molto ottimistica e largamente disattesa.
Comprensibile, l’ottimismo fa parte della cura e poi non è «il sale della vita»?
Comunque io sono uscito a piedi e la cosa, posso assicurare, al di là di ogni statistica, mi ha fatto un Estremo Piacere.
 
DELL’ALDILA’, NESSUNA NOTIZIA

Considerando che ho subito una operazione a cuore aperto con circolazione extracorporea e respirazione forzata, non si può negare che sono rimasto per non meno di mezzora praticamente morto.
Ma in sala di rianimazione al risveglio non ricordavo nulla.
Avevo letto di persone recuperate dalla morte che testimoniavano la loro esperienza parlando di un tunnel con una luce in fondo.
Io non ho visto nessuna luce, nessuno che mi veniva incontro, neanche per dirmi che ci saremo rivisti più avanti, molto più avanti.
Buio pesto.
Logicamente non posso escludere nulla, magari sono arrivato troppo presto, magari sapevano che era una morte provvisoria o magari avevano cose più importanti da fare. Comunque dell’Aldilà, nessuna notizia.
Nel dubbio consiglio a tutti di godersi la Vita Aldiqua. Dopo si vedrà.
 

  13 giugno 2010

 STATISTI

Cronaca di una giornata da statista
 
BERLUSCONI è a Sofia ospite di Boyko Borisov, capo del governo bulgaro, per inaugurare una statua di Garibaldi. Durante il discorso di rito non dimentica di citare i 35 bulgari che facevano parte dei mille e l’amicizia tra i nostri popoli con un eccellente rapporto nei campi economico, culturale e politico. Riceve un ringraziamento da Borisov ed un caloroso applauso dal pubblico con qualche "Forza Silvio".   BERSANI è a Bettola di Piacenza, suo paese natale, per il giusto riposo dopo una settimana di massacrante lavoro. Sveglia comoda e ritrovo al Bar dell’Avvenire per la bicchierata con amici e simpatizzanti.
Proclama l’imminente fine di Berlusconi e chiude con un: «compagni, ci dobbiamo preparare a prendere in mano l’Italia». "Vengo anch'io" dice un ex sindacalista. Bersani lo fulmina con il suo famoso sguardo brezneviano.
Ore 12,30: Dopo il rituale bagno di folla con strette di mano e autografi, si dirige con le autorità al ristorante per gli ultimi scambi di opinioni in un clima di serenità. Ricorda gli ottimi rapporti con Israele, ma si rammarica di ciò che è accaduto davanti a Gaza e ammette un eccesso di legittima difesa.
Ore 15: Trasferimento in aeroporto: direzione Libia.
Ore 18: Faccia a faccia di due ore con Muhammar Gheddafi nella sua tenda all’interno della caserma Bad el Azyzya. È a un passo dalla conclusione positiva la vicenda del cittadino svizzero Max Goeldi trattenuto dalle autorità di Tripoli per avere violato le leggi sull’immigrazione.
  ber-ber   Ore 12,30: Pranzo non ufficiale al Bar Ristorante Pizzeria Tavola calda l’Arzdoura con susézza in gradèla e burtlèina offerto dalla ditta «Culatello e non solo».
Con l’occasione ha voluto inviare un messaggio di condanna a Zaia, il governatore del Veneto, reo di aver fatto intonare il Va pensiero di Verdi anziché l’Inno di Mameli all’inaugurazione di una scuola. Se proprio si vuol cambiare, ha detto Bersani, perché non fa suonare «Bella ciao»? Scroscio di applausi e pugni chiusi.
Ore 14: Nella Sala Lenin nel palazzo del Municipio, Bersani riceve una delegazione dell’Anpi di Piacenza che in suo onore intona proprio Bella ciao.
In realtà era stato solo un atto di ritorsione contro il governo svizzero che aveva permesso l'arresto di suo figlio Hannibal per i maltrattamenti inferti al personale di servizio. Berlusconi riesce a sbloccare la situazione avendo rassicurazioni da Gheddafi sul ritorno in patria del cittadino svizzero.
Ore 19,30: Gheddafi informa Berlusconi che la pubblicazione sulla stampa delle foto segnaletiche scattate dalla polizia ginevrina ad Hannibal Gheddafi, dovrebbe comportare il risarcimento di quasi un milione e mezzo di euro dal Cantone di Ginevra. L’accordo prevede che i responsabili della trasmissione delle foto siano processati. Un documento indica che una procedura penale è già in corso nel canton Ginevra. Evidentemente questi svizzeri non capiscono niente di diritto all'informazione e chissà perché fanno ancora prevalere i diritti umani sul diritto di sputtanamento.
Con l'occasione Berlusconi riesce ad ottenere la liberazione anche di tre pescherecci di Mazzara del Vallo che erano stati trattenuti a Bengasi per violazione delle acque territoriali tunisine.
Ore 20:
Cena offerta da Gheddafi durante la quale si esibiscono ballerine e coriste in costumi tipici.
Nello stesso momento Max Goeldi lascia il paese con un aereo di linea.
Ore 20:
Bagdad Ali al Mahmoudi, capo del governo libico, dichiara che «il ruolo del premier Silvio Berlusconi per risolvere il contenzioso tra Libia e la Svizzera è stato determinante».
  Bersani non sa resistere e si lascia andare ad un canto liberatorio mentre una lacrima nostalgica scende sulla guancia. Nessuno fa caso alle stonature per la solennità del momento. Dopo il rituale omaggio ai valori della resistenza ed una bicchierata a base di Lambrusco, Bersani dedica il pomeriggio allo svago.
Ore 15: Una sana e proletaria partita a bocce al Circolo Cuba Libre in coppia con un ottantenne in ottima forma. Siccome fa molto caldo, Luigi si esibisce a petto nudo mettendo in mostra dei bicipiti niente male. Perde di misura, ma non ne fa un dramma, è abituato.
Ore 17: Riesce a riconciliare due giocatori che stavano per venire alla mani con una parola franca e chiara: «Ragazuol, pr avair l ôv, biṡåggna mantgnîr la galéṅna ch’la chèga». Intimoriti da queste parole criptiche, chiaramente di matrice sovietica, i due contendenti si sono subito baciati sulla bocca.
Ore 18: Bersani si ritira nello studio del sindaco per buttar giù una lettera perentoria al Corriere della Sera dove scrive: «Non si può assistere al degrado della Rai. Non si può avallare una gestione irresponsabile che squalifica il servizio pubblico... Vogliamo una Rai che non dipenda più dalle segreterie dei partiti, vogliamo un'azienda che sia gestita il più possibile dal codice civile».
Ore 20:  Cena conviviale dove Bersani legge l'anteprima della lettera ai commensali. Un infiltrato urla: "Perché non l'hai detto quando le nomine le faceva Prodi?" Il servizio d'ordine ha cacciato immediatamente la spia berlusconiana.
 
DOMANDA: Quale dei due passerà alla STORIA?
 
Pubblicata da LIBERO 11 giugno 2010

 ANCHE UN CONIGLIO IMBECILLE PUÒ LAVORARE IN RAI

i conduttori Dose e Presta      .

«Il ruggito del coniglio» è una trasmissione radiofonica di scemenze, a volte anche divertenti, che ogni tanto mi accompagna nei miei viaggi. Dose e Presta si sono calati nel personaggio spiritoso e arguto al punto tale che ormai è diventato autocelebrativo e dove, inebriati dal successo e dai consensi, non si limitano più a fare intrattenimento, ma sono passati alla politica attiva, per la quale sembrano convinti di poter dire cose autorevoli.

Compito per il quale non credo vengano pagati.

Ma tant’è, è un classico delle piccole persone confondere il talento con l’intelligenza.

Oggi ad esempio hanno annunciato con la dovuta enfasi il terribile dramma politico dell’Olanda dove sembra abbia prevalso il partito liberale. Poco dopo hanno aggiunto che la legge sulle intercettazioni era stata approvata e che in capo a tre ore in Italia non si sarebbe potuto fare più intercettazioni telefoniche.

Ignoranza o malafede?

Solo una cosa è chiara: anche un coniglio imbecille può lavorare in Rai.

CONIGLI
 
 

 MAGO MERLINO VI FARA' UNA INCREDIBILE MAGIA

 

giugno 2010

 RIVOLTA FISCALE... CAMPA CAVALLO!

Mario Draghi Governatore Banca d'Italia
Mi spiace per Pansa che pure ha scritto cose egregie, ma dovrebbe conoscere meglio l’indole degli italiani. Se spera nella rivolta fiscale degli onesti contro gli evasori, credo che, come me, non arriverà a vederla. Quando gli italiani vengono a sapere che ci sono molti evasori, l’unica valutazione che fanno è quella, se è possibile, di evadere a loro volta visto che, nel marasma generale che coinvolge soprattutto coloro che dovrebbero dare il buon esempio per creare un coscienza sociale, il controllo è considerato solo un colpo di sfortuna e chi paga tutto soltanto un allocco.
E mi spiace anche per Draghi, che svolge la sua professione in modo impeccabile, ma che credevo molto più sottile nel ragionamento. Addossare in pratica la colpa della crisi all’evasione fiscale è una visione molto miope e di facciata. In realtà dovrebbe farci sapere non a quanto ammontano le evasioni, cosa che periodicamente ci viene evidenziata, ma a quanto ammontano gli sprechi, gli abusi, il ladrocinio del denaro pubblico, i furti legalizzati come certi stipendi o emolumenti e tutte le attività che comportano un uso vergognoso del denaro raccolto con le tasse.
Ogni giorno veniamo a conoscenza di stipendi che gridano vendetta, di opere pubbliche abbandonate, di costi di gestione che farebbero fallire ogni impresa privata. Tutto questo viene accettato con l’italico fatalismo e anziché considerarlo nella giusta visione e importanza, viene solo scalfito occasionalmente.
Draghi: dopo manovra puntare a crescita
Certo che se si pensa che parte delle tasse vengono usate per pagare un numero di auto blu che è dieci volte quello americano, che i dipendenti pubblici da mantenere corrispondono all’esercito di una potenza mondiale, che Luis Durnwalder guadagna più di Obama, e così via continuando all’infinito, un evasore si chiede: se pago anch’io il dovuto che cosa faranno, si ridurranno gli stipendi o voteranno per un congruo aumento magari al rimborso spese?
Anche Draghi dovrebbe sapere che una falsa pensione, cosa da eliminare, in ultima analisi mette comunque del denaro in circolazione. Ci spieghi invece quale fattore positivo possono portare all’economia italiana le rimesse all’estero che fanno i lavoratori stranieri o gli investimenti e gli stipendi che aziende italiane pagano nelle loro imprese estere.
Questo si è denaro che scompare ed atrofizza il circolo economico nazionale, nell’indifferenza della Banca d’Italia.
 
maggio 2010

 LE CASE DELLA CASTA

 
maggio 2010

 LE PAROLE DEL PD

 
maggio 2010

 OK AL CASCO IN BICI

 

La ventilata proposta governativa di rendere obbligatorio l’uso del casco anche in bicicletta mi trova d’accordo. Sono quindi in disaccordo con Sgarbi che critica aspramente questa possibilità alludendo al fatto che ciò toglierebbe l’ebbrezza del vento nei capelli e la possibilità di sentire i rumori che ci circondano. Anch’io rimpiango l’ebbrezza dei duecento all’ora in macchina, ma pensandoci bene, l’incoscienza non è libertà. Io sono ciclista da sempre, bici da corsa, e quando è stato introdotto l’obbligo del casco per questo sport ero molto perplesso e pensavo proprio alla riduzione delle emozioni che si provano pedalando. Poi ho cambiato idea. Ora mi sento più sicuro e protetto e non potrei più uscire senza casco. Quando sono per strada ed un TIR mi passa a venti centimetri dal manubrio, la paura resta, ma il casco aiuta a dare tranquillità. Del resto conosco più casi in cui il casco ha salvato la pelle al ciclista. Per il vento nei capelli, è evidente che Sgarbi parla di un argomento che non conosce. Lui confondo il casco integrale per le moto con quello ridotto delle bici. Nel caschetto dei ciclisti, alveolare e leggero ma robusto, l’aria scorre sui capelli e le orecchie non sono coperte. Unica concessione che ritengo possibile è quella di permettere la circolazione senza casco solo nei centri abitati chiusi al traffico dove il rischio è limitato.

 
 

 GIANFRANCO FINI uomo pipistrello

 
batfranco
 

 Ricordo di Raimondo Vianello

Scompare un attore comico, restano i guitti
 
La morte di Raimondo Vianello mi ha riportato alla mente la verve dei nostri grandi attori comici e brillanti di cui lui forse è stato l’ultimo rappresentante.
Poi l’ho paragonato a quelle persone che calcano i palcoscenici facendosi passare per attori comici e che in realtà non sono capaci di far delle battute se non sparlano e beffeggiano Berlusconi.
Questi saltimbanchi non arriveranno mai al suo livello ma resteranno sempre dei poveri imitatori che scompariranno con l’unico soggetto delle loro recite e non lasceranno ricordo.
Poveretti loro e grande lui che ricorderemo per sempre.
 
 

 FIGHETTI & SFIGATI

Dalle pagine de il Riformista Lucia Annunziata rivolge un "affettuoso monito" a Gianfranco Fini

fighetti
 

 LENZUOLATE A CUBA

Fidel Castro ha intenzione di concedere ai barbieri di Cuba la libertà di impresa:
pagheranno affitto spese e tasse e si terranno gli utili. Ha scoperto il capitalismo?
lenzuolate
SE QUESTA E' SATIRA...

 EMERGENCY ha preso una brutta STRADA

 

Sembra che la vignetta di Staino sull'Unità, che commenta il disastro aereo in Russia,
abbia fatto sorridere molti ed indignato altri.
staino
 
E' probabile che anche la mia vignetta su Gino Strada possa essere giudicata
libertà di satira oppure una cosa vergognosa.
strada
SE QUESTA E' LA PROPAGANDA POLITICA DELLA SINISTRA...

 BERLUSCONI HA I DECENNI CONTATI

 

Ho difficoltà a trovare parole di commento all'intervento di Daniele Luttazzi alla serata di Bologna dal titolo Raiperunanotte diretta da Santoro.
Non è che certi termini mi siano sconosciuti, ma se questo è uno spettacolo o peggio una propaganda politica, è facile capire perché la sinistra è destinata a perdere per l'eternità.
Fin che la sinistra scende i piazza a fianco dei balordi di turno, si oppone alla politica di Berlusconi con il NOBDay e avalla queste schifezze è difficile che gente "normale" come i cittadini che non vanno in piazza a bruciare i cassonetti, che mettono su famiglia e pensano a mantenerla dignitosamente, che vanno tutti i giorni umilmente al lavoro, che rispettano le leggi e i loro concittadini, possano votare per questi cialtroni.
Lo spettacolo di Luttazzi ed il consenso che riceve da alcune "signore" è significativo del livello di superiorità della sinistra italiana.
Eccolo:

 

PS: Dopo aver mangiato merda in TV e questa artistica e sublime descrizione della sodomizzazione di una donna a Bologna, mi chiedo a quali celestiali livelli potrà arrivare Luttazzi. Forse vedremo la pittoresca sceneggiatura di una violenza carnale oppure l'esplicita performance di un pedofilo? E' questa la superiorità morale tanto ostentata? Sono questi i riferimenti della sinistra italiana? E' questo il punto di arrivo dell'ideologia esasperata e accecata dall'odio?

A mio parere è solo la strada maestra che porta alla violenza sociale ed alla negazione della democrazia. Evidentemente il fallimento del progetto delle BR non ha insegnato nulla.

 
LETTERE

 poveri noi ... e poveri loro

Un amico che pende a sinistra, ha avuto la bella idea di inviarmi una email che circola su internet. Si intitola “POVERI NOI…”. Eccola:

 

Salve, sono un cittadino dell'Italianistan.

Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio.

Lavoro a Milano in un'azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio.

Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è

l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.

Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.

Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.

Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti

realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.

Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio.

Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio,  dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.

Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.

Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.

Quando mi stufo navigo un po' in internet, con provider del Presidente del Consiglio.

Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.

Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna!

 

PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone: non sia mai che qualcuno lo votasse di nuovo...

 

Molto divertente vero? Mi sono divertito così tanto che ho pensato, per par condicio, di scriverne una vista dall’altra parte. Si intitola “POVERI LORO…” Eccola:

Salve, sono un cittadino cubano.

Vivo a l'Havana, in un quartiere tappezzato di grandi immagini del Leader Maximo.

Lavoro a l'Havana in un'azienda dello stato che prende ordini diretti dal Leader Maximo.

Non pago l'assicurazione dell'auto perché non ce l'ho e vado a lavorare a piedi.

Il Leader Maximo gestisce la mia previdenza che mi garantisce una pensione di ben 5 dollari al mese.

Mi fermo tutte le mattine a comprare il Granma, l’unico giornale cubano, che pubblica solo articoli approvati dal Leader Maximo, dove si racconta che in Europa si vive male e ci sono molti poveri.

In banca non vado mai perché non ho un dollaro cubano. Qui a L'Havana ci vanno solo i ricchi turisti e i funzionari di partito del Leader Maximo.

Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa con la tessera annonaria. Purtroppo non si trova quasi niente. Ci sono solo prodotti locali scadenti e sotto controllo dei funzionari di partito del Leader Maximo che prendono la loro parte su tutto ciò che si muove a Cuba.

Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del popolo dove proiettano film di propaganda politica e vecchi film occidentali passati alla censura del regime. Ci sono anche film locali ma parlano soltanto del Leader Maximo, della sua bontà, intelligenza, magnanimità, della rivoluzione che ha liberato il popolo e del grande progresso cubano.

Se invece la sera rimango a casa, guardo la TV in bianco e nero ed ogni sera le trasmissioni iniziano con un comizio di un paio di ore del nostro Leader Maximo. Ieri sera, per esempio spiegava che è finita la carta igienica e che non sarà disponibile per qualche mese. Consigliava di usare le foglie. Chi invece usa il Granma va a finire dritto in galera fin che farà piacere al nostro Leader Maximo.

Seguo molto il baseball e faccio il tifo per la nazionale cubana che spesso ha fatto soffrire gli yankees. Il nostro più grande stratega di gioco, la mente che guida i nostri giocatori e che da loro la forza per vincere è il nostro Leader Maximo.

La nostra televisione è gestita come l'esercito. I dirigenti sono tutti militari e non sono ammessi commenti di giornalisti o conduttori ma solo la lettura delle veline del partito scritte su indicazione del nostro Leader Maximo.

Mi piacerebbe anche navigare in internet, ma la maggior parte dei siti sono bloccati e sotto controllo del partito. Chi scrive qualche critica al Leader Maximo viene escluso dall'accesso e rischia, come è successo di recente, di prendersi un sacco di bastonate dalle guardie del popolo oppure di finire in galera.

Qui a Cuba non ci sono leggi. O meglio, ci sarebbero, ma la differenza non la fa la ragione o il torto, ma la forza e la debolezza. I funzionari politici e i militari hanno la forza. Il popolo, la debolezza.

Abbiamo anche un parlamento dove sono stati ospitati tutti i comandanti che hanno fatto la rivoluzione. E poi ci sono tutti i parenti e gli amici del Leader Maximo.

Non tutti i cubani hanno capito che il nostro Leader Maximo, anche se a volte è costretto a castigare con violenza coloro che si oppongono alle sue idee rivoluzionarie, anche se ci fa soffrire un po' la fame, anche se ci fa vivere un po' in miseria, anche se nei negozi ben forniti e negli alberghi di lusso possono entrare solo gli ospiti stranieri che vengono a Cuba per scopare le nostre mogli, le nostre sorelle e le nostre figlie, fa tutto questo per il bene dei suoi sudditi.

 

PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione hanno l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad almeno altre cinque persone: non sia mai a che qualcuno venisse in mente di fare una rivoluzione anche in Italia...

 

FB
Alcuni italiani hanno uno strano concetto di DEMOCRAZIA. Credono nel popolo sovrano, ma ad una condizione:
CHE LA PENSI COME LORO
Chi liberamente fa delle scelte che non corrispondono al loro credo politico vengono considerate persone stupide
e per quelli che hanno eletto giustificano anche l'eliminazione fisica. Eppure costoro sono convinti di essere  . . . . .
 
  sinceri  
ORA SONO L'ONDA VIOLA   MA SONO STATI L'ONDA (e basta)
onda 

Ma chi sono questi "sinceri democratici"?

Sono sempre quelli.

Solo cambiano nome periodicamente per far credere di essere il NUOVO CHE AVANZA.

Per costoro il luogo dove far valere le proprie scelte politiche non è il seggio elettorale ma la PIAZZA. 

onda 
VEDI ANCHE LE ALTRE IMMAGINI SEGUE  
 

 Ponte sullo Stretto di Messina - Video Progetto Costruttivo 

 La tecnologia italiana nel settore delle grandi costruzione è tra le prime al mondo. Grandi opere sono state realizzate in tutti continenti e sono diventate vanto della capacità imprenditoriale delle aziende italiane. Grandi opere in tutto il mondo, ma non in Italia.
Ora forse, dopo cinquant'anni di tentennamenti, sarà realizzato il Ponte sullo Stretto di Messina.
Questo è un video che illustra l'alta tecnologia che verrà impiegata per realizzare l'opera.
 
 

 Bersani dopo la sVENDOLA ricevuta dal PD con le primarie in Puglia 

 

bersani
 
FLAVIO DELBONO/span>, sotto inchiesta per peculato, abuso d’ufficio e truffa, ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Bologna 
 
delbono
 
  costituzione

 Cambiamo la COSTITUZIONE

gennaio 2010

L’ipotesi di Brunetta di cambiare anche la prima parte della Costituzione Italiana conferma ciò che da tempo considero una cosa opportuna ed auspicabile.

Si sente infatti spesso e volentieri parlare della nostra Costituzione come di un testo sacro ed intoccabile. Addirittura c’è chi lo paragona alla Bibbia.

A me sembrano affermazioni del tutto retoriche e piene di supponenza.

Sappiamo benissimo che la Costituzione italiana è stata scritta con la mano sinistra in un momento carico di sentimenti e di risentimenti che non consentivano la serenità necessaria per stilare un testo veramente obiettivo e democratico. Le esigenze del tempo forse lo esigevano, ma dopo sessant’anni ritengo sia giunto il momento di rimetterci mano.

E che sia il caso di farlo lo testimoniano le tante incongruenze che contiene. Già all'Articolo 1 siamo completamente fuori dalla realtà: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Qui la matrice comunista che esalta il totem del lavoratore è evidente. E' anche evidente il fatto che una nazione non si può fondare sul lavoro, comune in tutto il mondo, ma su dei fattori molto più aggreganti come la lingua, il territorio, la religione, la storia, la volontà del suo popolo.

Ecco perché ritengo che aggiornare la Costituzione non sia un atto criminale, come alcuni ritengono, ma un segno di progresso, di stabilizzazione e di pacificazione rivolto a tutti i cittadini italiani ed un riconoscimento di maturità democratica del nostro Paese.

  sb

 Perché ODIANO Berlusconi

dicembre 2009
Mario Giordano risponde ad un lettore di Libero

Berlusconi chiede ripetutamente: «Perché c'è qualcuno che mi odia a tal punto da volermi sfasciare la testa?».

Penso che oltre alle ragioni politiche, alla base di quest'odio ci siano frustrazioni personali: Berlusconi rappresenta una persona che ha avuto successo, che ha realizzato i suoi sogni, è diventato ricco, s'è comprato la squadra del cuore e l'ha fatta foltissima, suggerisce le formazioni agli allenatori, si circonda di belle donne, ha super-case e tutto ciò che serve per renderle meravigliose. È un vincente, non solo un uomo del fare, ma un uomo che ha fatto, che ha scalato la montagna, è arrivato in vetta.

Dietro di lui gli altri arrancano, divisi in due categorie: quelli che vorrebbero imitarlo e quelli che muoiono dall'invidia. 

L'invidia è un brutto sentimento. E si nutre di frustrazione, di desideri inespressi e repressi, di sogni malinconicamente spezzati. Sono convinto che buona parte di coloro che in piazza Duomo contestavano Berlusconi in cuor loro vorrebbero essere come lui. O, almeno, vorrebbero realizzare le loro aspirazioni tanto quanto le ha realizzate lui.

Ma non ci riescono, non lo sanno fare, sono incapaci o incostanti, non hanno i mezzi o la voglia. E dunque sentono sulle loro spalle il peso del fallimento, e diventano cattivi, rancorosi, pieni d'odio.

Se uno non riesce a realizzarsi, se uno si sente infelice, perdente, sconfitto, è difficile che ammetta il suo fallimento. È più facile, per lui, riversare odio sul vincente: «Non è vero che è più bravo, è che ruba», «Non è vero che ha più talento di me, è che usa mezzi illegali», «Non è vero che è stato più determinato, è stato solo più scorretto».

Il partito degli odiatori è il partito dei malmostosi, il partito dei vendicatori è il partito dei falliti, di quelli che scaricano la frustrazione dell'insuccesso contro il successo altrui. Non è una novità, sia chiaro, è sempre esistito. L'unica cosa grave oggi in Italia è che ci siano politici (come Di Pietro) e giornali (come il Fatto) che di quest'onda di invidia feroce sono diventati i rappresentanti ufficiali e i portavoce. E cercano pure di contrabbandarcela come voglia di giustizia e di verità.

 

Televisione, radio e giornali abbondano di satira di sinistra.

Questa è una piccola raccolta per bilanciare le risate.

ottobre 2009
floris
 
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D - Rosy Bindi, dopo il battibecco con Berlusconi, si è presentata con una maglietta con su scritto “Io, donna, non sono disponibile “. Che ne pensi?
R - Che per una volta tanto a Berlusconi gli è andata bene.

D - Mentre Franceschini passeggiava nel parco con la Rosy Bindi, i vigili gli hanno preso la multa. Come mai ?
R - Perché la Bindi era senza museruola.

D - Mesiano ha regalato i calzini azzurri a Franceschini e lui li ha indossati.
R - E Bersani gli ha fatto le scarpe.

D - Marrazzo ha smesso con i Trans e si è ritirato in un convento religioso.
R - Tranquillo, Boffo ha già detto che ci penserà lui a consolarlo.

D - Dopo il caso Marrazzo, a Montecitorio non si vedono più deputati a passeggio nel grande corridoio.
R - Hanno paura di essere sorpresi nel Trans-atlantico.
SEGUE
  bersani

 UN UOMO NUOVO A SINISTRA: BERSANI

ottobre 2009
Il Partito Democratico ha eletto il nuovo segretario. E’ Luigi Bersani, il quale ha subito dichiarato che il su obiettivo primario è quello di formare una nuova coalizione per sostituire il governo in carica. Direi un obiettivo modesto, visto che la sinistra le coalizioni le ha provate ormai tutte, dai sinistri estremi ai giustizialisti di Di Pietro, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Certo non si poteva pretendere di più da un veterocomunistra che vuole presentarsi come nuovo, ma che rappresenta ciò che di più vecchio e stantio ci sia nella politica italiana.
E se non bastasse, ha già lanciato un’altra novità: Rosi Bindi Presidente del partito.
Un’alternativa di governo credibile non si può basare su questi minestroni ribolliti e stracotti. Bersani, se proprio voleva incarnare il nuovo che avanza, avrebbe potuto parlare di progetti per l’Italia con un programma che spazza via lo statalismo, il buonismo ed i poteri forti che hanno immobilizzato la nostra società.
Le nuove coalizioni di Bersani potranno essere solo un surrogato delle vecchie.
L’unica alleanza possibile per ridare credibilità alla sinistra è quella con Berlusconi. Se avesse il coraggio di stringere un patto con il governo per fare le riforme costituzionali e dare un nuovo impulso alla nostra democrazia, certamente perderebbe il sostegno di quelli che vogliono ammazzare Berlusconi, ma dimostrerebbe una apertura mentale più attenta ai bisogni dell’Italia che del partito.
Una presa di posizione come questa lo farebbe diventare, quando sarà il momento di votare un nuovo governo, un candidato credibile e serio.
Ma questa è solo fantapolitica.
 
  Budapest 1956

 PRESIDENTE NAPOLITANO, FACCIA OUTING!

ottobre 2009
Le recenti vicende che hanno coinvolto in una polemica il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio, hanno riportato alla luce una situazione celata sotto una patina di apparente indifferenza, che tale non è.
Napolitano è stato eletto presidente da una maggioranza di sinistra che oggi non rappresenta più la maggioranza degli italiani. Analogamente la maggioranza degli italiani non si sente pienamente rappresentata da Napolitano.
Questo perché quando è stato nominato non ha avuto il coraggio di parlare chiaro ma si è arroccato dietro una patina di muto perbenismo che non ha cancellato i suoi trascorsi comunisti.
Oggi sembra uno di quei fascisti della prima ora, ancora in circolazione, che dopo aver osannato per anni Mussolini, adesso fanno finta di essere dei grandi antifascisti.
Purtroppo per Napolitano, gli italiani non hanno dimenticato i suoi trascorsi da comunista convinto che ha avuto la sfacciataggine di dichiarare che l’invasione di Budapest con i carri armati da parte dell’Unione Sovietica è stato un atto di pace.
E lui non ha mai avuto il coraggio di affrontare serenamente i suoi trascorsi in un aperto dialogo con gli italiani.
L’ultima esternazione di Berlusconi, pur indelicata, non è una voce nel deserto, ma rispecchia il pensiero di tanti italiani che non ritengono il nostro presidente super partes, neanche quando si sforza di agire per il bene della nazione.
Napolitano farebbe bene a cogliere l’occasione per dichiarare apertamente come la pensa.
Vorrei vederlo presentarsi in televisione ed ammettere che in gioventù ha preso delle posizioni che oggi non sono più sue e che quando ha assunto la carica di Presidente della Repubblica ha totalmente abbandonato ogni ideologia o partito politico per cercare di essere il presidente di tutti.
Solo allora potrò affermare che Napolitano è il mio Presidente.
 
  bindi

 ROSI BINDI E LA DEMOCRAZIA!

ottobre 2009
A Porta a Porta Rosi Bindi ha dato una bella lezione di democrazia.
A chi obiettava al suo accanimento contro Berlusconi che lui è stato votato dalla maggioranza del popolo italiano, la stessa replicava che anche Hitler è stato eletto.
Secondo lei quindi Berlusconi potrebbe essere paragonato a Hitler e il popolo è sovrano solo quando gli eletti sono graditi dalla Bindi.
Complimenti, ora abbiamo capito che cosa è democrazia. Io pensavo che Hitler, come Mussolini, siano andati legittimamente al potere e che il popolo non possa essere sindacato nelle proprie scelte. Anche perché normalmente chi si permette di giudicare gli eletti non ha né la capacità, né il potere per farlo, chiunque esso sia, ed è sempre e comunque di parte.
Forse Rosi Bindi confonde le elezioni con l’operato degli eletti.
Ma anche in questo caso, salvo degenerazioni hitleriane, è sempre il popolo delegato a decidere, quindi non credo sia il caso di esaltarsi in condanne verbali a cui potrebbero seguire, come è già successo, delle condanne in piazza.
Anche Chàvez e Ahmadinejad sono stati eletti. Uno vuole fare il dittatore a vita e l’altro vuole la bomba atomica per distruggere Israele. Perché la nostra Bindi non si adopera per abbattere questi due personaggi democraticamente eletti?
Perché non va in Venezuela o in Iran per paragonarli a Hitler? Farebbe una gran favore all’umanità certo di più che ha urlare nel salotto di Vespa. E chissà che in quei posti non facciano un favore anche a noi.
Il suo intervento migliore però l’ha riservato a Napolitano. Berlusconi ha detto di non aspettarsi nulla di positivo da un Presidente che sappiamo da quale parte proviene.
La signora ha cominciato ad inveire come una ossessa, dimenticando che il nostro Napolitano, quando nel ‘56 i carri armati sovietici hanno invaso Budapest, dove un popolo sovrano ed oppresso tentava di ripristinare la libertà e la democrazia, si profondeva in elogi ai sovietici. L'Unione Sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo».
Certamente Napolitano invecchiando è diventato più saggio, ma la matrice resta quella e certe prese di posizione totalmente antidemocratiche non vanno mai in prescrizione.
Ecco perché la signora Bindi può risparmiarci queste ipocrite lezioni di democrazia lasciando al popolo ciò che è del popolo.
 
 

 CHI INQUINA DI PIU'?

settembre 2009
inquinamento
 
Alla conferenza mondiale sul cambiamento climatico del nostro pianeta sembra che l’obiettivo principale sia quello di far pressione sui paesi industrializzati, USA in primis, affinché si impegnino a ridurre le emissioni urbane e industriali che inquinano l’atmosfera.
Trovo però del tutto fuorviante l’immagine del mappamondo presentata dall’IEA, l'Agenzia internazionale per l'Energia, che evidenzia gli stati canaglia, quelli cioè che più contribuiscono all’inquinamento.
In particolare sembra che il primato negativo sia appannaggio di Usa, Canada, E.A.U. e Australia segnati in NERO, mentre Cina e India risultano «VERDI». Questo perché l’inquinamento viene calcolato pro abitante. Quando però si parla di combattere l'inquinamento globale ciò che conta non è la media, ma il totale di ogni stato. Ecco quindi che secondo il calcolo reale risulta che:
- la Cina inquina con quasi 6.000 milioni di tonnellate di anidride carbonica (4,57 tonnellate pro-capite annuo di CO2 per 1.306 milioni di abitanti);
- gli Usa arrivano a 5.730 milioni (19,1 x 300 milioni di abitanti);
- l’India ne produce ben 1.380 milioni (1,2 x 1.150 milioni);
- il Canada inquina con 570 milioni di tonnellate (17,19 x 33 milioni);
- l'Australia ne produce 392 milioni (18,7 x 21 milioni);
- gli E.A.U. producono 137 milioni di tonnellate di CO2 (29,9 x 4,6 milioni).
Come si vede i maggiori colpevoli dell'inquinamento globale sono proprio quelli segnati in VERDE.
Considerando poi che il potenziale di sviluppo e quindi di inquinamento di Cina e India è mostruoso, forse sono questi i territori che costituiscono le vere zone nere del mondo con le quali dovremo fare i conti in futuro.
 

 ASSOCIAZIONE DEI MANGIAPANEATRADIMENTO

settembre 2009
brunetta
 
L'associazioneradici è diventata portavoce dei fannulloni italiani. Ora anche loro, dopo aver depredato le casse pubbliche per decenni, avranno una associazione che si dedica a preservare i loro privilegi.
Il cartellone che vediamo qui sopra farà il giro di Roma a sostegno dei MANGIAPANEATRADIMENTO (a Roma ce ne sono tanti) con un raduno ed una conferenza stampa.
Hanno già dato la loro adesione parassiti, fannulloni, mantenuti (politici compresi), pensionati fasulli, falsi invalidi, lavoratori socialmente (in)utili e tutti gli altri rappresentanti delle categorie che hanno contribuito a creare quel debito pubblico che dovremo pagare nei secoli dei secoli.
La associazione sostiene:
- gli impiegati fannulloni. Quelli che ti lasciano attendere intanto che bevono il caffè oppure si fanno timbrare da altri.
- gli studenti guerriglieri. Quelli che tutto fanno meno che studiare ed escono diplomati ma ignoranti ed ai quali dovremmo affidare la nostra salute e la nostra società.
- i poliziotti panzoni. Quelli che lavorano in ufficio a far passare il tempo mentre nelle nostre città impazzano i delinquenti e dove la criminalità è in aumento.
- la sinistra golpista. Quella delle brigate rosse che vogliono trasformare l'Italia nella Cambogia di Pol Pot.
- gli italiani che non sopportano più Brunetta. Quelli che campano senza fare nulla.
Chi ritiene di campare senza fare nulla o crede che lavorare significa timbrare il cartellino all'entrata e all'uscita, si può iscrivere gratuitamente.
 

 DAGLI UOMINI AI QUAQUARAQUA'

 

Leonardo Sciascia nel suo “Il giorno della civetta” divide le persone in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…

Ora prendiamo in considerazione due persone note per vedere in quale categoria si possono collocare.

DINO BOFFO: l'ex direttore dell'Avvenire, secondo la sentenza del tribunale di Terni, è un omosessuale che molesta le signore per poter raggiungere i propri obiettivi sessuali. Questo comportamento gli ha comportato la perdita del posto.
Che sia un pigliainculo?

EUGENIO SCALFARI: l'ex direttore di Repubblica è stato condannato in primo grado nel 2006 per aver dichiarato sul suo giornale che Craxi usava mezzi illeciti nel caso Sme. Ora si è aperta l'udienza per l'appello. Sembra che Scalfari, che fa lo sbruffone quando scrive i suoi editoriali, davanti ad un giudice abbia "calato le braghe". Ha proposto di scrivere una lettera di scuse alla figlia di Craxi per poter ottenere la remissione della querela. Ha anche aggiunto che Berlusconi non ha commesso nessun illecito nel caso Sme. E così ha contraddetto anni di calunnie scritte dal suo giornale.
Che sia un quaquaraquà?

 
boffo scalfari
 

 D'ALEMA DA VELISTA A MAGO

 
Continua la metamorfosi dalemiana che dopo aver sperimentato quasi tutte le cariche all’interno dei vari partiti di sinistra e delle istituzioni, sembra essere ormai giunto alla fine della sua avventura politica. Nessuno più lo vuole.
Anche la carriera velistica non ha superato il gradino di bravo dilettante.
Ora dopo la profezia avverata sulle «scosse» nel panorama politico italiano, molti gli hanno consigliato di continuare su questa promettente carriera.
Con un disegno di Benny abbiamo ipotizzato un manifesto promozionale.
 
 
PS: Qualcuno ha ironizzato sulle scosse che dovevano abbattere il governo a che invece si sono abbattute sui partiti di opposizione. Ma D’Alema aveva detto: "Nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse (...) momenti di conflitto, difficoltà imprevedibili. Ciò richiede che l'opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni".
Come si legge, non precisa su quale parte si sarebbero abbattute le scosse. Ed il riferimento alle responsabilità che l’opposizione dovrebbe essere in grado di assumere, è evidente che si riferiva alle RESPONSABILITA' PENALI.
 

 SCOPERTA TOMBA EGIZIA A VILLA CERTOSA

 
Bene fa l'Espresso a denunciare questa vergogna.
Le trenta tombe fenicie scoperte e nascoste alle autorità da parte di Berlusconi nella sua proprietà di Villa Certosa in Sardegna sono state giustamente denunciate dall’Espresso che a breve pubblicherà un ampio reportage fotografico.
E’ da sempre un brutto vezzo degli italiani quello di «privatizzare» molti reperti archeologici che vengono così sottratti ai depositi dei musei.
Ecco perché voglio far conoscere un altro fatto a quanto sembra ignorato dall'opinione pubblica.
Pochi sanno che intorno all'anno 1000 a.C. un convoglio navale che trasportava un principe egiziano, il nomarca Akhetont, durante una traversata del Mediterraneo per recarsi sulle coste dell'attuale Liguria, in cerca di nuove forme di vegetazione da trapiantare in Egitto, fece sosta in Sardegna. Purtroppo durante una battuta di caccia al cinghiale questi precipitò da un dirupo e morì. I cinghiali lo sbranarono e di lui non rimase nulla da imbalsamare. Allora, anziché riportarlo in patria venne deciso di seppellirlo vicino alla riva del mare. Venne costruita una tomba con blocchi di pietra dove assieme ai miseri resti vennero stipati tutti i suoi beni più preziosi. La costruzione durò parecchi mesi e dopo la sepoltura tutti ritornarono in Egitto. La tomba venne poi dimenticata e con il tempo si ricoprì di terra e di vegetazione.
Ora sono venuto a conoscenza da fonti certe ed inequivocabili che in questa faccenda Berlusconi ha messo ancora lo zampino.
Sapete dove è ubicata ora la tomba egizia? Nella proprietà di Berlusconi.
Se ricordate le foto scattare all'interno di Villa Certosa, c'è una piccola collina a forma di piramide tronca. In realtà sono i resti della tomba egizia che Berlusconi ha scoperto anni fa, quando mise a dimora degli alberi sulla sommità, e di cui non ha mai fatto parola.
Ebbene, il nostro si è impossessato di tutti i tesori che ora fanno bella mostra a Villa Certosa nelle stanze sotterranee della dimora sarda berlusconiana, stanze blindate ed inaccessibili ai comuni mortali.
Sembra che alcune foto compromettenti siano già in mano di Repubblica. Immagini rubate da un ospite che ha visitato le stanze e scattato le foto con il telefonino.
 
 

 CONGRESSO DI OTTOBRE

 
Circola voce che al prossimo congresso del PD, che si terrà in ottobre, una larga frangia di delegati, scontenti e delusi dell'attuale dirigenza del partito, voglia proporre lo scioglimento del PD e la fondazione di un nuovo soggetto politico che meglio rappresenti la posizione e le intenzioni del maggior partito di opposizione. Questo il manifesto che i delegati contestatori voglio esporre al congresso.
 
 

 GRAVI SCOSSE IN PUGLIA

 

Mentre dall'estero arrivano badilate di letame sull'Italia

giugno 2009

La magistratura barese apre una indagine su Gianpaolo Tarantini e sull'azienda di famiglia, la "Tecno Hospital di Tattoli srl" fornitrice della Asl di Bari.

Il Tarantini sembra utilizzi da tempo le escort per far breccia negli appalti per le forniture di materiale sanitari facendole transitare dalle camere dei politici e dei medici "giusti".

L'ultimo tentativo è quello di agganciare Berlusconi. Con degli espedienti si fa conoscere in Sardegna e continua la sua strategia fino ad arrivare a Palazzo Grazioli con le sue escort munite di registratore con evidenti scopi.

La notizia arriva ai sinistri che partono all'attacco guidati da Repubblica e l'Unità.

La Repubblica carica quotidianamente le prime pagine di palate di letame come questa:

Una pista milanese porta alle ragazze che vengono dall’est: La  Guardia di Finanza, che indaga sull’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, amico di Silvio Berlusconi, avrebbe reclutato anche ragazze straniere, con base a Milano, per le sue feste e probabilmente anche per quelle del presidente del Consiglio Berlusconi, a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa.  

Neanche l'Unità risparmia palate di letame tipo: Eccola là l’Ape Regina. Da Villa Certosa a Palazzo Grazioli fino al mare di Bari c’è sempre il profilo elegante e il tailleur d’alta moda di Sabina Began a spuntare fra i segreti più inconfessabili della via privata del presidente del Consiglio.

Ed i giornali esteri si lasciano scappare il ghiotto scandalo italiano? Neppure per sogno. Ecco l'opera di informazione di alcune grandi testate:

Il Times: Lo scandalo sessuale rischia di rovesciare Berlusconi. Che poi si chiede: "Quanto può durare?"

Il Telegraph intervista James Walston, un professore di scienze politiche all'American University of Rome, che predice uno «stillicidio di rivelazioni» e afferma che «questo non darà a Berlusconi un'aria molto da statista quando tratterà con Obama e Merkel».

Va all'attacco anche il Daily Mail, che parla di «Un potente leader italiano che invita belle ragazze ad un sontuoso banchetto a tarda notte presso la sua villa. Nelle sale affrescate, il cibo è squisito e vengono serviti regali costosi». Il banchetto si trasforma in un «quasi-orgia».

Le Figaro: Nuovo scandalo nella vita privata di Berlusconi.

El Pais è quello che più si impegna nell'opera distruttiva. Si dedica anima e corpo allo scandalo Berlusconi con pagine, foto e testimonianze (?). In un titolo arriva addirittura a scrivere: "L'ombra della cocaina plana su Berlusconi".

Non bastasse questo il tabloid inglese News of the world offre alla transessuale Manila Gorio, amica della D'Addario, la escort ospite a palazzo Grazioli, un importo di € 2.500 per rivelare le cronache delle feste berlusconiane con particolare riferimento all'uso di droghe. (vedi l'accordo a lato)

Badilate di letame sono state riversate su Berlusconi e sugli italiani da altri "autorevoli" giornali stranieri che hanno fatto dell'informazione solo un riporto di pregiudizi e maldicenze.

Neanche i sinistri nostrani si sono sottratti alla cagnara.

D'Alema, che aveva preannunciato delle scosse che faranno saltare il governo, chiede a Berlusconi di «fornire chiarimenti sui suoi comportamenti privati».

Franceschini chiede pateticamente le dimissioni. 

Altri autorevoli esponenti di sinistra sparano dichiarazioni indignate sulla moralità del premier .

Alla luce dei fatti più recenti sembra però che il Times e tutta l'astiosa combriccola debba attendere ancora a lungo la caduta di Berlusconi.  

Anzi, la grande inchiesta barese che avrebbe dovuto abbattere Berlusconi si è girata indietro ed ha scoperto che in realtà è la regione Puglia guidata da Vendola al centro dello scandalo.

Si parla di illeciti nella fornitura di protesi ortopediche, appalti per servizi e prodotti preceduti da feste e festini, di un appartamento al centro di Bari utilizzato come garconniere da politici di sinistra.

 Tutto ciò ipotizza i reati di corruzione, turbativa d'asta, false dichiarazioni, associazione per delinquere e ovviamente sfruttamento della prostituzione.

Ora Vendola cercando di salvare il salvabile ha dimesso tutta la giunta regionale ed il capo della Asl barese. Ma i giudici lo aspettano al varco.

Lui sarà il prossimo caduto.
Ma non doveva cadere Berlusconi?


Speriamo!!!
 
NOTA: Questo schifo di informazione sui giornali esteri porta i suoi lettori a credere che gli italiani siano alla disperazione sotto il giogo di una dittatura. Riporto alcune lettere dei lettori de El Pais:
Alice - 24-06-2009 - 20:28:20h
que verguenza tener un jefe de gobierno como Berlusconi...Giorgio Gaber en una cancion dice: "yo no me siento italiano,pero por suerte o desgraciadamente lo soy"..bueno..yo no me siento italiana porque no quiero ser representada por él,y no lo he elejido.
giallu - 24-06-2009 - 20:00:24h
Muchas gracias a los periodicos espanoles por que podemos saber lo que en italia no se puede decir!!!
vanni - 24-06-2009 - 18:35:24h
En Italia se habla poco acerca de este escándalo, los periódicos (en manos de la primera Berlusconi) negar la información. Repugnante.
Maria - 24-06-2009 - 17:06:38h
Este personaje ademàs de ridìculo es un pervertido. ¿Que atractivo puede tener para que le voten? Le adornan las peores cualidades, y sin embargo ahì està. Es incomprensible porque Italia es un gran pais que merece otro Presidente.
aquellas historias - 24-06-2009 - 12:15:29h
Sólo faltaba la introducción de la droga en la fiesta de Berlusconi para ser un escándalo perfecto. Este hombre no tiene remedio.

Invito tutti coloro che mi leggono a scrivere sul sito online di questo giornale per spiegare che devono avere un po' più di rispetto nei nostri confronti.
 
Ho scritto a El Pais
Scusate se scrivo in italiano.
Normalmente traduco le mie lettere nella lingua di chi legge, ma questa è una forma di rispetto non sempre opportuna.
Scorrendo il vostro quotidiano sulla edizione online ho letto le lettere di alcuni lettori riferite al primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, in particolare ed ai cittadini italiani in generale.
E’ evidente che quelli che scrivono non hanno alcuna conoscenza della realtà italiana e che basano i loro giudizi su giornali come questo che pubblicano articoli di falso gossip.
Voglio credere che non tutti i lettori del Pais siano così coglioni da credere a queste falsità.
Voglio assicurare ai coglioni che ci credono, che in Italia non c’è dittatura, che il capo del governo è stato eletto con regolari votazioni ed ha ottenuto la maggioranza dei voti, maggioranza che è contenta del suo operato perché Berlusconi sta facendo quelle riforme sociali e quelle opere pubbliche che in Italia sono ferme da 50 anni.
Certo leggere che noi siamo giudicati razzisti per le leggi che regolano l’immigrazione e che il nostro premier si dedicherebbe al sesso e alla droga, se non fosse vergognoso, sarebbe ridicolo.
Faccio presente che da noi non si spara sui clandestini come in Spagna, che non abbiamo una legge che permette l’aborto alle minorenni e neanche i matrimoni gay. Queste cose le lasciamo fare al vostro Zapatero che probabilmente farà approvare anche lo stupro e la pedofilia.
Da noi non si ammazzano i tori per il piacere di vedere scorrere il sangue e non abbiamo persone ammazzate sulle strade per festeggiare un santo.
E voi ci volete dare lezioni di civismo e di moralità?
Sappiamo benissimo che molti spagnoli non sono contenti di questo progressismo zapateriano che ha regalato alla Spagna 4 milioni di disoccupati ed una crisi economica senza precedenti.
Probabilmente qualcuno pensa di coprire le proprie mancanze facendo pensare a quelle italiane.
Vi consiglio di non guardare la pagliuzza nel nostro occhio ma di vedere la trave che è nel vostro.
 

 D'ALEMA, TROOOPPO FUUURBO

 
Lascia molto perplesso l’impegno pubblico di D’Alema negli ultimi tempi.
La sua uscita televisiva che prospettava guai per Berlusconi, che poi sappiamo si riferiva agli incontri di Palazzo Grazioli, denota scarso acume.
Lui sa benissimo che quando era Presidente del Consiglio sono state insabbiate inchieste che si riferivano proprio ad incontri piccanti e non in case private ma addirittura nei palazzi istituzionali, da parte dei suoi collaboratori.
E che cosa fa? Solleva un polverone morale?
Una persona dotata di un briciolo di intelligenza, in un momento in cui si aprono non solo gli armadi ma si scoprono pure le tombe, si sarebbe astenuto dal lanciare un sasso che con molta probabilità gli sarebbe tornato in faccia come un macigno.
Per la cronaca Guido Rossi definiva Palazzo Chigi ai tempi di D’Alema «l’unica merchant bank in cui non si parla inglese».
Ora il nostro baffetto ha chiesto a Berlusconi di «fornire chiarimenti sui suoi comportamenti privati che offrono un desolante spettacolo che ha poco a che fare con l’etica condivisa dagli italiani». Va a finire che questo cose le chiederanno a lui.
Nell’inchiesta a luci rosse durante le gestione del Governo di D’Alema il capo della Mobile che svolgeva le indagini scriveva di incontri a luci rosse «finalizzati a ottenere benefici economici nella forma di ghiotti appalti o incarichi ben remunerati»
Ed è provato che questi «incontri di bassa politica» si svolgevano negli uffici della Camera dei deputati.
Come è finita? Tutto insabbiato ovviamente, erano affari di sinistra. C’è stata solo una lieve condanna per la maîtresse. Ma per gli «utilizzatori finali», niente.
Certo, rivangare nella melma non è il modo migliore di fare battaglia politica, ma anche per baffino vale la regola «chi la fa, l’aspetti».
E siccome le notizie le leggono anche quelli di sinistra, è probabile che al prossimo congresso del PD la «scossa» la riceverà lui.
 
Continuando con la consolidata tradizione di fare delle domande, che in realtà sono delle insinuazioni neanche nascoste, come Repubblica insegna, queste sono otto nuove domande rivolte al nostro grande politico in pectore:
 
1 - Perché l’inchiesta sui D’Alema boys è stata chiusa così frettolosamente?
2 - Che cosa ha esattamente ricevuto in cambio dei suoi servizi la maîtresse che forniva le ragazze?
3 - È vero che appalti che riguardavano anche società partecipate dallo Stato sono stati inquinati da questo vorticoso giro di squillo a Montecitorio e dintorni?
4 - Come mai la nostra solerte magistratura (che a Bari sta facendo sfilare in Procura lucciole, escort e trans per stabilire quante feste si tengono a Cortina) non ha sentito l’esigenza di appurare chi era quel «politico molto influente » che ha goduto dei favori di una prostituta all’interno della Camera dei deputati?
5 - Perché nessun investigatore è stato punto dalla curiosità di approfondirei rapporti tra la famosa maîtresse e l’onorevole Lorenzo Cesa, cattolico, attuale segretario dell’Udc, visto che i due erano in società insieme?
6 - Come mai in quel caso nessuno si affrettò a passare le «carte» agli organi di informazione?
7 - Qualcuno crede davvero che l’indagine rivelata dal Giornale non contenga elementi molto più seri di quella che sta avvelenando la vita del Paese da settimane?
8 - Qualcuno crede davvero che quella vicenda si sarebbe risolta in modo così rapido e indolore se al posto di D’Alema ci fosse stato Berlusconi?
 
D’Alema risponderà? Certamente no, troooppo fuuurbo.
(fonte: Massimo de’ Manzoni per il Giornale)
 

 ELEZIONI PROVINCIALI 2009

ALLE ELEZIONI PROVINCIALI IL CENTRODESTRA VINCE 25-1
 
 
E AL CENTROSINISTRA?
 
 
 

 UN CONSIGLIO A BERLUSCONI DA VENEZIANI

 
Voler bene ad una persona non significa accettare tutto senza critica.
A volte anche la critica è una forma di amore.
Per questo trovo che la lettera aperta che Marcello Veneziani ha voluto indirizzare al premier non sia da cestinare.
Come si suol dire, non basta essere onesti, bisogna anche sembrarlo.
Ecco il testo della lettera:
 

Supplica al premier: sciolga subito la corte

Presidente Berlusconi sciolga la corte e mandi a farsi benedire i cortigiani. È urgente, ne va della sua sopravvivenza al governo e della sua credibilità in giro. Va bene, c’è un complotto o meglio una manovra contro di lei. C’è un triangolo insidioso tra sinistra, giudici e stampa che vuol farla cadere, nonostante il voto. Bari ha un sindaco magistrato che sta sparando le sue ultime cartucce per il ballottaggio. Accadde la stessa cosa ai tempi del match Vendola-Fitto; Nikita era veggente come D’Alema e aveva premonizioni (...) (...) sulle inchieste giudiziarie. La Puglia ha una forte sinistra giudiziaria approdata anche in politica. Tutto vero. Però non basta denunciare la manovra. I fatterelli che emergono non intaccano il governo e non hanno nulla di penale o criminale, ma sono un brutto segno di malcostume e leggerezza. Viene fuori, intorno a lei, una porca Italia di papponi e di puttane che ronzano intorno al potere, in cerca di soldi e popolarità e pronte a tutto, dal sesso alla coca, pur di incastrare il pollo. Vuole lei, Silvio Berlusconi, vestire le penne del pollo e farsi rosolare dai suddetti? Se non vuole, faccia tre cose, oltre la denuncia del complotto. Primo, smetta di negare tutto, è poco credibile, ammetta la sua leggerezza e il suo punto debole, pur circoscrivendo il danno ad una zona privata e non scabrosa, che non influisce sulle sue attività e responsabilità di governo e che è decisamente estranea a giri di coca e di prostituzione. Ma lo dica che ha sbagliato. Secondo, chiuda Palazzo Grazioli e Villa Certosa o alle visite di Stato o a quelle di piacere; scelga lei. Capisco che già Clinton non distingueva alla Casa Bianca tra statisti e stagiste ma non è una buona ragione per imitarlo. D’ora in poi riceva visite istituzionali a Palazzo Chigi, torni al senso dello stato e lasci lo stato dei sensi. E per la ricreazione si affidi a selezionatori seri, che attivino una rigorosa sorveglianza. È assurdo che nella residenza del presidente del consiglio fotografi possano tranquillamente scattare migliaia di foto e squinzie e papponi possano fare porcate e magari sniffate. Ma è ancora più inconcepibile che non si selezioni lo stoccaggio di gnocche; crei una dogana, un filtro, li ricacci in Libia come fa con i clandestini, si affidi ad una seria società o a fidati trainer che sanno distinguere tra innocue veline e infide puttane. E loro pari grado maschili.

Terzo, sciolga la corte, si liberi di quel bavoso e squallido giro di cortigiani. Divido la corte in tre gradi. Al gradino più infimo sta quel pessimo giro di zoccole e papponi che oscillano tra lo spettacolo e la prostituzione. Li cacci via, di corsa, e lasci ad altri il compito di negoziare senza danni la loro fuoruscita.

Nel girone intermedio ci sono invece gli sghignazzatori di corte, animatori e compagnoni, quelli che per compiacerla plaudono alle sue imprese, al suo eros, alle sue barzellette, e alle sue compagnie. La buttano sulla goliardia, sul cazzeggio, liquidando la serietà con la cupezza, la sobrietà con la tristezza. Infine nel grado più alto c’è la squadra di parlanti, dirigenti, nominati, legali, che la difendono in pubblico in modo imbarazzante, a volte irritante e un po’ arrogante, se non sguaiato, comunque servile.

Mi riferisco alle tecniche usate nei dibattiti, che sembrano il frutto di scuole serali e corsi accelerati di furbizia. Mi riferisco pure a chi la definisce in materia di gnocche “utilizzatore finale”, un termine mostruoso che la raffigura tra Moloch e Terminator, e riduce perfino il piacere ad un piano aziendale. E mi riferisco a certi tg, anche della Rai, che sono davvero imbarazzanti, compiacenti verso il capo e fanno pendant con la stampa livorosa e ostile: ma non si cura la cirrosi alimentando il diabete. Una malattia non lava l’altra ma si aggiunge; e aggrava il paziente, l’informazione.

Infine provo a chiedermi cosa la spinge a tutto questo. Non voglio buttarla sul maiale, ma su due spiegazioni diverse, una un po’ frivola ed una un po’ tragica. La prima è la sua mania di fare casting, il gusto di convocare, di fare squadra, team, carosello, esibizione. Nella monarchia ludica del Re Seduttore c’è l’intrattenimento tv e c’è il Milan, c’è pure l’idea commerciale di far provvista di squinzie, accaparrarsi derrate erotiche, farsi grossista di gnocche. Retaggio adolescenziale coltivato poi con le crociere, la tv, il calcio, il commercio.

Ma dall’altra parte c’è il terrore della vecchiaia, l’orrore della morte, la resistenza estrema ad ambedue; una disperata vitalità che vuol dimostrare d’essere sempre giovane. Lo capisco, è vissuto nel culto della giovinezza perenne, è il messaggio delle sue tv; ora si trova proiettato negli anni e nei malanni avuti, assai seri, che lo hanno spinto sull’orlo della notte. Per lui, vissuto tra le luci, è ancora più terribile la notte... E allora si attacca famelicamente a quel mondo luccicante di sorrisi e tettone. L’orrore del viso senza trucco, gli acciacchi, la vecchiaia, la calvizie...

Ricordo una volta, anni fa, lo invitai a un programma tv che conducevo; ad un certo punto, in diretta, ebbe un forte attacco di tosse. Durante la pausa pubblicitaria era disperato: sarò sembrato un vecchio, ripeteva mentre si faceva ripassare il cerone. Cercai di consolarlo dicendo che era apparso più autentico, più umano ed era epoca di raffreddori diffusi perciò, dissi ha rappresentato anche in questo caso l’italiano medio... Non sorrise.

Ora però, presidente, dia un segnale al Paese, sciolga la corte e chiuda questo casino. Certo, Villa Certosa o Palazzo Grazioli non sono il Castello di Silling dove il marchese de Sade faceva le sue orge sinistre; ma eviti la confusione dei generi. Ho sempre glissato gli inviti che comuni amiche mi hanno rivolto anche a suo nome, proprio per evitare la corte e la cortigianeria. Preferisco adottarla a distanza, e senza mai chiedere né ricevere nulla, neanche un pelo. Gli italiani sono ancora con lei. Però non abusi della nostra benevolenza. E mostri risultati veri e tangibili della sua azione di governo, senza lifting. E se vuol distrarsi, a volte può bastare un libro; ma che non sia il book delle veline, mi raccomando.

Marcello Veneziani

Libero - 20 giu 2009
 
 

 SCOOP - DOCUMENTO RISERVATO

 
Siamo venuti in possesso del verbale di una riunione che si è svolta giorni fa in una sede imprecisata dove erano presenti noti esponenti politici. Qui riportiamo uno stralcio del verbale della seduta che indica chiaramente lo scopo della riunione. A suffragio della veridicità del testo, in caso di smentite, si possono esibire documentazione inoppugnabile e testimonianze inequivocabili.
 

omissis....
cari compagni, care compagne, vi invito a riflettere.

Il nostro progetto che prevedeva la stabile conquista del governo italiano non ha ottenuto gli esiti previsti.

Vi illustro quindi la situazione elencando l’opera svolta:

- Indagine per evasione fiscale - FATTO
- Indagine per corruzione di magistrati - FATTO
- Indagine per esportazione illegale di capitali - FATTO
- Indagine per costituzione di fondi neri all’estero - FATTO
- Indagine per collusione con la mafia - FATTO
- Manifestazioni antigovernative - FATTO
- Indagine per corruzione in RAI - FATTO
- Campagna denigratoria nazionale - FATTO
- Scandalo veline - FATTO
- Indagine per corruzioni di testimoni - FATTO
- Campagna denigratoria internazionale - FATTO
- Costruzione di gaffes pubbliche - FATTO
- Corruzione di minori - FATTO
- Accuse di pedofilia - FATTO
- Divorzio - FATTO
- Indagine per inceneritori - FATTO
- Esibizionismo e nudismo - FATTO
- Indagine per uso illecito di beni pubblici - FATTO
- Favoreggiamento della prostituzione - FATTO
- Uso e spaccio di stupefacenti - IN CORSO D’OPERA

 
Queste ed altre sono le iniziative già intraprese ed anche a livello locale i nostri virtuosi rappresentanti appoggiano in tutti i modi la nostra azione democratica verso la libertà.
Nonostante tutti i lodevoli sforzi però non abbiamo ottenuto condanne, l’Italia è ancora nelle mani sbagliate e ormai restano poche frecce al nostro arco.

 
Qualcuno ha proposto il ritorno alla fase operativa delle BR. Vi informo che le nostre BR non sono mai state liquidate e che attualmente sono in stand bay in attesa di ordini.
Valuteremo se, come e quando utilizzarle per eliminare il problema qualora fosse indispensabile.
 
Al momento comunque abbiamo ancora in cantiere: traffico di armi, blasfemia, mandante di lesioni personali, omicidio colposo.
In seconda istanza, se ancora non si fosse ottenuto lo scopo, restano solo: furto di frutta, conto impagato al ristorante, rutto in chiesa, scaccolamento di naso, grattata di sedere in un convegno internazionale.
Il tutto con ampie testimonianze e prove.

 
Se avete altre idee vi invito a presentarle subito e comunque esorto tutti a non interrompere l’indispensabile opera denigratoria.

E ricordate compagni e compagne: «Qui ci prendiamo l’Italia o andiamo verso l’estinzione».
.....omissis

 

 D'ALEMA, TROOOPPO INTELLIGEEENTE

 
E’ un luogo comune considerare D’Alema una persona molto intelligente. Qualcuno ha addirittura scritto che ha più intelligenza che capelli intesta.
Esaminando la sua carriera politica però, a me sembra che la sua dote sia ampiamente sopravvalutata.
Infatti l’intelligenza dovrebbe consentire, a chi ne fa buon uso, di raggiungere i propri obiettivi. Dovrebbe permettergli di gestire al meglio un «lieve» eccesso di boria, supponenza e presunzione, per fare in modo di non alienarsi l’appoggio necessario alla sua carriera politica.
Dovrebbe dargli il coraggio di esporsi in prima persona e di affrontare il confronto politico anziché rimanere sempre nell’ombra a tramare progetti fallimentari.
Anche la sua passata comparsata come primo ministro è frutto di subdoli intrighi più che di chiara intelligenza. Tant’è vero che è durato poco anche li.
Ora se ne esce con un’altra sparata in cui di acume non v’è traccia.
Per buttare giù Berlusconi forse non basta neanche un pugno da KO. Ma ci voleva almeno un colpo a sorpresa da parte della magistratura. Ma che cosa fa il nostro baffino intelligeeente?
Anticipa in TV, forse per darsi l’importanza che non ha, un imminente attacco a Berlusconi che potrebbe sbalzarlo di sella, facendo una indiretta ammissione di uno strano ammanicamento con la magistratura di Bari, e trasforma un maldestro tentativo in un altro colpo basso costruito ad arte.
DALEMA
Se poi aggiungiamo anche l’anticipazione, o meglio fuga di notizie, sul Corriere, probabilmente lo sperato ribaltone si trasformerà in un’altra zaffata putrida.
Se continua così, il nostro D’Alema passerà alla storia non per la sua intelligeeenza ma solo come un ex lanciatore di molotov.
1 - Signor Presidente, come ha fatto a “prevedere” le imminenti scosse di cui ha parlato domenica scorsa?
2 - Signor Presidente, perché ha sostenuto che “Berlusconi è animato dal mito dell'eterna giovinezza” e perché ha sostenuto che si tratta di “un mito pericoloso”?
3 - Signor Presidente, come spiega che la giornalista a cui ha rilasciato le dichiarazioni di cui sopra, Lucia Annunziata, ha detto il giorno dopo, al “Corriere della Sera”, che Lei, Presidente, si riferiva espressamente a questioni giudiziarie?
4 - Signor Presidente, perché ha aspettato solo mercoledì per sostenere il contrario e cioè che Lei si riferiva a fatti politici e non giudiziari; quali sono le ragioni di una smentita tanto tardiva della dottoressa Lucia Annunziata?
5 - Signor Presidente, lei è stato a lungo responsabile del Suo partito in Puglia, può dirci quali rapporti ha stabilito e mantenuto con la procura della Repubblica di Bari?
6 - Signor Presidente, può raccontarci come ha conosciuto l'attuale sindaco di Bari, Michele Emiliano?
7 - Signor Presidente, può raccontarci per quale ragione il Suo partito decise di candidare il dottor Michele Emiliano a sindaco della città?
8 - Signor Presidente, Lei ritiene che la cosiddetta inchiesta “Arcobaleno”, relativa alla Missione Arcobaleno, voluta nel ’99 in Albania dal governo da Lei presieduta fosse infondata?
9 - Signor Presidente, come mai il suo partito ha favorito la carriera politica di più di un magistrato pugliese?
10 - Signor Presidente, può spiegare perché nel 1994, nel 1998 e oggi si attribuiscono a Lei piani politici la cui finalità è il rovesciamento dei governi espressi dalle urne?
 

 L'EREDITA' BASSOLINO

 
Sembra che la carriera politica di Bassolino a capo della Regione Campania sia giunta al capolinea.
Si può già quindi iniziare a tracciare il bilancio quella che sarà l’eredità che Bassolino lascia ai cittadini campani in particolare ed a quelli Italiani in generale.
Difficile trattare tutte le negatività che sono mano a mano scaturite dal suo operato.
Mi limito quindi ad esaminare la vicenda «Ufficio di Rappresentanza a New York».
Il nostro Bassolino ebbe la bella e malaugurata idea di allestire una sede di rappresentanza della Regione Campania a New York.
Sede che fu inaugurata il 14 ottobre 2003 sulla 54th Street nell’East side di New York a trecento metri dalla prestigiosa 5th Avenue. Una sede faraonica in un elegante palazzo in stile liberty alla modica spesa di 500 mila dollari all’anno di affitto.
Allo scopo veniva fondata la società «Regione Campania ltd» che si doveva occupare della diffusione delle produzioni «made in Campania».
Al costo dell’affitto si sono aggiunti i costi della gestione, del personale, di trasferte e soggiorni dei funzionari che dall’Italia si recavano la per prestare la loro indispensabile opera, oltre ai costi delle manifestazioni, mostre ed eventi.
Scaduto il contratto di affitto, dopo anni di «utile inattività», è stato deliberato lo scioglimento della società che dopo meno di cinque finisce di funzionare.
Ad annunciare la chiusura è stato lo stesso governatore Antonio Bassolino dopo che è stata aperta una inchiesta della procura della Repubblica di Napoli non sull’entità dell’affitto ma su tangenti e presunte irregolarità nella gestione dell’ufficio di rappresentanza a New York.
Sembra che la «Promozione Campania» avesse dei lati che si configurano come associazione per delinquere, corruzione e frode nelle pubbliche forniture e nelle manifestazioni culturali.
Costo dell’impresa? Nel 2004 si stima un costo di un milione e duecentomila euro.
Quindi facciamo 6 milioni di euro?
E che cosa hanno avuto in cambio le imprese partenopee? Io non lo so, e voi?

In attesa che scada il mandato di Bassolino, possiamo trarre da questa vicenda la morale: «Chi di immondizia ferisce, nell’immondizia finisce».
 

 SCANDALO A FIRENZE

 
Pare che l'enfant prodige della sinistra non sia proprio virtuoso come sembra.
Matteo Renzi, già presidente della provincia si è candidato come sindaco di Firenze.
Non avendo superato al primo turno lo sfidante Giovanni Galli, si appresta a sostenere i ballottaggi.
Nel frattempo il senatore Pdl Achille Totaro e il consigliere provinciale Guido Sensi hanno depositato un dossier in procura sugli sprechi (diversi milioni di euro) dell’amministrazione provinciale targata Renzi.
Già si sapeva che l’allora presidente voleva portare con sé in America i giornalisti a spese dell’ente pubblico per avere «buona stampa».
Ora si scopre che ha sborsato 154mila euro in tre anni per pranzi e cene di rappresentanza e si è assegnato una carta di credito con copertura mensile di 10mila euro.
Nel 2007 è andato due volte negli Usa spendendo 70mila euro (da una denuncia ai carabinieri parrebbe che la documentazione sia andata perduta).
E poi le erogazioni a Florence Multimedia, i costi della manifestazione Genio Fiorentino (in buona parte per banchetti), la carissima Fondazione Strozzi.
«È la provocazione di un fascistello», ha tagliato corto Renzi. Ma la magistratura ha già aperto un fascicolo.
 
In attesa di eventi, possiamo trarre da questa vicenda la morale: "Chi di passaggi aerei in Sardegna ferisce, di passaggi in America perisce"
 

 SCANDALO A BOLOGNA

dopo le 10 domande a Berlusconi ecco le 7 domande a Delbono
La campagna elettorale tra Delbono e Cazzola per l’elezione del nuovo sindaco di Bologna ha avuto un triste epilogo.
Flavio Delbono ha querelato per diffamazione Alfredo Cazzola e annullato tutti i faccia a faccia programmati in questa settimana in vista del ballottaggio.
La decisione del candidato sindaco del centrosinistra a Bologna è arrivata dopo che l’avversario sostenuto da Pdl e Lega Nord aveva sollevato a Radio Città del Capo una “questione morale” nei suoi confronti, accusando il candidato Pd di un “non corretto utilizzo di denaro pubblico”.
Delbono ha respinto tutte le accuse, ed è scattata la querela.
Ora si scopre che ha sborsato 154mila euro in tre anni per pranzi e cene di rappresentanza e si è assegnato una carta di credito con copertura mensile di 10mila euro.
Nel 2007 è andato due volte negli Usa spendendo 70mila euro (da una denuncia ai carabinieri parrebbe che la documentazione sia andata perduta).
E poi le erogazioni a Florence Multimedia, i costi della manifestazione Genio Fiorentino (in buona parte per banchetti), la carissima Fondazione Strozzi.
«È la provocazione di un fascistello», ha tagliato corto Renzi. Ma la magistratura ha già aperto un fascicolo.
Ecco le 7 domande:
- Perché Delbono si sottrae fin dall'inizio della campagna elettorale al confronto con Alfredo Cazzola, ha qualcosa da nascondere?
- Flavio Delbono ha mai distratto fondi pubblici favorendo persone a lui vicino?.
- Flavio Delbono ha mai fatto uso improprio quotidiano di auto pubbliche pagate dalla Regione Emilia Romagna?
- Ha mai usato foresterie della Regione Emilia Romagna per uso abitativo privato?
- Delbono è lo stesso professore accusato di plagio nell'unico manuale che ha scritto sollevando sconcerto e proteste nel suo stesso mondo accademico come riportato dal Corriere della Sera in prima pagina nel 1996?
- Flavio Delbono ha mai ricevuto finanziamenti 'occulti' da persone o società vicine alla signora Nicoletta Mantovani vedova Pavarotti?
- Quanto e' costata ai cittadini bolognesi la campagna elettorale di Flavio Delbono in termini di manifesti, spot elettorali, volantini e costosissime sedi di comitati elettorali?
 
In attesa di risposte, possiamo trarre da questa vicenda la morale della favola: "Chi di Noemi ferisce, di Cinzia perisce"
 
 

 GHEDDAFI, UN BEDUINO SCOMODO

 
Non avendo responsabilità istituzionali posso tranquillamente dichiarare che per me Gheddafi è un bandito, un dittatore, un despota e probabilmente anche un assassino, uno stupratore ed un pedofilo.
Detto questo si tratta di stabilire se sono sbagliate le prese di posizione di Napolitano, Berlusconi, D'Alema e tanti altri nostri parlamentari, compresa la direzione dell'Università La Sapienza.
Sono 50 anni che subiamo direttamente o indirettamente le angherie di questo energumeno e nessuno, ONU compresa, ha saputo o voluto tutelare la nostra sovranità.
Io ritengo che ci sia differenza tra la manifestazione del libero pensiero di un cittadino e l'accollamento della responsabilità per tutta la cittadinanza italiana con le proprie opere e con le proprie decisioni.
Ecco perché una valutazione obiettiva deve essere libera dalla rabbia per le ingiustizie subite.
Un buon capo di stato deve sapersi alleare anche con il nemico se questo comporta un beneficio per la propria nazione.
Ho visto gente in piazza che manifestava contro Gheddafi.
Presumo che questi non sarebbero disposti a rinunciare al riscaldamento in inverno oppure alla benzina nella loro macchina.
Forse sono andati in automobile o in motocicletta a manifestare proprio con il petrolio di Gheddafi, visto che ci fornisce il 30% di petrolio e di gas.
Ora qualcuno sta cercato di rimediare al tragico errore che ci ha privato delle centrali nucleari e che oggi ci vede presi letteralmente per le palle da Gheddafi come dalla Francia e dagli altri paesi fornitori di energia.
Mi piacerebbe leggere delle proposte alternative per risolvere i nostri problemi energetici in modo da poter prendere Gheddafi a calci come si merita.
Ma non ho letto nessuna soluzione su nessun giornale.
Altro presunto scandalo è il rimborso previsto per i danni da occupazione: 5 miliardi di dollari da versare in 20 anni.
Corrispondono a 180 milioni di euro all'anno.
Non sono bruscolini, ma a ben pensare è un bel risparmio.
Il Gheddafi, che ha l'astuzia di un beduino, per anni ha lasciato partire dal suo territorio colpevolmente, se non con vera e propria volontà, i clandestini che sbarcano in Italia.
Quanti? E quante migliaia di clandestini avremmo potuto risparmiarci con un accordo precedente?
Secondo l' associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), le spese vive sostenute dallo Stato per un clandestino vanno dai 2.300 ai 3.000 euro, dal momento in cui l' immigrato illegale viene sorpreso nel nostro territorio fino all'attimo in cui raggiunge, volontariamente o meno, il suo Paese, mediamente 28 giorni. Esclusi, però, vitto e alloggio nei centri di permanenza, oltre a una serie di altre voci che potrebbero far raddoppiare il computo finale. La Corte dei Conti a maggio ha definito i costi sostenuti per il biennio 2002-2003 (230 milioni di euro per attività di contrasto e sicurezza, 102 milioni per iniziative di sostegno all'immigrazione).
I costi di mantenimento degli immigrati nei centri di permanenza, dove il clandestino viene portato in attesa di espulsione, secondo «Medici senza frontiere» vanno da un minimo di 43 euro al giorno a un massimo di 185. Ai costi dell' ospitalità, però, occorre aggiungere quelli di gestione dei centri. Abbiamo poi i clandestini in carcere che ci costano circa 250 euro al giorno ciascuno.
Se facciamo bene i conti penso sia conveniente versare 180 milioni di euro all’anno e bloccare gli sbarchi provenienti dalla Libia.
Ecco i calcoli che un buon amministratore dello stato deve fare.
Berlusconi può essere simpatico oppure no. Ciò non toglie che sia stato l'unico personaggio politico riuscito a risolvere la decennale questione.
E non mi venite a dire che Napolitano e D'Alema sono completamente rimbecilliti.
Forse vedono le cose in modo diverso e con cognizioni certo più ampie delle nostre.
Come diceva Sun-Tzu se il tuo nemico ti è inferiore annientalo, se ti è di pari valore combattilo e se ti è superiore alleati con lui !!!
 

 NON C'E' NULLA DA FESTEGGIARE

 
Non c’è nulla da festeggiare, per il momento.
C’è invece un buon motivo per commemorare la scomparsa di due partiti storici che hanno segnato la storia dell’Italia dal dopoguerra fin quasi alla fine del secolo scorso.
L’esperienza del «compromesso storico» tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista si è conclusa con la fusione in un unico soggetto politico denominato Partito Democratico.
Così facendo due partiti, che assieme detenevano la maggioranza assoluta delle preferenze politiche, sono oggi scomparsi non solo nella loro identità, ma soprattutto sono scomparsi a livello numerico.
Il Partito democratico dispone oggi del 26% della preferenza degli elettori.
Ciò significa che il vecchi partiti DC e PCI oggi possono contare solo sul 13% dell’elettorato italiano.
Tutto passa. Panta rei.

Nell’immagine la lapide commemorativa.
 

 IL COMMIATO A FRANCESCHINI 

 
Dario Franceschini ha concluso il suo mandato che prevedeva il traghettamento del PD fino al dopo le elezioni europee e si appresta a lasciare il posto al suo successore.
Ufficialmente non è cambiato nulla almeno fino alla fine dei ballottaggi.
Il direttivo del Partito Democratico si è comunque riunito per ringraziare Franceschini per il compito svolto, seppur con modesti risultati, ed un saluto particolare gli è stato riservato da Massimo D’Alema.
Nell'immagine D'Alema porge il suo saluto personale.
 
 

 SIGNOR DE BORTOLI, NON FACCIA COME MIELI

giugno 2009
Alla luce dell'evidenza che il Corriere della Sera ha dato ai fatti riguardanti la vita privata di Berlusconi, ho inviato una lettera al suo Direttore.
 

Egr. Signor Ferruccio De Bortoli – Direttore del Corriere della Sera

Ho atteso un po’ di tempo prima di scriverle, cosa che era nelle mie intenzioni al momento del suo insediamento al vertice del Corriere.

Volevo però prima attendere di vedere se era in grado di rimettere dritta la barra del timone del Corriere.

Debbo purtroppo constatare che, pur non arrivando ai livelli di bassezza de la Repubblica, si sia comunque buttato a capofitto sulle polemiche riguardanti Berlusconi senza sottilizzare sulla veridicità di quanto pubblica.

Capisco che i lettori del Corriere non siano tutti degli estimatori del Giornalismo con la G maiuscola, e che molti di loro sappiano gustare anche del sano e pecoreccio gossip. Tenga però presente che questi ultimi non costituiscono lo “zoccolo duro” dei suoi lettori ma sono quelli più volubili e facili a cambiare.

Io ho letto il Corriere per 30 anni e poi un giorno ho smesso.

Ho smesso perché, a mio avviso, il suo predecessore Mieli l’ha fatta fuori dal vaso.

Allora si chiederà: perché le scrivo? Perché nonostante tutto, e nonostante non legga più il Corriere, non ho perso la speranza che un giorno torni ad essere il giornale che una volta leggevo volentieri.

In pratica la mia è una raccomandazione a non ripetere gli stessi errori del suo predecessore.

E ancora meno a usare i mezzucci del gossip per risalire la china del consenso perduto. Ricordi Veltroni che, per rilanciare l’Unità, allegava film pornografici e figurine, snaturando completamente l’identità del quotidiano e portandolo al fallimento.

A titolo informativo le allego i testi degli scambi epistolari - in pratica a senso unico - che ho avuto con il signor Mieli.

Buona lettura e che buon pro le faccia.

 
LETTERA ALLA REDAZIONE DEL CORRIERE Mielilungimiranza - 23 agosto 2006

Spett.le Redazione,
sono un ex lettore del Corriere a causa della presa di posizione del vostro direttore in occasione delle ultime elezioni.
In risposta al mio netto dissenso avevo ricevuto questa lettera (vedi sopra)
A distanza di tempo ed alla luce di "ulteriori riflessioni" e dei fatti recenti, sono arrivato alla conclusione che la lungimirante presa di posizione del Signor Mieli, oltre alla perdita di lettori a favore di Libero e del Giornale (ed io sono uno di loro) si è risolta con uno schiaffo in faccia da parte di coloro che aveva contribuito ad eleggere (Padoa Schioppa non è stato eletto, ma Visco la pensa come lui). Complimenti.
Se a questo aggiungiamo la sua attuale precaria posizione in seno al Consiglio di Amministrazione che, probabilmente, porterà al suo cambio di attività, ho la conferma che la mia affermazione "la presunzione ha preso il sopravvento ..." era più valida della sua giustificazione. Resto quindi in attesa che si compia l'inevitabile per poter essere uno dei pochi che torna sui suoi passi riprendendo ad acquistare il Corriere.
Nel frattempo esorto il Signor Mieli a fare "ulteriori riflessioni" sul suo operato ed a valutare quanto sia stata apprezzata "la trasparenza (?) che accomuna tutti i più grandi giornali del mondo libero".
 
SIGNOR MIELI, HA RIFLETTUTO? - 23 marzo2008

Egr. Sig Mieli
Le riporto la lettera che lei ricorderà molto bene e che mi scrisse il 9 marzo 2006, quando l’accusai di aver permesso alla sua presunzione di prevalere sulla ragione, avendo smaccatamente appoggiato la campagna elettorale della sinistra.
“Caro lettore, ............”
Successivamente, quando ha potuto constatare la gestione fallimentare del governo da lei appoggiato dichiarò al convegno dei Giovani Industriali di Capri.”Oggi alla guida del convoglio non c’è nessuno e lo dice uno che a favore della maggioranza molto si è speso”. E ancora, rivolto al governo: “Pensate di essere la parte migliore del paese ma non è così”. Questo a mio avviso dimostrava che si stava già preparando al trasloco.....
Giorni fa ho letto il suo intervento su “Libero” (non su l’Unità) dove dichiarava con una bella dose di faccia tosta che “Il pezzo pro-Unione non lo rifarei e questa volta scommetto su Silvio”. A questo punto il trasloco sull’altra sponda si può dire concluso.
Come vede i nodi arrivano al pettine e a quanto pare la “ulteriore riflessione” l’ha fatta lei con una retromarcia che nulla depone a favore del suo acume, purtroppo non all’altezza della sua cultura.
Sa che cosa le dico? Anche il suo attuale incensamento di Berlusconi, che ora definisce uomo di enormi meriti, grandissimo personaggio della politica, grande e sorprendente, dimostra solo che l’arte del leccapiedi non sia per lei una materia sconosciuta.
Vuole un consiglio? Non parteggi per nessuno. Mantenga il suo giornale libero e pubblichi le opinioni di tutti gli schieramenti politici. La sua opinione personale non ha nessuna importanza.
 
NOTA: la segretaria del signor De Bortoli mi ha chiesto un contatto telefonico diretto con lui. Sono in attesa di una telefonata.
 
Oggi 8 giugno 2009 ho comperato il Corriere.
Se non altro perché il nuovo direttore, il signor Ferruccio De Bortoli, mi ha telefonato.
Avevo previsto tre possibilità: una minaccia di querela, un sereno scambio di opinioni, nessuna telefonata.
La seconda è quella giusta.
Mi ha detto di aver letto con attenzione il mio scritto e di aver preso in considerazione i miei suggerimenti.
Ha anche aggiunto di contattarlo quando ritengo di aver altri appunti da fargli.
Ovviamente gli ho chiarito il mio punto di vista che ha incontrato la sua approvazione.
Devo dire che ho avuto una piacevole conversazione e sono sorpreso che, in questi momenti di esiti elettorali, abbia trovato il tempo di chiamarmi.
Certamente non ho riscontrato l'arroganza e la presunzione di uno Scalfari ma piuttosto la modestia di una persona intelligente.
Penso che al Corriere farà bene.

Ed io da oggi ho ripreso a leggere il Corriere della Sera.
 
 

 LA RAI MI HA MANDATO UN DIFFIDA

 

Tempo fa ho riportato sul mio sito uno schema che riassumeva le posizioni politiche dei dirigenti della RAI.

In questi giorni ho ricevuto dalla stessa RAI questa lettera che riporto per conoscenza:

 
lettera RAI
lettera RAI
 
 

 DACIA SCRIVE A VERONICA ED IO SCRIVO A SILVIO

Dopo la lettera aperta di Dacia Maraini a Veronica mi sento in dovere di scrivere anch’io una lettera aperta a Silvio Berlusconi:

flavio

"Caro Silvio, questa lettera giace sul mio tavolo da tempo. Mi tratteneva il riserbo di fronte a una persona importante come lei. Ma quando ho letto che si sente solo e abbandonato ed è stata resa pubblica la notizia che la sua consorte frequenta da anni il signor Alberto Orlandi, di 47 anni, capo del servizi di sicurezza di Villa Macherio, con cui condivide progetti, interessi e vacanze, ho pensato che era giusto comunicarle pubblicamente la mia solidarietà. Che le assicuro è la solidarietà di molti italiani, sicuramente più di quanti lei sospetta. La mia è una solidarietà impregnata di indignazione. Il linciaggio nei suoi riguardi, soprattutto dai giornali vicini a sua moglie, è feroce, rancoroso e punitivo. Vorrei ricordare loro che la brutalità che usano, oltre a colpire lei, ferisce tutti gli uomini che la pensano come lei.

Perché denuncia una mentalità ottusa e discriminante, un atteggiamento culturale offensivo nei riguardi di chi la pensa in modo diverso. Come a dire: noi siamo giusti, voi siete sbagliati.

E tutto questo non nasce dalla necessità di assicurare all’Italia il benessere e la pace sociale a cui ha diritto, ma nasconde solo ragioni volgari: gelosia, invidia, paura di perdere posizione e denaro.

Purtroppo non si tratta di una novità: sta montando di questi tempi l’ennesima caccia alle streghe che ha l’unico obiettivo di distruggerla politicamente ed anche fisicamente, se possibile.

 Si sta diffondendo un falso moralismo fatto di ipocrisia e superbia.

Un virus insinuante che ha contagiato, oltre una quantità di settimanali e di giornali anche molto linguaggio della classe politica, e appare tutti i giorni, brillante e festosa, in tante trasmissioni che entrano nelle case italiane.

Come interpretare questa rabbiosa intolleranza verso di lei e verso chi rappresenta? Forse il totalitarismo che ha fallito l’obiettivo nel dopoguerra vuole riprendere il ruolo che gli è stato negato dal popolo italiano?

Questo certamente mette in discussione la supremazia della libertà e della democrazia che deve rimanere alla base di una società civile.

Nel suo caso si sta ricorrendo alle bastonate mediatiche. Per distruggerla a livello familiare, sperando che lo scandalo travolga anche la sua vita politica.

Cosa conta la sua dignità, il suo pensiero, le sue preoccupazioni di fronte a una moglie che, come sappiamo, è caduta in preda a una erotomania da menopausa?

Più i giorni passano e più risulta chiaro che le parole da lei pronunciate non solo dichiarano il vero, ma rivelano solo una parte della gravità della situazione. Una donna dalla grande responsabilità sociale che si è esposta gridando e minacciando il proprio marito, che la ha sempre tenuta in palmo di mano ed accontentata in tutto, e gli chiede con fermezza il divorzio non è né dignitosa né riconoscente. Qualcuno ha strillato al tradimento, qualcuno alla calunnia, qualcun altro al moralismo bigotto. Ma tutti sanno che una donna che sta al fianco di un uomo che rappresenta una nazione non può comportarsi come una cittadina qualsiasi.

La sua condotta deve, non dico essere esemplare, tutti possono sbagliare, ma non può trascurare la trasparenza. Doppiezza e menzogna sono pericolosi per una first lady, in quanto si prestano ai ricatti. I cittadini hanno il diritto di sapere se un loro governante ha al fianco una persona degna. Questo non significa fare del moralismo, come è stato scritto, ma credere in una tenuta pubblica che deve suscitare stima e fiducia.»

 
 

 DACIA SCRIVE A VERONICA LARIO 

 
Questa è la lettera aperta che Dacia Maraini ha scritto a Veronica Lario:

"Cara Veronica, questa lettera giace sul mio tavolo da settimane. Mi tratteneva il riserbo di fronte a una persona riservata come lei. Ma quando ho letto che si sente sola e abbandonata ho pensato che era giusto comunicarle pubblicamente la mia solidarietà. Che le assicuro è la solidarietà di molti italiani, sicuramente più di quanti lei sospetta. La mia è una solidarietà impregnata di indignazione. Il linciaggio nei suoi riguardi, soprattutto dai giornali vicini a suo marito, è feroce, rancoroso e punitivo. Vorrei ricordare loro che la brutalità che usano, oltre a colpire lei, ferisce tutte le donne.
Perché denuncia una mentalità razzista, un atteggiamento culturale offensivo nei riguardi dell’altro sesso. Come a dire: tacete e state a casa.
Qualsiasi prepotenza o abuso denunciate certamente sarà per ragioni volgari: gelosia, invidia, paura di perdere potere e denaro.

Purtroppo non si tratta di una novità: sta montando di questi tempi una nuova misoginia, fatta di una falsa ammirazione per le bellezze femminili che nasconde aggressività e disprezzo.

Un virus insinuante che ha contagiato, oltre una quantità di settimanali e di giornali anche molto linguaggio della classe politica, e appare tutti i giorni, brillante e festosa, in tante trasmissioni che entrano nelle case italiane.

Come interpretare questa rabbiosa intolleranza verso il genere femminile? Forse le donne stanno diventando troppo brave: le migliori nelle università, le migliori nella pedagogia scolastica, le migliori in tante professioni. Questo certamente mette in discussione la supremazia culturale maschile che per molti deve rimanere alla base del rapporto fra i sessi. Altrimenti «botte», come strillano i prepotenti. Anche nel suo caso si sta ricorrendo alle «botte» mediatiche. Perché taccia.

Cosa conta la sua dignità, il suo pensiero, le sue preoccupazioni di fronte a un marito che, secondo lei, è caduto in preda a una erotomania senile?

Più i giorni passano e più risulta chiaro che le parole dure ma limpide da lei pronunciate non solo dichiarano il vero, ma rivelano solo una parte della gravità della situazione. Un uomo dalla grande responsabilità politica che si è esposto gridando e minacciando la propria moglie che lo redarguisce e gli chiede con fermezza il divorzio non è né dignitoso né onorevole. Qualcuno ha strillato al tradimento, qualcuno alla calunnia, qualcun altro al moralismo bigotto. Ma tutti sanno che un uomo che rappresenta una nazione non può comportarsi come un cittadino qualsiasi.

La sua condotta deve, non dico essere esemplare, tutti possono sbagliare, ma non può trascurare la trasparenza. Doppiezza e menzogna sono pericolosi per un governante, in quanto si prestano ai ricatti. I cittadini hanno il diritto di sapere se un loro governante sia in condizioni gravi di doppiezza e ricattabilità. Questo non significa fare del moralismo, come è stato scritto, ma credere in una tenuta pubblica che deve suscitare stima e fiducia.

 

Dacia Maraini"

Il mio commento:
Vomitevole. Veronica è sola e abbandonata? Stiamo parlando della signora che possiede appartamenti in tutto il mondo ed ha una disponibilità finanziaria riservata a pochi?
La signora Maraini si spreca solo per le donne importanti? Evidentemente le ali della sua poesia l'hanno portato fuori dalla realtà.
Vorrei farle presente che ci sono altre donne sole e abbandonate che non hanno il privilegio della sua attenzione.
Basta che scenda in strada magari di sera e troverà tante donne sfruttate e brutalizzate.
Oppure potrebbe fare un viaggio didattico nei paesi islamici dove le donne vengono considerate meno degli animali.
La signora Maraini, come tutti cialtroni, lancia il sasso e nasconde la mano.
Infatti ho provato a scriverle ciò che penso direttamente sul suo sito. Non è stato pubblicato.

 
 

 AFFIDERESTI TUO FIGLIO AD UN UOMO COME QUESTO?

 
PALMIRO TOGLIATTI

Nel corso del XVI Congresso del Partito comunista dell'Unione Sovietica, tenutosi a Mosca nel 1930, dichiarò:

«È per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana

perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più.

Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano».

... per questo lo chiamarono IL MIGLIORE 
 

Questo signore è Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano dal 1927 al 1964, a suo tempo definito il «migliore» uomo comunista.
Aldo è il figlio di Palmiro Togliatti e Rita Montagnana. Quando ha appena 10 anni, i genitori, che da tempo vivono in Urss, lo depositano nell’Istituto di Ivanovo, una sorta di laboratorio per forgiare l’homo novus staliniano, avendo come cavie i figli della nomenklatura.

Aldo è un bambino intelligente, dolce, delicato, sensibile, introverso. Avrebbe bisogno del calore della famiglia e, invece, si ritrova in mezzo a compagni aggressivi e violenti. C’è, ad esempio, il figlio di Tito, bullo nato che s’impone a furia di sberle, mentre altri non sono da meno con chi appare inerme. Vinca Berti, sua compagna di collegio, ricorda Aldo sempre in balìa dell’altrui fisicità, fragile fanciullo in mezzo a birbanti ferrigni. Un giorno, Palmiro e Rita lo vanno a trovare e gli promettono di ritornare dopo due settimane. Passeranno anni e Aldino, orfano di fatto, non è per nulla compensato dall’essere «figlio del partito». Scrive lettere disperate in francese a mamma e papà. Tutto inutile e la sua sofferenza emotiva diviene psichica.

Aldo nel 1945 torna in Italia, giusto in tempo per subire un altro shoc: sua padre tradisce sua madre con Nilde Iotti.

Nel 1951 Togliatti lo rispedisce in Urss dove è confinata la mamma Rita Montagnana che ha il divieto di tornare in Italia per non disturbare il «migliore».

Morta Rita il Pci lo relega in una casa di cura di Modena. Non è dato sapere come sia finita: è scomparso nel nulla.
(da Libero del 29.05.09)

AFFIDERESTI TUO FIGLIO AD UN UOMO COME QUESTO?

 
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